VERTICE UE SUGLI INVESTIMENTI SOSTENIBILI A FAVORE DELLA TRANSIZIONE ALLA NEUTRALITA’ CLIMATICA

Si è tenuto nei giorni scorsi a Bruxelles il vertice dell’UE sugli investimenti sostenibili, che rappresenta l’ evento faro annuale della Commissione in questo ambito, cui partecipano Responsabili politici di tutto il mondo, Imprenditori, Investitori, Istituzioni finanziarie e Rappresentanti della società civile.

 

I partecipanti hanno esaminato nuove modalità per mobilitare finanziamenti per investimenti sostenibili e discusso del quadro normativo in materia di finanza sostenibile. Si è proceduto anche ad uno scambio di opinioni riguardo a:

  • come accelerare gli investimenti privati nella transizione energetica, 
  • quali esigenze di formazione e di nuove conoscenze / competenze in tutti i settori per consentire una transizione verde inclusiva.

 

Autorità presenti all’evento: la Presidente Ursula von der Leyen; i Vicepresidenti esecutivi Frans Timmermans e Valdis Dombrovskis; i Commissari Paolo Gentiloni, Elisa Ferreira e Mairead McGuinness; il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, 

il Primo ministro del Canada Justin Trudeau; la Prima ministra neozelandese Jacinda Ardern e la Segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen.

Vai al Comunicato della Commissione UE per approfondire:

COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 27 OTTOBRE 2022: IL VERTICE DELL’UE SUGLI INVESTIMENTI SOSTENIBILI DEL 2022 ANALIZZA COME ACCELERARE LA TRANSIZIONE ALLA NEUTRALITÀ CLIMATICA

 

Si terrà domani a Bruxelles il vertice dell’UE sugli investimenti sostenibili, l’evento faro annuale della Commissione in questo ambito. Questa seconda edizione, intitolata “Building Tomorrow”, riunirà responsabili politici di tutto il mondo, imprenditori, investitori, istituzioni finanziarie e rappresentanti della società civile.

 

I partecipanti esamineranno nuove modalità per mobilitare finanziamenti a favore degli investimenti sostenibili e discuteranno delle norme unionali ed internazionali in materia di finanza sostenibile. Si procederà ad uno scambio di opinioni su come accelerare gli investimenti privati nella transizione energetica, sulle esigenze di formazione e sulle nuove conoscenze e competenze in tutti i settori per consentire una transizione verde inclusiva. L’evento sarà l’occasione per dare prova di unità e determinazione a livello mondiale al fine di conseguire gli obiettivi collettivi in materia di ambiente e sostenibilità.

 

Il vertice dell’UE sugli investimenti sostenibili è stato inaugurato nel 2021 in seguito al varo del Green Deal europeo, che fissa l’obiettivo per l’Europa di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.

Il piano di investimenti del Green Deal europeo sbloccherà investimenti e finanziamenti a sostegno di tale sforzo. 

 

Alla luce della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, il piano REPowerEU della Commissione delinea inoltre una via da seguire per porre fine alla dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi ed accelerare la transizione ecologica, rafforzando nel contempo la resilienza del sistema energetico dell’UE.

 

L’elenco completo dei relatori e il programma del vertice sono disponibili qui

I giornalisti possono seguire l’evento online sul sito web, sulla pagina Facebook e sul profilo Twitter della Direzione Generale degli Affari economici e finanziari; possono altresì partecipare di persona a Bruxelles e registrarsi sul posto.

L’evoluzione dei Linguaggi e degli Strumenti della Comunicazione Digitale in ambiente Forense – Il 23 Novembre il Webinar

Mercoledì 23 Novembre è in programma il nuovo Webinar di formazione e aggiornamento professionale dedicato all’evoluzione dei Linguaggi e degli Strumenti della Comunicazione Digitale dello Studio Legale.

Docenti e Relatori:

  • Avv. Andrea del Corno, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Milano
  • Avv. Chiara Imbrosciano, Avvocato di Milano
  • Dott. Francesco Facchini, Esperto in Mobile Journalism
  • Avv. Giovanna Raffaella Stumpo, Esperta in organizzazione, qualità ISO, comunicazione e marketing legale
  • Avv. Franco Toffoletto, Avvocato in Milano

La partecipazione al Webinar (con collegamento alla piattaforma ZOOM della Fondazione Forense) consente l’attribuzione di n. 3 crediti formativi di cui 1 in materia obbligatoria.

Per il programma completo consulta la locandina 

https://bit.ly/3VHWTh6

Per iscriverti vai a FormaSfera

https://bit.ly/2OGuAgo

DISPONIBILE LA NORMA UNI 11871 CONTENENTE PRINCIPI DI ORGANIZZAZIONE E CONTENIMENTO DEI RISCHI DELLO STUDIO LEGALE/DI COMMERCIALISTI

Nel mese di settembre l’UNI – Ente Italiano per la normazione tecnica ha emanato la norma UNI 11871 “Studi Professionali di Avvocati e Dottori Commercialisti – Principi organizzativi e gestione dei rischi connessi all’esercizio della professione per la creazione e protezione del valore che individua principi e criteri di gestione organizzativa di Studi legali e di Commercialisti. 

 

Frutto dell’evoluzione della UNI/PDR 33:2017, ed in sua sostituzione, la UNI 11871 è il risultato del lavoro iniziato nel 2017 da una Commissione Tecnica UNI dedicata alle Professioni a cui ho avuto modo di presenziare in qualità di Esperta dei Sistemi di Gestione ISO, patrocinato da ASLA –Associazione degli Studi Legali Associati per “promuovere un’adeguata e moderna organizzazione come presupposto fondamentale per la gestione corretta ed efficace degli Studi”.

 

La norma nazionale UNI 11817 si ispira ai principi della diversa norma internazionale, europea e nazionale UNI EN ISO 9001:2015 – Sistemi di Gestione per la qualità: Requisiti, senza sostituirsi alle sue disposizioni e/o alle progettualità collegate a Sistemi di Gestione UNI EN ISO 9001:2015, e relativa certificazione.

 

La UNI 11871, ugualmente alla UNI EN ISO 9001:2017:

  • è norma tecnica e non giuridica, applicabile su base volontaria agli Studi di qualsiasi dimensione, natura, specializzazione e tipo;
  • sposa l’“approccio basato sui rischi” e la gestione per processi;
  • è protetta da royalty UNI ed è acquistabile a pagamento in versione PDF o cartacea, dal sito www.uni.com;
  • è certificabile da Ente terzo accreditato, con procedura analoga e modalità identiche (v. infra: condizioni e requisiti stabiliti al cap.15 UNI 11871);
  • “pone il cliente al centro”, sottolineando l’importanza di garantire la c.d. customer satisfaction;
  • è “marketing oriented”;
  • consente allo Studio -in caso di conseguita certificazione- di fruire di punteggi preferenziali per partecipare a bandi, gare, finanziamenti/ di usufruire di riduzioni dei costi delle coperture assicurative obbligatorie per le responsabilità dell’esercizio della professione.

