LA COMMISSIONE PROPONE UNA LEGGE UE SULLA CIBERRESILIENZA

La Commissione UE ha presentato nei giorni scorsi una proposta relativa ad una nuova Legge sulla ciberresilienza per proteggere i consumatori e le imprese da prodotti con caratteristiche di sicurezza inadeguate. Si tratta della prima legislazione di questo tipo a livello dell’UE, che introduce requisiti obbligatori in materia di cibersicurezza per i prodotti con elementi digitali, durante l’intero ciclo di vita

In proposito Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, ha dichiarato: “Meritiamo di sentirci al sicuro con i prodotti che acquistiamo nel mercato unico. Così come la marcatura CE ci garantisce la sicurezza di un giocattolo o di un frigorifero, la legge sulla ciberresilienza garantirà che gli oggetti connessi e i software che acquistiamo rispettino misure rigorose in materia di cibersicurezza. Con la nuova legge la responsabilità spetterà a chi immette i prodotti sul mercato.

 

Margaritis Schinas, Vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo, ha aggiunto: “La legge sulla ciberresilienza è la nostra risposta alle moderne minacce alla sicurezza, ora onnipresenti in tutta la società digitale. L’UE ha svolto un ruolo pionieristico creando un ecosistema della cibersicurezza con norme sulle infrastrutture critiche, la preparazione e la risposta in materia di cibersicurezza e la certificazione dei prodotti per la cibersicurezza. Oggi stiamo completando questo ecosistema con una legge che porta sicurezza in tutte le nostre case, in tutte le nostre imprese e in tutti i prodotti interconnessi. La cibersicurezza è una questione sociale e non più industriale.”

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha concluso: “Per quanto riguarda la cibersicurezza, la forza dell’Europa è solo pari a quella del suo anello più debole: sia esso uno Stato membro vulnerabile o un prodotto non sicuro nella catena di approvvigionamento. Computer, telefoni, elettrodomestici, dispositivi di assistenza virtuale, automobili, giocattoli… ciascuno di questi prodotti connessi, che sono centinaia di milioni, è un potenziale punto di accesso per gli attacchi informatici. Eppure, ancora oggi la maggior parte dei prodotti hardware e software non è soggetta ad alcun obbligo in materia di cibersicurezza. Introducendo la cibersicurezza fin dalla progettazione, la legge sulla ciberresilienza contribuirà a proteggere l’economia europea e la nostra sicurezza collettiva.

 

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COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 15 SETTEMBRE 2022: STATO DELL’UNIONE – NUOVE NORME DELL’UE PER UNA MAGGIORE SICUREZZA DEI PRODOTTI HARDWARE E SOFTWARE

La Commissione ha presentato oggi una proposta relativa ad una nuova legge sulla ciberresilienza per proteggere i consumatori e le imprese da prodotti con caratteristiche di sicurezza inadeguate. Si tratta della prima legislazione di questo tipo a livello dell’UE, che introduce requisiti obbligatori in materia di cibersicurezza per i prodotti con elementi digitali, durante l’intero ciclo di vita.

La legge, annunciata dalla Presidente Ursula von der Leyen nel settembre 2021 durante il suo discorso sullo stato dell’Unione, si basa sulla strategia dell’UE per la cibersicurezza del 2020 e sulla strategia dell’UE per l’Unione della sicurezza del 2020 e garantirà ai consumatori in tutta l’UE una maggiore sicurezza dei prodotti digitali come software e prodotti con e senza fili. Oltre ad aumentare la responsabilità dei fabbricanti obbligandoli a fornire assistenza in materia di sicurezza e aggiornamenti del software per affrontare le vulnerabilità individuate, consentirà ai consumatori di disporre di informazioni sufficienti sulla cibersicurezza dei prodotti che acquistano e utilizzano.

Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, ha dichiarato: “Meritiamo di sentirci al sicuro con i prodotti che acquistiamo nel mercato unico. Così come la marcatura CE ci garantisce la sicurezza di un giocattolo o di un frigorifero, la legge sulla ciberresilienza garantirà che gli oggetti connessi e i software che acquistiamo rispettino misure rigorose in materia di cibersicurezza. Con la nuova legge la responsabilità spetterà a chi immette i prodotti sul mercato.”

Margaritis Schinas, Vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo, ha affermato: “La legge sulla ciberresilienza è la nostra risposta alle moderne minacce alla sicurezza, ora onnipresenti in tutta la società digitale. L’UE ha svolto un ruolo pionieristico creando un ecosistema della cibersicurezza con norme sulle infrastrutture critiche, la preparazione e la risposta in materia di cibersicurezza e la certificazione dei prodotti per la cibersicurezza. Oggi stiamo completando questo ecosistema con una legge che porta sicurezza in tutte le nostre case, in tutte le nostre imprese e in tutti i prodotti interconnessi. La cibersicurezza è una questione sociale e non più industriale.”

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: “Per quanto riguarda la cibersicurezza, la forza dell’Europa è solo pari a quella del suo anello più debole: sia esso uno Stato membro vulnerabile o un prodotto non sicuro nella catena di approvvigionamento. Computer, telefoni, elettrodomestici, dispositivi di assistenza virtuale, automobili, giocattoli… ciascuno di questi prodotti connessi, che sono centinaia di milioni, è un potenziale punto di accesso per gli attacchi informatici. Eppure, ancora oggi la maggior parte dei prodotti hardware e software non è soggetta ad alcun obbligo in materia di cibersicurezza. Introducendo la cibersicurezza fin dalla progettazione, la legge sulla ciberresilienza contribuirà a proteggere l’economia europea e la nostra sicurezza collettiva.

