Settimana Europea della mobilità: a Bologna, il premio per le iniziative di eccellenza realizzate in tale occasione nel 2024

Durante la Settimana europea della mobilità, che si tiene ogni anno dal 16 al 22 settembre, tutte le città dell’UE possono scegliere di ospitare una Giornata senz’auto, con attività che promuovono nuove infrastrutture e per informare sulle opzioni di mobilità sostenibile. 

Nel 2024 hanno partecipato più di 2 700 città di 45 Paesi.

La cerimonia di premiazione di ieri ha visto,tra le altre, la città di Bologna aggiudicarsi il premio per le iniziative del 2024. 

In proposito, il Commissario per i Trasporti sostenibili e il turismo Apostolos Tzitzikostas ha dichiarato: “I vincitori di quest’anno hanno eccelso nella progettazione di spazi pubblici dinamici e accessibili a tutti, che non sono solo spazi verdi, ma anche vivaci centri di comunità e contatto. I finalisti hanno dimostrato che le mete turistiche popolari possono anche servire le comunità locali, promuovendo il trasporto sostenibile. Congratulazioni a tutti!”.

 

PER APPROFONDIRE: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 28 MARZO 2025

Bologna vince il premio della Settimana europea della mobilità per le iniziative sostenibili

Ieri sera, durante la cerimonia di premiazione della Settimana europea della mobilità, Apostolos Tzitzikostas, Commissario per i Trasporti sostenibili e il turismo, ha conferito:

  • Bologna il premio della Settimana europea della mobilità
  • Pěšky městem, un’Associazione ceca, il premio Azione per la mobilità.

I due premi sono volti a sensibilizzare alla mobilità urbana sostenibile e riconoscono le iniziative di eccellenza attuate durante la Settimana europea della mobilità del 2024. 

La giuria ha encomiato Bologna per aver reso la mobilità sostenibile più accessibile grazie a una straordinaria serie di “Giornate senz’auto” durante la Settimana della mobilità, stand informativi ed attività didattiche. 

Molte organizzazioni locali, private e guidate dai cittadini, sono state coinvolte in eventi sui piani urbani della mobilità sostenibile e nella trasformazione dello spazio pubblico; il che’ ha contribuito a promuovere un senso di titolarità da parte della comunità.

 Pěšky městem ha colpito per una campagna nazionale che promuove la mobilità attiva, coinvolgendo 501 scuole in 338 città ceche. 

L’iniziativa incoraggiava le famiglie ad andare a scuola a piedi, mettendo in luce i benefici per la salute e l’ambiente.

La città slovena di Solčava ha ricevuto una menzione speciale per il suo impegno nel trasporto sostenibile, dimostrando che anche le piccole comunità possono fare la differenza.

Durante la Settimana europea della mobilità, che si tiene ogni anno dal 16 al 22 settembre, le città possono scegliere di ospitare una Giornata senz’auto, con attività che promuovono nuove infrastrutture e per informare sulle opzioni di mobilità sostenibile. 

Nel 2024 hanno partecipato più di 2 700 città di 45 Paesi. Più di 900 imprese, istituti di istruzione, organizzazioni della società civile, iniziative dei cittadini e comuni hanno registrato azioni per la mobilità.

Maggiori info al link: https://mobilityweek.eu/home/

SOSTEGNO DALL’EUROPA ALLA PARITA’ RETRIBUTIVA UOMO – DONNA

Nove europei su dieci – donne e uomini – ritengono inaccettabile che le donne siano retribuite meno degli uomini quando svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore.

Eppure le diversità esistenti sono ancora molte.

Il divario retributivo medio di genere – per il terzo anno consecutivo – si attesta nell’UE a circa il 13% (nel senso che per ogni euro percepito da un uomo, la retribuzione di una donna è pari a 0,87 €; con una differenza di circa un mese e mezzo di salario all’anno percepito dalla donna rispetto all’uomo).

In Europa, si stima anche che 7.7 milioni di donne non abbiano un lavoro retribuito a causa delle responsabilità di assistenza di cui si fanno carico; con l’evidenza di un divario pensionistico di genere in Europa, tale per cui le pensioni delle donne risultano inferiori del 25% rispetto a quelle degli uomini.

                 Vera Jourová

 

