INFLUENZA AVIARIA: LA COMMISSIONE UE A SOSTEGNO DEL VACCINO PRE PANDEMICO

La salute è il bene più prezioso per il genere umano.

E dopo la pandemia COVID -19, l’obiettivo dichiarato dalla Commissione UE è quello di scongiurare interventi post pandemici in favore di interventi di prevenzione e contrasto preventivo.

E’ di ieri la notizia relativa al sostegno UE agli Stati membri per la fornitura del vaccino prepandemico contro il virus dell’influenza aviaria; destinato – per ora – principalmente agli umani più esposti alla potenziale trasmissione del virus trasmissibile da volatili o animali.

Anche se nel corrente anno non ci sono allarmismi, sono 5300 i rilevamenti di virus HPAI nel pollame, nei volatili in cattività e in quelli selvatici, vittime dell’epidemia aviaria nel periodo 2021-2022; la più grave mai registrata in Europa, in tale periodo considerato.

Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 11 GIUGNO 2024 – LA COMMISSIONE GARANTISCE AGLI STATI MEMBRI L’ACCESSO A 665 000 DOSI DI VACCINO CONTRO L’INFLUENZA AVIARIA

 L’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) della Commissione, nell’ambito del mandato per la preparazione, ha firmato oggi, a nome degli Stati membri partecipanti, un contratto quadro di aggiudicazione congiunta per la fornitura di un massimo di 665 000 dosi di vaccino prepandemico aggiornato contro il virus dell’influenza zoonotica e un’opzione per ulteriori 40 milioni di dosi per la durata del contratto.

 Il vaccino è destinato a coloro che sono più esposti alla potenziale trasmissione dell’influenza aviaria da volatili o animali, come i lavoratori degli allevamenti di pollame e i veterinari

Mira a prevenire la diffusione o i potenziali focolai di influenza aviaria in Europa, proteggendo i cittadini e i mezzi di sussistenza. Si tratta inoltre dell’unico vaccino preventivo contro l’influenza aviaria zoonotica attualmente autorizzato nell’UE.

 Quindici Stati membri dell’UE e del SEE partecipano a questo acquisto volontario dalla società Seqirus UK Ltd. 

Il contratto, che avrà una durata massima di 4 anni, consente a ciascun Paese partecipante di tenere conto del proprio contesto di sanità pubblica e di ordinare vaccini in funzione delle esigenze nazionali.

 Il meccanismo di aggiudicazione congiunta dell’UE è definito nell’accordo di aggiudicazione congiunta di contromisure mediche dell’UE, firmato da 36 Paesi, compresi tutti gli Stati membri dell’UE e del SEE. 

Il meccanismo consente ai Paesi partecipanti di acquistare congiuntamente contromisure mediche su base volontaria e flessibile. 

L’accordo garantisce inoltre un accesso più equo a specifiche contromisure mediche e migliora la sicurezza dell’approvvigionamento. 

 Un comunicato stampa e una sezione di domande e risposte relativa alle contromisure più ampie contro l’influenza aviaria sono disponibili online.

6 FEBBRAIO: GIORNATA INTERNAZIONALE TOLLERANZA 0 MGF (MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI)

Le mutilazioni genitali femminili, come definite dall’OMS – Organizzazione mondiale della sanità comprendono tutte le pratiche che comportano la rimozione parziale o totale degli organi genitali esterni femminili ed altre pratiche lesive di tali organi non
dovute a motivi medici.

Si stima che:

  • in ben 17 Paesi europei 190 000 bambine e ragazze rischiano di subire mutilazioni genitali e che, nel nostro continente,
  • 600 000 donne sono costrette a viverne le conseguenze,
  • annualmente almeno 20 000 donne e bambine arrivano in Europa come richiedenti asilo da Paesi in cui vi è il rischio di mutilazioni genitali femminili; pratica che viene inflitta a bambine e ragazze, dalla prima infanzia all’età di 15 anni, giustificandola erroneamente con motivazioni culturali o sociali.