Con attacchi ransomware che colpiscono un’Organizzazione ogni 11 secondi in tutto il mondo e un costo annuo globale della criminalità informatica stimato a 5,5 miliardi di € nel 2021 (relazione del Centro comune di ricerca (2020): “Cybersecurity – Our Digital Anchor, a European perspective“), è più importante che mai garantire un elevato livello di cibersicurezza e ridurre le vulnerabilità nei prodotti digitali, uno dei principali motivi del successo di tali attacchi. Con la maggiore diffusione dei prodotti intelligenti e connessi, un incidente di cibersicurezza in un prodotto può avere un impatto sull’intera catena di approvvigionamento, con possibili gravi perturbazioni delle attività economiche e sociali nel mercato interno, può compromettere la sicurezza o addirittura avere conseguenze potenzialmente letali.

Le misure proposte oggi si basano sul nuovo quadro legislativo per la legislazione dell’UE sui prodotti e stabiliranno:

  1. a) norme per l’immissione sul mercato di prodotti con elementi digitali al fine di garantirne la cibersicurezza;
  2. b) requisiti essenziali per la progettazione, lo sviluppo e la fabbricazione di prodotti con elementi digitali e obblighi per gli operatori economici in relazione a tali prodotti;
  3. c) requisiti essenziali per i processi di gestione delle vulnerabilità messi in atto dai fabbricanti per garantire la cibersicurezza dei prodotti con elementi digitali durante l’intero ciclo di vita e obblighi per gli operatori economici in relazione a tali processi. I fabbricanti dovranno inoltre segnalare le vulnerabilità attivamente sfruttate e gli incidenti;
  4. d) norme in materia di vigilanza del mercato e applicazione.

Con le nuove norme la responsabilità spetterà ai fabbricanti, che devono garantire la conformità ai requisiti di sicurezza dei prodotti con elementi digitali messi a disposizione sul mercato dell’UE. Ne trarranno beneficio i consumatori e i cittadini, come pure le imprese che utilizzano prodotti digitali, grazie ad una maggiore trasparenza delle caratteristiche di sicurezza e alla promozione della fiducia nei prodotti con elementi digitali; sarà inoltre garantita una migliore protezione di diritti fondamentali quali la privacy e la protezione dei dati.

Mentre altre giurisdizioni di tutto il mondo cercano di affrontare tali questioni, la legge sulla ciberresilienza diventerà probabilmente un punto di riferimento internazionale, non solo per il mercato interno dell’UE. Le norme dell’UE basate sulla legge sulla ciberresilienza ne agevoleranno l’attuazione e costituiranno un punto di forza per l’industria della cibersicurezza dell’UE sui mercati globali.

Il regolamento proposto si applicherà a tutti i prodotti collegati direttamente o indirettamente a un altro dispositivo o alla rete. Sono previste alcune eccezioni per prodotti i cui requisiti di cibersicurezza sono già stabiliti nelle norme dell’UE vigenti, riguardanti ad esempio i dispositivi medici, l’aviazione o le automobili.

Prossime tappe

Il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno esaminare il progetto di legge sulla ciberresilienza. Dopo l’adozione dei nuovi requisiti gli operatori economici e gli Stati membri avranno due anni di tempo per adeguarvisi. Costituisce un’eccezione l’obbligo di comunicazione a carico dei fabbricanti per le vulnerabilità attivamente sfruttate e gli incidenti, che si applicherà già a decorrere da un anno dalla data di entrata in vigore, in quanto richiede adeguamenti organizzativi inferiori rispetto agli altri nuovi obblighi. La Commissione riesaminerà periodicamente la legge sulla ciberresilienza e riferirà in merito al suo funzionamento.

Contesto

La cibersicurezza è una delle principali priorità della Commissione nonché il fondamento di un’Europa digitale e connessa. L’aumento degli attacchi informatici durante la crisi del coronavirus ha dimostrato quanto sia importante proteggere gli ospedali, i centri di ricerca e altre infrastrutture. È necessaria un’azione incisiva in questo settore affinché l’economia e la società dell’UE siano pronte per il futuro. Si stima che i costi annuali delle violazioni dei dati ammontino ad almeno 10 miliardi di € e i costi annuali dei tentativi deliberati di perturbare il traffico su Internet ad almeno 65 miliardi di € (relazione sulla valutazione d’impatto che accompagna il regolamento delegato della Commissione che integra la direttiva sulle apparecchiature radio).

La strategia per la cibersicurezza presentata nel dicembre 2020 propone di integrare la cibersicurezza in tutti gli elementi della catena di approvvigionamento e di accorpare ulteriormente le attività e le risorse dell’UE nei 4 settori della cibersicurezza: mercato interno, attività di contrasto, diplomazia e difesa. 

Si basa sulla comunicazione Plasmare il futuro digitale dell’Europa e sulla strategia dell’UE per l’Unione della sicurezza, nonché su una serie di atti legislativi, iniziative e azioni che l’UE ha attuato per potenziare le capacità di cibersicurezza e garantire un’Europa più resiliente di fronte alle minacce informatiche.

La nuova legge sulla ciberresilienza integrerà il quadro dell’UE in materia di cibersicurezza: la direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (direttiva NIS), la direttiva relativa a misure per un livello comune elevato di cibersicurezza nell’Unione (direttiva NIS 2), recentemente approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, e il regolamento dell’UE sulla cibersicurezza.

Per ulteriori informazioni

Domande e risposte: Legge UE sulla ciberresilienza

Scheda informativa sulla legge UE sulla ciberresilienza

Proposta di legge sulla ciberresilienza

 

 

E’ DISPONIBILE IL VOLUME UNI CON LA LINEA GUIDA APPLICATIVA DELLA COMPLIANCE IN AZIENDE E STUDI

 

E’ da poco disponibile per l’acquisto il Volume UNI ed. “LA NUOVA NORMA UNI ISO 37301:2021 SISTEMI DI GESTIONE PER LA COMPLIANCE – REQUISITI” per chi voglia arricchire la propria offerta di consulenza aziendale con l’expertice necessario a a gestire tutti i più diversi tipi di compliance, di natura tecnica e/o normativa e/o volontaria o ancora digitale. 

