COOPERAZIONE GIUDIZIARIA: ADOTTATA LA PROPOSTA DI REGOLAMENTO UE SUL TRASFERIMENTO DI PROCEDIMENTI PENALI

Nei giorni scorsi la Commissione UE ha adottato una proposta di Regolamento sul trasferimento dei procedimenti penali tra Stati membri. 

L’ aumento della criminalità transfrontaliera ha infatti portato a un aumento dei casi in cui diversi Stati membri sono competenti a perseguire lo stesso reato. 

Azioni penali parallele o multiple possono tuttavia non solo essere inefficienti e inefficaci, ma anche ledere i diritti delle persone interessate in quanto una persona non può essere perseguita o punita due volte per lo stesso reato.

La proposta contribuirà pertanto a prevenire la duplicazione dei procedimenti ed a stabilire quadro giuridico uniforme applicabile alla materia, tra gli Stati UE. Con regole comuni che comprenderanno: i) l’elenco di criteri comuni per il trasferimento di un procedimento, nonché i motivi per rifiutare il trasferimento; ii) il termine per la decisione sul trasferimento di un procedimento; iii) le norme sulle spese di traduzione e sugli effetti del trasferimento di un procedimento; iv) gli obblighi relativi ai diritti di indagati, imputati e vittime; v) le regole sull’uso del digitale transfrontaliero per la comunicazione tra Autorità competenti.

In proposito il Commissario per la Giustizia Didier Reynders ha dichiarato: “Poiché le attività crimi

nali cambiano e si adattano alle nuove circostanze, anche i nostri strumenti per combatterle devono farlo. E’ fondamentale continuare a modernizzare il nostro sistema giudiziario per garantire che sia pronto a rispondere alle sfide attuali, in particolare in un’Europa sempre più senza frontiere. Questo regolamento consentirà di risparmiare tempo e di evitare la duplicazione delle azioni penali e l’impunità nei casi transfrontalieri”.

PER APPROFONDIRE: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 5 APRILE 2023 – COOPERAZIONE GIUDIZIARIA: LA COMMISSIONE PROPONE NORME SUL TRASFERIMENTO DEI PROCEDIMENTI PENALI TRA STATI MEMBRI 

Oggi la Commissione europea ha adottato una proposta di Regolamento sul trasferimento dei procedimenti penali tra Stati membri. 

L’aumento della criminalità transfrontaliera ha portato a un aumento dei casi in cui diversi Stati membri sono competenti a perseguire lo stesso reato. 

Azioni penali parallele o multiple possono non solo essere inefficienti e inefficaci, ma anche ledere i diritti delle persone interessate in quanto una persona non può essere perseguita o punita due volte per lo stesso reato.

La proposta contribuirà pertanto a prevenire la duplicazione dei procedimenti e ad evitare casi di impunità quando è rifiutata la consegna nel quadro del mandato d’arresto europeo. Contribuirà inoltre a garantire che il procedimento penale si svolga nello Stato membro più adatto, ad esempio quello in cui si è verificato prevalentemente il reato. Le norme comuni comprenderanno:

  • un elenco di criteri comuni per il trasferimento di un procedimento, nonché i motivi per rifiutare il trasferimento;
  • un termine per la decisione sul trasferimento di un procedimento;
  • norme sulle spese di traduzione e sugli effetti del trasferimento di un procedimento;
  • obblighi relativi ai diritti degli indagati e imputati e delle vittime;
  • norme sull’uso del canale digitale transfrontaliero per la comunicazione tra autorità competenti.

Al fine di migliorare l’efficienza della procedura di trasferimento, il regolamento proposto introduce una competenza giurisdizionale in casi specifici. Si prevede che esso ridurrà il livello di frammentazione, garantirà una maggiore certezza del diritto e, in ultima analisi, aumenterà il numero di procedimenti penali trasferiti con successo.

Prossime tappe

Il regolamento proposto dovrà ora essere discusso e approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio prima di entrare in vigore.     

Contesto

Attualmente gli Stati membri UE si trasferiscono i procedimenti penali ricorrendo a una serie di strumenti giuridici diversi, non a un quadro giuridico uniforme in tutta l’Ue. 

Ad esempio, la convenzione europea sul trasferimento delle procedure penali del 15 maggio 1972 è stata ratificata ed applicata solo da 13 Stati membri. 

La maggior parte degli Stati membri opera in base alla convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 1959 (art. 21), nel cui quadro i trasferimenti sono in gran parte non regolamentati e si basano sui diritti nazionali.

Gli Stati membri avevano firmato un accordo sul trasferimento dei procedimenti penali già nel 1990, ma l’accordo non è mai entrato in vigore.

Una misura sul trasferimento dei procedimenti è in discussione dall’entrata in vigore del trattato di lisbona, che ha modificato il modo in cui erano presentate ed adottate le norme dell’UE nel settore del diritto penale. 

La proposta odierna contribuisce al conseguimento degli obiettivi fissati nella strategia dell’ue per la lotta alla criminalità organizzata, che sottolinea l’importanza del trasferimento dei procedimenti penali per rafforzare la lotta contro i gruppi della criminalità organizzata attivi negli Stati membri in tutta l’Ue.

Poiché la proposta riguarda procedure transfrontaliere, per le quali sono necessarie norme uniformi, la Commissione presenta una proposta di regolamento, strumento direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri ed obbligatorio in tutti i suoi elementi. 

Un regolamento assicura pertanto un’applicazione comune delle norme in tutta l’Ue e la loro entrata in vigore contemporaneamente. Garantisce inoltre la certezza del diritto prevenendo interpretazioni divergenti tra uno Stato membro e l’altro; evitando in tal modo una frammentazione del quadro giuridico. 

La proposta della Commissione contribuirà all’efficiente e corretta amministrazione della giustizia penale negli Stati membri.