 

La norma nazionale UNI 11871 rappresenta quindi uno standard nuovo ed utile a fini gestionali dello Studio che si presta alle seguenti finalità:

 

  • STUDI SPROVVISTI DI UN SGQ (Sistema di Gestione Qualità) certificato o meno ISO 9001

Per gli Studi sprovvisti di un Sistema di Gestione per la Qualità, è di ispirazione per avere un modello di riferimento per regolamentare la gestione interna e formalizzare le principali procedure organizzative di Studio.

 

  • STUDI GIA’ DOTATI DI UN SGQ (Sistema di Gestione Qualità) certificato o meno ISO 9001

Per gli Studi già dotati di un Sistema di Gestione UNI EN ISO 9001:2015, la UNI 11871 non richiede requisiti aggiuntivi ma solo fornisce alcuni spunti di miglioramento della “documentazione di sistema” già di dotazione, ed alcuni suoi passaggi possono essere utili per integrare il Regolamento Interno o le Procedure/Istruzioni operative già vigenti in Studio. 

Pertanto gli Studi già certificati ISO 9001 possono se lo desiderano richiedere una ulteriore certificazione secondo la norma UNI 11871 senza ulteriori oneri o modifiche sostanziali della documentazione, se non con limitate revisioni o specifiche.

 

L’unico requisito aggiuntivo rispetto a quelli già della UNI EN ISO 9001:2015 è relativo al tema della “Sostenibilità” declinato nella UNI 11871 in 3 sotto temi:

  • Sostenibilità ambientale;
  • Sostenibilità lavorativa;
  • Sostenibilità sociale.

Questo unico tema richiederebbe pertanto un’applicazione aggiuntiva da studiare e progettare caso per caso. 

Peraltro gli Studi che hanno già implementato anche i requisiti del Sistema di Gestione Ambientale a norma UNI EN ISO 14001:2015 – Sistema di Gestione Ambientale già dispongono di sufficienti elementi anche di conformità ai requisiti della sostenibilità ambientale e sono allineati alle previsioni UNI 11871 sul punto.

 

Di seguito: 

 

  • Tabella di corrispondenza tra l’indice della norma UNI 11871 e quello della norma UNI EN ISO 9001:2015 e della UNI EN ISO 14001:2015. 
  • Estratto del cap. 15 “CERTIFICAZIONE” UNI 11871, che specifica i requisiti per ottenere la relativa certificazione.

 

TABELLA DI CORRISPONDENZA (INDICE NORMA UNI 11871 RAPP. INDICE NORMA UNI EN ISO 9001:2015)

Norma UNI 11871  Norma UNI EN ISO 9001:2015
INTRODUZIONE INTRODUZIONE
CAP 1.SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE CAP 1.SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
CAP 2.RIFERIMENTI NORMATIVI CAP 2.RIFERIMENTI NORMATIVI
CAP 3.TERMINI E DEFINIZIONI CAP 3.TERMINI E DEFINIZIONI
CAP 4. PRINCIPI

……………………

…………………………………………….

CAP 4. CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE

  • Già nel MQ
CAP 5.  APPROCCIO ORGANIZZATIVO PER PROCESSI

CAP 6. INDIVUDUAZIONE ED ATTRIBUZIONE DEI RUOLI E DELLE RESPONSABILITA’

CAP 7. SELEZIONE DEI COMPONENTI DELLO STUDIO E GESTIONE DELLE LORO NECESSITA’ E ATTIVITA’

CAP 8. ORIENTAMENTO AI CLIENTI

……………………………………………..

CAP 5. PROCESSO DI LEADERSHIP

Par. 5.3 Ruoli, responsabilità e autorità nell’Organizzazione

  • Già nel MQ/RI/Organigramma/Funzionigramma/Procedure

CAP 7. PROCESSI DI SUPPORTO

Par. 5.1.2 Focalizzazione sul Cliente

  • Già nel MQ e nel RI
CAP 9. GESTIONE DEI RISCHI CAP. 6 PIANIFICAZIONE

Par. 6.1. Azioni per affrontare rischi e opportunità

  • Già nell’Analisi dei rischi
CAP 10. OBIETTIVO DEL MIGLIORAMENTO CONTINUO

……………………………………

CAP 10. MIGLIORAMENTO

Par.10.2. Non conformità ed azioni correttive

  • Già nel MQ e nelle Procedure
CAP 11. PROGRAMMAZIONE E SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ PROFESSIONALI CAP 6. PIANIFICAZIONE 

CAP 8. PROCESSO DI GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ OPERATIVE

  • Già nel MQ/RI/Procedure/Istruzioni/Circolari
CAP 12. ATTIVITA’ DI COMUNICAZIONE ESTERNA CAP. 5 PROCESSO DI LEDERSHIP 

Par. 5.2.2 Comunicare la politica per la qualità

CAP. 7 PROCESSIDI SUPPORTO 

Par. 7.4 Comunicazione

CAP 8. PROCESSO DI GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ OPERATIVE 

Par. 8.2.1 Comunicazione con il cliente

CAP. 9 VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI 

Par. 9.1.2 Soddisfazione del cliente

  • Già nel MQ/RI/Procedure/Istruzioni
CAP 13. SOSTENIBILITA’ Norma ISO 14001:2015 
CAP 14. RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI COGENTI CAP. 4 CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE 

Par. 4.1. Comprendere l’Organizzazione ed il suo contesto

  • Già nel MQ/RI nella Procedura adempimenti cogenti
CAP 15. CERTIFICAZIONE

……………………………………….

………………………………………

CAP. 9 VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI

Par. 9.2. Audit interno

Par. 9.3 Riesame della direzione

ESTRATTO ART.15 NORMA 11871: 

“Qualora lo Studio decida su base volontaria di sottoporsi alla certificazione di conformità alla presente norma, per l’efficace svolgimento della relativa procedura, sino all’ottenimento e ai successivi rinnovi della certificazione stessa, dovrebbe non solo provvedere alla corretta e tempestiva identificazione dei propri Componenti che hanno la responsabilità di pianificare, svolgere e coordinare le relative attività, ma favorire l’effettivo coinvolgimento anche di tutti gli altri suoi Componenti, affinché ciascuno per la propria parte vi collabori attivamente, dalla fase di analisi dei processi all’attuazione del sistema gestionale. 

