FIRMATA LA CONVENZIONE QUADRO UE SULL’IA

In occasione della Conferenza informale dei Ministri della Giustizia del Consiglio d’Europa a Vilnius (Lituania) del 5 Settembre, la Commissione ha firmato la convenzione quadro del Consiglio d’Europa sull’intelligenza artificiale (IA) a nome dell’UE.

La Vicepresidente della Commissione UE, Věra Jourová, firma la Convenzione quadro sull’IA.

In linea con il regolamento dell’UE sull’IA la convenzione prevede un approccio comune per garantire un Sistema di tutele ad ampio raggio negli sviluppi e declinazioni applicative dell’IA. E comprende una serie di concetti chiave tratti dal regolamento, tra cui: 

  • approccio basato sul rischio, 
  • trasparenza lungo la catena del valore dei sistemi di IA e dei contenuti generati dall’IA, 
  • obblighi di documentazione dettagliata per i sistemi di IA identificati come ad alto rischio,
  • obblighi di gestione dei rischi, con possibilità anche sanzionatorie.

PER APPROFONDIRE: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 5 SETTEMBRE 2024 – LA COMMISSIONE FIRMA LA CONVENZIONE QUADRO DEL CONSIGLIO D’EUROPA SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Oggi la Commissione ha firmato la convenzione quadro del Consiglio d’Europa sull’intelligenza artificiale (IA) a nome dell’UE. Si tratta del primo accordo internazionale giuridicamente vincolante sull’IA ed è pienamente in linea con il regolamento dell’UE sull’IA, la prima normativa globale in materia di IA al mondo.

La convenzione prevede un approccio comune per garantire che i sistemi di IA siano compatibili con i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto, consentendo nel contempo l’innovazione e la fiducia. 

Comprende una serie di concetti chiave tratti dal regolamento dell’UE sull’IA, tra cui un approccio basato sul rischio, trasparenza lungo la catena del valore dei sistemi di IA e dei contenuti generati dall’IA, obblighi di documentazione dettagliata per i sistemi di IA identificati come ad alto rischio e obblighi di gestione dei rischi con possibilità di introdurre divieti per i sistemi di IA considerati una chiara minaccia per i diritti fondamentali.

La firma è avvenuta in occasione della conferenza informale dei ministri della Giustizia del Consiglio d’Europa a Vilnius, Lituania. Tra le Parti negoziali figuravano l’UE, altri Stati membri del Consiglio d’Europa, la Santa Sede, Stati Uniti, Canada, Messico, Giappone, Israele, Australia, Argentina, Perù, Uruguay e Costa Rica. Il contributo di 68 rappresentanti internazionali della società civile, del mondo accademico, dell’industria e di altre organizzazioni internazionali ha inoltre garantito un approccio globale e inclusivo. 

La convenzione del Consiglio d’Europa firmata oggi fa parte dei più ampi sforzi dell’UE in materia di IA a livello internazionale, che comprendono discussioni in sede di G7, OCSE, G20 e Nazioni Unite.

La convenzione sarà attuata nell’UE mediante il regolamento sull’IA, che prevede norme armonizzate per l’immissione sul mercato, la diffusione e l’uso dei sistemi di IA, insieme ad altre normative pertinenti dell’UE, se necessario.

Dopo la firma, la Commissione elaborerà una proposta di decisione del Consiglio per concludere la convenzione. Anche il Parlamento europeo dovrebbe dare la sua approvazione. 

 Maggiori informazioni sono disponibili qui.

OGGI IN VIGORE IL REGOLAMENTO EUROPEO SULL’IA

Oggi entra in vigore il Regolamento sull’intelligenza artificiale volto a garantire che l’IA sviluppata ed utilizzata nell’UE sia affidabile ed offra garanzie per proteggere i diritti fondamentali dei cittadini. Per un mercato interno armonizzato nel ricorso all’IA nell’UE, incoraggiandone l’adozione, creando un ambiente favorevole all’innovazione e supportando i collegati investimenti.

In proposito Margrethe Vestager, Vicepresidente Esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, ha dichiarato: “L’IA ha il potenziale per cambiare il nostro modo di lavorare e vivere; e promette enormi benefici per i cittadini, la nostra società e l’economia europea. L’approccio europeo alla tecnologia mette l’interesse dei cittadini al primo posto e garantisce il rispetto dei diritti di tutti. Grazie al Regolamento sull’IA, l’UE ha compiuto un passo importante per garantire che in Europa l’adozione delle tecnologie in materia di IA sia conforme alle norme dell’UE.”

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha aggiunto: “Oggi l’Europa compie un importante passo che assicura la leadership dell’Europa in materia di IA affidabile. Con l’entrata in vigore del regolamento sull’IA, la democrazia europea pone in atto un quadro efficace, proporzionato e all’avanguardia nel mondo riguardo all’IA, contrastando i rischi che ne possono derivare e favorendo la fioritura delle start-up europee nel settore dell’IA. “

PER APPROFONDIRE: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 1 AGOSTO 2024 ENTRA IN VIGORE LA LEGISLAZIONE EUROPEA SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Oggi entra in vigore il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (IA), il primo atto legislativo comprensivo sull’intelligenza artificiale al mondo. 

Il Regolamento sull’IA è concepito per garantire che l’IA sviluppata e utilizzata nell’UE sia affidabile e offra garanzie per proteggere i diritti fondamentali dei cittadini; mira ad istituire un mercato interno armonizzato per l’IA nell’UE, incoraggiandone l’adozione e creando un ambiente favorevole all’innovazione e agli investimenti.

La maggior parte delle norme della legislazione sull’IA verrà applicata a partire dal 2 agosto 2026. Tuttavia, i divieti sui sistemi di IA che si ritiene rappresentino un rischio inaccettabile si applicheranno già dopo sei mesi, mentre le norme per i cosiddetti “modelli di IA per finalità generali” si applicheranno dopo 12 mesi.