Per ulteriori informazioni

domande e risposte

proposta di regolamento sul trasferimento dei procedimenti penali

trasferimento dei procedimenti penali

IL FONDO DI COESIONE UE COMPIE 30 ANNI: FINANZIATI I MIGLIORI PROGETTI INFRASTRUTTURALI E PER LA TUTELA DEL CLIMA E DELL’AMBIENTE

Si è celebrato ieri il 30º anniversario del Fondo di coesione, con una maturazione di 179 miliardi di € investiti nella coesione economica, sociale e territoriale dell’UE.

Creato nel quadro del Trattato di Maastricht come necessario complemento del mercato unico nel pacchetto di strumenti della Politica di coesione, il Fondo di coesione sostiene gli investimenti:

  • nelle infrastrutture dei trasporti e 
  • nella protezione del clima e dell’ambiente. 

Tra i suoi obiettivi principali figurano:

  • il miglioramento dell’approvvigionamento idrico e del trattamento dei rifiuti,
  • l’efficienza energetica
  • le energie rinnovabili
  • le infrastrutture stradali e ferroviarie.

In proposito Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme ha dichiarato: “Il Fondo di coesione ha dimostrato la sua capacità di stimolare la convergenza, la competitività e lo sviluppo sostenibile, come pure il mercato interno. È uno dei principali fattori che contribuiscono a creare condizioni più eque nell’Unione ed è uno degli strumenti di sostegno dell’UE più esemplari: ponti emblematici, ferrovie e metropolitane moderne ed efficienti, aeroporti ed impianti di trattamento dei rifiuti e delle acque sostenuti tramite questo Fondo, hanno migliorato le vite di milioni di europei ed ammodernato interi Paesi”.

Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 3 APRILE 202330º ANNIVERSARIO DEL FONDO DI COESIONE: 179 MILIARDI DI € PER LA CONVERGENZA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Oggi celebriamo il 30º anniversario del Fondo di coesione.

Negli ultimi 30 anni il Fondo ha investito quasi 179 miliardi di € nella coesione economica, sociale e territoriale dell’UE.

Creato nel quadro del trattato di Maastricht come necessario complemento del mercato unico nel pacchetto di strumenti della politica di coesione, il Fondo di coesione ha il compito di sostenere gli investimenti nelle infrastrutture dei trasporti e nella protezione del clima e dell’ambiente. 

Tra i suoi obiettivi principali figurano il miglioramento dell’approvvigionamento idrico e del trattamento dei rifiuti, l’efficienza energetica, le energie rinnovabili e le infrastrutture stradali e ferroviarie.

Il Fondo si concentra sugli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) inferiore al 90 % della media UE per promuovere la convergenza tra le economie europee. 

Il sostegno del Fondo di coesione, come tutti i finanziamenti nell’ambito della politica di coesione, ha contribuito all’aumento dei redditi nazionali dei Paesi beneficiari. L’Irlanda e la Spagna sono stati i primi Paesi a veder aumentare il proprio RNL oltre la soglia di ammissibilità del 90 % della media UE.

PONTI, METROPOLITANE, AEROPORTI, TRENI AD ALTA VELOCITÀ E TANTO ALTRO

Il Fondo di coesione ha finanziato progetti emblematici che hanno trasformato intere regioni e città, aiutandole a mettersi al passo con il resto dell’UE. 

Ad esempio, nel 1998 il Fondo ha sostenuto la costruzione del ponte “Vasco da Gama” a Lisbona, in Portogallo, che con i suoi 12,3 km è il ponte più lungo dell’UE. 

Ha inoltre finanziato la “diga di Alqueva” sul fiume Guadiana, nel sud del Portogallo, una delle principali riserve idriche strategiche in Europa.

Il Fondo ha inoltre rivestito un ruolo fondamentale nello sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), sostenendo la costruzione e l’ammodernamento di 7 800 km di strade TENT-T, 3 650 km di ferrovie TEN-T e numerosi acquedotti e gallerie.  

Ha finanziato la galleria ferroviaria più lunga dell’Europa sudorientale, in costruzione tra Elin Pelin – Vakarel – Kostenets in Bulgaria.  

Ha inoltre sostenuto la costruzione del secondo binario nel tratto tra Capodistria (importante porto sul mare Adriatico della Slovenia) e Divaccia, che aumenterà notevolmente la capacità di trasporto merci e assicurerà la connessione con la rete ferroviaria austriaca.

In Spagna il Fondo di coesione ha contribuito alla costruzione della moderna rete ferroviaria ad alta velocità del Paese. 

La linea ad alta velocità Madrid-Barcellona-frontiera francese, con una lunghezza totale di 804 chilometri, è uno dei principali assi di comunicazione tra la Spagna e il resto d’Europa.

Grazie al Fondo, la linea ferroviaria Varsavia-Gdynia, in Polonia, ha migliorato il trasporto passeggeri lungo il corridoio Baltico-Adriatico e ora tra le principali città del paese circola materiale rotabile moderno.

Il Fondo ha inoltre investito nel trasporto pubblico sostenibile nelle città, ad esempio nelle metropolitane di Varsavia, Budapest, Bucarest, Sofia e Praga. A Bratislava, la linea tranviaria di Petrzalka, con il suo celebre ponte, è stata anch’essa costruita con il sostegno del Fondo di coesione.

Il Fondo ha inoltre contribuito alla costruzione di aeroporti per migliorare i collegamenti con gli Stati membri che hanno aderito all’UE negli anni 2000: gli aeroporti di Tallinn, Varsavia, Breslavia e Rzeszów sono solo alcuni esempi. 

LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI E PROTEZIONE DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE DEI CITTADINI

Il Fondo ha anche sostenuto investimenti nelle infrastrutture, consentendo tra l’altro di portare acqua potabile pulita a 6 milioni di persone e di collegare 10,5 milioni di persone a impianti di trattamento delle acque reflue. 

Ha inoltre sostenuto il riciclaggio di 4,2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani.

