SOSTEGNO DALL’EUROPA ALLA PARITA’ RETRIBUTIVA UOMO – DONNA

Nove europei su dieci – donne e uomini – ritengono inaccettabile che le donne siano retribuite meno degli uomini quando svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore.

Eppure le diversità esistenti sono ancora molte.

Il divario retributivo medio di genere – per il terzo anno consecutivo – si attesta nell’UE a circa il 13% (nel senso che per ogni euro percepito da un uomo, la retribuzione di una donna è pari a 0,87 €; con una differenza di circa un mese e mezzo di salario all’anno percepito dalla donna rispetto all’uomo).

In Europa, si stima anche che 7.7 milioni di donne non abbiano un lavoro retribuito a causa delle responsabilità di assistenza di cui si fanno carico; con l’evidenza di un divario pensionistico di genere in Europa, tale per cui le pensioni delle donne risultano inferiori del 25% rispetto a quelle degli uomini.

                 Vera Jourová

 

                 Nicolas Schmit
                         Helena Dalli

In proposito e con l’occasione della Giornata Europea della parità retributiva del 15.11.2024, Věra Jourová, Vice Presidente per i valori e la trasparenza, Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, e Helena Dalli, Commissaria per l’Uguaglianza, hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “In occasione della Giornata europea della parità retributiva 2024 ribadiamo il nostro impegno a costruire un’Europa in cui le donne e le ragazze possano prosperare e in cui il loro contributo al mercato del lavoro sia pienamente valorizzato. Guidati dalla strategia dell’UE per la parità di genere, abbiamo compiuto passi avanti verso l’eliminazione delle disparità di genere. In effetti, negli ultimi cinque anni l’occupazione femminile è aumentata di 2,9 punti percentuali e il divario retributivo di genere è diminuito di 1,5 punti percentuali. Permangono tuttavia notevoli ostacoli per quanto riguarda le opzioni e le strutture di assistenza disponibili per bilanciare gli impegni professionali e personali. Considerando che il 90% della forza lavoro nel settore dell’assistenza formale è costituito da donne e che 7,7 milioni di donne non lavorano a causa di servizi di assistenza insufficienti, la Commissione esorta gli Stati membri a investire in un’assistenza di alta qualità, accessibile e a prezzi abbordabili, come indicato nella strategia europea per l’assistenza. Un maggiore sostegno in questo settore non rafforzerà solo la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, ma anche la resilienza economica dell’Europa. Nel nostro mercato del lavoro, che continua a essere caratterizzato da una segregazione di genere, le donne sono ampiamente rappresentate in settori a bassa retribuzione, come la prestazione di assistenza, in cui spesso prevalgono gli impieghi a tempo parziale. Non si tratta semplicemente di una questione di scelta, ma del risultato di pressioni e disuguaglianze sociali. Le interruzioni di carriera e la riduzione dell’orario di lavoro, soprattutto dopo la maternità, continuano a compromettere la situazione finanziaria a lungo termine delle donne. Fin dall’inizio del nostro mandato abbiamo affrontato queste disuguaglianze radicate in ambiti quali l’occupazione, l’assistenza, le retribuzioni e le pensioni. Invitiamo ora gli Stati membri a garantire la piena attuazione della direttiva sulla trasparenza retributiva, che permetterà di migliorare la trasparenza retributiva per le persone in cerca di lavoro, conferirà ai lavoratori il diritto ad essere informati sulle retribuzioni, imporrà di presentare relazioni sul divario retributivo di genere e introdurrà valutazioni congiunte delle retribuzioni. Grazie alla direttiva dell’UE relativa a salari minimi adeguati sosteniamo la parità di genere, con l’obiettivo di colmare il divario retributivo in questo ambito e liberare le donne dalla povertà, dato che in Europa è del tutto sproporzionato il numero delle donne che percepiscono un salario minimo. Come annunciato dalla Presidente Von der Leyen, il prossimo anno la Commissione presenterà una tabella di marcia in materia di diritti delle donne, con una visione di lungo termine per una piena realizzazione dei diritti delle donne e dei principi fondamentali della parità di genere nell’Unione Europea. Ciò trova conferma inoltre nel nostro impegno a integrare la prospettiva della dimensione di genere in tutte le politiche.”