Come “ponte” durante il periodo transitorio che precederà la piena attuazione del Regolamento, la Commissione ha varato il patto per l’IA. Tale iniziativa invita gli sviluppatori di IA ad adottare volontariamente gli obblighi fondamentali del Regolamento sull’IA prima dei termini legali.

Gli Stati membri hanno ora tempo fino al 2 agosto 2025 per designare Autorità nazionali competenti che vigilino sull’applicazione delle norme relative ai sistemi di IA e svolgano attività di vigilanza del mercato. 

L’ufficio per l’IA della Commissione sarà il principale Organo di attuazione del Regolamento sull’IA a livello dell’UE, oltre a monitorare le norme per i cosiddetti modelli di IA per finalità generali.

8.3. GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA: LA COMMISSIONE A SUPPORTO DEGLI STATI MEMBRI PER STRATEGIE PIÙ EFFICACI PER AUMENTARE IL NUMERO DI DONNE NELLE POSIZIONI DECISIONALI

 

 

 

 

 

 

Il 6 marzo 2024 la Vicepresidente Jourová ha aperto l’evento ad alto livello “Donne nella vita pubblica”, organizzato dalla Commissione a Bruxelles nel contesto delle prossime elezioni del Parlamento europeo. Diverse tavole rotonde hanno concentrato la loro attenzione sulle sfide cui devono far fronte le donne in politica, nel giornalismo e nella società civile.

Le donne continuano ad essere sottorappresentate in politica e gli studi confermano che se l’attuale lentezza dei cambiamenti persiste, entro il 2050 la percentuale di donne in posizione dirigenziale sul luogo di lavoro raggiungerà solo il 30%.

La Commissione, in occasione della giornata internazionale della donna, riconferma il sostegno agli Stati membri nello sviluppo e nell’attuazione di strategie più efficaci per aumentare il numero di donne nelle posizioni decisionali (ad es. l’introduzione di liste elettorali equilibrate sotto il profilo del genere, che portino a politiche migliori, a una cultura non discriminatoria e non sessista ed a democrazie più forti che rispondano meglio alle diverse esigenze sociali).

Per approfondire, vai al: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 7.3.2024: DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE E DELL’ALTO RAPPRESENTANTE IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

In occasione della Giornata internazionale della donna, la Commissione europea e l’Alto rappresentante/Vicepresidente rilasciano la seguente dichiarazione: “Attualmente la percentuale di donne nel mondo politico è ancora lungi dall’essere rappresentativa delle nostre diverse società. La percentuale complessiva di donne che siedono alle camere uniche o basse dei parlamenti è oggi mediamente del 33 % negli Stati membri dell’UE e del 26,5% a livello mondiale. Dobbiamo continuare a fare di più per ispirare e promuovere l’inclusione delle donne in politica. Il 2024 è un anno storico sul piano elettorale: in tutto il mondo oltre 4 miliardi di persone saranno invitate a esprimere il loro voto, tra cui oltre 400 milioni di cittadini e cittadine dell’UE che voteranno alle elezioni del Parlamento Europeo a giugno. In occasione di questa Giornata internazionale della donna riconosciamo il coraggioso attivismo delle suffragette europee che si sono battute per il diritto di voto quando questo era il privilegio degli uomini, e di tutte le donne, in tutta la loro diversità, che contribuiscono a plasmare una società più equa e paritaria.

Purtroppo in molte parti del mondo le donne non possono ancora partecipare alla vita pubblica e in alcuni contesti sono completamente escluse dal processo decisionale e dallo spazio pubblico. In tutte le società le donne continuano a subire discriminazioni e sono più esposte al rischio di violenza online e offline. Questo fatto è particolarmente grave per le donne in politica, le giornaliste e le attiviste, in particolare quelle che si battono per la difesa dei diritti umani. In quest’anno di elezioni incoraggiamo ovunque tutte le donne, anche le giovani, a esercitare il loro diritto di voto, rivendicare il loro spazio nella società e sentirsi in grado di partecipare alla vita politica”.

CONTESTO

Il tema generale della Giornata internazionale della donna del 2024 è “Ispirare l’inclusione“, in linea con il tema di quest’anno delle Nazioni Unite “Investire nelle donne: accelerare il progresso”. La partecipazione delle donne nella società è essenziale, anche nelle posizioni decisionali.

Il 6 marzo 2024 la Vicepresidente Jourová ha aperto l’evento ad alto livello “Donne nella vita pubblica”, organizzato dalla Commissione a Bruxelles nel contesto delle prossime elezioni del Parlamento europeo. 

Diverse tavole rotonde hanno concentrato la loro attenzione sulle sfide cui devono far fronte le donne in politica, nel giornalismo e nella società civile. I partecipanti hanno discusso del motivo per cui le donne decidono di lasciare posizioni pubbliche, e hanno individuato soluzioni concrete per porre fine a questa tendenza, anche con il coinvolgimento delle piattaforme mediatiche, degli organismi di regolamentazione e dei partiti politici.

Le donne continuano a essere sottorappresentate in politica

Nel 2023 solo sei Stati membri avevano raggiunto un equilibrio di genere superiore al 40% tra i loro parlamentari, mentre in sette Stati membri le donne parlamentari erano meno del 25%. 

Al Parlamento europeo si è prossimi a un equilibrio di genere di 40% di donne e 60% di uomini. 

A gennaio 2024 solo cinque Stati membri su 27 avevano capi di Stato di sesso femminile. A livello mondiale le donne detengono appena il 26,7% dei seggi parlamentari, il 35,5% dei seggi delle amministrazioni locali e solo il 28,2% delle posizioni dirigenziali sul luogo di lavoro. 

Se l’attuale lentezza dei cambiamenti persiste, entro il 2050 la percentuale di donne in posizione dirigenziale sul luogo di lavoro raggiungerà solo il 30%. La Commissione sosterrà gli Stati membri nello sviluppo e nell’attuazione di strategie più efficaci per aumentare il numero di donne nelle posizioni decisionali, ad esempio l’introduzione di liste elettorali equilibrate sotto il profilo del genere, che portino a politiche migliori, a una cultura non discriminatoria e non sessista e a democrazie più forti che rispondano meglio alle diverse esigenze sociali.