Un progetto di grande importanza ambientale per un’economia verde e sostenibile, che migliora la qualità della vita di migliaia di cittadini, è l’impianto di trattamento dei rifiuti di Alessandropoli, in Grecia; che ha permesso di ridurre del 60 % i rifiuti raccolti da 4 comuni della prefettura di Rodopi e 2 comuni della prefettura di Evros.

L’infrastruttura meridionale di trattamento delle acque reflue a Malta e la gestione delle acque per gli agglomerati urbani più grandi in Lettonia hanno migliorato il trattamento delle acque reflue e la qualità dell’acqua potabile per i cittadini.

Nel settore dell’energia pulita, il Fondo di coesione ha sostenuto l’installazione di tecnologie che utilizzano energie rinnovabili per produrre elettricità per quasi 20 000 famiglie in Lituania.

Il Fondo ha inoltre investito nella protezione contro gli incendi boschivi per 8,3 milioni di persone e nella protezione dalle inondazioni per 11,4 milioni di persone. 

Tra i progetti sostenuti figura la costruzione di un sistema di protezione contro le inondazioni e di un bacino per proteggere l’area dell’Alto Tibisco dalle alluvioni del fiume Tibisco, in Ungheria.

CONTESTO

Lo “strumento finanziario di coesione”, come era inizialmente chiamato il Fondo di coesione, è stato istituito il 1º aprile 1993 ed è entrato in vigore nel 1994 con l’obiettivo di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale dell’UE e aiutare i Paesi interessati a mettersi al passo con il resto dell’UE.

I beneficiari del Fondo di coesione erano originariamente Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna (1994-1999); dal 2004 il Fondo sostiene Cechia, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria, Bulgaria e Romania (dal 2007) e Croazia (dal 2013).

Il bilancio del Fondo di coesione si è notevolmente ampliato dopo l’allargamento del 2004: da 18 miliardi di € nel periodo 1994-1999 a 30,6 miliardi di € nel 2000-2006, fino a raggiungere 68,5 miliardi di € nel 2007-2013 e 61,4 miliardi di € nel 2014-2020.

Per il periodo di programmazione 2021-2027, oltre il 37 % della dotazione di 48,03 miliardi di € del Fondo sosterrà gli obiettivi climatici. 6,9 miliardi di € saranno destinati al trasporto urbano pulito, 3,3 miliardi di € all’efficienza energetica e 16,9 miliardi di € agli investimenti nella rete stradale e ferroviaria TEN-T.

Attualmente il Fondo di coesione sostiene 15 Stati membri aventi un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore al 90 % della media UE al momento dell’accordo sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027: Bulgaria, Cechia, Cipro, Croazia, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.

Ulteriori informazioni

Piattaforma open data Coesione

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@EUinmyRegion

 

 

 

TALENTI DEL “DEEP TECH”: PARTONO LE INIZIATIVE FORMATIVE PILOTA NEGLI AMBITI DELLA FISICA, DELLA BIOLOGIA E DEL DIGITALE

L’iniziativa per i talenti deep tech promossa dall’Istituto europeo di innovazione e tecnologia, ha trovato nei giorni scorsi il supporto di 7 Organizzazioni e di una rete di 3 400 Partner per partire con corsi e programmi di formazione finalizzati a permettere a discenti europei di individuare soluzioni tecnologiche nel settore deep tech, combinando scienza ed ingegneria negli ambiti della fisica, della biologia e del digitale.

Dell’iniziativa, trarranno beneficio professionisti, imprenditori e studenti a tutti i livelli di istruzione a partire dalla scuola secondaria; con canali privilegiati per i gruppi sottorappresentati nel mondo della tecnologia e delle imprese, come le donne e  le ragazze.

In proposito Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura e i giovani, ha dichiarato:Ci congratuliamo con i primi sette sostenitori per aver aderito all’Iniziativa e celebriamo il loro impegno a formare 500 000 talenti europei. Questa iniziativa plasmerà la nostra leadership nel settore ad elevatissimo contenuto tecnologico nei decenni a venire. Invitiamo altre Parti interessate ad aderire.

 

 

PER APPROFONDIRE: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 28 MARZO 2023- ISTITUTO EUROPEO DI INNOVAZIONE E TECNOLOGIA: I PRIMI PARTNER ADERISCONO ALL’INIZIATIVA PER I TALENTI DEEP TECH PER FORMARE 1 MILIONE DI EUROPEI ENTRO IL 2025

Oggi la Commissione accoglie con favore gli impegni assunti da 7 Organizzazioni a sostegno dell’iniziativa per i talenti deep tech promossa dall’Istituto europeo di innovazione e tecnologia. 

Le Organizzazioni, l’Istituto e la sua rete di 3 400 Partner collaboreranno per sviluppare corsi e programmi di formazione allo scopo di permettere a discenti europei di individuare soluzioni tecnologiche per l’altamente innovativo settore deep tech, combinando scienza e ingegneria negli ambiti della fisica, della biologia e del digitale. 

Si prevede che, grazie ai primi sostenitori, verranno formati 500 000 europei: un primo passo verso l’obiettivo di formare entro il 2025 un milione di talenti nel settore ad elevatissimo contenuto tecnologico

Ne trarranno beneficio professionisti, imprenditori e studenti a tutti i livelli di istruzione a partire dalla scuola secondaria. Particolare attenzione verrà data ai gruppi sottorappresentati nel mondo della tecnologia e delle imprese, come donne e ragazze.

I primi sostenitori sono JA Europe, Intel, l’Università tecnica di Cluj-Napoca, Abodoo, Computer Vision Center Barcelona, Generation e l’Università di Scienze applicate di Tampere; Organizzazioni che apportano diversità all’iniziativa, mettendo insieme erogatori d’istruzione, finanziatori, imprese, Organizzazioni non profit ed il settore pubblico.

La piattaforma online per i talenti Deep Tech conterrà, fra le altre cose, un archivio dei corsi sviluppati nell’ambito dell’Iniziativa per i talenti deep tech, i primi dei quali sono già disponibili

La formazione nell’ambito dell’alta tecnologia arricchirà ulteriormente il catalogo dei corsi di formazione dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia, facilmente accessibile mediante la piattaforma EIT Campus, presentata a gennaio 2023. 