A tali fini lo Studio dovrebbe effettuare una valutazione preliminare per redigere l’opportuna documentazione di sistema, che dovrebbe per esempio comprendere: 

  1. il codice etico specifico dello Studio; 
  2. il manuale descrittivo dell’organizzazione dello Studio, le modalità di gestione dei processi, i sistemi di autoverifica riguardanti l’idoneità, adeguatezza ed efficacia gestionale, nonché la documentazione e confronto periodico dei risultati raggiunti in rapporto agli obiettivi prefissati; 
  3. le procedure di sistema, con finalità pratiche immediate per la comprensione e utilizzo da parte dei Componenti dello Studio di volta in volta incaricati delle attività; 
  4. la lista delle istruzioni connesse all’esecuzione delle procedure operative di maggior rilievo, quali ad esempio la tutela dell’ambiente di lavoro sotto il profilo della sicurezza e salute, gli applicabili requisiti a fini di protezione della riservatezza dei dati personali, disposizioni antiriciclaggio e altre.

Gli ulteriori elementi significativi per la realizzazione di un sistema gestionale certificabile ai sensi della presente norma dovrebbero consistere quanto meno nell’applicazione dei seguenti criteri: 

  1. identificazione del contesto di riferimento, inteso come combinazione dei fattori esterni e interni che possono influenzare lo sviluppo dell’organizzazione e delle attività dello Studio e il perseguimento dei suoi obiettivi. L’analisi di contesto può fornire ai responsabili dello Studio un insieme di conoscenze da utilizzare, a livello sia strategico che operativo, ai fini dell’impostazione, attuazione e miglioramento continuo del sistema gestionale, individuando i punti di forza e di debolezza, i rischi e le opportunità da considerare e affrontare a tali fini; 
  2. individuazione e valutazione dei relativi processi anche sotto il profilo della procedura di certificazione di conformità; 
  3. conseguente analisi dei rischi connessi ai singoli processi, anche in termini di frequenza presunta dei potenziali eventi negativi, con stima basata sulla probabilità e il prevedibile impatto sullo Studio (per esempio in termini economici, operativi e reputazionali), per la determinazione delle future azioni di prevenzione o mitigazione e con regolare aggiornamento al verificarsi di mutazioni di contesto e/o della struttura organizzativa dello Studio (variazioni normative a qualsiasi livello, progressi tecnologici, sociali, ambientali e così via); 
  4. contestuale analisi delle opportunità di natura favorevole connesse all’avveramento dei rischi sopra identificati per lo Studio e per i propri Componenti, Clienti e soggetti terzi interessati, con analoga stima di frequenza, probabilità e impatto prevedibile, per la determinazione dei futuri programmi e delle azioni volte a cogliere tali opportunità e sfruttarne al meglio le conseguenze nell’ambito di potenziali mutazioni di contesto, struttura organizzativa e/o ambito di attività dello Studio; 
  5. determinazione dei ruoli da attribuire ai fini della procedura di certificazione (ottenimento e successivi rinnovi), nonché delle relative funzioni direttive, organizzative ed esecutive con le connesse responsabilità, da includere e aggiornare regolarmente per quanto risulta opportuno nell’organigramma dello Studio; 
  6. attività di informazione e formazione continua di tutti i Componenti dello Studio; 
  7. disposizioni e verifica periodica della loro attuazione in merito alla conservazione e costante reperibilità di tutta la documentazione di sistema, anche con riferimento agli esiti di volta in volta raggiunti, l’insorgere di eventuali imprevisti o difficoltà e le risultanze delle procedure di autoverifica come sopra indicato”. 

Contatti

Studio Baldin Euroquality Srl, 20149 – Milano
Mobile +39 333.344.6353
info@studiobaldineq.com
www.studiobaldineq.com

STUDI LEGALI: LEADERSHIP, COMUNICAZIONE, GESTIONE DELLE RU – 27 OTTOBRE, 3 e 10 NOVEMBRE IL MINIMASTER

Giovedì 27 Ottobre pomeriggio è in programma il primo dei 3 moduli del Minimaster organizzato con la Fondazione Forense dell’Ordine degli Avvocati di Milano nell’ambito del programma di formazione continua per Avvocati dedicato all’analisi dei processi concernenti la governance, le dinamiche di comunicazione interna ed esterna e la valorizzazione dei talenti di Studio.

 

Ogni modulo formativo ha un taglio pratico operativo ed è arricchito sempre da una preziosa case history realizzata da uno Studio, per una testimonianza in diretta sul tema specifico del modulo. 

 

MODULO 1: 27 OTTOBRE 2022 – ESERCITARE LA LEADERSHIP

  • Docenza a cura di Avv. Francesca Ferrario – Studio Lupi e Associati e Avv. Giovanna Raffaella Stumpo
  • Case History: Studio Bonelli Erede with Lombardi, Avv. Marcello Giustiniani

 

MODULO 2: 3 NOVEMBRE 2022 – GESTIRE E VALORIZZARE IL CAPITALE UMANO

  • Docenza a cura di Dott. Gaia Francieri – Studio Chiomenti e Avv. Giovanna Raffaella Stumpo
  • Case History: Dentons Europe, Avv. Federico Sutti

 

MODULO 3: 10 NOVEMBRE 2022 – VALORIZZARE LA LEADERSHIP ED IL CAPITALE UMANO

  • Docenza a cura di Avv. Maria Grazia Monegat (crediti in materia obbligatoria) e Avv. Giovanna Raffaella Stumpo
  • Case History: Studio Toffoletto De Luca Tamajo e Soci, Avv. Franco Toffoletto

 

La partecipazione all’80% del Minimaster (Webinar con collegamento alla piattaforma ZOOM della Fondazione Forense nei pomeriggi di Giovedì 27 Ottobre, Giovedì 3 Novembre, Giovedì 10 Novembre –ore 14.00 -18.00) consente l’attribuzione di n. 8 crediti formativi di cui 2 in materia obbligatoria. 

 

Per il programma completo del MINIMASTER consulta la locandina 

https://bit.ly/3rRCRmE

Per iscriverti al MINIMASTER vai a Formasfera

https://bit.ly/2OGuAgo

 

SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE: SI RICHIEDONO PROGETTI PER RIPENSARE LE CITTA’ EUROPEE NEL RISPETTO DEI VALORI DEL NUOVO BAUHAUS UE

L’iniziativa urbana europea (IUE) ha pubblicato nei giorni scorsi un invito aperto fino a metà gennaio 2023, a presentare proposte per un importo di 50 milioni di € a sostegno dell’innovazione urbana e delle capacità delle città europee di costruire uno sviluppo urbano sostenibile; nel rispetto dei valori fondamentali del nuovo Bauhaus Europeo (estetica, sostenibilità, inclusione), verso la transizione verde del tessuto urbano ed abitativo.