Oggi inoltre la Commissione ha pubblicato la relazione 2024 sulla parità di genere nell’UE, che offre una panoramica dei progressi compiuti nell’attuazione della strategia per la parità di genere 2020-2025. La maggior parte delle azioni previste dalla strategia è già stata realizzata. La prima Commissione guidata da una donna e composta da un collegio dei commissari equilibrato sotto il profilo del genere e la prima Commissaria per l’Uguaglianza sono riuscite a porre la parità di genere al centro dell’Agenda dell’UE. 

La Commissione ha inoltre conseguito progressi sostenibili, raggiungendo un equilibrio di genere a tutti i livelli dirigenziali. 

Al 1º marzo 2024 il 48,5 % di tutte le posizioni dirigenziali in seno alla Commissione è occupato da donne.

La svolta più recente è l’accordo politico raggiunto il 6 febbraio 2024 tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla proposta della Commissione di direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica. Questa direttiva è il primo strumento giuridico completo a livello dell’UE per contrastare la violenza contro le donne, ancora troppo dilagante. 

La direttiva configura come reato in tutta l’UE determinate forme di violenza contro le donne, commesse sia offline che online. Le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni forzati costituiranno reati a sé stanti. Costituiranno reato anche le forme più diffuse di violenza online, tra cui la condivisione non consensuale di immagini intime (compresi i deepfake), lo stalking online, le molestie online, l’incitamento all’odio misogino e il “cyber-flashing”. 

La direttiva prevede inoltre misure esaustive per la protezione delle vittime, l’accesso alla giustizia e il sostegno, quali case rifugio, centri anti-stupro e linee di assistenza telefonica. Le vittime di tutte le forme di violenza contro le donne che configurano reato a livello nazionale potranno beneficiare di tali misure.

Gli ultimi quattro anni sono stati caratterizzati da diverse importanti tappe legislative che promuovono la parità di genere. 

Appena un anno dopo l’adozione della strategia per la parità di genere, nel marzo 2021, la Commissione ha presentato una proposta di direttiva volta a rafforzare il principio della parità di retribuzione attraverso la trasparenza retributiva e i relativi meccanismi di applicazione. 

Nel dicembre 2022 è stato raggiunto in tempi record un accordo politico sulla direttiva sulla trasparenza retributiva, che ha spianato la strada all’adozione della direttiva nel maggio 2023. 

Le nuove norme in materia di trasparenza e mezzi di tutela contribuiranno a garantire che il principio della parità di retribuzione per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore, sancito dal trattato dal 1957, diventi infine una realtà sul campo.

Dall’agosto 2022 hanno iniziato ad applicarsi in tutta l’UE i nuovi diritti in materia di equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza. 

Nel settembre 2022 la Commissione ha proposto una strategia europea per l’assistenza, collegata a nuovi obiettivi in materia di istruzione e cura della prima infanzia per rafforzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.  

Nel novembre 2022, dieci anni dopo la proposta della Commissione, è stata adottata la direttiva riguardante il miglioramento dell’equilibrio di genere fra gli amministratori delle società quotate. Questa nuova normativa dell’UE contribuirà a eliminare le barriere che ostacolano l’avanzamento di carriera delle donne.

L’8 marzo 2023 la Commissione ha lanciato la campagna #EndGenderStereotypes, durata tutto l’anno scorso, che ha invitato i partecipanti a rivelare e mettere in discussione gli stereotipi di genere nelle scelte di carriera, nelle responsabilità di assistenza e nel processo decisionale.

Nell’ottobre 2023 la Commissione è diventata Parte della convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (la convenzione di Istanbul). 

L’UE è ora vincolata da norme ambiziose e globali per prevenire e combattere la violenza contro le donne nel settore della cooperazione giudiziaria in materia penale, dell’asilo e del non-refoulement, nonché per quanto riguarda la sua pubblica amministrazione. Ciò comprende finanziamenti, politiche e misure legislative.

Nell’autunno 2023 la Commissione ha istituito una rete dell’UE per la prevenzione della violenza di genere e della violenza domestica, che offre agli Stati membri e alle parti interessate lo spazio per discutere questioni nuove ed emergenti in materia di prevenzione della violenza e scambiare conoscenze e buone prassi. 

Nel 2024 la Commissione presenterà una raccomandazione sulla prevenzione e la lotta contro le pratiche lesive a danno delle donne e delle ragazze, che individuerà le azioni che gli Stati membri potrebbero intraprendere sul campo per contrastare pratiche lesive quali le mutilazioni genitali femminili, la sterilizzazione forzata, l’aborto forzato e i matrimoni precoci e forzati.

Nel corso degli anni la Commissione ha finanziato, attraverso il programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori, progetti e organizzazioni che promuovono la parità di genere e contrastano la violenza di genere. 

Tutti i progetti finanziati da questo programma devono essere concepiti tenendo conto della parità di genere e della non discriminazione. Attualmente sono aperti due inviti a presentare proposte, per un totale complessivo fino a 35 milioni di €, per prevenire la violenza di genere e sostenere le vittime e affrontare le cause del divario di genere nell’assistenza e attuare la direttiva sulla trasparenza retributiva.

Si sono registrati progressi anche nell’azione esterna dell’UE. Promuovere la parità di partecipazione e leadership delle donne è una delle priorità del piano d’azione sulla parità di genere III nell’azione esterna dell’UE. 

Rafforzare la voce e la leadership delle giovani donne nel processo politico e decisionale è anche una priorità del primo piano d’azione per i giovani nell’azione esterna dell’UE. 

Una delle sue iniziative faro, l’iniziativa “Donne e giovani nella democrazia”, si concentra sul rafforzamento dei diritti, dell’emancipazione e della partecipazione alla vita pubblica e politica dei giovani e delle donne in quanto attori chiave dello sviluppo e del cambiamento. 

Il 14 marzo, nel quadro della Commissione sulla condizione femminile che si terrà a New York, sarà varata la componente “Partecipazione politica delle donne” con una dotazione di 11,5 milioni di €.