Per ulteriori informazioni: comunicato stampa dell’Istituto e scheda informativa.

BANDO PER GIOVANISSIMI PER IL PASS FERROVIARIO CHE CONSENTE DI VIAGGIARE GRATIS ED ESPLORARE L’UE NEL PERIODO ESTIVO

Nei giorni scorsi la Commissione Ue ha lanciato il bando primaverile di DiscoverEU aperto fino al 29 marzo 2023, grazie al quale 35 000 giovani nati tra il 1º luglio 2004 e il 30 giugno 2005 potranno ricevere un pass ferroviario gratuito per esplorare l’Europa.

In proposito Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione ed i giovani ha dichiarato: “Siamo lieti di annunciare l’avvio della 8a tornata di candidature a DiscoverEU. Con il passare degli anni, la comunità DiscoverEU riunisce un numero sempre maggiore di giovani. Dopo questa tornata di candidature, avremo raggiunto oltre 1 milione di candidati. Un numero piuttosto ragguardevole in meno di 5 anni di attuazione che mostra l’interesse dei giovani europei a fare rete e ad esplorare il nostro meraviglioso patrimonio culturale. 

E non è tutto: l’iniziativa DiscoverEU sta diventando sempre più inclusiva. L’azione DiscoverEU a favore dell’inclusione, lanciata dalle agenzie nazionali Erasmus+, consentirà ai giovani con minori opportunità di partecipare a DiscoverEU su un piano di parità con i loro coetanei.”

Per partecipare al bando e vincere il pass di viaggio è necessario iscriversi sul Portale europeo per i giovani e rispondere alle 5 domande di un quiz e ad 1 domanda di spareggio. 

 

Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 15 MARZO 2023- DISCOVEREU: È POSSIBILE CANDIDARSI: 35 000 GIOVANI RICEVERANNO UN PASS DI VIAGGIO GRATUITO

Oggi la Commissione lancia il bando primaverile di DiscoverEU, grazie al quale 35 000 giovani riceveranno un pass ferroviario gratuito per esplorare l’Europa.

La tornata di candidature inizia oggi alle 12:00 e terminerà il 29 marzo alle 12:00. 

Per vincere un pass di viaggio i giovani sono invitati a iscriversi sul Portale europeo per i giovani e rispondere alle 5 domande di un quiz e ad una domanda di spareggio. 

I candidati selezionati, nati tra il 1º luglio 2004 e il 30 giugno 2005, avranno la possibilità di viaggiare in Europa per un massimo di 30 giorni durante il periodo compreso tra il 15 giugno 2023 e il 30 settembre 2024. 

Il bando è rivolto ai candidati dell’Unione europea e dei Paesi terzi associati al programma Erasmus+, quali Islanda, Liechtenstein, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Turchia.

Quest’anno i partecipanti potranno scoprire il percorso del nuovo Bauhaus europeo, iniziativa avviata nel gennaio 2023 che mira a ispirare i giovani nella scelta delle loro destinazioni e a sensibilizzare in merito all’importanza di rendere l’Unione europea “bella, sostenibile, insieme”. 

I partecipanti continueranno inoltre a beneficiare delle iniziative avviate nel 2022 durante l’Anno europeo dei giovani, come “I giovani scoprono la cultura grazie a DiscoverEU nel 2022” e l’itinerario culturale DiscoverEU, una raccolta di destinazioni e settori culturali differenti negli ambiti dell’architettura, della musica, delle belle arti, del teatro, della moda, del design e in altri ancora. 

I viaggiatori DiscoverEU possono visitare le Capitali europee della cultura, destinazioni aggiunte alla prestigiosa lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO o siti detentori del marchio del patrimonio europeo. Possono inoltre fare tappa presso le città insignite del premio Access City Award, ossia città che hanno fatto il massimo per diventare più accessibili per tutti, a prescindere dall’età o dalla situazione in termini di mobilità o capacità. 

Un’altra attività che proseguirà consiste nel fornire ai partecipanti una tessera di sconto con oltre 40 000 possibilità di riduzioni su trasporti pubblici, attività culturali, alloggio, ristorazione, attività sportive e altri servizi disponibili nei paesi ammissibili.  

Le agenzie nazionali Erasmus+ sostengono i giovani attraverso riunioni informative prima della partenza per prepararli ai loro viaggi. Sempre sulla scia dell’Anno europeo dei giovani, le agenzie nazionali organizzano gli “incontri di DiscoverEU“; uno stimolante programma culturale che dura da 1 a 3 giorni in tutti i paesi Erasmus +. 

Finora si sono svolti 51 di questi incontri e altri se ne svolgeranno nei prossimi anni.

Poiché l’inclusione sociale è una priorità assoluta del programma Erasmus+, i partecipanti con disabilità o con problemi di salute riceveranno assistenza durante il viaggio. Nell’ottobre 2022 le agenzie nazionali Erasmus+ hanno inoltre lanciato l’azione DiscoverEU a favore dell’inclusione, consentendo alle organizzazioni che lavorano con giovani con minori opportunità ed ai gruppi informali di giovani di chiedere una sovvenzione. I partecipanti nell’ambito dell’azione DiscoverEU a favore dell’inclusione riceveranno un aiuto supplementare; ad esempio la possibilità di viaggiare con accompagnatori. 

Nel 2023 saranno lanciati due bandi relativi all’azione a favore dell’inclusione. Durante il primo bando, svoltosi nell’ottobre 2022, le agenzie nazionali Erasmus+ hanno ricevuto 166 progetti. I primi viaggiatori nell’ambito di questa azione specifica possono iniziare a viaggiare nel marzo 2023. 

La Commissione incoraggia a viaggiare in modo sostenibile usando la rete ferroviaria. Esistono comunque disposizioni speciali per i giovani provenienti da Regioni ultra periferiche, Paesi e territori d’oltremare, zone remote e isole.