Per approfondire:

COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 15 NOVEMBRE 2024: DICHIARAZIONE DELLA VICEPRESIDENTE JOUROVÁ E DEI COMMISSARI SCHMIT E DALLI IN OCCASIONE DELLA GIORNATA EUROPEA DELLA PARITÀ RETRIBUTIVA

 In occasione della Giornata europea della parità retributiva 2024 ribadiamo il nostro impegno a costruire un’Europa in cui le donne e le ragazze possano prosperare e in cui il loro contributo al mercato del lavoro sia pienamente valorizzato.

Nell’Unione europea le donne continuano a guadagnare meno degli uomini, con un divario retributivo medio di genere che per il terzo anno consecutivo si attesta nell’UE a circa il 13%. Ciò significa che, per ogni euro percepito da un uomo, la retribuzione di una donna è pari 0,87 €. 

Tale divario retributivo di genere si traduce in una differenza di circa un mese e mezzo di salario all’anno. Considerando questa perdita di reddito, la Giornata europea per la parità retributiva, che cade il 15 novembre, vuole indicare simbolicamente l’inizio del periodo in cui le donne nell’Unione europea cominceranno a “lavorare gratuitamente” fino al termine dell’anno. 

Si tratta di un evento simbolico finalizzato a migliorare la sensibilizzazione sul divario retributivo di genere.

INIZIATIVE UE SULLA PARITÀ RETRIBUTIVA

La strategia per la parità di genere 2020-2025, pubblicata nel marzo 2020, ha presentato obiettivi ed azioni finalizzati a progredire verso un’Europa equa sotto il profilo del genere. 

Nel corso di questo mandato la Commissione ha compiuto progressi significativi nelle politiche in materia di parità di genere, anche grazie all’adozione di diversi atti legislativi fondamentali per l’emancipazione e la protezione delle donne.

Nel dicembre 2022 è entrata in vigore la direttiva sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società, la cui data di recepimento è il 28 dicembre 2024. 

Entro tale data la direttiva dovrà essere pienamente recepita nelle legislazioni nazionali e l’avvenuto recepimento notificato alla Commissione.

Nel giugno 2023 sono entrate in vigore le misure della direttiva sulla trasparenza retributiva, che prevedono trasparenza e un’applicazione efficace del principio della parità retributiva tra donne e uomini, come pure il miglioramento dell’accesso alla giustizia per le vittime della discriminazione retributiva.

Nell’ottobre 2022 è stata adottata la direttiva dell’UE relativa a salari minimi adeguati per promuovere salari minimi tali da consentire ai lavoratori dell’Unione di vivere dignitosamente ovunque sia il loro posto di lavoro. Gli Stati membri sono tenuti a recepire queste nuove norme nel diritto nazionale entro oggi, 15 novembre.

Nel settembre 2022 la Commissione ha presentato la strategia europea per l’assistenza nell’intento di garantire servizi di assistenza di qualità, accessibili e a costi sostenibili in tutta l’Unione Europea. 

La strategia è corredata di due raccomandazioni per gli Stati membri: una relativa alla revisione degli obiettivi di Barcellona in materia di educazione e cura della prima infanzia e l’altra relativa all’accesso a un’assistenza a lungo termine di alta qualità e a prezzi accessibili.

Entro agosto 2022 gli Stati membri dovevano recepire la direttiva sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare con l’obiettivo di affrontare la sottorappresentazione delle donne nel mercato del lavoro e la ripartizione iniqua delle responsabilità di assistenza tra uomini e donne, migliorando l’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza che lavorano.

Nel giugno 2024 la Commissione ha pubblicato la relazione 2024 sull’adeguatezza delle pensioni, dove analizza in che modo le disparità retributive, le interruzioni di carriera per motivi di assistenza e il lavoro a tempo parziale nel corso della vita lavorativa si traducano in un divario pensionistico di genere per cui le pensioni delle donne risultano tuttora inferiori del 25% rispetto a quelle degli uomini.

Nel corso del 2023 la Commissione Europea ha condotto una campagna di comunicazione per contrastare gli stereotipi di genere.  

La campagna #EndGenderStereotypes, destinata ai giovani adulti, ha utilizzato soprattutto i social media, ma si è avvalsa anche di influencer e altri mezzi di comunicazione. La campagna ha affrontato gli stereotipi di genere in diversi ambiti della vita, quali le scelte professionali, la condivisione delle responsabilità di assistenza e il processo decisionale.

CONTESTO

Nove europei su dieci – donne e uomini – ritengono inaccettabile che le donne siano retribuite meno degli uomini quando svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore. 