Nel novembre 2023 la Commissione e l’Alto rappresentante hanno pubblicato la relazione intermedia comune sull’attuazione del piano d’azione dell’UE sulla parità di genere, incentrata sui risultati dell’azione esterna dell’UE per la parità di genere e l’emancipazione delle donne e delle ragazze. Dall’adozione del piano d’azione sulla parità di genere III, tre anni fa, sono stati avviati nuovi importanti iniziative e programmi dell’UE a livello mondiale, regionale e nazionale, tra cui diverse iniziative Team Europa a sostegno dell’emancipazione delle donne e delle ragazze, in particolare per quanto riguarda la salute sessuale e riproduttiva, i diritti alla parità di accesso a un’istruzione di qualità e l’accesso ai finanziamenti per le giovani imprenditrici.

Nel 2021 l’UE ha rinnovato il suo impegno a favore della tabella di marcia 2021-2025 prevista nell’“Invito ad agire a favore della protezione dalla violenza di genere in situazioni di emergenza”, lanciato nel 2013. 

Si tratta di un’iniziativa globale volta ad attuare cambiamenti strutturali nel sistema umanitario per contrastare la violenza di genere.

Per ulteriori informazioni

Relazione 2024 sulla parità di genere nell’UE

Portale per il monitoraggio della strategia per la parità di genere

Promuovere la parità di genere

Parità tra donne e uomini nel processo decisionale

EIGE – Banca dati statistici in materia di genere

Videomessaggio della Presidente von der Leyen dall’evento “Donne nella vita pubblica”

 

REGOLE STRINGENTI DALLA COMMISSIONE UE PER LE PIATTAFORME ED I MOTORI DI RICERCA ON LINE

Nei giorni scorsi la Commissione UE ha invitato tutte le principali piattaforme ed i motori di ricerca on line che hanno una copertura estesa a conformarsi entro i prossimi 4 mesi agli obblighi di cui al regolamento sui servizi digitali.

Il regolamento stabilisce nuove regole globali relative alla riduzione dei danni ed al contrasto dei rischi on line; introduce forti tutele per i diritti degli utenti on line e colloca le piattaforme digitali in un nuovo quadro unico di trasparenza e responsabilità. 

Entro il 17 febbraio 2024 tutte le piattaforme indistintamente e non solo quelle di più ampia portata ora allertate alla cogenza del Digital Services Act dovranno parimenti conformarsi e fornire ai propri utenti la tutela e le garanzie previste da quest’ultimo.

In proposito, Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale ha dichiarato: “Le nostre norme mirano a garantire che la tecnologia sia al servizio delle persone e delle società in cui viviamo, e non viceversa. Il regolamento sui servizi digitali introdurrà notevole trasparenza ed ingenti responsabilità per le piattaforme ed i motori di ricerca ed offrirà ai consumatori maggiore controllo sulla loro vita online. Le designazioni di oggi rappresentano un enorme passo avanti in tale direzione”.

 

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno ha aggiunto:Oggi è un giorno importante per la normativa digitale: inizia il conto alla rovescia per 19 piattaforme e motori di ricerca online di dimensioni molto grandi, che dovranno conformarsi appieno agli obblighi specifici imposti dal regolamento sui servizi digitali”.

 

 

 

PER APPROFONDIRE: 

COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 26 APRILE 2023: REGOLAMENTO SUI SERVIZI DIGITALI – DESIGNATO DALLA COMMISSIONE IL PRIMO GRUPPO DI PIATTAFORME E MOTORI DI RICERCA ONLINE DI DIMENSIONI MOLTO GRANDI

La Commissione ha adottato le prime decisioni di designazione a norma del regolamento sui servizi digitali, che riguardano 17 piattaforme online e 2 motori di ricerca on line tutti di dimensioni molto grandi, con un raggio d’azione di almeno 45 milioni di utenti attivi al mese, vale a dire:

  • Piattaforme online di dimensioni molto grandi: Alibaba; AliExpress; Amazon Store; Apple AppStore; Booking.com; Facebook; Google Play; Google Maps; Google Shopping; Instagram; LinkedIn; Pinterest; Snapchat; TikTok; Twitter; Wikipedia; YouTube; Zalando.
  • Motori di ricerca online di dimensioni molto grandi: Bing; Google Search.

Le piattaforme sono state designate sulla base dei dati utente che erano tenute a pubblicare entro il 17 febbraio 2023.

PROSSIME TAPPE PER LE PIATTAFORME E I MOTORI DI RICERCA DESIGNATI

Le società designate hanno ora 4 mesi di tempo per conformarsi a tutti i nuovi obblighi stabiliti dal regolamento sui servizi digitali. 

Tali obblighi mirano a conferire autonomia e responsabilità e a proteggere gli utenti online, compresi i minori, imponendo ai servizi designati di valutare e attenuare i propri rischi sistemici e di predisporre solidi strumenti di moderazione dei contenuti. Ciò comporta in particolare:

1.più potere agli utenti:

  • gli utenti saranno informati con chiarezza sul motivo per cui ricevono determinate raccomandazioni ed avranno il diritto di non partecipare ai sistemi di raccomandazione basati sulla profilazione;
  • gli utenti dovranno poter segnalare facilmente i contenuti illegali e le piattaforme saranno tenute ad esaminare con diligenza le segnalazioni;
  • gli annunci pubblicitari non possono essere selezionati sulla base dei dati sensibili dell’utente (come l’origine etnica, le opinioni politiche o l’orientamento sessuale);
  • le piattaforme devono contrassegnare tutti gli annunci pubblicitari come tali e informare gli utenti su chi li promuove;
  • le piattaforme devono fornire, nelle lingue degli Stati membri in cui operano, una sintesi delle proprie condizioni generali redatta in modo semplice e comprensibile;

2.forte protezione dei minori:

  • le piattaforme dovranno riprogettare i loro sistemi per garantire un livello elevato di tutela della vita privata, di sicurezza e di protezione dei minori;
  • non è più consentita la pubblicità mirata basata sulla profilazione dei minori;
  • valutazioni specifiche dei rischi, anche per quanto riguarda gli effetti nocivi sulla salute mentale, dovranno essere presentate alla Commissione 4 mesi dopo la designazione e rese pubbliche non più tardi di un anno dopo;
  • le piattaforme dovranno ridefinire i propri servizi, compresi le interfacce, i sistemi di raccomandazione e le condizioni generali, per attenuare tali rischi;

3.moderazione dei contenuti più diligente, meno disinformazione:

  • le piattaforme ed i motori di ricerca devono adottare misure per affrontare i rischi connessi alla diffusione di contenuti illegali online ed agli effetti negativi sulla libertà di espressione e di informazione;
  • le piattaforme devono avere condizioni generali chiare e applicarle in modo diligente e non arbitrario;
  • le piattaforme devono disporre di un meccanismo che consenta agli utenti di segnalare i contenuti illegali e prendere provvedimenti rapidi sulla base delle notifiche ricevute;
  • le piattaforme devono analizzare i propri rischi specifici e predisporre misure di attenuazione – ad esempio per contrastare la diffusione della disinformazione e l’uso non autentico dei loro servizi;

 

4.più trasparenza ed assunzione di responsabilità:

 

  • le piattaforme devono garantire che le loro valutazioni dei rischi e la loro conformità a tutti gli obblighi imposti dal regolamento sui servizi digitali siano sottoposte ad un audit esterno ed indipendente;
  • le piattaforme dovranno dare ai ricercatori l’accesso ai dati accessibili al pubblico. In un secondo tempo sarà istituito un meccanismo specifico per i ricercatori abilitati;
  • le piattaforme dovranno rendere pubblici i repertori di tutti gli annunci pubblicitari apparsi sulla loro interfaccia;
  • le piattaforme devono pubblicare relazioni di trasparenza sulle decisioni di moderazione dei contenuti e sulla gestione dei rischi.

Entro 4 mesi dalla notifica delle decisioni di designazione, le piattaforme e i motori di ricerca designati sono tenuti ad adeguare i propri sistemi, risorse e processi per garantire la conformità al regolamento, a creare un sistema indipendente di controllo della conformità ed a svolgere e presentare alla Commissione la loro prima valutazione annuale dei rischi.

VALUTAZIONE DEI RISCHI

Le piattaforme dovranno individuare, analizzare ed attenuare un’ampia gamma di rischi sistemici, dal modo in cui i contenuti illegali e la disinformazione possono essere amplificati attraverso i loro servizi, fino all’impatto sulla libertà di espressione e sulla libertà dei media. 

Analogamente, dovranno essere valutati e attenuati i rischi specifici relativi alla violenza di genere online e alla protezione online dei minori e della loro salute mentale. 

I piani di attenuazione dei rischi delle piattaforme e dei motori di ricerca designati saranno oggetto di audit e di vigilanza indipendenti da parte della Commissione.   

UNA NUOVA ARCHITETTURA DI VIGILANZA

L’osservanza del regolamento sui servizi digitali sarà garantita da un’architettura di vigilanza paneuropea. 

Sebbene l’autorità competente per la vigilanza delle piattaforme e dei motori di ricerca designati sia la Commissione, quest’ultima collaborerà strettamente con i coordinatori dei servizi digitali nel quadro di vigilanza istituito dal regolamento sui servizi digitali. 

Tali autorità nazionali, responsabili anche della vigilanza sulle piattaforme e sui motori di ricerca più piccoli, devono essere istituite dagli Stati membri dell’UE entro il 17 febbraio 2024. 

Entro la stessa data tutte le altre piattaforme devono conformarsi agli obblighi previsti dal regolamento sui servizi digitali e fornire ai propri utenti la tutela e le garanzie previste da quest’ultimo.

Per garantire il rispetto del regolamento sui servizi digitali, la Commissione sta inoltre rafforzando le proprie competenze multidisciplinari interne ed esterne ed ha recentemente istituito il Centro europeo per la trasparenza algoritmica (ECAT), che la coadiuverà valutando se il funzionamento dei sistemi algoritmici sia in linea con gli obblighi di gestione dei rischi. 

La Commissione sta inoltre istituendo un ecosistema di applicazione digitale che riunisce le competenze di tutti i settori pertinenti.

ACCESSO DEI RICERCATORI AI DATI

Oggi la Commissione ha inoltre pubblicato un invito a presentare contributi sulle disposizioni previste dal regolamento sui servizi digitali in relazione all’accesso dei ricercatori ai dati. Tali disposizioni sono concepite per monitorare meglio le azioni adottate dai fornitori di piattaforme per contrastare i contenuti illegali, come i discorsi d’odio, ed altri rischi per la società quali la diffusione della disinformazione, come pure i rischi che possono incidere sulla salute mentale degli utenti. 

I ricercatori abilitati avranno la possibilità di accedere ai dati di qualsiasi piattaforma o motore di ricerca online di dimensioni molto grandi per condurre ricerche sui rischi sistemici nell’UE: potranno ad esempio analizzare le decisioni delle piattaforme in merito a ciò che gli utenti vedono e con cui interagiscono online, avendo accesso a dati precedentemente non divulgati. 

Alla luce dei riscontri ricevuti, la Commissione presenterà un atto delegato per definire un processo semplice, pratico e chiaro per l’accesso ai dati e che conterrà adeguate garanzie contro gli abusi. La consultazione si concluderà il 25 maggio.

CONTESTO

Il 15 dicembre 2020 la Commissione ha presentato la proposta relativa al regolamento sui servizi digitali unitamente alla proposta di regolamento sui mercati digitali quale quadro globale volto a garantire uno spazio digitale più sicuro e più equo per tutti. 

Dopo l’accordo politico raggiunto dai colegislatori dell’UE un anno fa (nell’aprile 2022), il regolamento sui servizi digitali è entrato in vigore il 16 novembre 2022.