Contesto

La Commissione ha lanciato DiscoverEU nel giugno 2018, a seguito di un’azione preparatoria del Parlamento europeo. L’iniziativa è stata integrata nel nuovo programma Erasmus+ 2021-2027.

Dal 2018, per un totale di 212 700 pass di viaggio disponibili hanno presentato domanda quasi 916 000 candidati, il 72 % dei quali, secondo gli ultimi risultati dell’indagine post viaggio, ha dichiarato di aver viaggiato per la prima volta in treno fuori dal Paese di residenza. 

Per molti si è trattato anche del primo viaggio senza genitori o accompagnatori adulti; e la maggior parte ha dichiarato di essere diventata più indipendente.

L’esperienza DiscoverEU ha consentito loro di comprendere meglio le altre culture e la storia europea e di migliorare anche la conoscenza delle lingue straniere. 

Più di due terzi hanno dichiarato che non sarebbero stati in grado di acquistare il titolo di viaggio senza DiscoverEU. I partecipanti sono invitati a diventare ambasciatori DiscoverEU per sostenere l’iniziativa ed a contattare gli altri viaggiatori tramite l’#gruppo online DiscoverEU ufficiale per condividere esperienze e scambiare consigli, in particolare sulle esperienze culturali o su come viaggiare in modo digitale e sostenibile.

PROCEDURA

Per presentare domanda i candidati ammissibili devono rispondere a un quiz a scelta multipla riguardante l’Unione europea in generale e altre iniziative dell’UE rivolte ai giovani. C’è anche una domanda di spareggio. Più la stima si avvicina alla risposta esatta, maggiore è il punteggio ottenuto. Questo consentirà alla Commissione di stilare una graduatoria dei candidati e quindi offrire pass di viaggio ai candidati in base alla graduatoria, fino ad esaurimento dei biglietti disponibili.

La selezione sarà effettuata in base alla cittadinanza e/o al Paese di residenza in funzione del numero di titoli di trasporto assegnati a ciascun paese. Le quote per Paese saranno pubblicate insieme ai risultati della selezione.

Per ulteriori informazioni

DiscoverEU

Portale europeo per i giovani

BICI e SOSTENIBILITA’: ANNUNCIATA LA PROPOSTA DI DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE UE SULLA MOBILITA’CICLISTICA

La mobilità ciclistica può contribuire in modo significativo alla mobilità sostenibile, in particolare nelle città.

Si tratta peraltro di un’industria in crescita: ad es. nel solo 2020 le vendite di biciclette elettriche ammontavano a oltre 10 miliardi di €, e 8 su 10 biciclette elettriche vendute in Europa erano state prodotte in Europa.

L’UE ha stanziato fondi a sostengono già le infrastrutture ciclabili: ad esempio, nel 2020 i fondi della politica di coesione hanno messo a disposizione oltre 2 miliardi di € per costruire piste ciclabili e pedonali in tutta Europa, con un forte aumento rispetto ai 700 milioni di € del periodo di finanziamento precedente.

Le misure continuano. Per l’estate 2023 è prevista la proposta della Commissione UE di una Dichiarazione europea sulla mobilità ciclistica, volta a promuovere ed incentivare la mobilità ciclistica in Europa.

Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 9 MARZO 2023- MOBILITÀ SOSTENIBILE: IL VICEPRESIDENTE ESECUTIVO TIMMERMANS ANNUNCIA PER L’ESTATE LA PUBBLICAZIONE DI UNA DICHIARAZIONE EUROPEA SULLA MOBILITÀ CICLISTICA

In mattinata il Vicepresidente esecutivo Frans Timmermans ha tenuto il discorso di apertura al Vertice 2023 delle industrie ciclistiche in Europa, tenutosi a Bruxelles.

Il Vicepresidente ha annunciato che – al fine di promuovere la mobilità ciclistica in Europa – quest’estate la Commissione proporrà una Dichiarazione europea sulla mobilità ciclistica, invitando il Parlamento e il Consiglio ad aderirvi.

Il documento conterrà una serie di principi di facile comprensione per promuovere la bicicletta e spiegherà in che modo la strategia dell’UE per una mobilità sostenibile ed intelligente, unitamente a norme e strumenti di finanziamento dell’UE già esistenti, dovrebbe produrre i risultati necessari a mettere in pratica tali principi.

Ad esempio:

  • piani di mobilità urbana sostenibile,
  • parcheggi per biciclette o
  • promozione della produzione di biciclette convenzionali e di biciclette elettriche.

La dichiarazione potrebbe favorire in particolare il conseguimento dell’obiettivo politico di raddoppiare le infrastrutture ciclistiche sicure in tutta Europa.

La mobilità ciclistica può contribuire in modo significativo alla mobilità sostenibile, in particolare nelle città.

Si tratta peraltro di un’industria in crescita: ad esempio, nel solo 2020 le vendite di biciclette elettriche ammontavano a oltre 10 miliardi di €, e 8 su 10 biciclette elettriche vendute in Europa erano state prodotte in Europa.

Attualmente i fondi dell’UE sostengono già le infrastrutture ciclabili: ad esempio, nel 2020 i fondi della politica di coesione hanno messo a disposizione oltre 2 miliardi di € per costruire piste ciclabili e pedonali in tutta Europa, con un forte aumento rispetto ai 700 milioni di € del periodo di finanziamento precedente.

In febbraio il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che richiede un’azione europea per promuovere l’uso della bicicletta.

Il discorso completo è disponibile qui (versione EN)

CONTINUA IL PERCORSO UE PER LA PARITA’ DI GENERE DELL’UNIONE EUROPEA: NUOVE MISURE IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’8 MARZO

La Commissione ha pubblicato nei giorni scorsi la relazione del 2023 sulla parità di genere nell’UE, che fornisce un aggiornamento sulle misure adottate per realizzare la strategia per la parità di genere 2020-2025.  

