REGOLE STRINGENTI DALLA COMMISSIONE UE PER LE PIATTAFORME ED I MOTORI DI RICERCA ON LINE

Nei giorni scorsi la Commissione UE ha invitato tutte le principali piattaforme ed i motori di ricerca on line che hanno una copertura estesa a conformarsi entro i prossimi 4 mesi agli obblighi di cui al regolamento sui servizi digitali.

Il regolamento stabilisce nuove regole globali relative alla riduzione dei danni ed al contrasto dei rischi on line; introduce forti tutele per i diritti degli utenti on line e colloca le piattaforme digitali in un nuovo quadro unico di trasparenza e responsabilità. 

Entro il 17 febbraio 2024 tutte le piattaforme indistintamente e non solo quelle di più ampia portata ora allertate alla cogenza del Digital Services Act dovranno parimenti conformarsi e fornire ai propri utenti la tutela e le garanzie previste da quest’ultimo.

In proposito, Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale ha dichiarato: “Le nostre norme mirano a garantire che la tecnologia sia al servizio delle persone e delle società in cui viviamo, e non viceversa. Il regolamento sui servizi digitali introdurrà notevole trasparenza ed ingenti responsabilità per le piattaforme ed i motori di ricerca ed offrirà ai consumatori maggiore controllo sulla loro vita online. Le designazioni di oggi rappresentano un enorme passo avanti in tale direzione”.

 

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno ha aggiunto:Oggi è un giorno importante per la normativa digitale: inizia il conto alla rovescia per 19 piattaforme e motori di ricerca online di dimensioni molto grandi, che dovranno conformarsi appieno agli obblighi specifici imposti dal regolamento sui servizi digitali”.

 

 

 

PER APPROFONDIRE: 

COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 26 APRILE 2023: REGOLAMENTO SUI SERVIZI DIGITALI – DESIGNATO DALLA COMMISSIONE IL PRIMO GRUPPO DI PIATTAFORME E MOTORI DI RICERCA ONLINE DI DIMENSIONI MOLTO GRANDI

La Commissione ha adottato le prime decisioni di designazione a norma del regolamento sui servizi digitali, che riguardano 17 piattaforme online e 2 motori di ricerca on line tutti di dimensioni molto grandi, con un raggio d’azione di almeno 45 milioni di utenti attivi al mese, vale a dire:

  • Piattaforme online di dimensioni molto grandi: Alibaba; AliExpress; Amazon Store; Apple AppStore; Booking.com; Facebook; Google Play; Google Maps; Google Shopping; Instagram; LinkedIn; Pinterest; Snapchat; TikTok; Twitter; Wikipedia; YouTube; Zalando.
  • Motori di ricerca online di dimensioni molto grandi: Bing; Google Search.

Le piattaforme sono state designate sulla base dei dati utente che erano tenute a pubblicare entro il 17 febbraio 2023.

PROSSIME TAPPE PER LE PIATTAFORME E I MOTORI DI RICERCA DESIGNATI

Le società designate hanno ora 4 mesi di tempo per conformarsi a tutti i nuovi obblighi stabiliti dal regolamento sui servizi digitali. 

Tali obblighi mirano a conferire autonomia e responsabilità e a proteggere gli utenti online, compresi i minori, imponendo ai servizi designati di valutare e attenuare i propri rischi sistemici e di predisporre solidi strumenti di moderazione dei contenuti. Ciò comporta in particolare:

1.più potere agli utenti:

  • gli utenti saranno informati con chiarezza sul motivo per cui ricevono determinate raccomandazioni ed avranno il diritto di non partecipare ai sistemi di raccomandazione basati sulla profilazione;
  • gli utenti dovranno poter segnalare facilmente i contenuti illegali e le piattaforme saranno tenute ad esaminare con diligenza le segnalazioni;
  • gli annunci pubblicitari non possono essere selezionati sulla base dei dati sensibili dell’utente (come l’origine etnica, le opinioni politiche o l’orientamento sessuale);
  • le piattaforme devono contrassegnare tutti gli annunci pubblicitari come tali e informare gli utenti su chi li promuove;
  • le piattaforme devono fornire, nelle lingue degli Stati membri in cui operano, una sintesi delle proprie condizioni generali redatta in modo semplice e comprensibile;

2.forte protezione dei minori:

  • le piattaforme dovranno riprogettare i loro sistemi per garantire un livello elevato di tutela della vita privata, di sicurezza e di protezione dei minori;
  • non è più consentita la pubblicità mirata basata sulla profilazione dei minori;
  • valutazioni specifiche dei rischi, anche per quanto riguarda gli effetti nocivi sulla salute mentale, dovranno essere presentate alla Commissione 4 mesi dopo la designazione e rese pubbliche non più tardi di un anno dopo;
  • le piattaforme dovranno ridefinire i propri servizi, compresi le interfacce, i sistemi di raccomandazione e le condizioni generali, per attenuare tali rischi;

3.moderazione dei contenuti più diligente, meno disinformazione:

  • le piattaforme ed i motori di ricerca devono adottare misure per affrontare i rischi connessi alla diffusione di contenuti illegali online ed agli effetti negativi sulla libertà di espressione e di informazione;
  • le piattaforme devono avere condizioni generali chiare e applicarle in modo diligente e non arbitrario;
  • le piattaforme devono disporre di un meccanismo che consenta agli utenti di segnalare i contenuti illegali e prendere provvedimenti rapidi sulla base delle notifiche ricevute;
  • le piattaforme devono analizzare i propri rischi specifici e predisporre misure di attenuazione – ad esempio per contrastare la diffusione della disinformazione e l’uso non autentico dei loro servizi;

 

4.più trasparenza ed assunzione di responsabilità:

 

  • le piattaforme devono garantire che le loro valutazioni dei rischi e la loro conformità a tutti gli obblighi imposti dal regolamento sui servizi digitali siano sottoposte ad un audit esterno ed indipendente;
  • le piattaforme dovranno dare ai ricercatori l’accesso ai dati accessibili al pubblico. In un secondo tempo sarà istituito un meccanismo specifico per i ricercatori abilitati;
  • le piattaforme dovranno rendere pubblici i repertori di tutti gli annunci pubblicitari apparsi sulla loro interfaccia;
  • le piattaforme devono pubblicare relazioni di trasparenza sulle decisioni di moderazione dei contenuti e sulla gestione dei rischi.

Entro 4 mesi dalla notifica delle decisioni di designazione, le piattaforme e i motori di ricerca designati sono tenuti ad adeguare i propri sistemi, risorse e processi per garantire la conformità al regolamento, a creare un sistema indipendente di controllo della conformità ed a svolgere e presentare alla Commissione la loro prima valutazione annuale dei rischi.

VALUTAZIONE DEI RISCHI

Le piattaforme dovranno individuare, analizzare ed attenuare un’ampia gamma di rischi sistemici, dal modo in cui i contenuti illegali e la disinformazione possono essere amplificati attraverso i loro servizi, fino all’impatto sulla libertà di espressione e sulla libertà dei media. 

Analogamente, dovranno essere valutati e attenuati i rischi specifici relativi alla violenza di genere online e alla protezione online dei minori e della loro salute mentale. 

I piani di attenuazione dei rischi delle piattaforme e dei motori di ricerca designati saranno oggetto di audit e di vigilanza indipendenti da parte della Commissione.   

UNA NUOVA ARCHITETTURA DI VIGILANZA

L’osservanza del regolamento sui servizi digitali sarà garantita da un’architettura di vigilanza paneuropea. 

Sebbene l’autorità competente per la vigilanza delle piattaforme e dei motori di ricerca designati sia la Commissione, quest’ultima collaborerà strettamente con i coordinatori dei servizi digitali nel quadro di vigilanza istituito dal regolamento sui servizi digitali. 

Tali autorità nazionali, responsabili anche della vigilanza sulle piattaforme e sui motori di ricerca più piccoli, devono essere istituite dagli Stati membri dell’UE entro il 17 febbraio 2024. 

Entro la stessa data tutte le altre piattaforme devono conformarsi agli obblighi previsti dal regolamento sui servizi digitali e fornire ai propri utenti la tutela e le garanzie previste da quest’ultimo.

Per garantire il rispetto del regolamento sui servizi digitali, la Commissione sta inoltre rafforzando le proprie competenze multidisciplinari interne ed esterne ed ha recentemente istituito il Centro europeo per la trasparenza algoritmica (ECAT), che la coadiuverà valutando se il funzionamento dei sistemi algoritmici sia in linea con gli obblighi di gestione dei rischi. 

La Commissione sta inoltre istituendo un ecosistema di applicazione digitale che riunisce le competenze di tutti i settori pertinenti.