Le mutilazioni genitali femminili costituiscono una forma di violenza contro le donne e le bambine che comporta gravi conseguenze fisiche e psicologiche permanenti.
La Commissione europea continua nel suo impegno attivo favorendo nuovi interventi volti a mettere fine a tale inaccettabile pratica, entro il 2030 (i.e. Obiettivo di sviluppo sostenibile 5.3).

PER APPROFONDIRE VAI AL COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 3 FEBBRAIO 2023: GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA TOLLERANZA ZERO CONTRO LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI; LA COMMISSIONE ESORTA A PORRE FINE A QUESTO CRIMINE CHE VIOLA I DIRITTI UMANI

Il 6 febbraio 2023, in occasione della Giornata internazionale della tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili:

  • l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza/Vicepresidente della Commissione, Josep Borrell
  • la Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, Věra Jourová
  • la Vicepresidente per la Demografia e la democrazia, Dubravka Šuica
  • la Commissaria per l’Uguaglianza, Helena Dalli, e 
  • la Commissaria per i Partenariati internazionali, Jutta Urpilainen,

hanno ribadito il fermo impegno dell’UE a sradicare in tutto il mondo la pratica delle mutilazioni genitali femminili e hanno rilasciato la seguente dichiarazione congiunta: 

“Le mutilazioni genitali femminili sono una violazione dei diritti umani e una forma di violenza contro le donne, le ragazze e le bambine. Non comportano benefici per la salute e causano danni permanenti alle donne, alle ragazze e alle bambine. Nel mondo sono oltre 200 milioni le persone colpite, di cui, secondo le stime, 600 000 vivono in Europa. Dobbiamo agire con determinazione per innescare il cambiamento e sradicare questa pratica se vogliamo conseguire l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili prevista dagli obiettivi di sviluppo sostenibile (obiettivo 5.3) entro il 2030. Trasformare le norme sociali e di genere collaborando con uomini e ragazzi è fondamentale per porre fine alle mutilazioni genitali femminili. Dal 2016 l’UE sostiene il programma congiunto UNFPA-UNICEF per l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili con 18,5 milioni di €, creando 1 758 coalizioni di uomini e ragazzi. Lo scorso anno la Commissione ha proposto norme a livello dell’UE per combattere la violenza contro le donne, che comprenderanno l’obbligo di perseguire penalmente le mutilazioni genitali femminili in tutta l’UE. Quest’anno presenteremo anche una raccomandazione su come prevenire le pratiche dannose nei confronti delle donne, delle ragazze e delle bambine. Spesso le mutilazioni genitali femminili non vengono praticate nell’UE, ma per eseguirle bambine e ragazze sono portate in un Paese terzo. A partire da marzo, la polizia e le guardie di frontiera saranno allertate quando hanno a che fare con una persona a rischio di violenza di genere, comprese le mutilazioni genitali femminili, grazie al potenziamento del sistema d’informazione Schengen. Quest’anno celebriamo il 75º anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani: è giunto il momento che le donne, le ragazze e le bambine siano libere dalla violenza una volta per tutte. È nostra responsabilità tutelare il loro diritto alla sicurezza e all’autonomia fisica. Occorre mettere fine alle mutilazioni genitali femminili.” 

CONTESTO

Le mutilazioni genitali femminili, quali definite dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), comprendono tutte le pratiche che comportano la rimozione parziale o totale degli organi genitali esterni femminili o altre pratiche lesive di tali organi non dovute a motivi medici. 

Le stime ci dicono che in ben 17 paesi europei 190 000 bambine e ragazze rischiano di subire mutilazioni genitali e che, nel nostro continente, 600 000 donne sono costrette a viverne le conseguenze. Ogni anno almeno 20 000 donne e bambine arrivano in Europa come richiedenti asilo da Paesi in cui vi è il rischio di mutilazioni genitali femminili. Questa pratica viene inflitta a bambine e ragazze, dalla prima infanzia all’età di 15 anni, giustificandola erroneamente con motivazioni culturali o sociali. 

Le mutilazioni genitali femminili costituiscono una forma di violenza contro le donne e le bambine che comporta gravi conseguenze fisiche e psicologiche permanenti.

