Con grande piacere annuncio che è in distribuzione in questi giorni ai Soci di AICQ – Associazione Italiana Cultura Qualità, il numero 5 della Rivista Qualità di AICQ per l’anno 2024.
Di seguito, trovate la pagina con il mio Editoriale dal titolo “#migrazioniclimatiche” e le mie interviste di questo numero. Inoltre, il 25 novembre 2024 ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e nella Rivista potrete leggere il mio articolo dal titolo “Analisi e commento alla Direttiva UE/2024/1385 sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica”:
Sono disponibili in FormaSfera per le iscrizioni, i prossimi corsi di formazione on-line da me organizzati con la Fondazione Forense del COA di Milano, accreditati per la formazione continua. Questi incontri di alto profilo offrono opportunità di aggiornamento essenziale per gli avvocati che desiderano approfondire temi di cruciale rilevanza e acquisire crediti formativi obbligatori.
Corso del 2 Dicembre 2024
Titolo: Comunicazione Esterna, Web, Social Media e Metaverso: Sfida, Opportunità e/o Rischio per il Professionista Legale?
Data e orario: Lunedì 2 dicembre 2024, dalle 14:00 alle 18:00
Modalità: Webinar su piattaforma Zoom. Il link per la partecipazione sarà inviato il giorno prima dell’evento
Quota di partecipazione: €40,00
Crediti formativi: 3 crediti, di cui 1 in materia obbligatoria
Programma e Temi: Il corso esamina il ruolo della comunicazione digitale e delle nuove tecnologie nel contesto legale, con una particolare attenzione al quadro regolamentare e deontologico, indispensabile per operare correttamente nelle piattaforme digitali.
Relatori:
Avv. Giorgio Treglia – Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Milano, su deontologia e promozione
Avv. Giovanna Raffaella Stumpo – Consulente di marketing legale, su strategie e linguaggi dei social media
Dott.ssa Veronica Da Riol e Dott.ssa Monia Massarini – Manager Osborne Clarke, su business development e posizionamento del brand
Dott.ssa Giulia Ravasio – Studio Legale Orsingher Ortu, su tecnologia e creatività nella comunicazione legale
Dott.ssa Elisa Zetti – Legance, su media relation e ufficio stampa
Avv. Valeria Patermo e Dott. Manfredi Spagnolo – Studio Legale Spagnolo e Associati, sulla presenza nel metaverso
Per maggiori dettagli, è possibile consultare la locandina completa qui.
Corso del 18 Dicembre 2024
Titolo: Il Ruolo dell’Avvocato nelle Relazioni con Tutte le Parti Interessate alla Luce del Codice Deontologico Forense
Data e orario: Mercoledì 18 dicembre 2024, dalle 14:00 alle 18:00
Modalità: Webinar su piattaforma Zoom. Link inviato via email il giorno prima
Quota di partecipazione: €30,00
Crediti formativi: 3 crediti, di cui 2 in materia obbligatoria
Programma e Temi: Un approfondimento teorico e pratico sulle disposizioni del Codice Deontologico Forense aggiornato, analizzando principi strutturali, obblighi di condotta, sanzioni e regolamentazione per la comunicazione e il marketing legale.
Relatori:
Avv. Francesca Zanasi – Vice Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano (introduzione e saluti)
Avv. Ettore Traini – Consigliere dell’Ordine, su comportamenti professionali e deontologia
Avv. Giovanni Briola – Consigliere Tesoriere, su interazioni etiche e disciplinari
Avv. Cristina Bellini – Consigliera Distrettuale di Disciplina, sulle normative deontologiche
Avv. Giovanna Raffaella Stumpo – Esperta in comunicazione e marketing legale
Maggiori informazioni sulla locandina completa sono disponibili qui.
Questi eventi sono un’opportunità unica per aggiornarsi, con approfondimenti da esperti di settore e strumenti utili per arricchire le proprie competenze nel rispetto della deontologia forense.
Nove europei su dieci – donne e uomini – ritengono inaccettabile che le donne siano retribuite meno degli uomini quando svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore.
Eppure le diversità esistenti sono ancora molte.
Il divario retributivo medio di genere – per il terzo anno consecutivo – si attesta nell’UE a circa il 13% (nel senso che per ogni euro percepito da un uomo, la retribuzione di una donna è pari a 0,87 €; con una differenza di circa un mese e mezzo di salario all’anno percepito dalla donna rispetto all’uomo).
In Europa, si stima anche che 7.7 milioni di donne non abbiano un lavoro retribuito a causa delle responsabilità di assistenza di cui si fanno carico; con l’evidenza di un divario pensionistico di genere in Europa, tale per cui le pensioni delle donne risultano inferiori del 25% rispetto a quelle degli uomini.
Vera Jourová
Nicolas Schmit Helena Dalli
In proposito e con l’occasione della Giornata Europea della parità retributiva del 15.11.2024, Věra Jourová, Vice Presidente per i valori e la trasparenza, Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, e Helena Dalli, Commissaria per l’Uguaglianza, hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “In occasione della Giornata europea della parità retributiva 2024 ribadiamo il nostro impegno a costruire un’Europa in cui le donne e le ragazze possano prosperare e in cui il loro contributo al mercato del lavoro sia pienamente valorizzato. Guidati dalla strategia dell’UE per la parità di genere, abbiamo compiuto passi avanti verso l’eliminazione delle disparità di genere. In effetti, negli ultimi cinque anni l’occupazione femminile è aumentata di 2,9 punti percentuali e il divario retributivo di genere è diminuito di 1,5 punti percentuali.Permangono tuttavia notevoli ostacoli per quanto riguarda le opzioni e le strutture di assistenza disponibili per bilanciare gli impegni professionali e personali. Considerando che il 90% della forza lavoro nel settore dell’assistenza formale è costituito da donne e che 7,7 milioni di donne non lavorano a causa di servizi di assistenza insufficienti, la Commissione esorta gli Stati membri a investire in un’assistenza di alta qualità, accessibile e a prezzi abbordabili, come indicato nella strategia europea per l’assistenza. Un maggiore sostegno in questo settore non rafforzerà solo la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, ma anche la resilienza economica dell’Europa.Nel nostro mercato del lavoro, che continua a essere caratterizzato da una segregazione di genere, le donne sono ampiamente rappresentate in settori a bassa retribuzione, come la prestazione di assistenza, in cui spesso prevalgono gli impieghi a tempo parziale. Non si tratta semplicemente di una questione di scelta, ma del risultato di pressioni e disuguaglianze sociali. Le interruzioni di carriera e la riduzione dell’orario di lavoro, soprattutto dopo la maternità, continuano a compromettere la situazione finanziaria a lungo termine delle donne. Fin dall’inizio del nostro mandato abbiamo affrontato queste disuguaglianze radicate in ambiti quali l’occupazione, l’assistenza, le retribuzioni e le pensioni.Invitiamo ora gli Stati membri a garantire la piena attuazione della direttiva sulla trasparenza retributiva, che permetterà di migliorare la trasparenza retributiva per le persone in cerca di lavoro, conferirà ai lavoratori il diritto ad essere informati sulle retribuzioni, imporrà di presentare relazioni sul divario retributivo di genere e introdurrà valutazioni congiunte delle retribuzioni. Grazie alla direttiva dell’UE relativa a salari minimi adeguati sosteniamo la parità di genere, con l’obiettivo di colmare il divario retributivo in questo ambito e liberare le donne dalla povertà, dato che in Europa è del tutto sproporzionato il numero delle donne che percepiscono un salario minimo.Come annunciato dalla Presidente Von der Leyen, il prossimo anno la Commissione presenterà una tabella di marcia in materia di diritti delle donne, con una visione di lungo termine per una piena realizzazione dei diritti delle donne e dei principi fondamentali della parità di genere nell’Unione Europea. Ciò trova conferma inoltre nel nostro impegno a integrare la prospettiva della dimensione di genere in tutte le politiche.”
Per approfondire:
COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 15 NOVEMBRE 2024: DICHIARAZIONE DELLA VICEPRESIDENTE JOUROVÁ E DEI COMMISSARI SCHMIT E DALLI IN OCCASIONE DELLA GIORNATA EUROPEA DELLA PARITÀ RETRIBUTIVA
In occasione della Giornata europea della parità retributiva 2024 ribadiamo il nostro impegno a costruire un’Europa in cui le donne e le ragazze possano prosperare e in cui il loro contributo al mercato del lavoro sia pienamente valorizzato.
Nell’Unione europea le donne continuano a guadagnare meno degli uomini, con un divario retributivo medio di genere che per il terzo anno consecutivo si attesta nell’UE a circa il 13%. Ciò significa che, per ogni euro percepito da un uomo, la retribuzione di una donna è pari 0,87 €.
Tale divario retributivo di genere si traduce in una differenza di circa un mese e mezzo di salario all’anno. Considerando questa perdita di reddito, la Giornata europea per la parità retributiva, che cade il 15 novembre, vuole indicare simbolicamente l’inizio del periodo in cui le donne nell’Unione europea cominceranno a “lavorare gratuitamente” fino al termine dell’anno.
Si tratta di un evento simbolico finalizzato a migliorare la sensibilizzazione sul divario retributivo di genere.
INIZIATIVE UE SULLA PARITÀ RETRIBUTIVA
La strategia per la parità di genere 2020-2025, pubblicata nel marzo 2020, ha presentato obiettivi ed azioni finalizzati a progredire verso un’Europa equa sotto il profilo del genere.
Nel corso di questo mandato la Commissione ha compiuto progressi significativi nelle politiche in materia di parità di genere, anche grazie all’adozione di diversi atti legislativi fondamentali per l’emancipazione e la protezione delle donne.
Entro tale data la direttiva dovrà essere pienamente recepita nelle legislazioni nazionali e l’avvenuto recepimento notificato alla Commissione.
Nel giugno 2023 sono entrate in vigore le misure della direttiva sulla trasparenza retributiva, che prevedono trasparenza e un’applicazione efficace del principio della parità retributiva tra donne e uomini, come pure il miglioramento dell’accesso alla giustizia per le vittime della discriminazione retributiva.
Nell’ottobre 2022 è stata adottata ladirettiva dell’UE relativa a salari minimi adeguatiper promuovere salari minimi tali da consentire ai lavoratori dell’Unione di vivere dignitosamente ovunque sia il loro posto di lavoro. Gli Stati membri sono tenuti a recepire queste nuove norme nel diritto nazionale entro oggi, 15 novembre.
Nel settembre 2022 la Commissione ha presentato la strategia europea per l’assistenzanell’intento di garantire servizi di assistenza di qualità, accessibili e a costi sostenibili in tutta l’Unione Europea.
Entro agosto 2022 gli Stati membri dovevano recepire la direttiva sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiarecon l’obiettivo di affrontare la sottorappresentazione delle donne nel mercato del lavoro e la ripartizione iniqua delle responsabilità di assistenza tra uomini e donne, migliorando l’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza che lavorano.
Nel giugno 2024 la Commissione ha pubblicato la relazione 2024 sull’adeguatezza delle pensioni, dove analizza in che modo le disparità retributive, le interruzioni di carriera per motivi di assistenza e il lavoro a tempo parziale nel corso della vita lavorativa si traducano in un divario pensionistico di genere per cui le pensioni delle donne risultano tuttora inferiori del 25% rispetto a quelle degli uomini.
Nel corso del 2023 la Commissione Europea ha condotto una campagna di comunicazione per contrastare gli stereotipi di genere.
La campagna #EndGenderStereotypes, destinata ai giovani adulti, ha utilizzato soprattutto i social media, ma si è avvalsa anche di influencer e altri mezzi di comunicazione. La campagna ha affrontato gli stereotipi di genere in diversi ambiti della vita, quali le scelte professionali, la condivisione delle responsabilità di assistenza e il processo decisionale.
CONTESTO
Nove europei su dieci – donne e uomini – ritengono inaccettabile che le donne siano retribuite meno degli uomini quando svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore.
La maggior parte dei lavoratori europei è favorevole a rendere pubblici i salari medi per tipo di lavoro e genere erogati nelle rispettive aziende.
Le disparità retributive sono ampiamente influenzate dalla persistenza di stereotipi di genere. Le donne e le ragazze tendono a seguire percorsi professionali spesso meno retribuiti e a farsi carico, all’interno della coppia, della maggior parte delle responsabilità domestiche e di assistenza all’infanzia.
Di conseguenza, si trovano ad affrontare problemi maggiori per conciliare vita professionale e personale, essendo talvolta scoraggiate a perseguire una carriera lavorativa.
A ciò si aggiunge la mancanza di strutture di assistenza adeguate per i bambini, gli anziani e le persone con disabilità.
Si stima che 7.7 milioni di donne non abbiano un lavoro retribuito a causa delle responsabilità di assistenza di cui si fanno carico.