 

La norma internazionale e tecnica suggerisce infatti lo sviluppo di una cultura per la compliance come base di una governance rispettosa ed attenta, oltrechè interessata a fornire all’Organizzazione virtuosa, tutti gli strumenti utili al contenimento dei rischi ed all’implementazione di un sistema di gestione dedicato alla cogenza, in chiave anche integrabile con i requisiti di altri sistemi e/o modelli organizzativi, tra cui il MOG ex Dlgs. n.231/01 e le misure tecnico – organizzative prescritte dal GDPR. 

 

Il sistema di gestione per la compliance UNI ISO 37301 è applicabile su base volontaria. 

Per le Organizzazioni è interessante anche perché si presta ad essere utile non solo in chiave manageriale e per supportare nel ruolo chi, in azienda o in Studio è Compliance Manager ma altresì di marketing; e ciò grazie alla possibile “spendibilità” nella comunicazione esterna e nelle relazioni con le Parti interessate rilevanti della collegata certificazione che può essere rilasciata a cura di Ente terzo accreditato.

 

Il Volume che ho avuto il piacere di coordinare dal punto di vista editoriale, è scritto a più mani. 

Frutto di approfondimenti di un Gruppo di Professionisti esperti della materia e realizzata con il supporto a livello istituzionale dell’Ente italiano di normazione – UNI e dell’Ente Unico nazionale di accreditamento  – ACCREDIA, la Linea Guida è corredata di figure e tabelle, estratti della norma tecnica nella sua versione nazionale,  case histories e testimonianze di prestigiosi esponenti del mondo professionale, dei servizi e del manifatturiero intervistati sul rilievo della compliance nell’attuale scenario di riferimento. 

 

Sfoglia l’indice e la prefazione del volume

Il Volume sarà presentato al Webinar UNI in data MARTEDI’ 18 Ottobre

Sempre in sede formativa, i requisiti UNI ISO 37301:2021 ed il relativo modello costituiranno oggetto di approfondimento in occasione del Webinar di MARTEDI’ 27 Settembre organizzato con la Fondazione forense dell’Ordine degli Avvocati di Milano specificatamente rivolto ai Professionisti legali e valido ai fini della formazione continua. 

 

Per approfondire:

GESTIRE LA COMPLIANCE TECNICA, NORMATIVA E/O VOLONTARIA IN AZIENDA O IN STUDIO IL 27 SETTEMBRE, IL WEBINAR DI APPROFONDIMENTO PER AVVOCATI SULLA ISO 37301:2021

Dopo la pausa estiva, riprendono i miei Corsi di formazione organizzati con la Fondazione Forense del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano, accreditati per la formazione continua.

 

Il primo evento in ordine di data a calendario è il WEBINAR di MARTEDI’ 27 SETTEMBRE pomeriggio “Norma ISO 37301:2021: Sistemi di gestione per la compliance –Requisiti”, focalizzato sullo standard ISO che supporta Aziende, Professionisti e Studi nel percorso organizzativo finalizzato a gestire la compliance di tipo normativo e/o tecnica e/o volontaria.

 

La norma internazionale e tecnica suggerisce lo sviluppo di una cultura per la compliance come base di una governance rispettosa ed attenta, oltrechè interessata ad avere gli strumenti per l’implementazione di sistema di gestione dedicato, integrabile con altri sistemi e/o modelli organizzativi. 

 

Il sistema di gestione per la compliance suggerito dalla ISO 37301 è peraltro anche certificabile a cura di Ente terzo accreditato.

 

Trattasi di una norma sfidante; utile a comunicare un messaggio di fidatezza e di impegno etico nel mercato e nelle relazioni con tutte le Parti Interessate rilevanti per l’Organizzazione che scelga di conformarsi ai suoi requisiti, su base volontaria. 

 

Destinatari del Webinar:

  • Titolari di Studio interessati alla progettazione e sviluppo di un modello organizzativo di gestione della compliance certificabile in conformità a standard internazionali 
  • Avvocati che ricoprono e/o ambiscono a ricoprire il ruolo di Compliance Manager di Studio 
  • Avvocati membri di ODV ex Dls. n.231/2001
  • Avvocati Consulenti d’azienda che si prefiggono di offrire una consulenza ISO 37301 alle Aziende Clienti
  • Avvocati esperti in materia di Risk Management 
  • Studi Legali già certificati in base ad uno standard ISO, desiderosi di passare ad un Sistema di Gestione Integrato, con relativa/e certificazione/i integrata/e 
  • Giuristi d’impresa

 

Docenti e Relatori:

Avv. Giorgio Treglia, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Milano Temi trattati 

Avv. Stefano Aldini, Of Counsel Studio SZA, Esperto Compliance aziendale 

Avv. Emanuele Montemarano, Presidente Organismo di Vigilanza ACCREDIA ed UNI 

Avv. Giovanna Raffaella Stumpo, Giornalista Pubblicista, Esperta in Organizzazione e certificazioni ISO, Docente di Marketing legale 

Dott. Claudio Perissinotti Bisoni, Technical Project Manager UNI 

Dott. Andrea Baldin, Partner Studio Baldin Euroquality, ESG Advisior, Lead Auditor esperto in Sostenibilità Ambientale e Sociale ed Efficienza Energetica 

Ing. Irene Uccello, Funzionario tecnico, Ispettore e RSPP ACCREDIA 

 

Programma dei lavori di MARTEDI’ 27.9:

Locandina (27 Settembre 2022)

 

Per iscriversi al Webinar formativo accreditato (n. 3 CREDITI FORMATIVI): https://bit.ly/2OGuAgo

OOTS E’ IL SISTEMA TECNICO DELLA COMMISSIONE UE CHE RIDUCE LA BUROCRAZIA NELLO SCAMBIO DI DATI TRA AUTORITÀ PUBBLICHE

Nei giorni scorsi la Commissione UE ha preannunciato l’arrivo del I° Spazio di dati a livello europeo che poggia su un’infrastruttura digitale transfrontaliera, utile per condividere informazioni tra le Amministrazioni pubbliche dei Paesi UE.