Il regolamento sui servizi digitali, che si applica a tutti i servizi digitali che mettono i consumatori in collegamento con beni, servizi o contenuti, stabilisce nuovi obblighi globali per le piattaforme online relativi alla riduzione dei danni e al contrasto dei rischi online, introduce forti tutele per i diritti degli utenti online e colloca le piattaforme digitali in un nuovo quadro unico di trasparenza e responsabilità. 

Concepite come un insieme unico e uniforme di norme per l’UE, tali norme garantiranno agli utenti nuove tutele ed alle imprese la certezza del diritto in tutto il mercato unico. 

Strumento normativo unico nel suo genere a livello mondiale, il regolamento sui servizi digitali si pone anche come parametro di riferimento internazionale per un approccio normativo per gli intermediari online.

Per ulteriori informazioni

Testo della Gazzetta ufficiale dell’UE relativo al regolamento sui servizi digitali

Domande e risposte in merito al regolamento sui servizi digitali

Pagina informativa relativa al regolamento sui servizi digitali

Pacchetto relativo al regolamento sui servizi digitali  

Domande e risposte sul conteggio del numero degli utenti

 Oggi è un giorno importante per la normativa digitale: inizia il conto alla rovescia per 19 piattaforme e motori di ricerca online di dimensioni molto grandi, che dovranno conformarsi appieno agli obblighi specifici imposti dal regolamento sui servizi digitali.

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno – 25/04/2023

RISCHIO DI PROCEDURE DI INFRAZIONE PER MANCATO RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO N.2019/1158/UE

Nel giugno 2019 è stata emanata la direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio n.2019/1158/UE (relativa all’equilibrio tra attività professionali e familiari per i genitori ed i prestatori di assistenza e che abroga la direttiva n.2020/18/UE); con obbligo di recepimento da parte degli Stati membri negli Ordinamenti nazionali entro il 2 agosto 2022.

Dopo l’invio nel settembre 2022 di lettera di costituzione in mora a 19 Stati membri per mancata comunicazione delle misure di recepimento della suddetta direttiva, e constatato che essa non era stata ancora pienamente recepita in 11 Stati membri, la Commissione ha quindi deciso di compiere un passo avanti nei procedimenti di infrazione; inviando un parere motivato a Belgio, Cechia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Cipro, Lussemburgo, Austria e Slovenia.

Ciò in quanto la direttiva sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare  persegue gli obiettivi di migliorare il suddetto equilibrio e di agevolare i genitori ed i prestatori di assistenza nella gestione delle loro responsabilità, in tutti gli Stati dell’Unione.

Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 19 APRILE 2023 – LA COMMISSIONE INTERVIENE PER PROMUOVERE L’EQUILIBRIO TRA ATTIVITÀ PROFESSIONALE E VITA FAMILIARE NELL’UE

Per salvaguardare il diritto all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare in tutti gli Stati membri, oggi la Commissione europea ha deciso di proseguire le procedure di infrazione nei confronti di Belgio, Cechia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Cipro, Lussemburgo, Austria e Slovenia, inviando loro un parere motivato per non aver notificato misure nazionali che recepiscano pienamente le norme dell’UE che stabiliscono i diritti in materia per i genitori ed i prestatori di assistenza.

NUOVI DIRITTI PER I GENITORI E I PRESTATORI DI ASSISTENZA NELL’UE

La direttiva sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare è un fattore di svolta per i genitori lavoratori ed i prestatori di assistenza: stabilendo norme minime sui diritti al congedo – congedo di paternità, congedo parentale e congedo per i prestatori di assistenza – rende più facile conciliare famiglia e carriera, e riconosce ai genitori ed ai prestatori di assistenza il diritto di chiedere modalità di lavoro flessibili. 

Le nuove norme aiutano le persone a sviluppare sia la carriera che la vita familiare, favorendo il loro benessere generale. L’obiettivo è migliorare l’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per tutti ed agevolare i genitori e i prestatori di assistenza nella gestione delle loro responsabilità.

La direttiva prevede i seguenti diritti:

  • congedo di paternità: i padri hanno diritto ad un congedo di paternità di almeno dieci giorni lavorativi in occasione della nascita del figlio, con una retribuzione di livello pari almeno alla prestazione di malattia;
  • congedo parentale: ciascun genitore ha diritto ad almeno quattro mesi di congedo parentale, di cui due mesi retribuiti e non trasferibili; i genitori possono chiedere di fruire del congedo secondo modalità flessibili, a tempo pieno, a tempo parziale o in periodi separati;
  • congedo per i prestatori di assistenza: tutti i lavoratori che forniscono assistenza o sostegno personali ad un familiare o ad una persona che vive nello stesso nucleo familiare hanno diritto ad un congedo di almeno cinque giorni lavorativi all’anno;
  • modalità di lavoro flessibili: tutti i lavoratori con figli fino a otto anni di età e tutti i prestatori di assistenza hanno il diritto di chiedere una riduzione dell’orario di lavoro, orari di lavoro flessibili e flessibilità sul luogo di lavoro.

LA COMMISSIONE ESORTA GLI STATI MEMBRI A CONFORMARSI A QUESTE REGOLE

Gli Stati membri erano tenuti a recepire negli ordinamenti nazionali la direttiva, adottata nel 2019, entro il 2 agosto 2022. 

Il 21 settembre 2022 la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora a 19 Stati membri per mancata comunicazione delle misure di recepimento della direttiva negli ordinamenti nazionali. 

Dopo aver analizzato le loro risposte, la Commissione ha constatato che la direttiva non era stata ancora pienamente recepita in 11 Stati membri ed ha pertanto deciso di compiere un ulteriore passo avanti nei procedimenti di infrazione inviando un parere motivato a Belgio, Cechia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Cipro, Lussemburgo, Austria e Slovenia. 

Questi Stati membri dispongono ora di due mesi per adottare le misure necessarie per conformarsi al parere motivato, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferirli alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

CONTESTO

L’UE ha prodotto una serie di atti legislativi che riconoscono ai cittadini diritti minimi a livello di Unione per la conciliazione del lavoro con le responsabilità familiari.