La Commissione europea è fortemente determinata a porre fine a tutte le forme di violenza di genere in linea con le politiche dell’Unione in materia di uguaglianza. Questo impegno è illustrato:

In linea con queste politiche e con il nostro impegno a porre fine alle mutilazioni genitali femminili in Europa e nel mondo, sosteniamo con le superstiti, le famiglie e le comunità colpite, gli esperti e i responsabili politici e cooperiamo con loro.

La convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica prevede l’obbligo di perseguire penalmente le mutilazioni genitali femminili. La convenzione è stata firmata da tutti gli Stati membri dell’UE ed è stata finora ratificata da 21 di essi. 

La Commissione ha collaborato con il Consiglio per l’adesione dell’UE alla convenzione e ribadisce il suo impegno in tal senso.

L’8 marzo 2022 la Commissione ha presetato una nuova proposta mirante a prevenire e combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica e nel 2023 adotterà una raccomandazione specifica sulla prevenzione delle pratiche lesive, comprese le mutilazioni genitali femminili, la quale dovrebbe includere un sostegno e una protezione specializzati supplementari per le vittime.

Il programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV) offre finanziamenti per progetti volti a contrastare la violenza di genere, comprese le mutilazioni genitali femminili. 

Nell’ambito dell’invito a presentare proposte DAPHNE del 2022, sono stati selezionati dieci progetti a cui sono stati assegnati 5,6 milioni di € per affrontare questioni quali la prevenzione dei matrimoni infantili nella comunità Rom in Bulgaria, spazi sicuri per donne e ragazze migranti per condividere le loro esperienze in Lussemburgo e, più in generale, coinvolgere i giovani nella prevenzione delle mutilazioni genitali femminili in Europa.

Al più tardi a partire dal 7 marzo le Autorità nazionali potranno contare sul nuovo sistema d’informazione Schengen, che fornirà loro una nuova categoria di allerta per prevenire gli spostamenti di potenziali vittime identificate, proteggendo le donne e le bambine vulnerabili che rischiano di diventare vittime di violenza di genere, comprese le mutilazioni genitali femminili.

Anche la Convenzione delle Nazioni Unite del 1989 sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, di cui tutti gli Stati membri dell’UE sono parti contraenti, condanna la violenza contro i minori, comprese le mutilazioni genitali femminili. 

Nel 2021 la Commissione ha presentato una strategia globale dell’UE sui diritti dei minori che contiene azioni concrete e raccomandazioni per porre fine alla violenza sui minori, comprese le mutilazioni genitali femminili.

Nel contesto dell’azione esterna e della cooperazione allo sviluppo, l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili continua a essere un’azione chiave del piano d’azione dell’UE per i diritti umani e la democrazia 2020-2024 e del piano d’azione dell’UE sulla parità di genere 2021-2025. 

Un’azione che si traduce in dialoghi politici e interventi concreti, ad esempio mediante il sostegno al programma globale congiunto UNFPA/UNICEF per l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili, all’iniziativa Team Europa sulla salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti in Africa e al programma regionale per l’Africa dell’iniziativa Spotlight che ha destinato 7,5 milioni di € alla lotta contro questa pratica in 17 Paesi partner. 

Nonostante le restrizioni imposte durante la pandemia di COVID-19, circa 650 000 donne e ragazze hanno potuto usufruire di servizi di contrasto alla violenza di genere, tra cui un sostegno alla prevenzione delle pratiche lesive. L’UE sostiene inoltre progetti che affrontano il problema delle mutilazioni genitali femminili a livello nazionale tramite lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR). In Somalia, ad esempio, l’UE incoraggia l’autonomia delle Organizzazioni della società civile in azioni di pressione e sensibilizzazione a favore dell’adozione di politiche miranti a contrastare le mutilazioni genitali femminili, mentre in Sudan appoggia la riforma legislativa per l’eliminazione di tale pratica nelle comunità rurali.