Alcuni dei punti rilevanti di questa strategia sono:

  • garantire parità di accesso delle donne al potenziale utilizzo delle tecnologie digitali;
  • favorire investimenti nell’istruzione e nella formazione di donne e ragazze per migliorarne la posizione lavorativa colmando il divario retributivo di genere;
  • combattere la violenza di genere (con particolare rif. alla violenza, allo stalking on line ed alle molestie on line, oltre all’incitamento alla violenza o all’odio on line);
  • stimolare proposte – nell’ambito del Programma Cittadinanza, uguaglianza, diritti e valori (CERV) – per promuovere la parità di genere; compresa la partecipazione equilibrata delle donne al processo decisionale ed economico;
  • ottenere la piena integrazione della “dimensione di genere” in tutte le politiche ed in tutti i settori esterni dell’UE;
  • assegnare i premi collegati all’iniziativa “Campioni dell’uguaglianza di genere”.

In occasione della giornata internazionale della donna che si festeggia l’8 Marzo, sarà anche avviata dalla Commissione UE una campagna contro gli stereotipi di genere.

Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 7 MARZO 2023- Giornata internazionale della donna; in un momento in cui i diritti delle donne sono particolarmente sotto attacco in tutto il mondo, l’UE adotta decisioni destinate a lasciare il segno

In vista della Giornata internazionale della donna, la Commissione europea e l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno rilasciato la seguente dichiarazione:  

“In occasione della Giornata internazionale della donna, pensiamo alla resilienza e alla forza delle donne. Alla loro determinazione nel combattere le ingiustizie, alla loro dedizione nei confronti degli altri, al loro instancabile impegno a favore dei cambiamenti.

Non solo oggi, ma ogni giorno, siamo al fianco di tutte le donne per dare un impulso sempre più grande ai loro diritti in tutto il mondo. Vogliamo che le donne possano perseguire senza ostacoli i traguardi che si prefiggono.

L’aumento a livello mondiale dell’oppressione nei loro confronti e degli episodi in cui si attenta ai diritti umani di donne e ragazze sono allarmanti.

Siamo al fianco delle donne in Iran, le cui libertà sono sistematicamente limitate, e in Afghanistan, dove i talebani stanno cercando di cancellare la presenza di donne e ragazze dallo spazio pubblico, nonché in qualunque posto del mondo in cui i diritti e le libertà fondamentali delle donne sono minacciati o negati.

Siamo inoltre estremamente preoccupati per le notizie secondo cui le forze armate russe utilizzano la violenza sessuale contro donne e bambini in Ucraina come arma di guerra. Tali azioni costituiscono crimini di guerra ed i responsabili devono essere assicurati alla giustizia. Continueremo a collaborare con i nostri Partner internazionali per far sì che la Russia paghi per queste atrocità.

Per rafforzare la responsabilità globale, l’UE ha appena adottato un pacchetto di sanzioni nei confronti degli autori di violenze sessuali e di genere.

Vi sono anche buone notizie. 

L’UE ha preso decisioni fondamentali per garantire che le donne nell’UE abbiano le stesse opportunità degli uomini; ad esempio, con le nuove norme dell’UE sull’equilibrio di genere nei Consigli di amministrazione delle società o sulla trasparenza retributiva. Intendiamo inoltre stabilire norme dell’UE per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica.

Occorre fare di più. Una reale parità di diritti è ancora lontana e sarà realizzata solo quando ci daremo tutti da fare per promuoverla e tutelarla, in Europa e nel mondo intero”. 

Contesto

Il tema della Giornata internazionale della donna 2023 è “DigitALL: innovazione e tecnologia per la parità di genere”. 

Il divario digitale di genere impedisce alle donne di cogliere appieno i vantaggi della transizione digitale. 

Attraverso la strategia digitale dell’UE e la crescita sostenibile, l’UE cerca di garantire la parità di accesso delle donne al potenziale inutilizzato delle tecnologie digitali.

La Presidente Ursula von der Leyen ha proclamato il 2023 Anno europeo delle competenze

Investire nell’istruzione e nella formazione professionale per le donne e le ragazze è fondamentale per migliorare la posizione delle donne in tutti i settori e per colmare il divario retributivo di genere.

Nel 2022 l’UE ha compiuto importanti progressi nella Legislazione che promuove la parità di genere. 

Nel marzo 2022 la Commissione ha proposto norme minime dell’UE per combattere la violenza di genere. La proposta di direttiva affronta, per la prima volta, la violenza online, come la condivisione non consensuale di immagini intime; lo stalking online, le molestie online e l’incitamento alla violenza o all’odio online. 

Dall’agosto 2022 sono entrati in vigore i nuovi diritti in materia di equilibrio tra vita professionale e vita privata a livello dell’UE

Nel settembre 2022 la Commissione europea ha adottato la strategia europea per l’assistenza

Nel novembre 2022 il Parlamento europeo ha adottato la direttiva sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società, che introduce soglie per una rappresentanza di genere equilibrata nei Consigli di amministrazione delle società quotate. 

In dicembre è stato raggiunto un accordo politico sulla direttiva sulla trasparenza retributiva

La Commissione ha pubblicato oggi la relazione del 2023 sulla parità di genere nell’UE, che fornisce un aggiornamento sulle misure adottate per realizzare la strategia per la parità di genere 2020-2025.  

La Commissione avvia domani una campagna contro gli stereotipi di genere; un importante risultato della strategia per la parità di genere. 

Quest’anno la Commissione europea lancia inoltre un invito a presentare proposte nell’ambito del programma Cittadinanza, uguaglianza, diritti e valori (CERV) per promuovere la parità di genere, compresa la partecipazione equilibrata delle donne al processo decisionale economico e politico. 

L’UE continua a essere una forza trainante per la promozione della parità di genere al di là dei suoi confini, in tutte le dimensioni delle sue attività. Inoltre, nell’ambito del piano d’azione sulla parità di genere III (GAPIII) 2021-2025, la Commissione europea e il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) si adoperano per garantire che entro il 2025 l’85% delle nuove azioni esterne dell’UE contribuisca alla parità di genere ed all’emancipazione delle donne e delle ragazze. 

