In distribuzione il numero 5 della Rivista Qualità per l’anno 2024

Con grande piacere annuncio che è in distribuzione in questi giorni ai Soci di AICQ – Associazione Italiana Cultura Qualità, il numero 5 della Rivista Qualità di AICQ per l’anno 2024.

Numero 5/2024 della Rivista AICQ

Di seguito, trovate la pagina con il mio Editoriale dal titolo “#migrazioniclimatiche” e le mie interviste di questo numero. Inoltre, il 25 novembre 2024 ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e nella Rivista potrete leggere il mio articolo dal titolo “Analisi e commento alla Direttiva UE/2024/1385 sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica”:

-Editoriale “#migrazioniclimatiche;

Articolo “Analisi e commento alla Direttiva UE/2024/1385 sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica”;

Interviste a Marco Imbesi (Presidente AICQ Emilia-Romagna), Emanuele Gambini (Presidente AICQ Tosco Ligure) e Andrea Fedele (Presidente Comitato Laboratori di Prova e Taratura).

Con l’occasione, auguro una buona lettura!

PRESENTATA IERI LA RELAZIONE ANNUALE SULLO STATO DEL CLIMA IN EUROPA: DATI ALLARMANTI

Ieri in occasione della Giornata della Terra anno 2024, Copernicus con l’Organizzazione metereologica mondiale delle Nazioni Unite hanno reso pubblica la Relazione sullo stato del clima in Europa che ha evidenziato gli effetti dei cambiamenti climatici in tutto il continente e sulla società nel corso del 2023; con un focus anche sulle perdite economiche derivanti dalle inondazioni e dall’impatto dello stress da calore sulla salute.

PER APPROFONDIRE: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE – RELAZIONE 2023 SULLO STATO DEL CLIMA: TENDENZA ALLARMANTE DELL’IMPATTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SUL CONTINENTE

Oggi, in occasione della Giornata della Terra 2024, il servizio relativo ai cambiamenti climatici di Copernicus, insieme all’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite, ha pubblicato la relazione annuale sullo stato del clima in Europa

Sulla base di dati e analisi scientifiche, la relazione mette in evidenza l’allarmante tendenza all’aumento delle temperature e gli effetti dei cambiamenti climatici in tutta Europa.

 Nel 2023 l’Europa ha vissuto l’anno più caldo mai registrato, con un’impennata dei giorni di stress da caldo estremo e delle ondate di calore. 

L’aumento delle temperature ha intensificato il verificarsi e la gravità di eventi meteorologici estremi quali:

  • siccità, 
  • inondazioni e 
  • incendi boschivi. 

Nel 2023 le precipitazioni sono state superiori del 7% rispetto alla media, esacerbando il rischio di alluvioni in molte zone del continente. La temperatura media della superficie del mare in tutta Europa è stata la più elevata mai registrata

La relazione mette inoltre in evidenza gli effetti dei cambiamenti climatici in tutto il continente e sulla società nel 2023, in particolare le perdite economiche dovute alle inondazioni e l’impatto dello stress da calore sulla salute.

 L’Europa è il continente che sta registrando i più rapidi aumenti delle temperature, con picchi a circa il doppio del tasso medio globale, come sottolineato dalla valutazione europea dei rischi climatici

La relazione odierna sullo stato del clima sottolinea ancora una volta la necessità che l’Europa diventi climaticamente neutra e resiliente ai cambiamenti climatici, e acceleri la transizione all’energia pulita e la diffusione delle energie rinnovabili e delle misure di efficienza energetica.

 L’UE si è impegnata a diventare climaticamente neutra entro il 2050 e ha concordato obiettivi e norme per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. 

Nell’aprile 2024 la Commissione ha pubblicato una comunicazione su come preparare l’UE ai rischi climatici in modo efficace e sviluppare una maggiore resilienza ai cambiamenti climatici.

 Copernicus, anche noto come “la Terra vista dall’Europa”, è la componente di osservazione della Terra del programma spaziale dell’Unione europea. 

Finanziato dall’UE, Copernicus è uno strumento unico che monitora il pianeta e l’ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei. 