Dotata di un’apposita voce di bilancio del FESR – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale dell’importo di 450 milioni di €, l’IUE è un nuovo strumento a sostegno della dimensione urbana della politica di coesione nel periodo 2021-2027.  Almeno l’8% delle risorse del FESR in ciascuno Stato membro deve essere investito in priorità e progetti selezionati dalle città stesse e basati sulle rispettive strategie di sviluppo urbano sostenibile. Oltre a sostenere l’innovazione, l’IUE sostiene le capacità di tutte le aree urbane in tutta Europa; ed anche fornisce dati concreti per l’elaborazione delle politiche e la condivisione delle conoscenze in materia di sviluppo urbano sostenibile, fra le altre cose attraverso l’agenda urbana per l’UE.

In proposito Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme, ha dichiarato: “I progetti innovativi sul terreno che traducono in realtà i valori del nuovo Bauhaus europeo sono fondamentali per una transizione verde inclusiva che offra a tutti soluzioni mirate a un’elevata qualità della vita. Mi appello alla visione e alla creatività delle città dell’UE perché sappiano sfruttare al meglio l’opportunità di finanziamento offerta oggi dall’iniziativa urbana europea per migliorare la vita dei cittadini e rappresentare un valido esempio per chi intende cimentarsi nelle complesse sfide urbane del nuovo Bauhaus europeo.”

Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, ha aggiunto: “Le città svolgono un ruolo importante nella trasformazione sostenibile. Si trovano in una posizione privilegiata non solo per coinvolgere i cittadini, ma anche per sviluppare la diversità culturale e il patrimonio culturale al fine di trasformare i nostri spazi di vita e la nostra mentalità. Con questo nuovo invito intendiamo ancorare saldamente i valori del nuovo Bauhaus europeo alla costruzione e al funzionamento delle città, il più possibile vicino ai cittadini. Sono impaziente di vedere i progetti prendere vita e diffondersi in tutta Europa.”

Vai al Comunicato Stampa per approfondire

COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 11 OTTOBRE 2022: NUOVO BAUHAUS EUROPEO NELL’AMBITO DELLA POLITICA DI COESIONE – LANCIO DI UN INVITO A PRESENTARE PROGETTI INNOVATIVI NELLE CITTÀ PER UN IMPORTO DI 50 MILIONI DI € 

L’iniziativa urbana europea (IUE) pubblica oggi un invito a presentare proposte per un importo di 50 milioni di € al fine di sostenere l’innovazione urbana e le capacità delle città di costruire uno sviluppo urbano sostenibile. 

L’invito a presentare proposte rappresenta una perfetta trasposizione pratica dei valori fondamentali del nuovo Bauhaus europeo (estetica, sostenibilità e inclusione) e consentirà l’attuazione di progetti emblematici (“dimostratori”) relativi alla seconda generazione del nuovo Bauhaus europeo, dopo che i primi sei progetti dimostratori sono stati finanziati nell’ambito di Orizzonte Europa

L’IUE fa parte del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).

L’invito si rivolge a progetti che stimolino la trasformazione nelle città e abbiano il potenziale di generare investimenti e di ispirare altri progetti della politica di coesione, in linea con i principi del nuovo Bauhaus europeo. 

Tali progetti devono essere collegati ai 4 temi seguenti:

  1. costruire e ristrutturare edifici con spirito improntato alla circolarità e alla neutralità in termini di emissioni di carbonio;
  2. preservare e trasformare il patrimonio culturale;
  3. adattare e trasformare edifici puntando a soluzioni abitative a prezzi accessibili
  4. riqualificare gli spazi urbani.

Il FESR finanzierà l’80% del costo dei progetti selezionati. Ciascun progetto può ricevere fino a 5 milioni di €. 

Parte di questi finanziamenti sosterranno il trasferimento di soluzioni innovative verso altre città d’Europa, al fine di rafforzarne ancor più l’impatto, in particolare nelle città e nelle Regioni che più necessitano di un sostegno alla trasformazione verso il futuro verde. 

A più lungo termine, le Autorità urbane beneficiarie del sostegno istituiranno partenariati di trasferimento con altre tre città interessate a riprodurre parti di progetti o progetti completi. L’invito è aperto fino a metà gennaio 2023.

Contesto 

Il nuovo Bauhaus europeo è stato lanciato dalla presidente von der Leyen nel settembre 2021. Aggiunge una dimensione culturale al Green Deal e accelera la transizione verde con cambiamenti tangibili sul terreno, combinando i valori dell’estetica, della sostenibilità e dell’inclusione.

Dotata di un’apposita voce di bilancio del FESR dell’importo di 450 milioni di €, l’iniziativa urbana europea (IUE) è un nuovo strumento a sostegno della dimensione urbana della politica di coesione nel periodo 2021-2027. 

Almeno l’8% delle risorse del FESR in ciascuno Stato membro deve essere investito in priorità e progetti selezionati dalle città stesse e basati sulle rispettive strategie di sviluppo urbano sostenibile.

Oltre a sostenere l’innovazione, l’IUE sostiene le capacità di tutte le aree urbane in tutta Europa. Fornisce dati concreti per l’elaborazione delle politiche e la condivisione delle conoscenze in materia di sviluppo urbano sostenibile, fra le altre cose attraverso l’agenda urbana per l’UE.

L’IUE è gestita dalla Commissione e dalla Regione francese Hauts-de-France. Si basa sulle Azioni urbane innovative del periodo di programmazione 2014-2020, con accento ancora più marcato sull’innovazione urbana, sulla sostenibilità e sulla replicabilità in altre città.

Per ulteriori informazioni

Iniziativa urbana europea

Pagina web del nuovo Bauhaus europeo

L’ITALIA E’ TRA I SITI CHE ENTRO FINE 2023 OSPITERANNO I PRIMI COMPUTER QUANTISTICI EUROPEI

Nei giorni scorsi la Commissione UE ha annunciato che l’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo (EuroHPC) ha selezionato i 6 siti che entro la fine del 2023 ospiteranno i primi computer quantistici europei (saranno situati in Cechia, Germania, Spagna, Francia, Italia e Polonia) che verranno integrati in loco nei supercomputer esistenti, a formare un’ampia rete che si estenderà su tutta l’Europa. 