                 Nicolas Schmit
                         Helena Dalli

In proposito e con l’occasione della Giornata Europea della parità retributiva del 15.11.2024, Věra Jourová, Vice Presidente per i valori e la trasparenza, Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, e Helena Dalli, Commissaria per l’Uguaglianza, hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “In occasione della Giornata europea della parità retributiva 2024 ribadiamo il nostro impegno a costruire un’Europa in cui le donne e le ragazze possano prosperare e in cui il loro contributo al mercato del lavoro sia pienamente valorizzato. Guidati dalla strategia dell’UE per la parità di genere, abbiamo compiuto passi avanti verso l’eliminazione delle disparità di genere. In effetti, negli ultimi cinque anni l’occupazione femminile è aumentata di 2,9 punti percentuali e il divario retributivo di genere è diminuito di 1,5 punti percentuali. Permangono tuttavia notevoli ostacoli per quanto riguarda le opzioni e le strutture di assistenza disponibili per bilanciare gli impegni professionali e personali. Considerando che il 90% della forza lavoro nel settore dell’assistenza formale è costituito da donne e che 7,7 milioni di donne non lavorano a causa di servizi di assistenza insufficienti, la Commissione esorta gli Stati membri a investire in un’assistenza di alta qualità, accessibile e a prezzi abbordabili, come indicato nella strategia europea per l’assistenza. Un maggiore sostegno in questo settore non rafforzerà solo la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, ma anche la resilienza economica dell’Europa. Nel nostro mercato del lavoro, che continua a essere caratterizzato da una segregazione di genere, le donne sono ampiamente rappresentate in settori a bassa retribuzione, come la prestazione di assistenza, in cui spesso prevalgono gli impieghi a tempo parziale. Non si tratta semplicemente di una questione di scelta, ma del risultato di pressioni e disuguaglianze sociali. Le interruzioni di carriera e la riduzione dell’orario di lavoro, soprattutto dopo la maternità, continuano a compromettere la situazione finanziaria a lungo termine delle donne. Fin dall’inizio del nostro mandato abbiamo affrontato queste disuguaglianze radicate in ambiti quali l’occupazione, l’assistenza, le retribuzioni e le pensioni. Invitiamo ora gli Stati membri a garantire la piena attuazione della direttiva sulla trasparenza retributiva, che permetterà di migliorare la trasparenza retributiva per le persone in cerca di lavoro, conferirà ai lavoratori il diritto ad essere informati sulle retribuzioni, imporrà di presentare relazioni sul divario retributivo di genere e introdurrà valutazioni congiunte delle retribuzioni. Grazie alla direttiva dell’UE relativa a salari minimi adeguati sosteniamo la parità di genere, con l’obiettivo di colmare il divario retributivo in questo ambito e liberare le donne dalla povertà, dato che in Europa è del tutto sproporzionato il numero delle donne che percepiscono un salario minimo. Come annunciato dalla Presidente Von der Leyen, il prossimo anno la Commissione presenterà una tabella di marcia in materia di diritti delle donne, con una visione di lungo termine per una piena realizzazione dei diritti delle donne e dei principi fondamentali della parità di genere nell’Unione Europea. Ciò trova conferma inoltre nel nostro impegno a integrare la prospettiva della dimensione di genere in tutte le politiche.”

Per approfondire:

COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 15 NOVEMBRE 2024: DICHIARAZIONE DELLA VICEPRESIDENTE JOUROVÁ E DEI COMMISSARI SCHMIT E DALLI IN OCCASIONE DELLA GIORNATA EUROPEA DELLA PARITÀ RETRIBUTIVA

 In occasione della Giornata europea della parità retributiva 2024 ribadiamo il nostro impegno a costruire un’Europa in cui le donne e le ragazze possano prosperare e in cui il loro contributo al mercato del lavoro sia pienamente valorizzato.

Nell’Unione europea le donne continuano a guadagnare meno degli uomini, con un divario retributivo medio di genere che per il terzo anno consecutivo si attesta nell’UE a circa il 13%. Ciò significa che, per ogni euro percepito da un uomo, la retribuzione di una donna è pari 0,87 €. 

Tale divario retributivo di genere si traduce in una differenza di circa un mese e mezzo di salario all’anno. Considerando questa perdita di reddito, la Giornata europea per la parità retributiva, che cade il 15 novembre, vuole indicare simbolicamente l’inizio del periodo in cui le donne nell’Unione europea cominceranno a “lavorare gratuitamente” fino al termine dell’anno. 

Si tratta di un evento simbolico finalizzato a migliorare la sensibilizzazione sul divario retributivo di genere.

INIZIATIVE UE SULLA PARITÀ RETRIBUTIVA

La strategia per la parità di genere 2020-2025, pubblicata nel marzo 2020, ha presentato obiettivi ed azioni finalizzati a progredire verso un’Europa equa sotto il profilo del genere. 

Nel corso di questo mandato la Commissione ha compiuto progressi significativi nelle politiche in materia di parità di genere, anche grazie all’adozione di diversi atti legislativi fondamentali per l’emancipazione e la protezione delle donne.

Nel dicembre 2022 è entrata in vigore la direttiva sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società, la cui data di recepimento è il 28 dicembre 2024. 

Entro tale data la direttiva dovrà essere pienamente recepita nelle legislazioni nazionali e l’avvenuto recepimento notificato alla Commissione.

Nel giugno 2023 sono entrate in vigore le misure della direttiva sulla trasparenza retributiva, che prevedono trasparenza e un’applicazione efficace del principio della parità retributiva tra donne e uomini, come pure il miglioramento dell’accesso alla giustizia per le vittime della discriminazione retributiva.

Nell’ottobre 2022 è stata adottata la direttiva dell’UE relativa a salari minimi adeguati per promuovere salari minimi tali da consentire ai lavoratori dell’Unione di vivere dignitosamente ovunque sia il loro posto di lavoro. Gli Stati membri sono tenuti a recepire queste nuove norme nel diritto nazionale entro oggi, 15 novembre.