ACCESSO DEI RICERCATORI AI DATI

Oggi la Commissione ha inoltre pubblicato un invito a presentare contributi sulle disposizioni previste dal regolamento sui servizi digitali in relazione all’accesso dei ricercatori ai dati. Tali disposizioni sono concepite per monitorare meglio le azioni adottate dai fornitori di piattaforme per contrastare i contenuti illegali, come i discorsi d’odio, ed altri rischi per la società quali la diffusione della disinformazione, come pure i rischi che possono incidere sulla salute mentale degli utenti. 

I ricercatori abilitati avranno la possibilità di accedere ai dati di qualsiasi piattaforma o motore di ricerca online di dimensioni molto grandi per condurre ricerche sui rischi sistemici nell’UE: potranno ad esempio analizzare le decisioni delle piattaforme in merito a ciò che gli utenti vedono e con cui interagiscono online, avendo accesso a dati precedentemente non divulgati. 

Alla luce dei riscontri ricevuti, la Commissione presenterà un atto delegato per definire un processo semplice, pratico e chiaro per l’accesso ai dati e che conterrà adeguate garanzie contro gli abusi. La consultazione si concluderà il 25 maggio.

CONTESTO

Il 15 dicembre 2020 la Commissione ha presentato la proposta relativa al regolamento sui servizi digitali unitamente alla proposta di regolamento sui mercati digitali quale quadro globale volto a garantire uno spazio digitale più sicuro e più equo per tutti. 

Dopo l’accordo politico raggiunto dai colegislatori dell’UE un anno fa (nell’aprile 2022), il regolamento sui servizi digitali è entrato in vigore il 16 novembre 2022.

Il regolamento sui servizi digitali, che si applica a tutti i servizi digitali che mettono i consumatori in collegamento con beni, servizi o contenuti, stabilisce nuovi obblighi globali per le piattaforme online relativi alla riduzione dei danni e al contrasto dei rischi online, introduce forti tutele per i diritti degli utenti online e colloca le piattaforme digitali in un nuovo quadro unico di trasparenza e responsabilità. 

Concepite come un insieme unico e uniforme di norme per l’UE, tali norme garantiranno agli utenti nuove tutele ed alle imprese la certezza del diritto in tutto il mercato unico. 

Strumento normativo unico nel suo genere a livello mondiale, il regolamento sui servizi digitali si pone anche come parametro di riferimento internazionale per un approccio normativo per gli intermediari online.

Per ulteriori informazioni

Testo della Gazzetta ufficiale dell’UE relativo al regolamento sui servizi digitali

Domande e risposte in merito al regolamento sui servizi digitali

Pagina informativa relativa al regolamento sui servizi digitali

Pacchetto relativo al regolamento sui servizi digitali  

Domande e risposte sul conteggio del numero degli utenti

 Oggi è un giorno importante per la normativa digitale: inizia il conto alla rovescia per 19 piattaforme e motori di ricerca online di dimensioni molto grandi, che dovranno conformarsi appieno agli obblighi specifici imposti dal regolamento sui servizi digitali.

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno – 25/04/2023

DALLA COMMISSIONE UE: SOSTEGNO AGLI APICOLTORI E LOTTA AI PESTICIDI

La Commissione ha proposto di ridurre del 50 % entro il 2030 il rischio e l’uso dei pesticidi chimici nell’agricoltura dell’UE. 

Entro parametri definiti per assicurare tale riduzione complessiva a livello unionale, gli Stati membri fisseranno obiettivi nazionali di riduzione. 

Nuove misure garantiranno inoltre che tutti gli agricoltori ed altri utenti professionali di pesticidi pratichino la difesa integrata nel cui ambito, prima di poter utilizzare pesticidi chimici come misura di ultima istanza, si esaminano metodi ecologici alternativi di prevenzione e controllo degli organismi nocivi. 

Nel quadro globale sulla biodiversità, concordato nel dicembre 2022 a Montréal, l’UE ed i suoi Stati membri si sono infatti impegnati a ridurre di metà il rischio complessivo rappresentato dai pesticidi entro il 2030.

In proposito, hanno dichiarato:

Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo: “La scienza è innegabile: la crisi del clima e la crisi della biodiversità rappresentano una minaccia diretta per la nostra sicurezza alimentare. Gli agricoltori sono i primi a subire l’impatto della siccità su vasta scala o della mancanza di impollinatori. Ridurre l’uso dei pesticidi chimici è essenziale per aiutare la natura a riprendersi e per permettere alle api, alle farfalle e ad altri impollinatori di continuare il loro lavoro indispensabile nei campi e nei frutteti d’Europa. Esistono alternative migliori: la Commissione aiuterà gli agricoltori ad adottare pratiche più sostenibili e si adoprerà per aumentare la disponibilità di alternative ai pesticidi chimici quanto prima possibile”.