 Ulteriori informazioni sono disponibili qui.

EMERGENZA CLIMATICA: NUOVI IMPEGNI INTERNAZIONALI E NUOVE MISURE DALL’UE

Si stima che l’ondata di calore dell’estate del 2022 abbia causato 62 000 decessi in Europa

L’aumento delle temperature sta inoltre generando nuove minacce per il continente, tra cui le malattie trasmesse dalle zanzare e dall’acqua

Per affrontare le sfide collegate al contenimento della crisi climatica, l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) della Commissione sta investendo 120 milioni di € per favorire contromisure mediche per le malattie trasmesse da vettori

E Domenica 3 dicembre, nel contesto della Giornata della salute della COP28, la Commissione europea ha approvato ufficialmente a nome dell’UE una dichiarazione internazionale su clima e salute

Maroš Šefčovič

In proposito Maroš Šefčovič, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, le relazioni inter istituzionali e le prospettive strategiche, ha dichiarato: “La crisi climatica richiede una risposta globale, in materia di salute e di tutti gli altri settori strategici. I cambiamenti climatici hanno un impatto enorme sulla salute, in particolare per le persone più vulnerabili. La dichiarazione costituisce un passo avanti verso un approccio integrato tra le strategie in materia di salute e di clima, punto fondamentale per garantire un futuro sostenibile al pianeta ed ai suoi abitanti.”

 

 

Stella Kyriakides

Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha aggiunto: “Le conseguenze dei cambiamenti climatici sulla salute sono sempre più evidenti, nell’UE e nel mondo. L’UE è fortemente impegnata ad affrontare le minacce sanitarie poste dai cambiamenti climatici attraverso un approccio ‘One Health’ ed accogliamo con favore l’impegno dei nostri Partner nel mondo a favore di una responsabilità condivisa. Dobbiamo collaborare per rendere i nostri sistemi sanitari più resilienti ai cambiamenti climatici e pronti a sostenere le popolazioni più vulnerabili nell’Unione della salute e a livello mondiale.”

 

 

PER APPROFONDIRE: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 4 DICEMBRE 2023- L’UE APPROVA LA DICHIARAZIONE INTERNAZIONALE SU CLIMA E SALUTE IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DELLA SALUTE DELLA COP28

Domenica 3 dicembre la Commissione ha approvato ufficialmente, a nome dell’UE, una dichiarazione internazionale su clima e salute

L’approvazione ha avuto luogo negli Emirati Arabi uniti nel contesto della Giornata della salute della COP28, durante la quale si è tenuta la prima conferenza ministeriale in materia di clima e salute, con la partecipazione del Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, le relazioni inter istituzionali e le prospettive strategiche, Maroš Šefčovič

I ministri hanno discusso di come affrontare l’onere dei cambiamenti climatici per la salute ed i sistemi sanitari mediante politiche ed investimenti.

Si stima che l’ondata di calore dell’estate del 2022 abbia causato 62 000 decessi in Europa. L’aumento delle temperature sta inoltre generando nuove minacce per il nostro continente, tra cui le malattie trasmesse dalle zanzare e dall’acqua. 

A titolo di esempio delle azioni volte ad affrontare questa sfida, l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) della Commissione sta investendo 120 milioni di € per migliorare l’accessibilità alle contromisure mediche per le malattie trasmesse da vettori.

La dichiarazione sul clima e sulla salute è un appello internazionale su base volontaria ad agire per affrontare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici sulla salute umana. 

Si tratta di un impegno di tutti i firmatari ad adoperarsi a favore di sistemi sanitari più resilienti ai cambiamenti climatici, a basse emissioni di carbonio e sostenibili e a fare di più per proteggere le persone più vulnerabili e colpite dalla crisi climatica.

IL FONDO DI COESIONE UE COMPIE 30 ANNI: FINANZIATI I MIGLIORI PROGETTI INFRASTRUTTURALI E PER LA TUTELA DEL CLIMA E DELL’AMBIENTE

Si è celebrato ieri il 30º anniversario del Fondo di coesione, con una maturazione di 179 miliardi di € investiti nella coesione economica, sociale e territoriale dell’UE.