 

Grazie al Sistema Tecnico Una Tantum OOTS, “Once Only Technical System”, disponibile dalla fine del 2023, che collega su una unica piattaforma digitale gli sportelli nazionali, i cittadini UE saranno in grado di fornire un documento una sola volta a un’Autorità pubblica.

In proposito il Commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, ha dichiarato: “Da tempo aspettavamo di compiere questo passo verso un mercato unico efficace e senza barriere digitali. 

Grazie al sistema tecnico una tantum, siamo meglio attrezzati per migliorare la vita dei cittadini e delle imprese europei e per aumentare l’efficacia del mercato unico, riducendo in modo significativo la burocrazia.

 

 

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MERCATO UNICO: PRIMO SPAZIO DI DATI UE PER SEMPLIFICARE LO SCAMBIO DI DOCUMENTI UFFICIALI A VANTAGGIO DI CITTADINI E IMPRESE

 

Oggi la Commissione apre la strada al primo spazio di dati a livello europeo, che consentirà di condividere informazioni tra le Amministrazioni pubbliche dei Paesi dell’UE.

 

Il sistema tecnico una tantum (OOTS, “Once Only Technical System”), disponibile dalla fine del 2023, consentirà alle Autorità pubbliche di tutta l’UE di scambiare documenti e dati ufficiali su richiesta di cittadini e imprese, in modo semplificato ed efficiente. 

 

Grazie a questo sistema tecnico, che collega gli sportelli nazionali, i cittadini dovrebbero essere in grado di fornire un documento una sola volta a un’autorità pubblica. 

Se un’altra Autorità pubblica dell’UE ha bisogno di accedere allo stesso documento, con il consenso esplicito del cittadino potrà recuperarlo mediante il sistema tecnico OOTS.

 

Oggi, a causa della mancanza di interoperabilità e delle barriere digitali tra gli stati membri, un numero crescente di cittadini europei è costretto a fornire le stesse informazioni ad Autorità diverse, anche se una di esse le detiene già in forma elettronica.

Ad esempio, per iscriversi online a un master universitario, gli studenti devono fornire una copia della laurea triennale, nonostante il documento sia conservato elettronicamente presso l’ateneo in cui si sono laureati.

Una volta disponibile, il sistema tecnico OOTS funzionerà sulla piattaforma dello sportello digitale unico, un’iniziativa europea multiforme volta a creare un’infrastruttura digitale transfrontaliera. A tal fine, la Commissione ha pubblicato oggi il regolamento di esecuzione relativo al sistema tecnico unico, a seguito di un accordo tra gli Stati Membri. 

Ciò fornirà anche un modello riutilizzabile per altri spazi di dati che richiedono flussi di dati sicuri all’interno dell’UE.

 

Per Approfondire:

 

TUTELA AMBIENTALE, MIGLIORAMENTO CLIMATICO, RIPRISTINO DELLA NATURA: 7 NUOVI PAESI TERZI ADERIRANNO AL PROGRAMMA LIFE DELLA COMMISSIONE UE

Nei giorni scorsi la Commissione UE ha avviato i negoziati di associazione al Programma LIFE per l’ambiente e il clima con sette Paesi terzi (Albania, Andorra, Isole Fær Øer, Israele, Macedonia del Nord, Moldova e Turchia).

 

Grazie a LIFE, le Organizzazioni pubbliche e private di questi Paesi potranno ricevere un sostegno finanziario per:

  • progetti volti a sviluppare e dimostrare tecniche e approcci eco innovativi,
  • promuovere le migliori pratiche e cambiamenti comportamentali, 
  • sostenere l’elaborazione, l’attuazione e il monitoraggio della legislazione ambientale, 
  • favorire la diffusione su larga scala di soluzioni efficaci.

Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, ha dichiarato in proposito: “Le sfide ambientali e climatiche non conoscono frontiere. Possiamo affrontare la triplice crisi planetaria dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento solo agendo insieme. Aumentando notevolmente il numero di Paesi partecipanti al programma LIFE, attuiamo una collaborazione concreta e uno scambio di soluzioni oltre i confini dell’UE per un Pianeta sano.”

 

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AMBIENTE E CLIMA: LA COMMISSIONE AVVIA NEGOZIATI DI ADESIONE AL PROGRAMMA LIFE CON SETTE PAESI TERZI

 

Oggi la Commissione avvia negoziati di associazione al programma LIFE per l’ambiente e il clima con sette Paesi terzi: Albania, Andorra, Isole Fær Øer, Israele, Macedonia del Nord, Moldova e Turchia. 

 

L’adesione a LIFE aiuterà questi Paesi a diffondere migliori pratiche, tecniche e approcci innovativi in materia di clima ed ambiente che contribuiscano a un’economia climaticamente neutra, circolare e resiliente e che proteggano e ripristinino la natura.

 

Il passo compiuto oggi dimostra l’ambizione globale dell’UE di dare l’esempio per il bene dell’ambiente e del clima ed in preparazione delle principali riunioni internazionali che si terranno nel corso dell’anno, la decisiva COP15 sulla biodiversità e la COP27 sul clima.

 

Grazie a LIFE, le Organizzazioni pubbliche e private di questi Paesi potranno ricevere un sostegno finanziario per progetti volti a sviluppare e dimostrare tecniche e approcci eco innovativi, promuovere le migliori pratiche e cambiamenti comportamentali, sostenere l’elaborazione, l’attuazione e il monitoraggio della legislazione ambientale, e favorire la diffusione su larga scala di soluzioni efficaci.