La maggior parte dei lavoratori europei è favorevole a rendere pubblici i salari medi per tipo di lavoro e genere erogati nelle rispettive aziende.

Le disparità retributive sono ampiamente influenzate dalla persistenza di stereotipi di genere. Le donne e le ragazze tendono a seguire percorsi professionali spesso meno retribuiti e a farsi carico, all’interno della coppia, della maggior parte delle responsabilità domestiche e di assistenza all’infanzia. 

Di conseguenza, si trovano ad affrontare problemi maggiori per conciliare vita professionale e personale, essendo talvolta scoraggiate a perseguire una carriera lavorativa.  

A ciò si aggiunge la mancanza di strutture di assistenza adeguate per i bambini, gli anziani e le persone con disabilità. 

Si stima che 7.7 milioni di donne non abbiano un lavoro retribuito a causa delle responsabilità di assistenza di cui si fanno carico.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI

CONTINUA IL PERCORSO UE PER LA PARITA’ DI GENERE DELL’UNIONE EUROPEA: NUOVE MISURE IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’8 MARZO

La Commissione ha pubblicato nei giorni scorsi la relazione del 2023 sulla parità di genere nell’UE, che fornisce un aggiornamento sulle misure adottate per realizzare la strategia per la parità di genere 2020-2025.  

Alcuni dei punti rilevanti di questa strategia sono:

  • garantire parità di accesso delle donne al potenziale utilizzo delle tecnologie digitali;
  • favorire investimenti nell’istruzione e nella formazione di donne e ragazze per migliorarne la posizione lavorativa colmando il divario retributivo di genere;
  • combattere la violenza di genere (con particolare rif. alla violenza, allo stalking on line ed alle molestie on line, oltre all’incitamento alla violenza o all’odio on line);
  • stimolare proposte – nell’ambito del Programma Cittadinanza, uguaglianza, diritti e valori (CERV) – per promuovere la parità di genere; compresa la partecipazione equilibrata delle donne al processo decisionale ed economico;
  • ottenere la piena integrazione della “dimensione di genere” in tutte le politiche ed in tutti i settori esterni dell’UE;
  • assegnare i premi collegati all’iniziativa “Campioni dell’uguaglianza di genere”.

In occasione della giornata internazionale della donna che si festeggia l’8 Marzo, sarà anche avviata dalla Commissione UE una campagna contro gli stereotipi di genere.

Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 7 MARZO 2023- Giornata internazionale della donna; in un momento in cui i diritti delle donne sono particolarmente sotto attacco in tutto il mondo, l’UE adotta decisioni destinate a lasciare il segno

In vista della Giornata internazionale della donna, la Commissione europea e l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno rilasciato la seguente dichiarazione:  

“In occasione della Giornata internazionale della donna, pensiamo alla resilienza e alla forza delle donne. Alla loro determinazione nel combattere le ingiustizie, alla loro dedizione nei confronti degli altri, al loro instancabile impegno a favore dei cambiamenti.

Non solo oggi, ma ogni giorno, siamo al fianco di tutte le donne per dare un impulso sempre più grande ai loro diritti in tutto il mondo. Vogliamo che le donne possano perseguire senza ostacoli i traguardi che si prefiggono.

L’aumento a livello mondiale dell’oppressione nei loro confronti e degli episodi in cui si attenta ai diritti umani di donne e ragazze sono allarmanti.

Siamo al fianco delle donne in Iran, le cui libertà sono sistematicamente limitate, e in Afghanistan, dove i talebani stanno cercando di cancellare la presenza di donne e ragazze dallo spazio pubblico, nonché in qualunque posto del mondo in cui i diritti e le libertà fondamentali delle donne sono minacciati o negati.

Siamo inoltre estremamente preoccupati per le notizie secondo cui le forze armate russe utilizzano la violenza sessuale contro donne e bambini in Ucraina come arma di guerra. Tali azioni costituiscono crimini di guerra ed i responsabili devono essere assicurati alla giustizia. Continueremo a collaborare con i nostri Partner internazionali per far sì che la Russia paghi per queste atrocità.

Per rafforzare la responsabilità globale, l’UE ha appena adottato un pacchetto di sanzioni nei confronti degli autori di violenze sessuali e di genere.

Vi sono anche buone notizie. 

L’UE ha preso decisioni fondamentali per garantire che le donne nell’UE abbiano le stesse opportunità degli uomini; ad esempio, con le nuove norme dell’UE sull’equilibrio di genere nei Consigli di amministrazione delle società o sulla trasparenza retributiva. Intendiamo inoltre stabilire norme dell’UE per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica.