Creato nel quadro del Trattato di Maastricht come necessario complemento del mercato unico nel pacchetto di strumenti della Politica di coesione, il Fondo di coesione sostiene gli investimenti:

  • nelle infrastrutture dei trasporti e 
  • nella protezione del clima e dell’ambiente. 

Tra i suoi obiettivi principali figurano:

  • il miglioramento dell’approvvigionamento idrico e del trattamento dei rifiuti,
  • l’efficienza energetica
  • le energie rinnovabili
  • le infrastrutture stradali e ferroviarie.

In proposito Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme ha dichiarato: “Il Fondo di coesione ha dimostrato la sua capacità di stimolare la convergenza, la competitività e lo sviluppo sostenibile, come pure il mercato interno. È uno dei principali fattori che contribuiscono a creare condizioni più eque nell’Unione ed è uno degli strumenti di sostegno dell’UE più esemplari: ponti emblematici, ferrovie e metropolitane moderne ed efficienti, aeroporti ed impianti di trattamento dei rifiuti e delle acque sostenuti tramite questo Fondo, hanno migliorato le vite di milioni di europei ed ammodernato interi Paesi”.

Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 3 APRILE 202330º ANNIVERSARIO DEL FONDO DI COESIONE: 179 MILIARDI DI € PER LA CONVERGENZA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Oggi celebriamo il 30º anniversario del Fondo di coesione.

Negli ultimi 30 anni il Fondo ha investito quasi 179 miliardi di € nella coesione economica, sociale e territoriale dell’UE.

Creato nel quadro del trattato di Maastricht come necessario complemento del mercato unico nel pacchetto di strumenti della politica di coesione, il Fondo di coesione ha il compito di sostenere gli investimenti nelle infrastrutture dei trasporti e nella protezione del clima e dell’ambiente. 

Tra i suoi obiettivi principali figurano il miglioramento dell’approvvigionamento idrico e del trattamento dei rifiuti, l’efficienza energetica, le energie rinnovabili e le infrastrutture stradali e ferroviarie.

Il Fondo si concentra sugli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) inferiore al 90 % della media UE per promuovere la convergenza tra le economie europee. 

Il sostegno del Fondo di coesione, come tutti i finanziamenti nell’ambito della politica di coesione, ha contribuito all’aumento dei redditi nazionali dei Paesi beneficiari. L’Irlanda e la Spagna sono stati i primi Paesi a veder aumentare il proprio RNL oltre la soglia di ammissibilità del 90 % della media UE.

PONTI, METROPOLITANE, AEROPORTI, TRENI AD ALTA VELOCITÀ E TANTO ALTRO

Il Fondo di coesione ha finanziato progetti emblematici che hanno trasformato intere regioni e città, aiutandole a mettersi al passo con il resto dell’UE. 

Ad esempio, nel 1998 il Fondo ha sostenuto la costruzione del ponte “Vasco da Gama” a Lisbona, in Portogallo, che con i suoi 12,3 km è il ponte più lungo dell’UE. 

Ha inoltre finanziato la “diga di Alqueva” sul fiume Guadiana, nel sud del Portogallo, una delle principali riserve idriche strategiche in Europa.

Il Fondo ha inoltre rivestito un ruolo fondamentale nello sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), sostenendo la costruzione e l’ammodernamento di 7 800 km di strade TENT-T, 3 650 km di ferrovie TEN-T e numerosi acquedotti e gallerie.  

Ha finanziato la galleria ferroviaria più lunga dell’Europa sudorientale, in costruzione tra Elin Pelin – Vakarel – Kostenets in Bulgaria.  

Ha inoltre sostenuto la costruzione del secondo binario nel tratto tra Capodistria (importante porto sul mare Adriatico della Slovenia) e Divaccia, che aumenterà notevolmente la capacità di trasporto merci e assicurerà la connessione con la rete ferroviaria austriaca.

In Spagna il Fondo di coesione ha contribuito alla costruzione della moderna rete ferroviaria ad alta velocità del Paese. 

La linea ad alta velocità Madrid-Barcellona-frontiera francese, con una lunghezza totale di 804 chilometri, è uno dei principali assi di comunicazione tra la Spagna e il resto d’Europa.