Questi nuovi computer quantistici avvicinano l’UE al raggiungimento degli obiettivi per il decennio digitale; vale a dire disporre del primo computer con accelerazione quantistica UE entro il 2025 ed essere all’avanguardia in termini di capacità quantistiche entro il 2030. Si tratta di un’iniziativa europea in tutto e per tutto: le macchine saranno costituite interamente da hardware e software europei per sfruttare la tecnologia europea sviluppata nell’ambito delle iniziative quantistiche finanziate dall’UE, dei programmi di ricerca nazionali e di finanziamenti privati.

Con un investimento totale previsto che ammonta a oltre 100 milioni di €, una metà dei quali proviene dall’UE e l’altra metà dai 17 Paesi che partecipano all’EuroHPC. 

In proposito Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, ha dichiarato: “Si tratta di un progetto esemplare per il suo carattere profondamente europeo. Mettendo in comune le nostre risorse e il nostro know-how possiamo assumere un ruolo guida in un settore essenziale per il futuro della nostra società digitale, contribuendo così alla nostra lotta contro i cambiamenti climatici. Quello odierno è un passo fondamentale verso la realizzazione della visione che intende creare in Europa un’infrastruttura di supercalcolo e calcolo quantistico di livello mondiale accessibile in tutta l’UE.”

Vai al Comunicato Stampa per approfondire

COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 4 OTTOBRE 2022: L’UE DIFFONDE LA SUA PRIMA TECNOLOGIA QUANTISTICA IN 6 SITI DISTRIBUITI IN VARIE PARTI D’EUROPA

Oggi l’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo (EuroHPC) ha annunciato la selezione di 6 siti che ospiteranno i primi computer quantistici europei: saranno situati in Cechia, Germania, Spagna, Francia, Italia e Polonia. 

I computer quantistici verranno integrati in loco nei supercomputer esistenti e formeranno così un’ampia rete che si estenderà su tutta l’Europa. 

L’investimento totale previsto ammonta a oltre 100 milioni di €, una metà dei quali proviene dall’UE e l’altra metà dai 17 Paesi che partecipano all’EuroHPC. 

Ricercatori accademici e operatori dell’industria, ovunque si trovino in Europa, saranno ora in grado di accedere a questi 6 computer quantistici basati su tecnologie europee all’avanguardia. I nuovi computer quantistici risponderanno inoltre alla crescente domanda di risorse per il calcolo quantistico e di potenziali nuovi servizi da parte dell’industria e del mondo accademico europei. Nel giro di poche ore saranno in grado di risolvere problemi complessi relativi a settori quali la salute, il cambiamento climatico, la logistica o il consumo di energia, rispetto ai mesi e agli anni richiesti dai sistemi attuali, e lo faranno consumando molta meno energia.

Si prevede che i nuovi computer quantistici saranno disponibili nei 6 siti indicati entro la seconda metà del 2023. 

Sosterranno un’ampia gamma di applicazioni di rilevanza industriale, scientifica e sociale per l’Europa:

  • lo sviluppo molto più rapido ed efficiente di nuove medicine, grazie alla creazione di un “gemello digitale” di un corpo umano su cui ad esempio condurre sperimentazioni virtuali di farmaci;
  • la risoluzione di complessi problemi di logistica e di programmazione per aiutare le imprese a risparmiare tempo e carburante;
  • lo sviluppo e la possibilità di testare in un ambiente virtuale nuovi materiali come polimeri per aerei, convertitori catalitici per automobili, celle solari o superconduttori a temperatura ambiente in grado di immagazzinare energia a tempo indeterminato.

Questi nuovi computer quantistici ci avvicinano al raggiungimento dei nostri obiettivi per il decennio digitale, vale a dire disporre del nostro primo computer con accelerazione quantistica entro il 2025 ed essere all’avanguardia in termini di capacità quantistiche entro il 2030. Si tratta di un’iniziativa europea in tutto e per tutto: le macchine saranno costituite interamente da hardware e software europei per sfruttare la tecnologia europea sviluppata nell’ambito delle iniziative quantistiche finanziate dall’UE, dei programmi di ricerca nazionali e degli investimenti privati.

Prossime tappe

L’annuncio odierno si inserisce in un impegno di più ampio respiro dell’UE, che si sta adoperando per integrare i computer e i simulatori quantistici europei come acceleratori nell’infrastruttura di supercalcolo. In futuro saranno inoltre acquistati più computer quantistici. Per sviluppare ulteriormente il calcolo quantistico e più specificamente il software quantistico, la Commissione prevede di istituire centri di eccellenza per la scienza e l’industria incentrati su casi di utilizzo sia accademico sia industriale di computer e simulatori quantistici. Questi centri, rivolti a tutti gli appartenenti al settore dell’industria ed al mondo accademico, come pure alla più ampia comunità di utenti della tecnologia quantistica, saranno un punto di riferimento per le applicazioni quantistiche accademiche e industriali e forniranno alle Organizzazioni europee servizi, sostegno e librerie con modalità simili a quelle impiegate attualmente per i centri di eccellenza per il calcolo ad alte prestazioni.

Contesto

I 17 Paesi partecipanti all’iniziativa quantistica EuroHPC sono: Belgio, Cechia, Danimarca, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Finlandia, Svezia e Norvegia.

Impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo

L’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo (EuroHPC) è un’entità giuridica e finanziaria creata nel 2018 per permettere all’UE ed ai Paesi partecipanti alla EuroHPC di coordinare i loro sforzi e mettere in comune le risorse con l’obiettivo di fare dell’Europa un leader mondiale del supercalcolo. 

Nel luglio 2021 il Consiglio ha adottato il regolamento EuroHPC, con un ulteriore investimento di 7 miliardi di €. 

L’EuroHPC ha già finanziato il progetto ibrido per il calcolo ad alte prestazioni e il simulatore quantistico (HPCQS), iniziato alla fine del 2021. Il progetto mira a integrare 2 simulatori quantistici, ognuno dei quali controlla circa 100+ bit quantistici (qubit) in 2 supercomputer già esistenti:

  • il supercomputer Joliot Curie di GENCI, l’Organizzazione nazionale francese di supercalcolo, con sede in Francia;
  • il supercomputer JUWELS del centro di supercalcolo Jülich, con sede in Germania.

In questo modo il progetto HPCQS diventerà un incubatore per un sistema unico al mondo di calcolo ibrido basato su calcolo quantistico e supercalcolo.

Iniziativa faro sulle tecnologie quantistiche

Nel 2016 i portatori di interessi del settore quantistico europeo hanno pubblicato il manifesto quantistico che ha portato al lancio nel 2018 di un’iniziativa di ricerca e innovazione collaborativa, finanziata dall’UE con 1 miliardo di € per un periodo di 10 anni: l’iniziativa faro sulle tecnologie quantistiche.

Inizia ora la nuova fase dell’iniziativa faro sulle tecnologie quantistiche (finanziata a titolo di Orizzonte Europa): consoliderà e amplierà la leadership della ricerca europea nelle tecnologie quantistiche e faciliterà lo sfruttamento dei suoi risultati da parte dell’industria. 

I progetti dell’iniziativa faro sulle tecnologie quantistiche creano e sviluppano tecnologie per le attività a valle (downstream), quali la diffusione di computer e simulatori nell’ambito della EuroHPC o la realizzazione di un’infrastruttura di distribuzione a chiave quantistica (QKD) nell’ambito dell’iniziativa dell’infrastruttura europea di comunicazione quantistica (EuroQCI).

Per ulteriori informazioni

Comunicato stampa sull’EuroHPC: selezionati i 6 siti che ospiteranno i primi computer quantistici europei

Tecnologia quantistica

Iniziativa faro sulle tecnologie quantistiche

D&I PER LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE NELLE ORGANIZZAZIONI: Nella Rivista AIDP, Network di Manager e Professionisti HR, il mio articolo di approfondimento

Il 7 e 8 Ottobre a Bologna presso il Centro Congressi di FICO Eataly World si terrà il 51° Congresso Nazionale di AIDP – Associazione Italiana per la Direzione del Personale incentrato sui temi:

  • dell’Inclusione,
  • del Digitale,
  • della Sostenibilità e
  • delle Organizzazioni ibride.

Grazie alla Redazione AIDP che mi ha consentito di dare il mio contributo con l’articolo “Diversità ed inclusione come parte integrante del quadro per la corretta gestione delle RU delle Organizzazioni” pubblicato nella Rivista cartacea che sarà veicolata in occasione dei lavoro del Congresso, e che è anche disponibile nella versione “più estesa” on –line, sul blog aidp: DIVERSITÀ ED INCLUSIONE | AIDP Blog.

Per approfondire i temi del Congresso: https://congresso.aidp.it/
Leggi l’articolo: Copertina PDF

L’EUROPA CONFERMA IL DATO DEL CALO DELLA CO2, LEGATO ALLA CRESCITA DELLE IMMATRICOLAZIONI DI AUTO ELETTRICHE

L’ Agenzia Europea dell’Ambiente ha confermato nei giorni scorsi che le emissioni medie di CO2 delle autovetture nuove immatricolate nell’UE, in Islanda, in Norvegia e nel Regno Unito nel 2020 sono diminuite del 12% rispetto ai livelli del 2019.

Si tratta di gran lunga del maggiore calo annuo di emissioni inquinanti dall’inizio dell’applicazione delle norme in materia di CO2, nell’anno 2010.

Vai al Comunicato Stampa della Commissione UE per approfondire

COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 27 SETTEMBRE 2022: AZIONE PER IL CLIMA – CALANO LE EMISSIONI DI CO2 DELLE AUTOVETTURE CON L’AUMENTO DELLE VENDITE DI VEICOLI A BASSE E A ZERO EMISSIONI

 

I dati finali di monitoraggio pubblicati ieri dall’Agenzia Europea dell’ Ambiente confermano che le emissioni medie di CO2 delle autovetture nuove immatricolate nell’UE, in Islanda, in Norvegia e nel Regno Unito nel 2020 sono diminuite del 12% rispetto ai livelli del 2019.

 

Si tratta di gran lunga del maggiore calo annuo delle emissioni dall’applicazione delle norme in materia di CO2 nel 2010, e coincide con la fase di introduzione di norme più rigorose in materia di emissioni di CO2 per il parco veicoli dell’UE a partire dal 1º gennaio 2020.

 

Per il periodo 2020-2024 il regolamento fissa gli obiettivi di emissione di CO2 per l’intero parco veicoli dell’UE a 95g CO2/km per le autovetture di nuova immatricolazione e a 147g CO2/km per i furgoni di nuova immatricolazione: in questo modo i costruttori sono fortemente incentivati a produrre veicoli più puliti.

 

L’aumento della quota di immatricolazioni di veicoli elettrici è stato un fattore importante: 

le vendite sono triplicate, passando dal 3,5% nel 2019 all’11,6% nel 2020; le misure mirate per la ripresa messe in atto dagli Stati Membri hanno inoltre stimolato la diffusione di veicoli a basse e a zero emissioni e gli investimenti nelle infrastrutture di ricarica.

 

Nonostante la contrazione complessiva del mercato delle autovetture nuove nel 2020 dovuta alla pandemia di COVID-19, il numero totale di nuove auto elettriche è aumentato, raggiungendo per la prima volta oltre 1 milione di acquisti. 

Dai dati definitivi emerge che la Legislazione europea sulle norme in materia di emissioni di CO2 continua a essere uno strumento efficace per ridurre le emissioni di autovetture e furgoni.

 

La maggior parte dei costruttori ha rispettato gli obiettivi, ma i dati definitivi odierni confermano che saranno riscossi oltre 500 milioni di € dai costruttori che nel 2020 hanno sforato gli obiettivi per le emissioni. 

 

Tra le proposte della Commissione presenti nel pacchetto “Pronti per il 55%” presentato nel luglio 2021 rientra un’ulteriore revisione delle norme in materia di emissioni di CO2 per allinearle alle più elevate ambizioni dell’UE in materia di clima.

 

Per ulteriori info: v. qui.

16 – 22 SETTEMBRE 2022: SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITA’

Sono circa 3.000 le città europee che quest’anno partecipano alla Settimana europea della mobilità, in programma dal 16 al 22 settembre, con attività organizzate in tutta Europa a favore della mobilità attiva comprendenti giornate senza auto, festival ciclistici, esposizioni di veicoli elettrici e laboratori.

 

In proposito Adina Vălean, Commissaria per i Trasporti, ha dichiarato: “Ogni città ha le proprie peculiarità e le soluzioni migliori sono quelle che meglio rispondono alle esigenze dei cittadini. Anche quest’anno circa 3.000 città e comuni di oltre 40 paesi partecipano alla Settimana europea della mobilità, dimostrando il loro impegno a favore di infrastrutture e servizi di trasporto più efficienti per collegare meglio i propri cittadini, non solo nelle città stesse, ma anche con il resto delle regioni e dell’Europa. Vorrei in particolare dare il benvenuto alle città ucraine che si uniscono a noi quest’anno, nonostante il loro paese sia alle prese con la guerra di aggressione russa.

 

Vai al Comunicato stampa della Commissione UE per approfondire

COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 16 SETTEMBRE 2022: SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITÀ: MIGLIORI COLLEGAMENTI PER UNA MOBILITÀ URBANA SOSTENIBILE

 

Quest’anno circa 3.000 città europee partecipano alla Settimana europea della mobilità, che inizia oggi e termina il 22 settembre.

Mai come oggi è importante che tutti adottino la mobilità attiva, i trasporti pubblici e altre soluzioni di trasporto pulite e intelligenti. Queste scelte consapevoli riducono il consumo di energia e le emissioni, aiutano a risparmiare denaro e promuovono uno stile di vita sano.

Le attività organizzate in tutta Europa questa settimana comprendono giornate senza auto, festival ciclistici, esposizioni di veicoli elettrici e laboratori.

 

Quest’anno la Settimana europea della mobilità cade nello stesso periodo della conferenza delle Giornate della mobilità urbana, che si terrà dal 20 al 22 settembre a Brno, in collaborazione con la presidenza ceca del Consiglio dell’Unione europea, e delle Giornate per la sicurezza ROADPOL, il cui obiettivo è ridurre il numero delle vittime di incidenti stradali in Europa.

 

 

LA COMMISSIONE UE PROPONE UNA LEGGE PER LA LIBERTA’ DEI MEDIA

La Commissione europea ha adottato nei giorni scorsi una legge europea per la libertà dei media contenente una nuova serie di norme per proteggere il pluralismo e l’indipendenza dei media nell’UE. Ha inoltre adottato una Raccomandazione complementare, con l’obiettivo di incoraggiare la creazione di garanzie interne per l’indipendenza editoriale.

In proposito Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, ha dichiarato: “Negli ultimi anni abbiamo assistito a varie forme di pressione sui media: è giunto il momento di agire. Dobbiamo stabilire principi chiari: nessun giornalista dovrebbe essere spiato a causa del suo lavoro e nessun mezzo di comunicazione pubblico dovrebbe diventare un mezzo di propaganda. Oggi proponiamo, per la prima volta in assoluto, garanzie comuni per proteggere la libertà e il pluralismo dei media nell’UE.”

 

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha aggiunto: “L’UE è il più grande mercato unico democratico del mondo. Le imprese del settore dei media svolgono un ruolo fondamentale ma devono far fronte a un calo delle entrate, a minacce alla libertà ed al pluralismo dei media, all’emergere di piattaforme online di dimensioni molto grandi ed a un mosaico di norme nazionali diverse. La legge europea per la libertà dei media prevede garanzie comuni a livello dell’UE per garantire l’espressione di una pluralità di voci e la possibilità per i nostri media di operare senza ingerenze, private o pubbliche. Un nuovo garante europeo promuoverà un’applicazione efficace di queste nuove norme sulla libertà dei media e controllerà le concentrazioni dei media per garantire che non ostacolino il pluralismo.”

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COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 16 SETTEMBRE 2022: LEGGE EUROPEA PER LA LIBERTÀ DEI MEDIA – LA COMMISSIONE PROPONE NORME PER PROTEGGERE IL PLURALISMO E L’INDIPENDENZA DEI MEDIA NELL’UE

La Commissione europea ha adottato oggi una legge europea per la libertà dei media: una nuova serie di norme per proteggere il pluralismo e l’indipendenza dei media nell’UE. 

La proposta di Regolamento prevede, tra l’altro, garanzie contro le ingerenze politiche nelle decisioni editoriali e contro la sorveglianza. Pone l’accento sull’indipendenza e sul finanziamento stabile dei media del servizio pubblico come pure sulla trasparenza della proprietà dei media e sulla distribuzione della pubblicità statale. Stabilisce inoltre misure finalizzate alla tutela dell’indipendenza dei responsabili editoriali ed alla divulgazione di conflitti di interesse. 

La legge affronterà infine la questione delle concentrazioni dei media e creerà un nuovo comitato europeo indipendente per i servizi dei media, costituito dalle autorità nazionali di regolamentazione dei media. 

La Commissione ha inoltre adottato una Raccomandazione complementare con l’obiettivo di incoraggiare la creazione di garanzie interne per l’indipendenza editoriale.

Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, ha dichiarato: “Negli ultimi anni abbiamo assistito a varie forme di pressione sui media: è giunto il momento di agire. Dobbiamo stabilire principi chiari: nessun giornalista dovrebbe essere spiato a causa del suo lavoro e nessun mezzo di comunicazione pubblico dovrebbe diventare un mezzo di propaganda. Oggi proponiamo, per la prima volta in assoluto, garanzie comuni per proteggere la libertà e il pluralismo dei media nell’UE.”

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: “L’UE è il più grande mercato unico democratico del mondo. Le imprese del settore dei media svolgono un ruolo fondamentale ma devono far fronte a un calo delle entrate, a minacce alla libertà ed al pluralismo dei media, all’emergere di piattaforme online di dimensioni molto grandi ed a un mosaico di norme nazionali diverse. La legge europea per la libertà dei media prevede garanzie comuni a livello dell’UE per garantire l’espressione di una pluralità di voci e la possibilità per i nostri media di operare senza ingerenze, private o pubbliche. Un nuovo garante europeo promuoverà un’applicazione efficace di queste nuove norme sulla libertà dei media e controllerà le concentrazioni dei media per garantire che non ostacolino il pluralismo.”

No alle ingerenze politiche e allo spionaggio, sì a finanziamenti stabili

La legge europea per la libertà dei media farà sì che i media – pubblici e privati – possano operare più facilmente a livello transfrontaliero nel mercato interno dell’UE, senza pressioni indebite e nel contesto della trasformazione digitale dello spazio mediatico. 

  • Tutela dell’indipendenza editoriale: il regolamento imporrà agli Stati membri di rispettare l’effettiva libertà editoriale dei fornitori di servizi di media e di migliorare la protezione delle fonti giornalistiche. Inoltre i fornitori di servizi di media dovranno assicurare la trasparenza della proprietà, divulgando pubblicamente tali informazioni, e adottare misure volte a garantire l’indipendenza delle decisioni editoriali individuali.
  • No all’uso di software spia ai danni dei media: la legge per la libertà dei media prevede solide garanzie contro l’uso di software spia ai danni dei media, dei giornalisti e delle loro famiglie.
  • Indipendenza dei media del servizio pubblico: laddove esistano media del servizio pubblico, i finanziamenti loro erogati dovrebbero essere adeguati e stabili, in modo da garantire l’indipendenza editoriale. Il direttore e il consiglio di amministrazione dei media del servizio pubblico dovranno essere nominati con una procedura trasparente, aperta e non discriminatoria. Gli organi di informazione del servizio pubblico dovranno fornire una pluralità di informazioni e opinioni in modo imparziale, in conformità alla loro missione di servizio pubblico.
  • Test del pluralismo dei media: la legge per la libertà dei media impone agli Stati membri di valutare l’impatto delle concentrazioni del mercato dei media sul pluralismo dei media e sull’indipendenza editoriale. Prevede inoltre che qualsiasi misura adottata da uno Stato membro, legislativa, regolamentare o amministrativa, che comporti possibili ripercussioni sui media, sia debitamente giustificata e proporzionata.
  • Trasparenza delle pubblicità statali: la legge per la libertà dei media stabilirà nuovi requisiti per la distribuzione della pubblicità statale ai media affinché la distribuzione sia trasparente e non discriminatoria. La legge migliorerà inoltre la trasparenza e l’obiettività dei sistemi di misurazione dell’audience, che hanno un impatto sugli introiti pubblicitari dei media, in particolare online.
  • Protezione dei contenuti mediatici online: sulla base della legge sui servizi digitali, la legge per la libertà dei media prevede garanzie contro la rimozione ingiustificata di contenuti mediatici prodotti secondo gli standard professionali. Nei casi che non comportano rischi sistemici come la disinformazione, le piattaforme online di dimensioni molto grandi che intendono rimuovere determinati contenuti mediatici leciti considerati contrari alle politiche della piattaforma dovranno comunicare i motivi della prevista rimozione ai fornitori di servizi di media prima che la stessa abbia effetto. Eventuali reclami presentati dai fornitori di servizi di media dovranno essere trattati da tali piattaforme in via prioritaria.
  • Nuovo diritto dell’utente di personalizzazione dell’offerta mediatica: la legge per la libertà dei media introdurrà il diritto di personalizzare l’offerta mediatica su dispositivi e interfacce, come le TV connesse, consentendo agli utenti di modificare le impostazioni predefinite in modo che queste riflettano le loro preferenze.

La proposta è accompagnata da una Raccomandazione che stabilisce una serie di migliori pratiche volontarie raccolte dal settore e volte a promuovere l’indipendenza editoriale e una maggiore trasparenza della proprietà. La Raccomandazione fornisce un pacchetto di strumenti comprendente misure volontarie che le imprese del settore dei media possono prendere in considerazione, quali ad esempio condizioni favorevoli per la produzione indipendente di contenuti editoriali, soluzioni per consentire ai giornalisti di partecipare alle decisioni cruciali per il funzionamento degli organi di informazione o strategie volte a garantire la stabilità a lungo termine della produzione di contenuti informativi.

Un Garante europeo della libertà dei media 

La Commissione propone di istituire un Comitato europeo per i servizi dei media indipendente, costituito dalle Autorità nazionali di regolamentazione dei media. Il comitato promuoverà l’applicazione efficace e coerente del quadro normativo unionale sui media, in particolare assistendo la Commissione nella preparazione di orientamenti sulle questioni di regolamentazione dei media. Sarà inoltre in grado di formulare pareri in merito alle misure e alle decisioni nazionali riguardanti i mercati dei media e le concentrazioni del mercato dei media.

Il Comitato coordinerà inoltre le misure normative nazionali relative ai media di Paesi terzi che presentano un rischio per la sicurezza pubblica per garantire che tali media non eludano le norme applicabili nell’UE. Il Comitato organizzerà anche un dialogo strutturato tra le piattaforme online di dimensioni molto grandi e il settore dei media per promuovere l’accesso a diverse offerte mediatiche e monitorare il rispetto da parte delle piattaforme delle iniziative di autoregolamentazione, come il codice di buone pratiche dell’UE sulla disinformazione.

Prossime tappe

Spetta ora al Parlamento europeo e agli Stati membri discutere la proposta di Regolamento della Commissione secondo la procedura legislativa ordinaria. Una volta adottato, il Regolamento sarà direttamente applicabile in tutta l’Unione europea. La Commissione incoraggerà le discussioni, in particolare nell’ambito del Forum europeo dei mezzi di informazione, sulle pratiche volontarie delle imprese del settore dei media connesse alla raccomandazione che accompagna la proposta.

Contesto

I media indipendenti svolgono una funzione di controllo pubblico, sono un pilastro fondamentale della democrazia e rappresentano una parte significativa e dinamica della nostra economia. Svolgono un ruolo fondamentale nel creare una sfera pubblica, plasmano l’opinione pubblica e fanno sì che chi detiene il potere debba rendere conto del proprio operato. A livello mondiale l’Unione europea rimane un baluardo della libertà e dell’indipendenza dei media.

Stanno emergendo tuttavia tendenze sempre più preoccupanti in tutta l’UE. La Commissione monitora attentamente tutti questi sviluppi tramite la relazione sullo Stato di diritto e altri strumenti quali l’Osservatorio del pluralismo dei media. Le sfide individuate nelle precedenti relazioni sullo Stato di diritto hanno portato a diverse iniziative dell’UE, tra cui una raccomandazione sulla sicurezza dei giornalisti e misure contro le azioni legali abusive tese a bloccare la partecipazione pubblica (SLAPP).

La legge europea per la libertà dei media è stata annunciata dalla Presidente von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione 2021. Si basa sulle relazioni sullo Stato di diritto della Commissione e sulla revisione della direttiva sui servizi di media audiovisivi, che prevede il coordinamento a livello dell’UE delle normative nazionali in materia di media audiovisivi. La legge si fonda inoltre sulla legge sui servizi digitali e sulla legge sui mercati digitali, come pure sul nuovo codice di buone pratiche sulla disinformazione. Farà parte dell’impegno dell’UE nel promuovere la partecipazione democratica, far fronte alla disinformazione e sostenere la libertà e il pluralismo dei media, come previsto nell’ambito del piano d’azione per la democrazia europea.

Questa proposta integra la raccomandazione sulla protezione, la sicurezza e l’emancipazione dei giornalisti, adottata di recente, e la direttiva per proteggere i giornalisti e i difensori dei diritti da contenziosi abusivi (pacchetto anti-SLAPP). La legge per la libertà dei media opera inoltre in sinergia con iniziative riguardanti la sostenibilità, la resilienza e la trasformazione digitale del settore dei media, adottate nell’ambito del piano d’azione per i media e l’audiovisivo e delle norme rivedute sul diritto d’autore. La proposta si basa su un’ampia consultazione dei portatori di interessi, compresa una consultazione pubblica.

Per ulteriori informazioni

Pagina informativa: legge europea per la libertà dei media

Scheda informativa: legge europea per la libertà dei media

Proposta e raccomandazione sulla legge europea per la libertà dei media