Nel settembre 2022 la Commissione ha presentato la strategia europea per l’assistenza nell’intento di garantire servizi di assistenza di qualità, accessibili e a costi sostenibili in tutta l’Unione Europea. 

La strategia è corredata di due raccomandazioni per gli Stati membri: una relativa alla revisione degli obiettivi di Barcellona in materia di educazione e cura della prima infanzia e l’altra relativa all’accesso a un’assistenza a lungo termine di alta qualità e a prezzi accessibili.

Entro agosto 2022 gli Stati membri dovevano recepire la direttiva sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare con l’obiettivo di affrontare la sottorappresentazione delle donne nel mercato del lavoro e la ripartizione iniqua delle responsabilità di assistenza tra uomini e donne, migliorando l’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza che lavorano.

Nel giugno 2024 la Commissione ha pubblicato la relazione 2024 sull’adeguatezza delle pensioni, dove analizza in che modo le disparità retributive, le interruzioni di carriera per motivi di assistenza e il lavoro a tempo parziale nel corso della vita lavorativa si traducano in un divario pensionistico di genere per cui le pensioni delle donne risultano tuttora inferiori del 25% rispetto a quelle degli uomini.

Nel corso del 2023 la Commissione Europea ha condotto una campagna di comunicazione per contrastare gli stereotipi di genere.  

La campagna #EndGenderStereotypes, destinata ai giovani adulti, ha utilizzato soprattutto i social media, ma si è avvalsa anche di influencer e altri mezzi di comunicazione. La campagna ha affrontato gli stereotipi di genere in diversi ambiti della vita, quali le scelte professionali, la condivisione delle responsabilità di assistenza e il processo decisionale.

CONTESTO

Nove europei su dieci – donne e uomini – ritengono inaccettabile che le donne siano retribuite meno degli uomini quando svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore. 

La maggior parte dei lavoratori europei è favorevole a rendere pubblici i salari medi per tipo di lavoro e genere erogati nelle rispettive aziende.

Le disparità retributive sono ampiamente influenzate dalla persistenza di stereotipi di genere. Le donne e le ragazze tendono a seguire percorsi professionali spesso meno retribuiti e a farsi carico, all’interno della coppia, della maggior parte delle responsabilità domestiche e di assistenza all’infanzia. 

Di conseguenza, si trovano ad affrontare problemi maggiori per conciliare vita professionale e personale, essendo talvolta scoraggiate a perseguire una carriera lavorativa.  

A ciò si aggiunge la mancanza di strutture di assistenza adeguate per i bambini, gli anziani e le persone con disabilità. 

Si stima che 7.7 milioni di donne non abbiano un lavoro retribuito a causa delle responsabilità di assistenza di cui si fanno carico.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI

Programma Europa digitale: la Commissione investirà oltre 210 milioni di € in cibersicurezza, capacità digitali e relativa tecnologia

La Commissione ha pubblicato oggi inviti a presentare proposte per un valore di oltre 210 milioni di € nell’ambito del programma Europa digitale (DEP) per proposte volte a rafforzare la cibersicurezza e le capacità digitali in tutta l’UE.

 In termini di cibersicurezza, 35 milioni di € saranno destinati a progetti di protezione dei grandi impianti industriali e delle infrastrutture critiche. Altri 12,8 milioni di € saranno investiti per istituire, sostenere e ampliare ulteriormente i centri operativi di sicurezza nazionali e transfrontalieri (SOC). 35 milioni di € saranno destinati alla diffusione di tecnologie e strumenti all’avanguardia in materia di cibersicurezza, mentre 20 milioni di € saranno destinati a sostenere gli Stati membri nell’attuazione della legislazione dell’UE e delle strategie nazionali in materia di cibersicurezza. Il termine per la presentazione delle domande per tutti questi finanziamenti connessi alla cibersicurezza è il 21 gennaio 2025.

Per quanto riguarda le capacità in materia di competenze digitali, 55 milioni di € saranno investiti in competenze digitali avanzate, per la progettazione e la realizzazione di programmi di istruzione superiore in settori chiave della tecnologia digitale. Per aiutare gli Stati membri a conseguire i traguardi e gli obiettivi del decennio digitale25 milioni di € saranno investiti in attività volte ad agevolare la realizzazione di diversi progetti multinazionali attraverso consorzi per un’infrastruttura digitale europea (EDIC). Altri 20 milioni di € sono destinati all’ulteriore sviluppo dei gemelli digitali locali europei (versioni digitali delle comunità locali). 8 milioni di € saranno investiti negli osservatori europei dei media digitali (EDMO) per finanziare il lavoro di poli regionali indipendenti volti ad analizzare e contrastare la disinformazione nei media digitali. Il termine per la presentazione delle domande per tutti questi finanziamenti connessi alle competenze digitali è il 21 novembre 2024.

Maggiori informazioni sul programma di lavoro del programma Europa digitale sulla cibersicurezza sono disponibili qui, mentre i dettagli sul programma di lavoro principale del programma Europa digitale si trovano qui. Maggiori informazioni sugli inviti a presentare proposte sono infine reperibili  qui. Un nuovo pacchetto di inviti verrà pubblicato l’anno prossimo, dopo l’adozione del programma di lavoro Europa digitale 2025-2027.

TRANSIZIONE VERDE E CONTRASTO AL GREENWASHING: INFORMAZIONI PIU’ CORRETTE PER UN CONSUMO REALMENTE CONSAPEVOLE

Dal 27 marzo è in vigore la Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 28 Febbraio 2024 n.2024/825/UE (che modifica le Direttive n. 2007/29/CE e n. 2022/83/UE per quanto riguarda la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde mediante il miglioramento della tutela dalle pratiche sleali e dell’informazione), che gli Stati Membri sono tenuti a recepire entro marzo 2026.

Con la nuova Direttiva saranno meglio garantiti i diritti dei consumatori ad avere informazioni più trasparenti ed effettivamente corrette quanto a provenienza e “sostenibilità” dei prodotti offerti per l’acquisto, oltrechè sulla loro reale durevolezza e riparabilità.

 

Vera Jourova

In proposito, la Vicepresidente per i Valori e la trasparenza Věra Jourová ha dichiarato: “Responsabilizzare i consumatori per la transizione verde significa fornire ai cittadini europei gli strumenti per compiere scelte informate e impedire l’uso nel mercato unico di pratiche quali il greenwashing e l’obsolescenza precoce.”

 

Didier Reynder

Il Commissario per la Giustizia Didier Reynders ha aggiunto: “Grazie a queste nuove norme, i consumatori otterranno le risposte ai loro interrogativi, ad esempio: “il prodotto che voglio acquistare sarà davvero sostenibile? Scelgo un prodotto progettato per durare? L’asserzione ambientale fornita su questo prodotto è affidabile?” Si tratta di un’ottima notizia per chi desidera coinvolgere tutti i consumatori nella transizione verde.

Per approfondire, vai al: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 27 MARZO 2024: Entrano in vigore le nuove norme dell’UE sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde

Oggi entra in vigore la nuova normativa dell’UE sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde

Ciò significa che prima di acquistare un prodotto i consumatori otterranno informazioni migliori e più armonizzate sulla sua durabilità e riparabilità. 

I consumatori saranno inoltre meglio informati sui loro diritti di garanzia legale. 

Inoltre, sarà vietato formulare asserzioni ambientali vaghe; il che significa che le imprese non potranno più dichiarare di essere “verdi” o “rispettose dell’ambiente” se non sono in grado di dimostrare di esserlo realmente. 

Ancora, non sarà più ammesso esporre loghi volontari inattendibili relativi alla sostenibilità. 

Saranno inoltre vietate le pratiche commerciali sleali legate all’obsolescenza precoce, come le false dichiarazioni sulla durabilità di un bene.

 Gli Stati membri dell’UE sono tenuti a recepire la Direttiva nel diritto nazionale entro martedì 27 marzo 2026. 

Le norme si applicheranno a decorrere dal 27 settembre 2026.

Maggiori informazioni sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde sono disponibili online.

SPAZIO DIGITALE EUROPEO E QUADRO EUROPEO DELLA CERTIFICAZIONE DELLA CIBERSECURITY APPLICABILE AI PRODOTTI TIC

Nei giorni scorsi la Commissione ha adottato il primo Sistema Europeo di Certificazione della cibersicurezza applicabile ai prodotti TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) che contempla norme e procedure armonizzate a livello UE, per il rilascio delle relative certificazioni, a fini di maggior tutela e fidatezza per cittadini ed utenti dell’Unione.

In proposito Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: “In un contesto di minacce alla cibersicurezza molto dinamico, ci stiamo impegnando per aumentare la ciberresilienza collettiva. 

Oggi variamo un nuovo quadro per garantire che i prodotti che utilizziamo in alcuni dei contesti più sensibili, come i router e le carte d’identità, siano sicuri dal punto di vista informatico. 

Vogliamo che i nostri cittadini, le nostre imprese ed il settore pubblico possano fidarsi dei prodotti che utilizzano per mettere in sicurezza le loro reti e per fornire servizi pubblici sensibili.”

Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 31.1.2024 – PRIMO SISTEMA DI CERTIFICAZIONE DELLA CIBERSICUREZZA A LIVELLO UE PER RENDERE PIÙ SICURO LO SPAZIO DIGITALE EUROPEO

La Commissione ha adottato oggi il primo sistema europeo di certificazione della cibersicurezza, in linea con il regolamento dell’UE in materia

Il Sistema offre una serie di norme e procedure a livello dell’Unione su come certificare i prodotti TIC nel loro ciclo di vita e renderli quindi più affidabili per gli utenti. 

La certificazione riconosce formalmente che i prodotti TIC sono affidabili nel proteggere l’hardware e i software che i cittadini utilizzano quotidianamente.

Il Sistema volontario integrerà la legge sulla ciberresilienza, che introduce requisiti di cibersicurezza vincolanti per tutti i prodotti hardware e software nell’UE. 

Questo importante passo in avanti contribuisce a promuovere la leadership digitale dell’Europa nel mondo. 

Il Sistema favorirà inoltre l’attuazione della direttiva NIS 2.