La direttiva sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare è una delle azioni destinate ad attuare ulteriormente i principi del piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali

La proposta è stata adottata il 13 giugno 2019 e gli Stati membri avevano tre anni di tempo, fino al 2 agosto 2022, per recepirla negli Ordinamenti nazionali. 

Le nuove norme si aggiungono ai diritti derivanti dalla direttiva 92/85 sulle lavoratrici gestanti, che riconosce alle donne il diritto a un congedo di maternità di almeno 14 settimane, di cui almeno due obbligatorie, con un’indennità almeno equivalente all’indennità nazionale di malattia.

La direttiva va di pari passo con la strategia europea per l’assistenza, volta a garantire servizi di assistenza di qualità, accessibili ed a costi sostenibili in tutta l’Unione europea ed a migliorare la situazione sia dei beneficiari dell’assistenza sia delle persone che li assistono, a livello professionale o informale.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI

 

 

CONTINUA IL PERCORSO UE PER LA PARITA’ DI GENERE DELL’UNIONE EUROPEA: NUOVE MISURE IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’8 MARZO

La Commissione ha pubblicato nei giorni scorsi la relazione del 2023 sulla parità di genere nell’UE, che fornisce un aggiornamento sulle misure adottate per realizzare la strategia per la parità di genere 2020-2025.  

Alcuni dei punti rilevanti di questa strategia sono:

  • garantire parità di accesso delle donne al potenziale utilizzo delle tecnologie digitali;
  • favorire investimenti nell’istruzione e nella formazione di donne e ragazze per migliorarne la posizione lavorativa colmando il divario retributivo di genere;
  • combattere la violenza di genere (con particolare rif. alla violenza, allo stalking on line ed alle molestie on line, oltre all’incitamento alla violenza o all’odio on line);
  • stimolare proposte – nell’ambito del Programma Cittadinanza, uguaglianza, diritti e valori (CERV) – per promuovere la parità di genere; compresa la partecipazione equilibrata delle donne al processo decisionale ed economico;
  • ottenere la piena integrazione della “dimensione di genere” in tutte le politiche ed in tutti i settori esterni dell’UE;
  • assegnare i premi collegati all’iniziativa “Campioni dell’uguaglianza di genere”.

In occasione della giornata internazionale della donna che si festeggia l’8 Marzo, sarà anche avviata dalla Commissione UE una campagna contro gli stereotipi di genere.

Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 7 MARZO 2023- Giornata internazionale della donna; in un momento in cui i diritti delle donne sono particolarmente sotto attacco in tutto il mondo, l’UE adotta decisioni destinate a lasciare il segno

In vista della Giornata internazionale della donna, la Commissione europea e l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno rilasciato la seguente dichiarazione:  

“In occasione della Giornata internazionale della donna, pensiamo alla resilienza e alla forza delle donne. Alla loro determinazione nel combattere le ingiustizie, alla loro dedizione nei confronti degli altri, al loro instancabile impegno a favore dei cambiamenti.

Non solo oggi, ma ogni giorno, siamo al fianco di tutte le donne per dare un impulso sempre più grande ai loro diritti in tutto il mondo. Vogliamo che le donne possano perseguire senza ostacoli i traguardi che si prefiggono.

L’aumento a livello mondiale dell’oppressione nei loro confronti e degli episodi in cui si attenta ai diritti umani di donne e ragazze sono allarmanti.

Siamo al fianco delle donne in Iran, le cui libertà sono sistematicamente limitate, e in Afghanistan, dove i talebani stanno cercando di cancellare la presenza di donne e ragazze dallo spazio pubblico, nonché in qualunque posto del mondo in cui i diritti e le libertà fondamentali delle donne sono minacciati o negati.

Siamo inoltre estremamente preoccupati per le notizie secondo cui le forze armate russe utilizzano la violenza sessuale contro donne e bambini in Ucraina come arma di guerra. Tali azioni costituiscono crimini di guerra ed i responsabili devono essere assicurati alla giustizia. Continueremo a collaborare con i nostri Partner internazionali per far sì che la Russia paghi per queste atrocità.

Per rafforzare la responsabilità globale, l’UE ha appena adottato un pacchetto di sanzioni nei confronti degli autori di violenze sessuali e di genere.

Vi sono anche buone notizie. 

L’UE ha preso decisioni fondamentali per garantire che le donne nell’UE abbiano le stesse opportunità degli uomini; ad esempio, con le nuove norme dell’UE sull’equilibrio di genere nei Consigli di amministrazione delle società o sulla trasparenza retributiva. Intendiamo inoltre stabilire norme dell’UE per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica.

Occorre fare di più. Una reale parità di diritti è ancora lontana e sarà realizzata solo quando ci daremo tutti da fare per promuoverla e tutelarla, in Europa e nel mondo intero”. 

Contesto

Il tema della Giornata internazionale della donna 2023 è “DigitALL: innovazione e tecnologia per la parità di genere”. 

Il divario digitale di genere impedisce alle donne di cogliere appieno i vantaggi della transizione digitale. 

Attraverso la strategia digitale dell’UE e la crescita sostenibile, l’UE cerca di garantire la parità di accesso delle donne al potenziale inutilizzato delle tecnologie digitali.

La Presidente Ursula von der Leyen ha proclamato il 2023 Anno europeo delle competenze

Investire nell’istruzione e nella formazione professionale per le donne e le ragazze è fondamentale per migliorare la posizione delle donne in tutti i settori e per colmare il divario retributivo di genere.

Nel 2022 l’UE ha compiuto importanti progressi nella Legislazione che promuove la parità di genere. 

Nel marzo 2022 la Commissione ha proposto norme minime dell’UE per combattere la violenza di genere. La proposta di direttiva affronta, per la prima volta, la violenza online, come la condivisione non consensuale di immagini intime; lo stalking online, le molestie online e l’incitamento alla violenza o all’odio online. 