Grazie al Fondo, la linea ferroviaria Varsavia-Gdynia, in Polonia, ha migliorato il trasporto passeggeri lungo il corridoio Baltico-Adriatico e ora tra le principali città del paese circola materiale rotabile moderno.

Il Fondo ha inoltre investito nel trasporto pubblico sostenibile nelle città, ad esempio nelle metropolitane di Varsavia, Budapest, Bucarest, Sofia e Praga. A Bratislava, la linea tranviaria di Petrzalka, con il suo celebre ponte, è stata anch’essa costruita con il sostegno del Fondo di coesione.

Il Fondo ha inoltre contribuito alla costruzione di aeroporti per migliorare i collegamenti con gli Stati membri che hanno aderito all’UE negli anni 2000: gli aeroporti di Tallinn, Varsavia, Breslavia e Rzeszów sono solo alcuni esempi. 

LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI E PROTEZIONE DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE DEI CITTADINI

Il Fondo ha anche sostenuto investimenti nelle infrastrutture, consentendo tra l’altro di portare acqua potabile pulita a 6 milioni di persone e di collegare 10,5 milioni di persone a impianti di trattamento delle acque reflue. 

Ha inoltre sostenuto il riciclaggio di 4,2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani.

Un progetto di grande importanza ambientale per un’economia verde e sostenibile, che migliora la qualità della vita di migliaia di cittadini, è l’impianto di trattamento dei rifiuti di Alessandropoli, in Grecia; che ha permesso di ridurre del 60 % i rifiuti raccolti da 4 comuni della prefettura di Rodopi e 2 comuni della prefettura di Evros.

L’infrastruttura meridionale di trattamento delle acque reflue a Malta e la gestione delle acque per gli agglomerati urbani più grandi in Lettonia hanno migliorato il trattamento delle acque reflue e la qualità dell’acqua potabile per i cittadini.

Nel settore dell’energia pulita, il Fondo di coesione ha sostenuto l’installazione di tecnologie che utilizzano energie rinnovabili per produrre elettricità per quasi 20 000 famiglie in Lituania.

Il Fondo ha inoltre investito nella protezione contro gli incendi boschivi per 8,3 milioni di persone e nella protezione dalle inondazioni per 11,4 milioni di persone. 

Tra i progetti sostenuti figura la costruzione di un sistema di protezione contro le inondazioni e di un bacino per proteggere l’area dell’Alto Tibisco dalle alluvioni del fiume Tibisco, in Ungheria.

CONTESTO

Lo “strumento finanziario di coesione”, come era inizialmente chiamato il Fondo di coesione, è stato istituito il 1º aprile 1993 ed è entrato in vigore nel 1994 con l’obiettivo di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale dell’UE e aiutare i Paesi interessati a mettersi al passo con il resto dell’UE.

I beneficiari del Fondo di coesione erano originariamente Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna (1994-1999); dal 2004 il Fondo sostiene Cechia, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria, Bulgaria e Romania (dal 2007) e Croazia (dal 2013).

Il bilancio del Fondo di coesione si è notevolmente ampliato dopo l’allargamento del 2004: da 18 miliardi di € nel periodo 1994-1999 a 30,6 miliardi di € nel 2000-2006, fino a raggiungere 68,5 miliardi di € nel 2007-2013 e 61,4 miliardi di € nel 2014-2020.

Per il periodo di programmazione 2021-2027, oltre il 37 % della dotazione di 48,03 miliardi di € del Fondo sosterrà gli obiettivi climatici. 6,9 miliardi di € saranno destinati al trasporto urbano pulito, 3,3 miliardi di € all’efficienza energetica e 16,9 miliardi di € agli investimenti nella rete stradale e ferroviaria TEN-T.

Attualmente il Fondo di coesione sostiene 15 Stati membri aventi un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore al 90 % della media UE al momento dell’accordo sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027: Bulgaria, Cechia, Cipro, Croazia, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.

Ulteriori informazioni

Piattaforma open data Coesione

Kohesio

Fondo di coesione

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