Il Sistema sarà pubblicato a breve nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. 

Insieme al Sistema di Certificazione, la Commissione pubblicherà anche il primo Programma di lavoro progressivo dell’Unione per la certificazione europea della cibersicurezza

Il documento delinea una visione e riflessioni strategiche relativamente a possibili ambiti per i futuri Sistemi Europei di Certificazione della cibersicurezza, tenendo conto dei recenti sviluppi legislativi e di mercato. 

Il Sistema adottato si basa su progetti elaborati dall’Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza (ENISA) in stretta collaborazione con Esperti del settore e con gli Stati membri, in seguito a discussioni tecniche e giuridiche ed a consultazioni pubbliche.

ACCORDI EUROPA-CINA: Il 6.12. INSIEME PER IL 24° VERTICE BILATERALE

Domani 7 Dicembre a Pechino la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ed il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, accompagnati dall’Alto rappresentante/Vicepresidente Josep Borrell, si incontreranno con il Presidente Xi Jinping ed il Primo ministro Li Qiang per discutere di relazioni bilaterali e di crisi internazionali.

In un mondo che cambia velocemente, i temi saranno tanti: dagli scambi ed investimenti, al clima, all’ambiente. Dal digitale, ai diritti umani. Oltre alle problematiche connesse a: Governance globale; conflitti in corso, questioni internazionali e regionali; comuni sfide globali.

Alto rappresentante/Vicepresidente Josep Borrell
Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen
Presidente del Consiglio europeo Charles Michel

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Presidente Xi Jinping
Primo ministro Li Qiang

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per approfondire: 

COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 6.12.2023 -UE E CINA DISCUTONO DI RELAZIONI BILATERALI E CRISI INTERNAZIONALI IN UN MONDO CHE CAMBIA AL VERTICE DEI LEADER

Il 7 dicembre l’Unione Europea e la Cina terranno a Pechino (Cina) il 24º vertice bilaterale. La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ed il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, accompagnati dall’Alto rappresentante/Vicepresidente Josep Borrell, terranno discussioni con il Presidente Xi Jinping, seguite da scambi con il Primo ministro Li Qiang.

I leader dovrebbero discutere di relazioni bilaterali, compresi scambi e investimenti, clima, ambiente, digitale e diritti umani.

Discuteranno inoltre di governance globale e di questioni internazionali, tra cui la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, la situazione in Medio Oriente e altre questioni internazionali e regionali, nonché di sfide globali.

A seguito del vertice, la Presidente von der Leyen e il Presidente Michel terranno una conferenza stampa alle ore 13:00 CEST. 

Per maggiori informazioni sulle relazioni UE-Cina, consultare il sito web della delegazione dell’UE a Pechino.

ALLEANZA MONDIALE CONTRO IL TRAFFICO DI MIGRANTI

Le reti criminali sfruttano la disperazione dei migranti a causa di abusi perpetrati dai trafficanti che li costringono a bordo di imbarcazioni non idonee alla navigazione, mettendone a rischio la vita su rotte pericolose. 

Con la Conferenza internazionale del 28.11. su una alleanza mondiale contro il traffico di migranti, la Commissione UE farà il punto circa il nuovo quadro di cooperazione giuridica, operativa ed internazionale contro il traffico di migranti per gli anni a venire.

Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 27 NOVEMBRE 2023

La Commissione vara un’alleanza mondiale per contrastare il traffico di migranti in occasione di una conferenza internazionale ad alto livello

Domani la Presidente Ursula von der Leyen, la Commissaria per gli Affari interni, Ylva Johansson, il Commissario per la Giustizia, Didier Reynders, il Commissario per il Vicinato e l’allargamento, Olivier Várhelyi, e la Commissaria per i Partenariati internazionali, Jutta Urpilainen, parteciperanno a Bruxelles alla conferenza internazionale su un’alleanza mondiale per contrastare il traffico di migranti.

La conferenza internazionale fa seguito all’annuncio che la Commissione rafforzerà gli strumenti per contrastare efficacemente il traffico di migranti, dato della Presidente von der Leyen durante il discorso sullo stato dell’Unione 2023. 

Il discorso di apertura della Conferenza sarà tenuto dalla Presidente von der Leyen alle ore 09:00 e sarà trasmesso in diretta su EbS.

Le reti criminali sfruttano la disperazione delle persone e questo abuso spesso porta alla perdita di vite umane. I trafficanti di migranti costringono centinaia di persone a bordo di imbarcazioni non idonee alla navigazione, mettendone a rischio la vita su rotte pericolose. La conferenza riunisce rappresentanti degli Stati membri, dei principali Paesi partner e delle Organizzazioni internazionali. 

Le discussioni si concentreranno sulla prevenzione e sulla risposta al traffico di migranti, nonché sulle alternative alla migrazione irregolare come deterrente fondamentale al traffico. 

La conferenza sarà un’occasione per lanciare un invito ad agire per un’alleanza mondiale per contrastare il traffico di migranti.