Dall’agosto 2022 sono entrati in vigore i nuovi diritti in materia di equilibrio tra vita professionale e vita privata a livello dell’UE

Nel settembre 2022 la Commissione europea ha adottato la strategia europea per l’assistenza

Nel novembre 2022 il Parlamento europeo ha adottato la direttiva sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società, che introduce soglie per una rappresentanza di genere equilibrata nei Consigli di amministrazione delle società quotate. 

In dicembre è stato raggiunto un accordo politico sulla direttiva sulla trasparenza retributiva

La Commissione ha pubblicato oggi la relazione del 2023 sulla parità di genere nell’UE, che fornisce un aggiornamento sulle misure adottate per realizzare la strategia per la parità di genere 2020-2025.  

La Commissione avvia domani una campagna contro gli stereotipi di genere; un importante risultato della strategia per la parità di genere. 

Quest’anno la Commissione europea lancia inoltre un invito a presentare proposte nell’ambito del programma Cittadinanza, uguaglianza, diritti e valori (CERV) per promuovere la parità di genere, compresa la partecipazione equilibrata delle donne al processo decisionale economico e politico. 

L’UE continua a essere una forza trainante per la promozione della parità di genere al di là dei suoi confini, in tutte le dimensioni delle sue attività. Inoltre, nell’ambito del piano d’azione sulla parità di genere III (GAPIII) 2021-2025, la Commissione europea e il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) si adoperano per garantire che entro il 2025 l’85% delle nuove azioni esterne dell’UE contribuisca alla parità di genere ed all’emancipazione delle donne e delle ragazze. 

Per raggiungere tale obiettivo, l’integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche e in tutti i settori esterni è stata intensificata, a partire dall’integrazione degli obiettivi del GAP III, ed è in fase di promozione un approccio intersezionale e basato sui diritti umani, volto a promuovere trasformazioni sotto il profilo del genere.

Difendere i diritti delle donne e la parità di genere è una priorità fondamentale della politica esterna dell’UE. Di recente, nel dicembre 2022, l’UE ed i Partner africani hanno unito le forze per migliorare i diritti in materia di salute sessuale e riproduttiva in Africa nell’ambito del Global Gateway. 

L’iniziativa ha fatto seguito a un pacchetto di misure a sostegno dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne in tutto il mondo del settembre 2022. 

Nell’ambito di tali due azioni sono stati stanziati 105 milioni di € a sostegno delle donne in tutto il mondo.

Il 2023 segna il 75º anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che sancisce che “tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”.

Domani, in riconoscimento dei notevoli progressi compiuti da Organizzazioni accademiche e di ricerca verso la parità di genere, la Commissione annuncerà i vincitori del premio dell’UE per i campioni dell’uguaglianza di genere. 

I nomi dei vincitori saranno resi noti con un annuncio online

La cerimonia di premiazione sarà trasmessa in diretta streaming qui.

Per ulteriori informazioni

Relazione 2023 sulla parità di genere nell’UE

Indice sull’uguaglianza di genere 2022

20° GIORNATA PER UN INTERNET + SICURO

Si celebra oggi a livello UE la 20° giornata “Per un internet più sicuro”, volta a consentire a bambini e giovani di tutto il mondo di utilizzare le tecnologie digitali in modo più sicuro e responsabile.

In proposito Dubravka Šuica, Vicepresidente per la Democrazia e la demografia, ha dichiarato: “In tutto il nostro lavoro ci sforziamo di garantire che i diritti dei bambini si applichino online così come si applicano offline. Stiamo unendo forze ed idee per un internet migliore e più sicuro, che offra pari opportunità e scoperte entusiasmanti a tutti i bambini. Aiutiamo a sviluppare le competenze di alfabetizzazione digitale e mediatica di bambini ed adolescenti insieme a loro affinché siano pienamente ed equamente inclusi nella transizione digitale, nell’UE e a livello mondiale.

Il Commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, ha aggiunto: “Dopo 20 edizioni della giornata ‘Per un internet più sicuro’, l’UE ha molto di cui essere orgogliosa. Ha costruito un pacchetto di strumenti per proteggere e rendere autonomi e responsabili i bambini e gli adolescenti in tutta l’UE e per garantire che la prossima generazione sia competente dal punto di vista digitale. Continueremo a lavorare insieme per un internet migliore, anche sul codice di condotta globale dell’UE sulla progettazione adeguata all’età, che elaboreremo presto.

 

PER APPROFONDIRE VAI AL COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 7 FEBBRAIO 2023: 20° GIORNATA “PER UN INTERNET PIÙ SICURO”- RENDERE INTERNET MIGLIORE E PIÙ SICURO PER BAMBINI E GIOVANI

Oggi la Commissione celebra la 20° giornata “Per un internet più sicuro”, volta a consentire a bambini e giovani di tutto il mondo di utilizzare le tecnologie digitali in modo più sicuro e responsabile. 

Per celebrare l’occasione, la Commissione ha pubblicato una versione a misura di minore della strategia europea per un’internet migliore per i ragazzi, in tutte le lingue ufficiali dell’UE e in ucraino. 

Ha anche pubblicato una versione a misura di minore della dichiarazione sui principi digitali, insieme a un gioco online sui principi digitali, in modo che bambini ed adolescenti possano conoscere i loro diritti nel mondo digitale.

Nell’UE vi sono circa 80 milioni di persone sotto i 18 anni. Nel corso dell’ultimo anno, l’UE ha introdotto una serie di strumenti che includono misure atte a proteggere e responsabilizzare i giovani online. 

Tra questi figurano la dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali, che prevede impegni specifici per quanto riguarda i minori online ed è stata firmata dai Presidenti della Commissione, del Parlamento Europeo e del Consiglio nel dicembre 2022. 

La normativa sui servizi digitali, entrata in vigore nel novembre 2022, introduce norme rigorose per salvaguardare la vita privata, la sicurezza e la protezione dei minori. 

La strategia europea per un’internet migliore per i ragazzi perfezionerà i servizi digitali adeguati all’età e contribuirà a garantire che i bambini siano protetti, autonomi, responsabili e rispettati online.

Videomessaggio Vicepresidente Šuica e Commissario Breton disponibili qui e qui.