 

I candidati di questi Paesi terzi possono già partecipare agli inviti a presentare proposte LIFE 2022

Affinché un progetto possa beneficiare di un finanziamento, il Paese interessato dovrà ratificare l’accordo di associazione. 

 

L’Islanda ha aderito al programma LIFE nel settembre 2021 e la scorsa settimana l’Ucraina ha firmato un accordo per accedere al programma. 

 

Maggiori informazioni sono disponibili qui (versione EN).

STRATEGIA GLOBALE UE PER LA SALUTE: AL VIA LA CONSULTAZIONE PUBBLICA

La Commissione Europea ha avviato nei giorni scorsi una consultazione pubblica ed un invito Cittadini e Parti Interessate a presentare contributi sulla nuova strategia globale dell’UE in materia di salute, che resteranno aperti per 12 settimane.

In proposito, la Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, ha dichiarato: “La pandemia di COVID-19 ha messo in luce le lacune nell’architettura globale della sicurezza sanitaria. Oltre a rafforzare la preparazione e la risposta alle pandemie in tutto il mondo, la strategia globale dell’UE in materia di salute rafforzerà i sistemi sanitari e fornirà ovunque un’assistenza sanitaria migliore, affrontando il nesso tra la salute degli esseri umani, degli animali, delle piante e dell’ambiente. 

A tal fine, invito tutte le parti interessate ad aiutarci a definire una strategia che risponda alle importanti sfide che ci troviamo ad affrontare insieme.”

Jutta Urpilainen, Commissaria per i Partenariati internazionali, ha aggiunto: “Nell’ambito del Global Gateway vogliamo guidare un’azione globale radicata nei valori universali dei diritti umani, dell’uguaglianza, della solidarietà e della cooperazione. La nostra nuova strategia globale in materia di salute contribuirà al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e a renderci meglio preparati mediante partenariati rafforzati. 

Gli operatori sanitari, i ricercatori, il settore privato, la società civile e i giovani hanno tutti un ruolo importante da svolgere nella definizione e nell’attuazione di questa strategia per garantire il raggiungimento del nostro obiettivo. 

Contiamo sul fatto che farete sentire la vostra voce.”

 

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STRATEGIA GLOBALE DELL’UE IN MATERIA DI SALUTE: LA COMMISSIONE AVVIA UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA

La Commissione Europea ha pubblicato oggi una consultazione pubblica ed un invito a presentare contributi sulla nuova strategia globale dell’UE in materia di salute, che resteranno aperti per 12 settimane. 

 

La raccolta di contributi e pareri di cittadini e Parti interessate è essenziale per preparare una strategia d’azione esterna dell’UE in materia di salute che risponda alle sfide emerse dopo la pubblicazione della comunicazione del 2010 sul ruolo dell’UE nella sanità mondiale.

 

La consultazione pubblica e l’invito a presentare contributi saranno integrati da consultazioni mirate delle principali Parti interessate – in particolare rappresentanti delle Autorità pubbliche nazionali dell’UE e dei Paesi partner, delle Organizzazioni non governative, del mondo accademico, dell’industria, delle associazioni di professionisti del settore sanitario, delle associazioni di pazienti e delle Organizzazioni intergovernative – e da contributi provenienti da altre fonti affidabili. 

 

Il processo di consultazione è iniziato in occasione del Forum sulla politica sanitaria globale, organizzato congiuntamente dalla Commissione e dalla Società civile durante le Giornate europee dello sviluppo.

NEUTRALITA’ CLIMATICA ENTRO IL 2050: 10 I SETTORI IN CUI INTERVENIRE PER ACCELERARE LA TRASFORMAZIONE DIGITALE

Le transizioni verde e digitale sono state gemellate nell’Agenda politica 2019 della Commissione UE. 

Con la relazione di previsione strategica 2022 “Abbinamento delle transizioni verde e digitale in un nuovo contesto geopolitico” presentata nei giorni scorsi, la Commissione UE si adopera ora per un’accelerazione da imprimere ad entrambe le transizioni verde e digitale, guardando ai 5 contesti di mercato maggiormente interessati dall’impatto del cambiamento climatico e nuove tecnologie (i.e. i) energia; ii) trasporti; iii) industria, iv) edilizia; v) agricoltura). Individuano per tali ambiti 10 settori d’intervento fondamentali per massimizzare sinergie e coerenza tra le ambizioni climatiche e quelle digitali dell’UE nel rispetto dell’obiettivo 2050 di neutralità climatica.

In proposito, Maroš Šefčovič, Vicepresidente per le Relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, ha dichiarato: “Per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 dobbiamo liberare il pieno potenziale della digitalizzazione e, allo stesso tempo, mettere la sostenibilità al centro della trasformazione digitale. È per questo che la relazione di previsione strategica esamina in modo più approfondito come allineare al meglio i due obiettivi, soprattutto alla luce dell’importanza che assumono in termini di sicurezza nel mutato contesto geopolitico attuale. A partire dal 2040, ad esempio, il riciclaggio potrebbe essere una fonte importante di metalli e minerali, essenziali per le nuove tecnologie, se l’Europa vorrà porre rimedio alle sue carenze nel settore delle materie prime. Comprendere l’interazione tra le due transizioni, adoperandosi nel contempo per conseguire un’autonomia strategica aperta, è la giusta via da seguire.

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COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 30 GIUGNO 2022: RELAZIONE DI PREVISIONE STRATEGICA 2022; ABBINAMENTO DELLE TRANSIZIONI VERDE E DIGITALE IN UN NUOVO CONTESTO GEOPOLITICO

La Commissione ha adottato la relazione di previsione strategica 2022 “Abbinamento delle transizioni verde e digitale in un nuovo contesto geopolitico”. In vista dell’accelerazione da imprimere a entrambe le transizioni, la relazione individua dieci settori d’intervento fondamentali, con l’obiettivo di massimizzare le sinergie e la coerenza tra le ambizioni climatiche e quelle digitali. In questo modo, tra ora e il 2050 l’UE rafforzerà la propria resilienza intersettoriale e autonomia strategica aperta e sarà più preparata per affrontare le nuove sfide globali.