La Commissione presenterà domani una nuova legislazione in materia. Si tratta di una direttiva che stabilisce norme minime in materia di favoreggiamento dell’ingresso, del transito e del soggiorno illegali nell’UE e di un regolamento volto a rafforzare il ruolo di Europol e la cooperazione interagenzie nella lotta al traffico di migranti e alla tratta di esseri umani. 

Insieme, queste iniziative definiscono il nuovo quadro di cooperazione giuridica, operativa e internazionale contro il traffico di migranti per gli anni a venire. 

Una conferenza stampa con la Commissaria Johansson avrà luogo alle ore 13:00 e sarà trasmessa in diretta su EbS.

PARITA’ DI GENERE: LA COMMISSIONE UE ESTENDE LA DURATA DEL PIANO D’AZIONE AL 2027

Durante i primi 2 anni di attuazione del nuovo piano d’azione dell’UE sulla parità di genere (GAP III), l’Unione europea ha impegnato 22,4 miliardi di € per contribuire a costruire un mondo più equo sotto il profilo della parità di genere.

L’UE ha anche sostenuto i Paesi partner e la società civile nel miglioramento della parità di genere, con risultati trasformativi, tra cui:

  • un’aumentata protezione delle donne e delle ragazze dalla violenza di genere, 
  • una più nutrita partecipazione alla vita pubblica e politica, 
  • un maggiore accesso all’istruzione, alla sanità ed alla protezione sociale ed all’emancipazione economica nell’ambito dell’approccio Team Europa.

Per consolidare questi risultati, l’UE proroga la durata del piano d’azione sulla parità di genere dal 2025 al 2027.

In proposito, l’Alto rappresentante – Vicepresidente Josep Borrell ha dichiarato: “Il GAP IIl ha svolto un ruolo cruciale nel rendere la parità di genere una priorità strategica nell’azione esterna dell’UE. Ha contribuito ad incentivare le iniziative ed i finanziamenti a favore dell’emancipazione delle donne e delle ragazze quale motore essenziale di cambiamento. Siamo consapevoli dei problemi che ci attendono e ribadiamo il nostro pieno impegno a proseguire su questa strada verso un futuro più equo e inclusivo”.

Jutta Urpilainen, Commissaria per i Partenariati internazionali ha aggiunto: Sono fiera del fatto che l’ambizioso piano d’azione dell’UE sulla parità di genere contribuisca a ridurre le disuguaglianze ed a emancipare le donne e le ragazze in tutta la loro diversità. Puntiamo a sostenere il nostro impegno politico e l’importo e l’efficacia dei finanziamenti per la parità di genere, prorogando il periodo di attuazione fino alla fine del 2027 ed allineandone la durata al quadro finanziario pluriennale dell’UE. L’UE investe in un mondo equo sotto il profilo del genere ed integra questo ambizioso obiettivo nella strategia Global Gateway”.

Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 22 NOVEMBRE 2023

Parità di genere: l’UE proroga la durata del piano d’azione sulla parità di genere nell’azione esterna per consolidare i risultati conseguiti e raggiungere l’obiettivo di un mondo equo sotto il profilo della parità di genere

 Secondo quanto risulta dalla relazione intermedia comune della Commissione europea e del Servizio europeo per l’azione esterna sull’attuazione del piano d’azione dell’UE sulla parità di genere (GAP III) appena pubblicata, nel periodo 2021-2022, durante i primi anni di attuazione del GAP III, l’Unione Europea ha impegnato 22,4 miliardi di € per contribuire alla costruzione di un mondo più equo sotto il profilo della parità di genere. 

L’UE ha sostenuto i Paesi partner e la società civile nel miglioramento della parità di genere, con risultati trasformativi, tra cui un’aumentata protezione delle donne e delle ragazze dalla violenza di genere, una più nutrita partecipazione alla vita pubblica e politica, un maggiore accesso all’istruzione, alla sanità e alla protezione sociale e all’emancipazione economica nell’ambito dell’approccio Team Europa.

Al fine di consolidare questi risultati, l’UE proroga la durata del piano d’azione sulla parità di genere dal 2025 al 2027 per conseguire l’obiettivo di un mondo equo sotto il profilo della parità di genere.

TRE ANNI DEL PIANO D’AZIONE SULLA PARITÀ DI GENERE

In molte parti del mondo, i diritti delle donne e delle ragazze sono stati minacciati, ridotti o completamente eliminati, e ciò ha rappresentato un considerevole passo indietro rispetto ai significativi progressi ottenuti nel corso di decenni. 

Fin dalla sua adozione nel novembre 2020, il piano d’azione sulla parità di genere III ha pertanto messo i diritti umani e l’emancipazione, in particolare per le donne e le ragazze, in cima all’agenda di azioni esterne dell’UE, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e con altri impegni internazionali.

La percentuale di nuove azioni esterne aventi come obiettivo principale o significativo la parità di genere è passata dal 64,71 % nel 2019, prima dell’adozione del GAP III, al 72 % nel 2022, al fine di raggiungere l’obiettivo dell’85 % entro il 2025. 

I finanziamenti dell’UE per iniziative i cui obiettivi strategici sono la parità di genere e l’emancipazione femminile sono aumentati, passando da circa 9 miliardi di € nel 2021 a 13 miliardi di € nel 2022. La strategia Global Gateway, pubblicata nel dicembre 2021, rafforzerà ulteriormente la parità di genere integrando gli obiettivi del GAP III.

Nel 2022 la parità di genere è stata all’ordine del giorno dei dialoghi politici, sulla sicurezza e/o sui diritti umani tra l’UE e circa 100 paesi partner. Con 33 di questi Paesi i dialoghi si sono concentrati esclusivamente sulla parità di genere. Inoltre, le delegazioni dell’UE hanno elaborato 131 piani di attuazione a livello nazionale che adattano il piano d’azione sulla parità di genere al contesto locale, rafforzando l’approccio Team Europa dell’UE e dei suoi Stati membri.

A livello mondiale, l’UE e i suoi Stati membri hanno collaborato a risoluzioni delle Nazioni Unite per combattere la violenza contro le donne, contribuito alla Commissione delle Nazioni unite sulla condizione femminile, incentivato la partecipazione politica e civile di donne e ragazze, potenziato il sostegno alle organizzazioni per i diritti delle donne e promosso le prospettive di genere nei processi decisionali in materia di clima e di digitale. Nel contesto degli allarmanti cambiamenti per quanto riguarda la sicurezza e i conflitti e della concorrenza per il potere a livello geopolitico, l’attuazione dell’agenda su donne, pace e sicurezza e l’impegno a integrare la prospettiva di genere nel rispondere efficacemente a tali minacce alla sicurezza sono sempre più importanti.

CONTESTO

Il piano d’azione sulla parità di genere è un’ambiziosa strategia dell’UE per contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare all’obiettivo 5, e accelerare i progressi in materia di parità di genere ed emancipazione femminile quale priorità di tutte le politiche e azioni esterne dell’UE, anche come elemento centrale della strategia “Global Gateway”. Il piano mira a responsabilizzare le donne e le ragazze in tutta la loro diversità affinché partecipino ed esercitino ruoli di leadership in condizioni di parità nella vita sociale, economica e politica e abbiano voce in capitolo in tutti i processi decisionali e in tutti gli ambiti, pubblici e privati.  

In un contesto mondiale difficile, l’UE si impegna nuovamente a perseguire gli obiettivi politici e strategici del piano d’azione sulla parità di genere e ne rafforzerà ulteriormente l’impatto estendendone la durata originariamente prevista (2021-2025) fino alla fine dell’attuale quadro finanziario pluriennale nel 2027.

L’UE continuerà a rafforzare l’integrazione della dimensione di genere, aumentando le azioni incentrate sulle questioni di genere e i relativi finanziamenti e garantendo un processo di revisione attento alle questioni di genere di tutte le iniziative Global Gateway e Team Europa. Le analisi di genere e le raccolte di dati sono essenziali per l’attuazione di politiche mirate e per il monitoraggio dei loro risultati. L’UE continuerà inoltre a intensificare gli sforzi per garantire che gli aiuti umanitari finanziati dall’UE rispondano adeguatamente alle esigenze di donne, ragazze, uomini e ragazzi.

 

PER ULTERIORI INFORMAZIONI

Relazione intermedia comune sul GAP III

Parità di genere (europa.eu).

Piano d’azione sulla parità di genere: esempi di cambiamento Piattaforma capacity4dev (europa.eu)

Forum Global Gateway: l’UE promuove l’occupazione in Tagikistan con 30 milioni di € di sostegno al bilancio (europa.eu).

L’UE e UN Women per la promozione delle coalizioni per i diritti delle donne al fine di eliminare la violenza contro le donne (europa.eu)

Vertice per la democrazia: l’UE promuove programmi fondamentali per responsabilizzare i giovani quali attori chiave della democrazia (europa.eu).

L’UE e l’America latina e i Caraibi (europa.eu).

Investire nelle giovani imprese in Africa (europa.eu)

Salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti in Africa (europa.eu).

Questioni di genere per lo sviluppo in Uganda

SI E’ SVOLTO NEI GIORNI SCORSI A BRUXELLES Il I° VERTICE ANNUALE DELLA RETE DEGLI EDIH (European Digital Innovation Hubs)

Nei giorni scorsi la Commissione UE ha organizzato il primo vertice annuale della rete dei poli europei dell’innovazione digitale (EDIH); quale appuntamento utile per discutere le sfide comuni agli Stati membri e per scambiare le migliori pratiche su come assistere le PMI nella trasformazione digitale.

Ad oggi, oltre 150 poli europei dell’innovazione digitale in tutta Europa beneficiano di un cofinanziamento di 314 milioni di € a titolo del programma Europa digitale. 

In proposito, Thierry Breton – Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: “I poli dell’innovazione digitale sono fondamentali per stimolare la competitività e l’innovazione degli attori locali, in particolare delle PMI. Queste ultime sono la spina dorsale della nostra economia, ma solo la metà ha un livello base di digitalizzazione. I poli dell’innovazione fungono da terreno di prova per consentire alle imprese di prosperare, testare soluzioni digitali e sviluppare competenze per utilizzarle. Ciò contribuirà a raggiungere i traguardi di trasformazione digitale delle imprese previsti dal decennio digitale, ad avere piccole e medie imprese fiorenti e quindi un’Europa prospera!”

PER APPROFONDIRE: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 31 MAGGIO 2023- I° VERTICE ANNUALE DELLA RETE DEI POLI EUROPEI DELL’INNOVAZIONE DIGITALE

Oggi, a Bruxelles, la Commissione organizza il primo vertice annuale della rete dei poli europei dell’innovazione digitale

Il vertice, che durerà due giorni, riunisce per la prima volta i poli europei dell’innovazione digitale, i responsabili politici e le pubbliche amministrazioni per discutere le sfide comuni e scambiare le migliori pratiche su come assistere le piccole e medie imprese nella trasformazione digitale.

I poli europei dell’innovazione digitale, presenti in tutti gli Stati membri, fungono da sportelli unici per aiutare le imprese e le organizzazioni del settore pubblico a rispondere alle sfide digitali e diventare più competitive. 

Forniscono competenze tecniche, formazione professionale e consulenza sui finanziamenti e sul modo in cui le imprese possono usare le tecnologie digitali per affrontare le questioni ambientali. 

I poli dell’innovazione digitale sono concepiti per contribuire all’obiettivo del decennio digitale europeo che prevede che entro il 2030 oltre il 90% delle piccole e medie imprese raggiunga almeno un livello base di intensità digitale. 

Più di 150 poli europei dell’innovazione digitale in tutta Europa beneficiano di un cofinanziamento di 314 milioni di € a titolo del programma Europa digitale. 

Oggi interverranno al vertice oratori di spicco, seguiti da una tavola rotonda degli Stati membri sulla cooperazione transfrontaliera. 

Il secondo giorno gruppi di lavoro dedicati tratteranno argomenti quali:

L’ordine del giorno ed i programmi di ciascun gruppo di lavoro sono disponibili qui.

EUROPA DIGITALE: PREVISTO UN INVESTIMENTO DI 122 MILIONI DI € PER LA TRASFORMAZIONE DIGITALE

Aperte le “Call for proposal” relative al Programma 2023 – 2024 Europa digitale finalizzato a rafforzare tecnologie e competenze digitali nell’UE; per uno stanziamento del valore di oltre122 milioni di €.

Imprese, PA e altri soggetti degli Stati Membri dell’UE, dei Paesi EFTA/SEE e dei Paesi associati interessati a candidarsi sono invitati a farlo entro il termine del 26 settembre 2023.

PER APPROFONDIRE: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 11 MAGGIO 2023 LA COMMISSIONE APRE NUOVI BANDI PER INVESTIRE PIÙ DI 122 MILIONI DI € IN TECNOLOGIE E COMPETENZE DIGITALI

Oggi la Commissione ha aperto il primo ciclo di inviti a presentare proposte nell’ambito del programma di lavoro principale 2023-2024 di Europa digitale allo scopo di rafforzare le tecnologie e le competenze digitali in tutta l’Ue. Gli inviti, del valore di oltre 122 milioni di €, sono aperti ad imprese, pubbliche amministrazioni e altri soggetti degli stati membri dell’Ue, dei Paesi EFTA/SEE e dei Paesi associati.

Questo ciclo di investimenti è mirato a creare un clima di fiducia nella trasformazione digitale.  

32 milioni di € sono destinati a progetti relativi a una rete di centri per un’internet più sicura, che aiuterà i minori a gestire i rischi online e consentirà ai cittadini di segnalare in forma anonima il materiale pedopornografico online

Si investirà anche nei poli dell’osservatorio europeo dei media digitali, che contribuiscono alla lotta contro la disinformazione in Europa, nel quadro di riferimento per il risparmio energetico dell’ue, che faciliterà lo sviluppo di un’applicazione per aiutare i cittadini a ridurre il consumo di energia, ed in un sistema informatico che contribuirà a rimuovere il materiale pedopornografico online.

31 milioni di € saranno impiegati per sostenere progetti relativi ai dati. 

Si investirà, ad esempio, nel progetto genome for europe, allo scopo di creare una banca dati europea di riferimento sui genomi che contribuisca a progressi innovativi nella ricerca, nell’innovazione, nella prevenzione delle malattie e nell’assistenza sanitaria.

Progetti nell’ambito delle infrastrutture cloud ed edge riceveranno 25 milioni di €, anche per sostenere lo sviluppo di una piattaforma collaborativa sicura per le industrie aeronautica e della sicurezza.

18 milioni di € saranno disponibili per progetti relativi all’intelligenza artificiale e 16 milioni di € per promuovere competenze digitali avanzate, con finanziamenti volti a rafforzare le competenze nell’ambito dei semiconduttori ed a promuovere le competenze digitali degli alunni e in particolare delle alunne.

l termine per candidarsi è il 26 settembre 2023 e maggiori informazioni sono disponibili online

Ulteriori bandi nell’ambito del programma di lavoro principale 2023-2024 saranno pubblicati alla fine di maggio e più avanti nell’anno. 

Il programma di lavoro principale 2023-2024 ha una dotazione complessiva di 909,5 milioni di €, di cui 392 milioni saranno utilizzati per azioni nel 2023.