8.3. GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA: LA COMMISSIONE A SUPPORTO DEGLI STATI MEMBRI PER STRATEGIE PIÙ EFFICACI PER AUMENTARE IL NUMERO DI DONNE NELLE POSIZIONI DECISIONALI

 

 

 

 

 

 

Il 6 marzo 2024 la Vicepresidente Jourová ha aperto l’evento ad alto livello “Donne nella vita pubblica”, organizzato dalla Commissione a Bruxelles nel contesto delle prossime elezioni del Parlamento europeo. Diverse tavole rotonde hanno concentrato la loro attenzione sulle sfide cui devono far fronte le donne in politica, nel giornalismo e nella società civile.

Le donne continuano ad essere sottorappresentate in politica e gli studi confermano che se l’attuale lentezza dei cambiamenti persiste, entro il 2050 la percentuale di donne in posizione dirigenziale sul luogo di lavoro raggiungerà solo il 30%.

La Commissione, in occasione della giornata internazionale della donna, riconferma il sostegno agli Stati membri nello sviluppo e nell’attuazione di strategie più efficaci per aumentare il numero di donne nelle posizioni decisionali (ad es. l’introduzione di liste elettorali equilibrate sotto il profilo del genere, che portino a politiche migliori, a una cultura non discriminatoria e non sessista ed a democrazie più forti che rispondano meglio alle diverse esigenze sociali).

Per approfondire, vai al: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 7.3.2024: DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE E DELL’ALTO RAPPRESENTANTE IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

In occasione della Giornata internazionale della donna, la Commissione europea e l’Alto rappresentante/Vicepresidente rilasciano la seguente dichiarazione: “Attualmente la percentuale di donne nel mondo politico è ancora lungi dall’essere rappresentativa delle nostre diverse società. La percentuale complessiva di donne che siedono alle camere uniche o basse dei parlamenti è oggi mediamente del 33 % negli Stati membri dell’UE e del 26,5% a livello mondiale. Dobbiamo continuare a fare di più per ispirare e promuovere l’inclusione delle donne in politica. Il 2024 è un anno storico sul piano elettorale: in tutto il mondo oltre 4 miliardi di persone saranno invitate a esprimere il loro voto, tra cui oltre 400 milioni di cittadini e cittadine dell’UE che voteranno alle elezioni del Parlamento Europeo a giugno. In occasione di questa Giornata internazionale della donna riconosciamo il coraggioso attivismo delle suffragette europee che si sono battute per il diritto di voto quando questo era il privilegio degli uomini, e di tutte le donne, in tutta la loro diversità, che contribuiscono a plasmare una società più equa e paritaria.

Purtroppo in molte parti del mondo le donne non possono ancora partecipare alla vita pubblica e in alcuni contesti sono completamente escluse dal processo decisionale e dallo spazio pubblico. In tutte le società le donne continuano a subire discriminazioni e sono più esposte al rischio di violenza online e offline. Questo fatto è particolarmente grave per le donne in politica, le giornaliste e le attiviste, in particolare quelle che si battono per la difesa dei diritti umani. In quest’anno di elezioni incoraggiamo ovunque tutte le donne, anche le giovani, a esercitare il loro diritto di voto, rivendicare il loro spazio nella società e sentirsi in grado di partecipare alla vita politica”.

CONTESTO

Il tema generale della Giornata internazionale della donna del 2024 è “Ispirare l’inclusione“, in linea con il tema di quest’anno delle Nazioni Unite “Investire nelle donne: accelerare il progresso”. La partecipazione delle donne nella società è essenziale, anche nelle posizioni decisionali.

Il 6 marzo 2024 la Vicepresidente Jourová ha aperto l’evento ad alto livello “Donne nella vita pubblica”, organizzato dalla Commissione a Bruxelles nel contesto delle prossime elezioni del Parlamento europeo. 

Diverse tavole rotonde hanno concentrato la loro attenzione sulle sfide cui devono far fronte le donne in politica, nel giornalismo e nella società civile. I partecipanti hanno discusso del motivo per cui le donne decidono di lasciare posizioni pubbliche, e hanno individuato soluzioni concrete per porre fine a questa tendenza, anche con il coinvolgimento delle piattaforme mediatiche, degli organismi di regolamentazione e dei partiti politici.

Le donne continuano a essere sottorappresentate in politica

Nel 2023 solo sei Stati membri avevano raggiunto un equilibrio di genere superiore al 40% tra i loro parlamentari, mentre in sette Stati membri le donne parlamentari erano meno del 25%. 

Al Parlamento europeo si è prossimi a un equilibrio di genere di 40% di donne e 60% di uomini. 

A gennaio 2024 solo cinque Stati membri su 27 avevano capi di Stato di sesso femminile. A livello mondiale le donne detengono appena il 26,7% dei seggi parlamentari, il 35,5% dei seggi delle amministrazioni locali e solo il 28,2% delle posizioni dirigenziali sul luogo di lavoro. 

Se l’attuale lentezza dei cambiamenti persiste, entro il 2050 la percentuale di donne in posizione dirigenziale sul luogo di lavoro raggiungerà solo il 30%. La Commissione sosterrà gli Stati membri nello sviluppo e nell’attuazione di strategie più efficaci per aumentare il numero di donne nelle posizioni decisionali, ad esempio l’introduzione di liste elettorali equilibrate sotto il profilo del genere, che portino a politiche migliori, a una cultura non discriminatoria e non sessista e a democrazie più forti che rispondano meglio alle diverse esigenze sociali.

Oggi inoltre la Commissione ha pubblicato la relazione 2024 sulla parità di genere nell’UE, che offre una panoramica dei progressi compiuti nell’attuazione della strategia per la parità di genere 2020-2025. La maggior parte delle azioni previste dalla strategia è già stata realizzata. La prima Commissione guidata da una donna e composta da un collegio dei commissari equilibrato sotto il profilo del genere e la prima Commissaria per l’Uguaglianza sono riuscite a porre la parità di genere al centro dell’Agenda dell’UE. 

La Commissione ha inoltre conseguito progressi sostenibili, raggiungendo un equilibrio di genere a tutti i livelli dirigenziali. 

Al 1º marzo 2024 il 48,5 % di tutte le posizioni dirigenziali in seno alla Commissione è occupato da donne.

La svolta più recente è l’accordo politico raggiunto il 6 febbraio 2024 tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla proposta della Commissione di direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica. Questa direttiva è il primo strumento giuridico completo a livello dell’UE per contrastare la violenza contro le donne, ancora troppo dilagante. 

La direttiva configura come reato in tutta l’UE determinate forme di violenza contro le donne, commesse sia offline che online. Le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni forzati costituiranno reati a sé stanti. Costituiranno reato anche le forme più diffuse di violenza online, tra cui la condivisione non consensuale di immagini intime (compresi i deepfake), lo stalking online, le molestie online, l’incitamento all’odio misogino e il “cyber-flashing”. 

La direttiva prevede inoltre misure esaustive per la protezione delle vittime, l’accesso alla giustizia e il sostegno, quali case rifugio, centri anti-stupro e linee di assistenza telefonica. Le vittime di tutte le forme di violenza contro le donne che configurano reato a livello nazionale potranno beneficiare di tali misure.

Gli ultimi quattro anni sono stati caratterizzati da diverse importanti tappe legislative che promuovono la parità di genere. 

Appena un anno dopo l’adozione della strategia per la parità di genere, nel marzo 2021, la Commissione ha presentato una proposta di direttiva volta a rafforzare il principio della parità di retribuzione attraverso la trasparenza retributiva e i relativi meccanismi di applicazione. 

Nel dicembre 2022 è stato raggiunto in tempi record un accordo politico sulla direttiva sulla trasparenza retributiva, che ha spianato la strada all’adozione della direttiva nel maggio 2023. 

Le nuove norme in materia di trasparenza e mezzi di tutela contribuiranno a garantire che il principio della parità di retribuzione per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore, sancito dal trattato dal 1957, diventi infine una realtà sul campo.

Dall’agosto 2022 hanno iniziato ad applicarsi in tutta l’UE i nuovi diritti in materia di equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza. 

Nel settembre 2022 la Commissione ha proposto una strategia europea per l’assistenza, collegata a nuovi obiettivi in materia di istruzione e cura della prima infanzia per rafforzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.  

Nel novembre 2022, dieci anni dopo la proposta della Commissione, è stata adottata la direttiva riguardante il miglioramento dell’equilibrio di genere fra gli amministratori delle società quotate. Questa nuova normativa dell’UE contribuirà a eliminare le barriere che ostacolano l’avanzamento di carriera delle donne.