Le transizioni verde e digitale dominano l’Agenda politica della Commissione definita dalla Presidente Ursula von der Leyen nel 2019. 

Alla luce dell’aggressione russa ai danni dell’Ucraina, l’Europa sta rafforzando ulteriormente il proprio ruolo di leader mondiale in materia di clima e digitale, tenendo gli occhi puntati sulle grandi sfide come l’energia, l’alimentazione, la difesa e le tecnologie di punta. Da questo punto di vista, la relazione di previsione strategica 2022 presenta un’analisi olistica e orientata al futuro delle interazioni tra queste due transizioni, tenendo conto del ruolo delle tecnologie nuove ed emergenti e dei principali fattori geopolitici, sociali, economici e normativi che incidono sul loro abbinamento, cioè sulla loro capacità di rafforzarsi reciprocamente.

Tecnologie essenziali per l’abbinamento verso il 2050

Se da un lato le tecnologie digitali aiutano l’UE a conseguire la neutralità climatica, ridurre l’inquinamento e ripristinare la biodiversità, dall’altro il loro uso diffuso aumenta il consumo di energia, così come la produzione di rifiuti elettronici e l’impronta ambientale.

L’energia, i trasporti, l’industria, l’edilizia e l’agricoltura — i cinque maggiori responsabili delle emissioni di gas a effetto serra nell’UE — sono fondamentali per abbinare efficacemente la transizione verde e quella digitale. 

Le tecnologie svolgeranno un ruolo chiave nel ridurre l’impronta di carbonio di questi settori. Infatti, se fino al 2030 la maggior parte delle riduzioni di emissioni di CO2 proverrà da tecnologie disponibili oggi, in seguito saranno le nuove tecnologie attualmente in fase sperimentale, dimostrativa o di prototipo a rendere possibile il conseguimento della neutralità climatica e della circolarità entro il 2050. Ad esempio:

  1. nel settore dell’energia, nuovi sensori, dati satellitari e blockchain potrebbero contribuire a rafforzare la sicurezza energetica dell’UE migliorando la previsione della produzione e della domanda di energia, prevenendo perturbazioni legate alle condizioni meteorologiche o agevolando gli scambi transfrontalieri;
  2. nel settore dei trasporti, una nuova generazione di batterie o tecnologie digitali, come l’intelligenza artificiale e l’Internet delle cose, consentirà grandi progressi verso la sostenibilità e la mobilità multimodale tra i diversi modi di trasporto, anche nel settore dell’aviazione a breve distanza;
  3. in tutti i settori industriali, i gemelli digitali — una controparte virtuale di un oggetto o processo fisico, che utilizza dati in tempo reale e apprendimento automatico — potrebbero contribuire a migliorare la progettazione, la produzione e la manutenzione;
  4. nel settore dell’edilizia, la modellizzazione delle informazioni di costruzione (building information modelling, BIM) potrebbe migliorare l’efficienza energetica e idrica, influenzando le scelte di progettazione e l’uso degli edifici;
  5. infine, nel settore agricolo, l’informatica quantistica, in combinazione con la bioinformatica, può migliorare la comprensione dei processi biologici e chimici necessari per diminuire l’uso di pesticidi e fertilizzanti.

Fattori geopolitici, sociali, economici e normativi che incidono sull’abbinamento

L’attuale instabilità geopolitica conferma la necessità non solo di accelerare la duplice transizione, ma anche di ridurre le nostre dipendenze strategiche. Nel breve termine ciò continuerà a ripercuotersi sui prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari, con notevoli ricadute a livello sociale. 

A medio e lungo termine, ad esempio, l’accesso sostenibile alle materie prime essenziali per la duplice transizione resterà di fondamentale importanza, incentivando ulteriormente il passaggio a catene di approvvigionamento più brevi e meno vulnerabili e, ove possibile, la rilocalizzazione in paesi amici (il cosiddetto friend-shoring).

L’abbinamento richiederà anche di imperniare il modello economico dell’UE sul benessere, sulla sostenibilità e sulla circolarità. Il ruolo dell’UE nella definizione di norme globali avrà un ruolo importante e il successo dipenderà, tra l’altro, dall’equità sociale e dall’agenda per le competenze, oltre che dalla mobilitazione degli investimenti pubblici e privati. Di qui al 2030 si prevede che saranno necessari ogni anno quasi 650 miliardi di € per ulteriori investimenti adeguati alle esigenze future.

I 10 principali settori di intervento

La relazione individua i settori che richiedono una risposta strategica per massimizzare le opportunità e ridurre al minimo i rischi potenziali derivanti dall’abbinamento:

  1. rafforzare la resilienza e l’autonomia strategica aperta nei settori fondamentali per la duplice transizione, ad esempio attraverso il lavoro dell’Osservatorio dell’UE delle tecnologie critiche o la politica agricola comune per garantire la sicurezza alimentare;
  2. intensificare la diplomazia verde e digitale, sfruttando il potere normativo e di standardizzazione dell’UE e promuovendo nel contempo i valori dell’Unione e i partenariati;
  3. gestire strategicamente l’approvvigionamento di materie prime e materiali critici, adottando un approccio sistemico a lungo termine per evitare una nuova trappola della dipendenza;
  4. consolidare la coesione economica e sociale, ad esempio rafforzando la protezione sociale e lo Stato sociale, facendo in modo che anche le strategie di sviluppo regionale e gli investimenti svolgano un ruolo importante;
  5. adattare i sistemi di istruzione e formazione a una realtà tecnologica e socioeconomica in rapida trasformazione e sostenere la mobilità dei lavoratori in tutti i settori;
  6. mobilitare ulteriori investimenti adeguati alle esigenze future in nuove tecnologie e infrastrutture — in particolare in ricerca e innovazione e nelle sinergie tra capitale umano e tecnologia — con progetti transnazionali fondamentali per mettere in comune le risorse dell’UE, nazionali e private;
  7. sviluppare quadri di monitoraggio per misurare il benessere tenendo conto anche di elementi diversi dal PIL e valutare le opportunità offerte dalla digitalizzazione ma anche la sua impronta complessiva in termini di carbonio, energia e ambiente;
  8. garantire un quadro normativo adeguato alle esigenze future per il mercato unico, che favorisca modelli imprenditoriali e di consumo sostenibili, ad esempio riducendo costantemente gli oneri amministrativi, aggiornando gli strumenti della politica degli aiuti di Stato o applicando l’intelligenza artificiale all’elaborazione delle politiche e alla partecipazione dei cittadini;
  9. rafforzare l’approccio globale alla normazione e capitalizzare il vantaggio derivante dal ruolo di apripista dell’UE in materia di sostenibilità competitiva, con al centro il principio “ridurre, riparare, riutilizzare e riciclare”;
  10. promuovere un solido quadro per la cibersicurezza e la condivisione sicura dei dati per garantire, tra l’altro, che i soggetti critici possano prevenire le perturbazioni, resistervi e superarle, rafforzando, in ultima analisi, la fiducia nelle tecnologie legate alla duplice transizione.

Prossime tappe

La Commissione continuerà a portare avanti l’Agenda della previsione strategica, creando la base per le iniziative del programma di lavoro per il prossimo anno.

Il 17 e 18 Novembre 2022 la Commissione parteciperà all’organizzazione della conferenza annuale sul sistema europeo di strategia e analisi politica (ESPAS) per discutere le conclusioni della Relazione di previsione strategica 2022 e preparare il terreno per l’edizione 2023.

Contesto

La prospettiva strategica sostiene la Commissione nella sua azione innovatrice e ambiziosa tesa al conseguimento dei sei grandi obiettivi della presidente von der Leyen. Dal 2020, sulla base di cicli di previsione completi, si elaborano relazioni annuali di previsione strategica per orientare le priorità della Commissione definite nel discorso annuale sullo stato dell’Unione, nel programma di lavoro della Commissione e nella programmazione pluriennale.

La relazione di quest’anno prende le mosse dalle relazioni strategiche di previsione del 2020 e del 2021 che erano imperniate, rispettivamente, sulla resilienza come nuova bussola nell’elaborazione delle politiche e sull’autonomia strategica aperta dell’UE.

L’analisi presentata nella relazione di previsione strategica 2022 si fondava su un esercizio di previsione intersettoriale guidato da esperti e svolto dal Centro comune di ricerca, integrato da ampie consultazioni con gli Stati membri e altre istituzioni dell’UE nel quadro del Sistema europeo di analisi strategica e politica (ESPAS), oltre che dai contributi dei cittadini raccolti tramite un apposito invito sul portale Di’ la tua. I risultati dell’esercizio di previsione sono presentati nella relazione scientifica e strategica del Centro comune di ricerca della Commissione (JRC): “Towards a green and digital future. Key requirements for successful twin transitions in the European Union”.

Per approfondire

Relazione di previsione strategica 2022: abbinamento delle transizioni verde e digitale in un nuovo contesto geopolitico

Pagina web della relazione di previsione strategica 2022

Domande e risposte sulla relazione di previsione strategica 2022

Sito web sulla previsione strategica

Relazione scientifica e strategica del JRC: Towards a green and digital future. Key requirements for successful twin transitions in the European Union

PROTEGGERE GLI OCEANI E SVILUPPARE UN’ECONOMIA BLU SOSTENIBILE: QUESTI GLI OBIETTIVITI DELLA CONFERENZA ONU (LISBONA – 27 GIUGNO – 1 LUGLIO)

Da ieri e fino al primo di luglio, ha prenso il via a Lisbona la II° conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani, organizzata dal Portogallo e dal Kenya, con la partecipazione della Commissione UE.

 

52 impegni volontari che l’UE assume a Lisbona (per un valore fino a 7 miliardi di €) rientrano nell’approccio orientato all’azione perseguita dall’agenda dell’UE sulla governance internazionale degli oceani, recentemente aggiornata. 

 

A margine della conferenza sarà presentata la Carta per la missione di Orizzonte Europa “Far rivivere i nostri oceani e le nostre acque”: gli Stati membri, le Regioni e un’ampia gamma di Portatori di interessi saranno invitati ad impegnarsi nell’intraprendere azioni che contribuiscano al successo della missione.

In proposito, Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca ha dichiarato: “Dopo il vertice ‘One Ocean’ di Brest e la conferenza ‘Il nostro oceano’ di Palau, la conferenza delle Nazioni Unite rappresenta un’ulteriore opportunità per la Comunità Internazionale di concordare azioni volte a proteggere gli oceani ed a sviluppare un’economia blu sostenibile. Le soluzioni ci sono. Sono nelle nostre mani. Quindi, agiamo rapidamente e con decisione.”

 

Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione ed i giovani, ha aggiunto: “Gli oceani e le acque sono la culla di tutta la vita sulla Terra e il sistema di sostegno alla vita del nostro pianeta. Ma hanno bisogno della nostra attenzione adesso! Con la pubblicazione di questa Carta, la Commissione Europea invita i Governi e le Autorità pubbliche d’Europa e di tutto il mondo, le imprese, la società civile, i finanziatori e i donatori, nonché le università ed i ricercatori ad unirsi alla nostra missione collettiva per ripristinare il pianeta blu“.