Occorre fare di più. Una reale parità di diritti è ancora lontana e sarà realizzata solo quando ci daremo tutti da fare per promuoverla e tutelarla, in Europa e nel mondo intero”. 

Contesto

Il tema della Giornata internazionale della donna 2023 è “DigitALL: innovazione e tecnologia per la parità di genere”. 

Il divario digitale di genere impedisce alle donne di cogliere appieno i vantaggi della transizione digitale. 

Attraverso la strategia digitale dell’UE e la crescita sostenibile, l’UE cerca di garantire la parità di accesso delle donne al potenziale inutilizzato delle tecnologie digitali.

La Presidente Ursula von der Leyen ha proclamato il 2023 Anno europeo delle competenze

Investire nell’istruzione e nella formazione professionale per le donne e le ragazze è fondamentale per migliorare la posizione delle donne in tutti i settori e per colmare il divario retributivo di genere.

Nel 2022 l’UE ha compiuto importanti progressi nella Legislazione che promuove la parità di genere. 

Nel marzo 2022 la Commissione ha proposto norme minime dell’UE per combattere la violenza di genere. La proposta di direttiva affronta, per la prima volta, la violenza online, come la condivisione non consensuale di immagini intime; lo stalking online, le molestie online e l’incitamento alla violenza o all’odio online. 

Dall’agosto 2022 sono entrati in vigore i nuovi diritti in materia di equilibrio tra vita professionale e vita privata a livello dell’UE

Nel settembre 2022 la Commissione europea ha adottato la strategia europea per l’assistenza

Nel novembre 2022 il Parlamento europeo ha adottato la direttiva sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società, che introduce soglie per una rappresentanza di genere equilibrata nei Consigli di amministrazione delle società quotate. 

In dicembre è stato raggiunto un accordo politico sulla direttiva sulla trasparenza retributiva

La Commissione ha pubblicato oggi la relazione del 2023 sulla parità di genere nell’UE, che fornisce un aggiornamento sulle misure adottate per realizzare la strategia per la parità di genere 2020-2025.  

La Commissione avvia domani una campagna contro gli stereotipi di genere; un importante risultato della strategia per la parità di genere. 

Quest’anno la Commissione europea lancia inoltre un invito a presentare proposte nell’ambito del programma Cittadinanza, uguaglianza, diritti e valori (CERV) per promuovere la parità di genere, compresa la partecipazione equilibrata delle donne al processo decisionale economico e politico. 

L’UE continua a essere una forza trainante per la promozione della parità di genere al di là dei suoi confini, in tutte le dimensioni delle sue attività. Inoltre, nell’ambito del piano d’azione sulla parità di genere III (GAPIII) 2021-2025, la Commissione europea e il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) si adoperano per garantire che entro il 2025 l’85% delle nuove azioni esterne dell’UE contribuisca alla parità di genere ed all’emancipazione delle donne e delle ragazze. 

Per raggiungere tale obiettivo, l’integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche e in tutti i settori esterni è stata intensificata, a partire dall’integrazione degli obiettivi del GAP III, ed è in fase di promozione un approccio intersezionale e basato sui diritti umani, volto a promuovere trasformazioni sotto il profilo del genere.

Difendere i diritti delle donne e la parità di genere è una priorità fondamentale della politica esterna dell’UE. Di recente, nel dicembre 2022, l’UE ed i Partner africani hanno unito le forze per migliorare i diritti in materia di salute sessuale e riproduttiva in Africa nell’ambito del Global Gateway. 

L’iniziativa ha fatto seguito a un pacchetto di misure a sostegno dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne in tutto il mondo del settembre 2022. 

Nell’ambito di tali due azioni sono stati stanziati 105 milioni di € a sostegno delle donne in tutto il mondo.

Il 2023 segna il 75º anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che sancisce che “tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”.

Domani, in riconoscimento dei notevoli progressi compiuti da Organizzazioni accademiche e di ricerca verso la parità di genere, la Commissione annuncerà i vincitori del premio dell’UE per i campioni dell’uguaglianza di genere. 

I nomi dei vincitori saranno resi noti con un annuncio online

La cerimonia di premiazione sarà trasmessa in diretta streaming qui.

Per ulteriori informazioni

Relazione 2023 sulla parità di genere nell’UE

Indice sull’uguaglianza di genere 2022