Dal 2016 l’UE sostiene inoltre il programma congiunto UNFPA/UNICEF per l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili con un contributo totale di 18,5 milioni di €. L’UE cerca di trasformare le norme sociali e di genere collaborando con uomini e ragazzi, il che è fondamentale per porre fine alle mutilazioni genitali femminili. Fino al 2021 il programma aveva istituito 1 758 coalizioni di uomini e ragazzi per sostenere attivamente l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili nelle loro famiglie e comunità.

Il nuovo patto sulla migrazione e l’asilo presentato dalla Commissione nel settembre 2020 intende inoltre rafforzare le garanzie di tutela a disposizione delle persone con esigenze particolari e garantire l’ammissibilità alla protezione internazionale per donne e ragazze che temono di essere perseguitate o rischiano di subire mutilazioni genitali femminili.

Per ulteriori informazioni:

30 ANNI DI MERCATO UNICO EUROPEO

In occasione del traguardo dei 30 anni dalla nascita del mercato unico, la Commissione UE ha pubblicato la Relazione Annuale 2023 sul mercato unico ed il Quadro di valutazione annuale sul mercato 2022.

Ne emerge che un mercato unico forte sostiene la capacità dell’Europa di affrontare le sfide fondamentali delle evoluzioni di contesto ed anche che gli strumenti ed i dati digitali costituiscono un forte potenziale per migliorane la relativa governance.

PER APPROFONDIRE VAI AL COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 31 GENNAIO 2023: IL MERCATO UNICO COMPIE 30 ANNI – LE RELAZIONI DELLA COMMISSIONE CONFERMANO CHE IL MERCATO UNICO SOSTIENE LA CAPACITÀ DELL’EUROPA DI AFFRONTARE LE SFIDE FONDAMENTALI

La Commissione ha pubblicato oggi la relazione annuale sul mercato unico 2023 e il quadro di valutazione del mercato unico 2022 nell’ambito delle attività volte a celebrare il 30º anniversario del mercato unico. 

Le relazioni confermano che il mercato unico continua ad essere uno strumento fondamentale per affrontare le attuali sfide dell’Europa e sottolineano l’importanza di migliorarne costantemente il funzionamento, nonché di evidenziare l’impatto del mercato unico in termini di maggiore valore aggiunto per l’economia dell’UE.

Entrambe le relazioni forniranno un contributo alle discussioni con gli Stati membri sul rafforzamento del mercato unico e serviranno da base per i futuri lavori della Commissione intesi a garantire che il mercato unico realizzi appieno il suo potenziale in termini di sostegno alla resilienza e alla competitività dell’economia europea.

RELAZIONE ANNUALE SUL MERCATO UNICO: 

La relazione annuale sul mercato unico 2023 fa il punto sull’integrazione del mercato unico ed analizza in che modo esso aiuta l’Europa ad affrontare le attuali tensioni geopolitiche, a migliorare la competitività dell’UE ed a sostenere le transizioni verde e digitale della nostra economia.

QUADRO DI VALUTAZIONE DEL MERCATO UNICO:

Il quadro di valutazione del mercato unico 2022 evidenzia in che modo il mercato unico avvantaggia l’economia dell’UE. Fornisce una panoramica dettagliata delle modalità di applicazione delle norme del mercato unico dell’UE in tutto lo Spazio economico europeo, con l’obiettivo di individuare possibili miglioramenti per il mercato unico. 

Il quadro di valutazione esamina in particolare i progressi conseguiti nell’attuazione del diritto dell’UE, le condizioni generali delle imprese, l’integrazione del mercato unico ed altri importanti obiettivi strategici quali la crescita e l’occupazione, la resilienza, l’economia digitale e verde.

Le principali conclusioni delle relazioni sono le seguenti:

 