 

Vai al Comunicato stampa per approfondire

 

COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 28 GIUGNO 2022: OCEANI: IL COMMISSARIO SINKEVIČIUS RAPPRESENTA L’UE ALLA CONFERENZA DELLE NAZIONI UNITE SUGLI OCEANI 

Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, rappresenta l’UE alla seconda conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani, che si terrà da oggi al 1º Luglio a Lisbona ed è organizzata congiuntamente dal Portogallo e dal Kenya.

La conferenza si concentra sull’individuazione di soluzioni scientifiche ed innovative quanto alle principali minacce per gli oceani, quali sono i cambiamenti climatici e la conseguente acidificazione, l’inquinamento marino, la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, e la perdita di habitat e biodiversità.

 

52 impegni volontari che l’UE assume a Lisbona (per un valore fino a 7 miliardi di €) rientrano nell’approccio orientato all’azione perseguita dall’agenda dell’UE sulla governance internazionale degli oceani, recentemente aggiornata. 

 

A margine della conferenza sarà presentata la Carta per la missione di Orizzonte Europa “Far rivivere i nostri oceani e le nostre acque”: gli Stati membri, le Regioni e un’ampia gamma di Portatori di interessi saranno invitati ad impegnarsi nell’intraprendere azioni che contribuiscano al successo della missione.

 

Per maggiori informazioni consultare il comunicato (versione EN).

ACCESS CITY AWARD 2023: IL PREMIO PER LE CITTA’ EUROPEE IMPEGNATE NELLA MIGLIORE ACCESSIBILITA’ PER LE PERSONE DISABILI

Nei giorni scorsi la Commissione UE ha inaugurato l’edizione 2023 del Premio “Access City” destinato alle Città Europee che si impegnano in interventi a vantaggio della migliore acc

In proposito Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, ha dichiarato: “L’Access City Award premia le città europee che si sono impegnate a promuovere i valori dell’uguaglianza e dell’inclusione nella nostra Unione. In occasione della tredicesima edizione del premio invito tutte le città dell’UE a proporre iniziative innovative per rimuovere gli ostacoli incontrati dalle persone con disabilità”.

essibilità delle persone con disabilità.

 

La Commissaria per l’Uguaglianza Helena Dalli ha aggiunto: “87 milioni di persone nell’UE hanno una disabilità e sono pertanto a rischio di discriminazione o esclusione nel quadro della vita quotidiana, dall’uso dei mezzi di trasporto alla comunicazione, fino all’accesso a edifici e informazioni. L’Access City Award premia le città che cercano di rimuovere tali ostacoli. Sono felice di poter conoscere i numerosi sforzi compiuti nell’Unione al fine di rendere le città più accessibili ed eque per le persone con disabilità”.

 

 

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COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 13 GIUGNO 2022: UGUAGLIANZA – LA COMMISSIONE LANCIA IL PREMIO “ACCESS CITY AWARD” 2023 PER LE CITTÀ PIÙ ACCESSIBILI DELL’UE 

 

È stato lanciato il concorso “Access City Award 2023″ riservato alle città che hanno profuso i maggiori sforzi per diventare più accessibili alle persone con disabilità e hanno messo in cantiere ulteriori miglioramenti.

 

La città vincitrice riceverà un premio finanziario di 150 000 €, mentre la seconda e la terza classificata riceveranno rispettivamente 120 000 € e 80 000 €. 

 

Il concorso, organizzato dalla Commissione europea in collaborazione con il Forum europeo sulla disabilità, è aperto alle città dell’UE con più di 50 000 abitanti. 

 

Le città premiate quest’anno saranno annunciate durante una conferenza che si terrà il 25 novembre in occasione della Giornata europea delle persone con disabilità. Alcuni esempi di azioni realizzate dalle città vincitrici e finaliste nel 2022 sono elencati qui

 

Le candidature per il premio di quest’anno sono aperte fino all’8 settembre sulla pagina web dell’ Access City Award 2023.

 

60° DESIGN WEEK: MILANO RIPARTE ALLA GRANDE, DOPO 2 ANNI DI ASSENZA

Si è conclusa ieri la 60°edizione del Salone del Mobile a Milano, con una affluenza ed una partecipazione espositiva da record.

 

Dopo 2 anni di stop a causa della pandemia da COVID 19 e pur se con una guerra in corso,  Milano si conferma la capitale indiscussa del manifatturiero e della creatività, oltreché del design orientato al tecnologico ed alla dimensione eco –green.  Per abitazioni ed arredi che sono sempre più pensati per una conciliazione della vita lavorativa e personale, tra spazi privati ed aree pubbliche, in una dimensione fluida e circolare delle relazioni e del vivere cittadino.

 

In Fiera si sono registrate oltre 262 mila presenze, con una partecipazione complessiva di oltre 400 mila visitatori in città, 2.175 espositori provenienti anche dall’India e dall’Africa e buyers praticamente da tutto il mondo (in primis da Francia, Germania e Spagna, ma anche da Corea, Brasile,  Stati Uniti, Svizzera ed India) con grandi assenti solo la Russia e la Cina.

 

Numeri importanti si sono registrati anche per il Fuorisalone; con le seguenti esposizioni in prima linea:

  • Triennale (oltre 64 mila visitatori);
  • Università Statale (165 mila visitatori);
  • Opificio 31 – via Tortona (55 mila visitatori);
  • Orto Botanico – Brera (50 mila visitatori);

 

 

La Milano Design Week è andata forte anche sui canali Social con 13,5 milioni gli account raggiunti e più di 50 mila contenuti generati dalla community utilizzando gli # ufficiali della manifestazione; ed anche un sito che ha registrato nell’ultima settimana 4,8 milioni di pagine viste, con una media di 100 mila utenze giornaliere (69,2% dall’Italia e 30,8% dall’estero).

Insomma, a Milano in questo giorni è andata così bene con le affluenze e con gli affari, che gli addetti ai lavori stanno già programmando la prossima edizione del Salone del Mobile.

Che tornerà ad occupare il mese di Aprile, nelle date 18 – 23 del 2023!

 

Per approfondire: