PUBBLICATA LA RELAZIONE UE 2025 SUL MERCATO UNICO E SULLA COMPETITIVITA’

La Commissione UE ha pubblicato ieri la Relazione annuale sul mercato unico e la competitività, per fare il punto sui punti di forza e di debolezza dell’economia dell’Unione anche per un piano d’azione mirato a rilanciare l’economia europea.

Stéphane Séjourné, Vicepresidente esecutivo per la Prosperità e la strategia industriale

In proposito Stéphane Séjourné, Vicepresidente esecutivo per la Prosperità e la strategia industriale, ha dichiarato: 

Il nostro successo economico si basa su un dato semplice ma potente: 450 milioni di consumatori. Il mercato unico è di gran lunga il motore più importante — ma ancora ampiamente sottoutilizzato — della competitività europea. Le conclusioni di questa Relazione sono chiare: è giunto il momento di abbattere le barriere rimanenti tra i 27 Stati membri e di sfruttare appieno gli effetti di scala del mercato unico, al fine di fornire alle imprese europee un accesso agevole e senza soluzione di continuità a uno dei più grandi mercati integrati al mondo.

Per saperne di più vai al: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 29 GENNAIO 2025 – LA RELAZIONE 2025 SUL MERCATO UNICO E LA COMPETITIVITÀ EVIDENZIA LE SFIDE E LE OPPORTUNITÀ PER L’UE

La Commissione europea pubblica oggi la sua Relazione annuale sul mercato unico e la competitività, che fa il punto sui punti di forza e di debolezza dell’economia dell’UE e funge da quadro analitico ai fini della bussola per la competitività, un piano d’azione mirato a rilanciare l’economia europea. 

La Relazione si basa su 22 indicatori chiave, quali l’integrazione nel mercato unico, la spesa per ricerca e sviluppo e i prezzi dell’energia elettrica. 

Questi elementi consentono di valutare la competitività dell’UE e di individuare i settori cui prestare particolare attenzione, tra cui il completamento del mercato unico, il rafforzamento delle capacità di innovazione, la decarbonizzazione dell’industria e la riduzione delle dipendenze strategiche. 

Le conclusioni di questa edizione guideranno l’elaborazione delle politiche per rafforzare la competitività dell’UE e sfruttare appieno il potenziale del mercato unico. 

In particolare, confluiranno in iniziative future quali il patto per l’industria decarbonizzata e la strategia per il mercato unico

Per ulteriori informazioni consultare il comunicato stampa.

IL FONDO DI COESIONE UE COMPIE 30 ANNI: FINANZIATI I MIGLIORI PROGETTI INFRASTRUTTURALI E PER LA TUTELA DEL CLIMA E DELL’AMBIENTE

Si è celebrato ieri il 30º anniversario del Fondo di coesione, con una maturazione di 179 miliardi di € investiti nella coesione economica, sociale e territoriale dell’UE.

Creato nel quadro del Trattato di Maastricht come necessario complemento del mercato unico nel pacchetto di strumenti della Politica di coesione, il Fondo di coesione sostiene gli investimenti:

  • nelle infrastrutture dei trasporti e 
  • nella protezione del clima e dell’ambiente. 

Tra i suoi obiettivi principali figurano:

  • il miglioramento dell’approvvigionamento idrico e del trattamento dei rifiuti,
  • l’efficienza energetica
  • le energie rinnovabili
  • le infrastrutture stradali e ferroviarie.

In proposito Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme ha dichiarato: “Il Fondo di coesione ha dimostrato la sua capacità di stimolare la convergenza, la competitività e lo sviluppo sostenibile, come pure il mercato interno. È uno dei principali fattori che contribuiscono a creare condizioni più eque nell’Unione ed è uno degli strumenti di sostegno dell’UE più esemplari: ponti emblematici, ferrovie e metropolitane moderne ed efficienti, aeroporti ed impianti di trattamento dei rifiuti e delle acque sostenuti tramite questo Fondo, hanno migliorato le vite di milioni di europei ed ammodernato interi Paesi”.

Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 3 APRILE 202330º ANNIVERSARIO DEL FONDO DI COESIONE: 179 MILIARDI DI € PER LA CONVERGENZA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Oggi celebriamo il 30º anniversario del Fondo di coesione.

Negli ultimi 30 anni il Fondo ha investito quasi 179 miliardi di € nella coesione economica, sociale e territoriale dell’UE.

Creato nel quadro del trattato di Maastricht come necessario complemento del mercato unico nel pacchetto di strumenti della politica di coesione, il Fondo di coesione ha il compito di sostenere gli investimenti nelle infrastrutture dei trasporti e nella protezione del clima e dell’ambiente. 

Tra i suoi obiettivi principali figurano il miglioramento dell’approvvigionamento idrico e del trattamento dei rifiuti, l’efficienza energetica, le energie rinnovabili e le infrastrutture stradali e ferroviarie.

Il Fondo si concentra sugli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) inferiore al 90 % della media UE per promuovere la convergenza tra le economie europee. 

Il sostegno del Fondo di coesione, come tutti i finanziamenti nell’ambito della politica di coesione, ha contribuito all’aumento dei redditi nazionali dei Paesi beneficiari. L’Irlanda e la Spagna sono stati i primi Paesi a veder aumentare il proprio RNL oltre la soglia di ammissibilità del 90 % della media UE.

PONTI, METROPOLITANE, AEROPORTI, TRENI AD ALTA VELOCITÀ E TANTO ALTRO

Il Fondo di coesione ha finanziato progetti emblematici che hanno trasformato intere regioni e città, aiutandole a mettersi al passo con il resto dell’UE. 

Ad esempio, nel 1998 il Fondo ha sostenuto la costruzione del ponte “Vasco da Gama” a Lisbona, in Portogallo, che con i suoi 12,3 km è il ponte più lungo dell’UE. 

Ha inoltre finanziato la “diga di Alqueva” sul fiume Guadiana, nel sud del Portogallo, una delle principali riserve idriche strategiche in Europa.

Il Fondo ha inoltre rivestito un ruolo fondamentale nello sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), sostenendo la costruzione e l’ammodernamento di 7 800 km di strade TENT-T, 3 650 km di ferrovie TEN-T e numerosi acquedotti e gallerie.  

Ha finanziato la galleria ferroviaria più lunga dell’Europa sudorientale, in costruzione tra Elin Pelin – Vakarel – Kostenets in Bulgaria.  

Ha inoltre sostenuto la costruzione del secondo binario nel tratto tra Capodistria (importante porto sul mare Adriatico della Slovenia) e Divaccia, che aumenterà notevolmente la capacità di trasporto merci e assicurerà la connessione con la rete ferroviaria austriaca.

In Spagna il Fondo di coesione ha contribuito alla costruzione della moderna rete ferroviaria ad alta velocità del Paese. 

La linea ad alta velocità Madrid-Barcellona-frontiera francese, con una lunghezza totale di 804 chilometri, è uno dei principali assi di comunicazione tra la Spagna e il resto d’Europa.

Grazie al Fondo, la linea ferroviaria Varsavia-Gdynia, in Polonia, ha migliorato il trasporto passeggeri lungo il corridoio Baltico-Adriatico e ora tra le principali città del paese circola materiale rotabile moderno.

Il Fondo ha inoltre investito nel trasporto pubblico sostenibile nelle città, ad esempio nelle metropolitane di Varsavia, Budapest, Bucarest, Sofia e Praga. A Bratislava, la linea tranviaria di Petrzalka, con il suo celebre ponte, è stata anch’essa costruita con il sostegno del Fondo di coesione.

Il Fondo ha inoltre contribuito alla costruzione di aeroporti per migliorare i collegamenti con gli Stati membri che hanno aderito all’UE negli anni 2000: gli aeroporti di Tallinn, Varsavia, Breslavia e Rzeszów sono solo alcuni esempi. 

LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI E PROTEZIONE DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE DEI CITTADINI

Il Fondo ha anche sostenuto investimenti nelle infrastrutture, consentendo tra l’altro di portare acqua potabile pulita a 6 milioni di persone e di collegare 10,5 milioni di persone a impianti di trattamento delle acque reflue. 

Ha inoltre sostenuto il riciclaggio di 4,2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani.

Un progetto di grande importanza ambientale per un’economia verde e sostenibile, che migliora la qualità della vita di migliaia di cittadini, è l’impianto di trattamento dei rifiuti di Alessandropoli, in Grecia; che ha permesso di ridurre del 60 % i rifiuti raccolti da 4 comuni della prefettura di Rodopi e 2 comuni della prefettura di Evros.

L’infrastruttura meridionale di trattamento delle acque reflue a Malta e la gestione delle acque per gli agglomerati urbani più grandi in Lettonia hanno migliorato il trattamento delle acque reflue e la qualità dell’acqua potabile per i cittadini.

Nel settore dell’energia pulita, il Fondo di coesione ha sostenuto l’installazione di tecnologie che utilizzano energie rinnovabili per produrre elettricità per quasi 20 000 famiglie in Lituania.

Il Fondo ha inoltre investito nella protezione contro gli incendi boschivi per 8,3 milioni di persone e nella protezione dalle inondazioni per 11,4 milioni di persone. 

Tra i progetti sostenuti figura la costruzione di un sistema di protezione contro le inondazioni e di un bacino per proteggere l’area dell’Alto Tibisco dalle alluvioni del fiume Tibisco, in Ungheria.

CONTESTO

Lo “strumento finanziario di coesione”, come era inizialmente chiamato il Fondo di coesione, è stato istituito il 1º aprile 1993 ed è entrato in vigore nel 1994 con l’obiettivo di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale dell’UE e aiutare i Paesi interessati a mettersi al passo con il resto dell’UE.

I beneficiari del Fondo di coesione erano originariamente Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna (1994-1999); dal 2004 il Fondo sostiene Cechia, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria, Bulgaria e Romania (dal 2007) e Croazia (dal 2013).

Il bilancio del Fondo di coesione si è notevolmente ampliato dopo l’allargamento del 2004: da 18 miliardi di € nel periodo 1994-1999 a 30,6 miliardi di € nel 2000-2006, fino a raggiungere 68,5 miliardi di € nel 2007-2013 e 61,4 miliardi di € nel 2014-2020.

Per il periodo di programmazione 2021-2027, oltre il 37 % della dotazione di 48,03 miliardi di € del Fondo sosterrà gli obiettivi climatici. 6,9 miliardi di € saranno destinati al trasporto urbano pulito, 3,3 miliardi di € all’efficienza energetica e 16,9 miliardi di € agli investimenti nella rete stradale e ferroviaria TEN-T.

Attualmente il Fondo di coesione sostiene 15 Stati membri aventi un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore al 90 % della media UE al momento dell’accordo sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027: Bulgaria, Cechia, Cipro, Croazia, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.

Ulteriori informazioni

Piattaforma open data Coesione

Kohesio

Fondo di coesione

@ElisaFerreiraEC

@EUinmyRegion

 

 

 

30 ANNI DI MERCATO UNICO EUROPEO

In occasione del traguardo dei 30 anni dalla nascita del mercato unico, la Commissione UE ha pubblicato la Relazione Annuale 2023 sul mercato unico ed il Quadro di valutazione annuale sul mercato 2022.

Ne emerge che un mercato unico forte sostiene la capacità dell’Europa di affrontare le sfide fondamentali delle evoluzioni di contesto ed anche che gli strumenti ed i dati digitali costituiscono un forte potenziale per migliorane la relativa governance.

PER APPROFONDIRE VAI AL COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 31 GENNAIO 2023: IL MERCATO UNICO COMPIE 30 ANNI – LE RELAZIONI DELLA COMMISSIONE CONFERMANO CHE IL MERCATO UNICO SOSTIENE LA CAPACITÀ DELL’EUROPA DI AFFRONTARE LE SFIDE FONDAMENTALI

La Commissione ha pubblicato oggi la relazione annuale sul mercato unico 2023 e il quadro di valutazione del mercato unico 2022 nell’ambito delle attività volte a celebrare il 30º anniversario del mercato unico. 

Le relazioni confermano che il mercato unico continua ad essere uno strumento fondamentale per affrontare le attuali sfide dell’Europa e sottolineano l’importanza di migliorarne costantemente il funzionamento, nonché di evidenziare l’impatto del mercato unico in termini di maggiore valore aggiunto per l’economia dell’UE.

Entrambe le relazioni forniranno un contributo alle discussioni con gli Stati membri sul rafforzamento del mercato unico e serviranno da base per i futuri lavori della Commissione intesi a garantire che il mercato unico realizzi appieno il suo potenziale in termini di sostegno alla resilienza e alla competitività dell’economia europea.

RELAZIONE ANNUALE SUL MERCATO UNICO: 

La relazione annuale sul mercato unico 2023 fa il punto sull’integrazione del mercato unico ed analizza in che modo esso aiuta l’Europa ad affrontare le attuali tensioni geopolitiche, a migliorare la competitività dell’UE ed a sostenere le transizioni verde e digitale della nostra economia.

QUADRO DI VALUTAZIONE DEL MERCATO UNICO:

Il quadro di valutazione del mercato unico 2022 evidenzia in che modo il mercato unico avvantaggia l’economia dell’UE. Fornisce una panoramica dettagliata delle modalità di applicazione delle norme del mercato unico dell’UE in tutto lo Spazio economico europeo, con l’obiettivo di individuare possibili miglioramenti per il mercato unico. 

Il quadro di valutazione esamina in particolare i progressi conseguiti nell’attuazione del diritto dell’UE, le condizioni generali delle imprese, l’integrazione del mercato unico ed altri importanti obiettivi strategici quali la crescita e l’occupazione, la resilienza, l’economia digitale e verde.

Le principali conclusioni delle relazioni sono le seguenti:

 

  • un mercato unico forte sostiene la capacità dell’Europa di affrontare le sfide fondamentali. La relazione annuale sul mercato unico 2023 è incentrata sulla necessità di avvalersi delle potenzialità del mercato unico per garantire la disponibilità di beni, servizi, competenze e capitali essenziali, necessari per la duplice transizione dell’Europa. Nella relazione si rileva che sono necessari progressi per rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento, affrontare le dipendenze strategiche, in particolare per quanto riguarda le materie prime critiche, migliorare l’integrazione nel mercato dei servizi e garantire che l’Europa disponga delle tecnologie e delle competenze necessarie per fare fronte a tali sfide. Il quadro di valutazione del mercato unico fornisce ulteriori dati sui risultati finora conseguiti in termini di competitività, scambi commerciali, resilienza economica e duplice transizione, indicando i settori che necessitano di miglioramenti. Tra questi figurano la riduzione degli ostacoli all’esercizio delle professioni (ad es. i servizi giuridici) o il riconoscimento transfrontaliero delle qualifiche professionali (ad es. le guide turistiche), il miglioramento degli investimenti pubblici e privati, il sostegno alle PMI e la prosecuzione delle azioni svolte a livello nazionale a sostegno della duplice transizione;
  • gli strumenti ed i dati digitali hanno un forte potenziale per migliorare la governance del mercato unico. La relazione annuale sul mercato unico di quest’anno evidenzia in che modo i nuovi approcci, compreso un migliore utilizzo delle tecnologie digitali e delle soluzioni di e-government – ad es. lo sportello digitale unico e il sistema tecnico basato sul principio “una tantum” – accresceranno la fiducia tra le autorità e ridurranno gli oneri per le imprese e le amministrazioni;
  • il mercato unico apporta un crescente valore aggiunto all’economia dell’UE. Sia la relazione annuale sul mercato unico sia il quadro di valutazione del mercato unico valutano i vantaggi e l’aumento degli scambi tra gli Stati membri che il mercato unico ha reso possibili sin dalla sua creazione. Il quadro di valutazione indica una crescente integrazione commerciale dopo la pandemia di COVID-19: nel giugno 2022 gli scambi all’interno dell’UE rappresentavano il 60% degli scambi commerciali complessivi dell’UE;
  • le imprese beneficiano di una migliore applicazione delle norme e delle condizioni generali, ma permangono difficoltà. Il quadro di valutazione stabilisce che l’attuazione e l’applicazione delle norme del mercato unico stanno migliorando; ne è la prova il numero inferiore di procedimenti di infrazione nei confronti degli Stati membri registrato nel 2021 per la prima volta rispetto agli ultimi 4 anni. Il quadro di valutazione evidenzia inoltre un uso ed un’applicazione migliori di diversi strumenti essenziali del mercato unico, quali il sistema di informazione del mercato interno, la direttiva sulla trasparenza del mercato unico ed il maggiore utilizzo della rete SOLVIT, che contribuisce a prevenire o rimuovere gli ostacoli nel mercato unico. Inoltre le imprese della maggior parte degli Stati membri hanno percepito che gli oneri normativi sono diminuiti nel 2021, ma si trovano ad affrontare problemi crescenti in merito ai ritardi di pagamento da parte delle autorità pubbliche, soprattutto a causa dell’impatto della pandemia di COVID-19.

CONTESTO:

Le relazioni annuali preparano il terreno fornendo analisi di fondo per la comunicazione “Il mercato unico compie trent’anni”, che sarà pubblicata dalla Commissione nelle prossime settimane.

La relazione annuale sul mercato unico è stata pubblicata per la prima volta nel maggio 2021 a corredo dell’aggiornamento della strategia industriale, che ha analizzato lo stato di avanzamento dell’economia europea e valutato i progressi compiuti nell’attuazione della strategia industriale europea 2020. Oggi la Commissione pubblica la terza edizione della relazione annuale sul mercato unico, che ne celebra anche il 30º anniversario.

Il quadro di valutazione del mercato unico è stato pubblicato per la prima volta nel 1997.  L’edizione 2022 del quadro di valutazione del mercato unico comprende, oltre agli indicatori tradizionali, nuovi indicatori del contesto imprenditoriale per quanto riguarda la reattività amministrativa e l’onere della regolamentazione, come pure informazioni sull’accesso ai servizi e ai mercati dei servizi, sulla mobilità del lavoro e sull’accesso ai finanziamenti. Riferisce inoltre in merito ai risultati conseguiti dal mercato unico in termini di crescita, occupazione e indicatori sociali, integrazione di beni e servizi, resilienza economica, transizioni digitale e verde.

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