  • un mercato unico forte sostiene la capacità dell’Europa di affrontare le sfide fondamentali. La relazione annuale sul mercato unico 2023 è incentrata sulla necessità di avvalersi delle potenzialità del mercato unico per garantire la disponibilità di beni, servizi, competenze e capitali essenziali, necessari per la duplice transizione dell’Europa. Nella relazione si rileva che sono necessari progressi per rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento, affrontare le dipendenze strategiche, in particolare per quanto riguarda le materie prime critiche, migliorare l’integrazione nel mercato dei servizi e garantire che l’Europa disponga delle tecnologie e delle competenze necessarie per fare fronte a tali sfide. Il quadro di valutazione del mercato unico fornisce ulteriori dati sui risultati finora conseguiti in termini di competitività, scambi commerciali, resilienza economica e duplice transizione, indicando i settori che necessitano di miglioramenti. Tra questi figurano la riduzione degli ostacoli all’esercizio delle professioni (ad es. i servizi giuridici) o il riconoscimento transfrontaliero delle qualifiche professionali (ad es. le guide turistiche), il miglioramento degli investimenti pubblici e privati, il sostegno alle PMI e la prosecuzione delle azioni svolte a livello nazionale a sostegno della duplice transizione;
  • gli strumenti ed i dati digitali hanno un forte potenziale per migliorare la governance del mercato unico. La relazione annuale sul mercato unico di quest’anno evidenzia in che modo i nuovi approcci, compreso un migliore utilizzo delle tecnologie digitali e delle soluzioni di e-government – ad es. lo sportello digitale unico e il sistema tecnico basato sul principio “una tantum” – accresceranno la fiducia tra le autorità e ridurranno gli oneri per le imprese e le amministrazioni;
  • il mercato unico apporta un crescente valore aggiunto all’economia dell’UE. Sia la relazione annuale sul mercato unico sia il quadro di valutazione del mercato unico valutano i vantaggi e l’aumento degli scambi tra gli Stati membri che il mercato unico ha reso possibili sin dalla sua creazione. Il quadro di valutazione indica una crescente integrazione commerciale dopo la pandemia di COVID-19: nel giugno 2022 gli scambi all’interno dell’UE rappresentavano il 60% degli scambi commerciali complessivi dell’UE;
  • le imprese beneficiano di una migliore applicazione delle norme e delle condizioni generali, ma permangono difficoltà. Il quadro di valutazione stabilisce che l’attuazione e l’applicazione delle norme del mercato unico stanno migliorando; ne è la prova il numero inferiore di procedimenti di infrazione nei confronti degli Stati membri registrato nel 2021 per la prima volta rispetto agli ultimi 4 anni. Il quadro di valutazione evidenzia inoltre un uso ed un’applicazione migliori di diversi strumenti essenziali del mercato unico, quali il sistema di informazione del mercato interno, la direttiva sulla trasparenza del mercato unico ed il maggiore utilizzo della rete SOLVIT, che contribuisce a prevenire o rimuovere gli ostacoli nel mercato unico. Inoltre le imprese della maggior parte degli Stati membri hanno percepito che gli oneri normativi sono diminuiti nel 2021, ma si trovano ad affrontare problemi crescenti in merito ai ritardi di pagamento da parte delle autorità pubbliche, soprattutto a causa dell’impatto della pandemia di COVID-19.

CONTESTO:

Le relazioni annuali preparano il terreno fornendo analisi di fondo per la comunicazione “Il mercato unico compie trent’anni”, che sarà pubblicata dalla Commissione nelle prossime settimane.

La relazione annuale sul mercato unico è stata pubblicata per la prima volta nel maggio 2021 a corredo dell’aggiornamento della strategia industriale, che ha analizzato lo stato di avanzamento dell’economia europea e valutato i progressi compiuti nell’attuazione della strategia industriale europea 2020. Oggi la Commissione pubblica la terza edizione della relazione annuale sul mercato unico, che ne celebra anche il 30º anniversario.

Il quadro di valutazione del mercato unico è stato pubblicato per la prima volta nel 1997.  L’edizione 2022 del quadro di valutazione del mercato unico comprende, oltre agli indicatori tradizionali, nuovi indicatori del contesto imprenditoriale per quanto riguarda la reattività amministrativa e l’onere della regolamentazione, come pure informazioni sull’accesso ai servizi e ai mercati dei servizi, sulla mobilità del lavoro e sull’accesso ai finanziamenti. Riferisce inoltre in merito ai risultati conseguiti dal mercato unico in termini di crescita, occupazione e indicatori sociali, integrazione di beni e servizi, resilienza economica, transizioni digitale e verde.

Per ulteriori informazioni