 

Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza: L’iniziativa “Salviamo api e agricoltori” è giunta al momento opportuno per alimentare il dibattito su due proposte della Commissione, a riprova che le iniziative dei cittadini europei possono incidere sull’agenda dell’UE. Accolgo con favore il contributo che questa iniziativa apporta al processo di definizione delle politiche dell’UE”.

 

 

 

 

Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca: “Un’ Europa senza impollinatori è un’ Europa senza cibo. Il ritorno degli impollinatori è essenziale per il nostro benessere e per il futuro. Faremo tutto il possibile, in stretta collaborazione con gli agricoltori, per riuscire ad ottenerlo. Oltre un milione di persone, nell’iniziativa dei cittadini, lo hanno detto chiaro: siamo sulla buona strada e dobbiamo tenere alto il livello di ambizione. Continueremo a produrre risultati per loro e per tutti gli europei per garantire una natura sana e impollinatori che ci forniscano alimenti nutrienti”.

 

 

 

Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare: “La protezione delle api e di altri impollinatori avrà conseguenze notevoli per il mondo che offriamo ai nostri bambini e per la vita sul nostro pianeta. I cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità sono tra le minacce più gravi che abbiamo di fronte nei prossimi decenni, anche per quanto riguarda la sicurezza alimentare. Questa iniziativa dei cittadini dimostra che, nel fissare alte soglie di ambizione per il pianeta e i cittadini, siamo sulla buona strada”.

 

Janusz Wojciechowski, Commissario per l’Agricoltura:“L’iniziativa sottolinea che, oggi più che mai, dobbiamo sostenere gli agricoltori se vogliamo garantire la sicurezza alimentare e la tutela della natura. La politica agricola comune aiuta gli agricoltori a rafforzare la protezione degli impollinatori, ad esempio sostenendo la conservazione degli habitat, l’agricoltura biologica, l’agroecologia e i programmi di apicoltura sostenibile. Più lavoriamo con gli agricoltori per proteggere gli impollinatori, più avanziamo verso una sicurezza alimentare sostenibile”.

 

 

 

PER APPROFONDIRE: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 5 APRILE 2023: “SALVIAMO API E AGRICOLTORI!” – UN MILIONE DI FIRME PER L’INIZIATIVA DEI CITTADINI EUROPEI: UN SEGNALE AI CO LEGISLATORI DELL’UE DI TENERE ALTA L’AMBIZIONE AMBIENTALE

Oggi la Commissione risponde all’iniziativa dei cittadini europei “Salviamo api e agricoltori! Verso un’agricoltura favorevole alle api per un ambiente sano”.

La Commissione accoglie con favore l’iniziativa e ne riconosce l’importanza le crisi interconnesse dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e della perdita di biodiversità rappresentano sfide crescenti per l’agricoltura e la sicurezza alimentare in Europa. 

Nell’UE 1 specie su 3 di api, farfalle e sirfidi‏ è in declino, e però l’80 % delle specie coltivate o specie fiorite spontanee dipendono dall’impollinazione animale. 

La metà dei terreni agricoli nell’UE è già esposta al rischio di un deficit di impollinazione. Lo stesso pericolo che minaccia l’esistenza di impollinatori grava sulla sicurezza alimentare e sulla vita nel pianeta.

Il successo dell’iniziativa dei cittadini è un chiaro segnale del vasto sostegno pubblico a intervenire in difesa degli impollinatori, della biodiversità e dell’agricoltura sostenibile. In tale contesto la Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio a raggiungere un accordo ambizioso in tempi brevi sulle proposte legislative già trasmesse che contribuiranno a proteggere e ripristinare gli impollinatori europei ed a tradurre in legge l’ambizione dei cittadini.

Azione globale per la sostenibilità dei sistemi alimentari

Tra gli interventi del Green Deal europeo della Commissione volte a garantire la sostenibilità dei sistemi alimentari si annoverano: la strategia dell’UE “Dal produttore al consumatore” e la strategia sulla biodiversità, la normativa sul ripristino della natura, il regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi, la revisione dell’iniziativa dell’UE a favore degli impollinatori – ‘un nuovo patto per gli impollinatori‘, e la nuova politica agricola comune dell’UE per il periodo 2023-2027. 

Prese insieme, le proposte ed iniziative della Commissione offrono una risposta complessiva alle richieste avanzate nell’iniziativa dei cittadini europei.

La proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi delinea un percorso ambizioso per ridurre il rischio e l’uso dei pesticidi chimici nell’UE, anche in agricoltura. 

La Commissione ha proposto di ridurre del 50 % entro il 2030 il rischio e l’uso dei pesticidi chimici nell’agricoltura dell’UE. Entro parametri definiti per assicurare tale riduzione complessiva a livello unionale, gli Stati membri fisseranno obiettivi nazionali di riduzione. Nuove misure garantiranno inoltre che tutti gli agricoltori e altri utenti professionali di pesticidi pratichino la difesa integrata nel cui ambito, prima di poter utilizzare pesticidi chimici come misura di ultima istanza, si esaminano metodi ecologici alternativi di prevenzione e controllo degli organismi nocivi. Nel quadro globale sulla biodiversità, concordato nel dicembre 2022 a Montréal, l’UE e i suoi Stati membri si sono impegnati a ridurre di metà il rischio complessivo rappresentato dai pesticidi entro il 2030.

La proposta di normativa sul ripristino della natura contribuisce a invertire il declino delle popolazioni di impollinatori entro il 2030 e a riportare la natura nei terreni agricoli, anche attraverso obiettivi specifici per il ripristino degli ecosistemi agricoli. La proposta di normativa sul ripristino della natura combina che combina un obiettivo generale di ripristino per consentire il recupero a lungo termine della natura in tutte le zone terrestri e marine dell’UE con obiettivi di ripristino vincolanti per habitat e specie specifici. Le misure di ripristino dovrebbero coprire entro il 2030 almeno il 20 % delle zone terrestri e marine dell’UE ed entro il 2050 tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino.

Insieme, queste proposte possono rappresentare un fattore di svolta per la conservazione degli impollinatori a livello UE.

Prossime tappe

Anziché proporre nuovi atti legislativi, la priorità è garantire che le proposte in fase di negoziazione tra i co legislatori siano adottate e quindi attuate tempestivamente, in quanto ognuna di esse riveste grande importanza nel contesto della presente iniziativa dei cittadini, insieme ad un’attuazione efficace della PAC. 

Oltre un milione di dichiarazioni a sostegno di questa iniziativa dei cittadini sono un segnale chiaro e incoraggiamento a tenere alto il livello di ambizione delle proposte della Commissione.

Contesto

L’iniziativa dei cittadini europei “Salviamo api e agricoltori!” riflette le preoccupazioni dei cittadini sulla sostenibilità ambientale e socioeconomica dell’agricoltura europea e chiede alla Commissione di:

  • eliminare progressivamente i pesticidi sintetici entro il 2035;
  • ripristinare la biodiversità in agricoltura; e di
  • sostenere gli agricoltori nella transizione verso un’agricoltura sostenibile.

L’iniziativa dei cittadini europei (ICE) è stata inaugurata nell’aprile 2012 come strumento per consentire ai cittadini di definire le priorità in un’ampia gamma di settori programmatici. 

Un’ICE consente a 1 milione di cittadini appartenenti ad almeno sette Stati membri dell’UE di invitare la Commissione europea a proporre atti giuridici nei settori di sua competenza. L’ICE è uno dei principali strumenti innovativi per promuovere la democrazia partecipativa a livello di UE.

Ad oggi la Commissione ha ricevuto 125 richieste di avvio di un’ICE, 9 sono state finora presentate alla Commissione dopo aver raggiunto la soglia di un milione di firme.

L’iniziativa “Salviamo api e agricoltori! Verso un’agricoltura favorevole alle api per un ambiente sano” è la settima cui la Commissione risponde. 

L’ICE è in linea con le richieste presentate nella Conferenza sul futuro dell’Europa, attraverso le quali i cittadini hanno insistito sulla necessità di una produzione alimentare sicura, sostenibile, giusta, responsabile sotto il profilo climatico e a prezzi accessibili, che salvaguardi la biodiversità e gli ecosistemi nel rispetto della sicurezza alimentare.

Per ulteriori informazioni

Comunicazione

Iniziativa dei cittadini europei “Salviamo api e agricoltori!”

Dal produttore al consumatore 

Strategia dell’UE sulla biodiversità

Proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi

Proposta di normativa sul ripristino della natura

Iniziativa dell’UE a favore degli impollinatori

Documento di lavoro dei servizi della Commissione – Fattori determinanti per la sicurezza alimentare

Iniziativa dei cittadini europei – informazioni generali sullo strumento