Per raggiungere tale obiettivo, l’integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche e in tutti i settori esterni è stata intensificata, a partire dall’integrazione degli obiettivi del GAP III, ed è in fase di promozione un approccio intersezionale e basato sui diritti umani, volto a promuovere trasformazioni sotto il profilo del genere.

Difendere i diritti delle donne e la parità di genere è una priorità fondamentale della politica esterna dell’UE. Di recente, nel dicembre 2022, l’UE ed i Partner africani hanno unito le forze per migliorare i diritti in materia di salute sessuale e riproduttiva in Africa nell’ambito del Global Gateway. 

L’iniziativa ha fatto seguito a un pacchetto di misure a sostegno dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne in tutto il mondo del settembre 2022. 

Nell’ambito di tali due azioni sono stati stanziati 105 milioni di € a sostegno delle donne in tutto il mondo.

Il 2023 segna il 75º anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che sancisce che “tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”.

Domani, in riconoscimento dei notevoli progressi compiuti da Organizzazioni accademiche e di ricerca verso la parità di genere, la Commissione annuncerà i vincitori del premio dell’UE per i campioni dell’uguaglianza di genere. 

I nomi dei vincitori saranno resi noti con un annuncio online

La cerimonia di premiazione sarà trasmessa in diretta streaming qui.

Per ulteriori informazioni

Relazione 2023 sulla parità di genere nell’UE

Indice sull’uguaglianza di genere 2022

CORSI DI FORMAZIONE CON LA FONDAZIONE FORENSE ORDINE DEGLI AVVOCATI DI MILANO NEI MESI DI MARZO-APRILE 2023

Segnalo ai Colleghi interessati i miei due prossimi Eventi formativi organizzati con la Fondazione Forense  dell’Ordine degli Avvocati di Milano ed accreditati per la formazione continua.

In ordine di data:

  • “Il Ruolo dell’Avvocato nelle relazioni con tutte le parti interessate alla luce del Codice Deontologico Forense”,  nella sua X edizione. La partecipazione al webinar consente di maturare n. 3 crediti formativi di cui n.2 in materia obbligatoria.

Docenti Relatori:

– Avv. Giovanni Briola (Tesoriere dell’Ordine degli Avvocati di Milano); – Avv. Ettore Traini (Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Milano); -Avv. Cristina Bellini (Componente del Consiglio Distrettuale di Disciplina, Milano).

A seguire:

  • “Norma UNI ISO 37301:2021 – Sistemi di gestione per la Compliance, Requisiti : prospettive per la gestione integrata dei rischi di Compliance” , nella sua IV edizione. La partecipazione al webinar consente di maturare n.3 crediti formativi.

I Relatori  saranno:

– Dott. Claudio Perissinotti Bisoni (Technical Project Manager UNI); – Avv. Stefano Aldini (Of Counsel Studio SZA, Esperto Compliance aziendale); – Dott. Andrea Baldin (Partner Studio Baldin Euroquality, ESG Advisor, Lead Auditor esperto in Sostenibilità Ambientale e Sociale ed Efficienza Energetica); -Avv. Emanuele Montemarano (Presidente Organismo di Vigilanza di ACCREDIA e di UNI); -Ing. irene Uccello (Funzionario tecnico, Ispettore e RSPP di ACCREDIA).

Consulta i programmi dei due webinar:

Locandina Webinar 7 Marzo 2023

Locandina Webinar 19 Aprile 2023

Iscrizioni aperte su FormaSfera.

 

“DIFESA FITOSANITARIA INTEGRATA”: L’APPROCCIO COMUNITARIO A TUTELA DELLE COLTURE E DELLA SALUTE UMANA CONTRO L’USO DEI PESTICIDI CHIMICI

La lotta contro gli organismi nocivi che danneggiano piante e colture è necessaria sia per salvaguardare la sicurezza alimentare sia per garantire un reddito sufficiente agli agricoltori per la loro produzione. 

Ma ciò deve essere fatto riducendo al minimo i rischi per le persone e per l’ambiente. Questo approccio, che impiega metodi naturali ogniqualvolta possibile ed i pesticidi chimici come ultima risorsa, è chiamato difesa integrata.

Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 28 FEBBRAIO 2023: AGRICOLTURA: LA COMMISSIONE PUBBLICA UN PACCHETTO DI STRUMENTI CONTENENTE LE MIGLIORI PRATICHE PER USARE MENO PESTICIDI CHIMICI

Oggi la Commissione ha pubblicato una banca dati che presenta una panoramica dei metodi di “difesa fitosanitaria integrata” attualmente disponibili, accompagnata da uno studio che valuta l’efficacia di tali metodi e le prospettive di adozione futura.

La lotta contro gli organismi nocivi che danneggiano piante e colture è necessaria sia per salvaguardare la sicurezza alimentare sia per garantire un reddito sufficiente agli agricoltori per la loro produzione. 

Ma ciò deve essere fatto riducendo al minimo i rischi per le persone e per l’ambiente. Questo approccio, che impiega metodi naturali ogniqualvolta possibile ed i pesticidi chimici come ultima risorsa, è chiamato difesa integrata.

La banca dati comprende circa 1 300 esempi di pratiche, tecniche e tecnologie, quali:

  • l’uso della rotazione delle colture e la fertilizzazione equilibrata, 
  • il monitoraggio degli organismi nocivi, 
  • l’applicazione mirata e ridotta e, soprattutto, 
  • la preferenza per metodi di lotta fitosanitaria non chimici. 

Comprende anche 273 linee guida specifiche per le diverse colture elaborate dalle Autorità nazionali e dagli Organismi pubblici degli Stati membri.

Parallelamente, uno studio esamina le pratiche attuali di “difesa fitosanitaria integrata” ed il loro possibile contributo alla riduzione della dipendenza dai pesticidi chimici, il loro costo di attuazione e la loro efficacia complessiva. 

Lo studio esamina inoltre i principali fattori che incidono sulla riduzione della dipendenza dall’uso dei pesticidi e i principali ostacoli e fattori associati.  

Maggiori informazioni sono disponibili online ed in questa scheda informativa.

ANNO EUROPEO DEI GIOVANI: OGGI L’EVENTO UE DEDICATO AL CONFRONTO SULLE MISURE PER AFFRONTARE I PROBLEMI DI SALUTE MENTALE

A seguito delle consultazioni che si aprono oggi con un Evento dedicato al tema della salute mentale con specifico riferimento ai giovani europei, la Commissione UE si prefigge di fare una proposta concreta per risponde alle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa, in cui si sollecitano iniziative volte a migliorare la comprensione dei disagi mentali tra i più giovani e si propongono azioni efficaci per affrontarli.

Il dialogo di oggi offrirà ai giovani coinvolti nell’iniziativa l’occasione per discutere delle loro esperienze e fornire suggerimenti e spunti per progredire verso un nuovo approccio alla salute mentale con reali vantaggi per tutti i cittadini dell’Unione. 

Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 21 FEBBRAIO 2023: SALUTE MENTALE – LA COMMISSARIA KYRIAKIDES PARTECIPA A UN DIBATTITO CON I GIOVANI

Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare

Domani la Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, discuterà con i giovani europei il tema della salute mentale nel corso di un evento organizzato nel quadro dell’Anno europeo dei giovani 2022

Nell’UE, già prima della pandemia di COVID-19, circa un cittadino europeo su sei (circa 84 milioni di persone) era affetto da problemi di salute mentale. Secondo la relazione “Health at a Glance” del 2022, la percentuale di giovani che riferiscono di avere sintomi di depressione in diversi Stati membri dell’UE è più che raddoppiata durante la pandemia e quasi un giovane europeo su due ha riferito di avere esigenze di assistenza insoddisfatte in materia di salute mentale.

 Il dialogo offrirà ai giovani l’occasione di discutere le loro esperienze e fornire suggerimenti e spunti per progredire verso un nuovo approccio alla salute mentale che offra reali vantaggi per tutti i cittadini dell’Unione. 

 

 

I partecipanti provengono da tutta l’UE e dall’Ucraina. 

Alcuni sono stati colpiti dal cancro, altri svolgono attività di volontariato per organizzazioni come la Croce Rossa o operano nel settore sanitario. Al dialogo parteciperanno anche due rappresentanti del Forum europeo della gioventù.

Ursula Von Der Leyen,  Presidente Commissione Europea.

 Nel suo discorso sullo stato dell’Unione dello scorso anno, la Presidente Von Der Leyen ha chiesto un nuovo approccio globale alla salute mentale

La proposta risponde alle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa, in cui si sollecitano iniziative volte a migliorare la comprensione dei problemi di salute mentale ed azioni efficaci per affrontarli. 

 

 

 

 

Il dialogo, che inizierà alle ore 14.30 e potrà essere seguito in diretta streaming, fa parte del processo di consultazione e contribuirà alla prossima proposta della Commissione.

INAUGURATO LO SPAZIO DI SPERIMENTAZIONE NORMATIVO UE PER LA BLOCKCHAIN

Nei giorni scorsi la Commissione Europea ha inaugurato uno spazio di sperimentazione normativo europeo per la blockchain, quale “ambiente controllato” in cui le aziende possono testare prodotti e servizi coinvolgendo le competenti Autorità di regolamentazione.

L’obiettivo è di favorire la sperimentazione volta a fornire certezza giuridica per soluzioni tecnologiche decentralizzate (compresa la blockchain), di individuare gli ostacoli giuridici e normativi alla loro introduzione e di fornire consulenza giuridica, esperienza ed orientamenti normativi in un contesto sicuro e di riservatezza. 

Per approfondire: 

COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 14 FEBBRAIO 2023: LA COMMISSIONE INAUGURA UNO SPAZIO DI SPERIMENTAZIONE NORMATIVO EUROPEO PER LA BLOCKCHAIN

Oggi la Commissione ha inaugurato uno spazio di sperimentazione normativo europeo per la blockchain

Gli spazi di sperimentazione sono ambienti controllati in cui le aziende possono testare i loro prodotti e servizi coinvolgendo le Autorità di regolamentazione pertinenti. 

Questo spazio di sperimentazione fornirà certezza giuridica per soluzioni tecnologiche decentralizzate, compresa la blockchain, in quanto permette di individuare gli ostacoli giuridici e normativi alla loro introduzione e di fornire consulenza giuridica, esperienza ed orientamenti normativi in un contesto sicuro e di riservatezza. Dovrebbe inoltre consentire alle Autorità di regolamentazione e di vigilanza di migliorare la loro conoscenza delle più avanzate tecnologie blockchain e di condividere le migliori pratiche.

Lo spazio di sperimentazione, che rimarrà aperto dal 2023 al 2026, sosterrà 20 Progetti all’anno, compresi i casi d’uso del settore pubblico sull’infrastruttura europea di servizi blockchain (EBSI), un progetto multinazionale nell’ambito del decennio digitale sostenuto dalla Commissione, da tutti gli Stati membri, dalla Norvegia e dal Liechtenstein. 

Il primo bando resterà aperto fino al 14 aprile 2023.

Lo spazio di sperimentazione è sostenuto dal programma Europa digitale, il programma di finanziamento dell’UE incentrato sull’introduzione delle tecnologie digitali nelle imprese, presso i cittadini e nelle Pubbliche amministrazioni. 

Aiuterà anche l’Europa a conseguire l’obiettivo di leadership nel decennio digitale, poiché la riduzione dell’incertezza giuridica riguardante la blockchain consentirà la diffusione di quest’ultima in tutti i settori. 

Maggiori informazioni sullo spazio di sperimentazione e per le parti interessate sono disponibili su questo sito web

Un documento con domande e risposte è disponibile qui ed i moduli di candidatura sono disponibili qui.