L’8 marzo 2023 la Commissione ha lanciato la campagna #EndGenderStereotypes, durata tutto l’anno scorso, che ha invitato i partecipanti a rivelare e mettere in discussione gli stereotipi di genere nelle scelte di carriera, nelle responsabilità di assistenza e nel processo decisionale.

Nell’ottobre 2023 la Commissione è diventata Parte della convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (la convenzione di Istanbul). 

L’UE è ora vincolata da norme ambiziose e globali per prevenire e combattere la violenza contro le donne nel settore della cooperazione giudiziaria in materia penale, dell’asilo e del non-refoulement, nonché per quanto riguarda la sua pubblica amministrazione. Ciò comprende finanziamenti, politiche e misure legislative.

Nell’autunno 2023 la Commissione ha istituito una rete dell’UE per la prevenzione della violenza di genere e della violenza domestica, che offre agli Stati membri e alle parti interessate lo spazio per discutere questioni nuove ed emergenti in materia di prevenzione della violenza e scambiare conoscenze e buone prassi. 

Nel 2024 la Commissione presenterà una raccomandazione sulla prevenzione e la lotta contro le pratiche lesive a danno delle donne e delle ragazze, che individuerà le azioni che gli Stati membri potrebbero intraprendere sul campo per contrastare pratiche lesive quali le mutilazioni genitali femminili, la sterilizzazione forzata, l’aborto forzato e i matrimoni precoci e forzati.

Nel corso degli anni la Commissione ha finanziato, attraverso il programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori, progetti e organizzazioni che promuovono la parità di genere e contrastano la violenza di genere. 

Tutti i progetti finanziati da questo programma devono essere concepiti tenendo conto della parità di genere e della non discriminazione. Attualmente sono aperti due inviti a presentare proposte, per un totale complessivo fino a 35 milioni di €, per prevenire la violenza di genere e sostenere le vittime e affrontare le cause del divario di genere nell’assistenza e attuare la direttiva sulla trasparenza retributiva.

Si sono registrati progressi anche nell’azione esterna dell’UE. Promuovere la parità di partecipazione e leadership delle donne è una delle priorità del piano d’azione sulla parità di genere III nell’azione esterna dell’UE. 

Rafforzare la voce e la leadership delle giovani donne nel processo politico e decisionale è anche una priorità del primo piano d’azione per i giovani nell’azione esterna dell’UE. 

Una delle sue iniziative faro, l’iniziativa “Donne e giovani nella democrazia”, si concentra sul rafforzamento dei diritti, dell’emancipazione e della partecipazione alla vita pubblica e politica dei giovani e delle donne in quanto attori chiave dello sviluppo e del cambiamento. 

Il 14 marzo, nel quadro della Commissione sulla condizione femminile che si terrà a New York, sarà varata la componente “Partecipazione politica delle donne” con una dotazione di 11,5 milioni di €.

Nel novembre 2023 la Commissione e l’Alto rappresentante hanno pubblicato la relazione intermedia comune sull’attuazione del piano d’azione dell’UE sulla parità di genere, incentrata sui risultati dell’azione esterna dell’UE per la parità di genere e l’emancipazione delle donne e delle ragazze. Dall’adozione del piano d’azione sulla parità di genere III, tre anni fa, sono stati avviati nuovi importanti iniziative e programmi dell’UE a livello mondiale, regionale e nazionale, tra cui diverse iniziative Team Europa a sostegno dell’emancipazione delle donne e delle ragazze, in particolare per quanto riguarda la salute sessuale e riproduttiva, i diritti alla parità di accesso a un’istruzione di qualità e l’accesso ai finanziamenti per le giovani imprenditrici.

Nel 2021 l’UE ha rinnovato il suo impegno a favore della tabella di marcia 2021-2025 prevista nell’“Invito ad agire a favore della protezione dalla violenza di genere in situazioni di emergenza”, lanciato nel 2013. 

Si tratta di un’iniziativa globale volta ad attuare cambiamenti strutturali nel sistema umanitario per contrastare la violenza di genere.

Per ulteriori informazioni

Relazione 2024 sulla parità di genere nell’UE

Portale per il monitoraggio della strategia per la parità di genere

Promuovere la parità di genere

Parità tra donne e uomini nel processo decisionale

EIGE – Banca dati statistici in materia di genere

Videomessaggio della Presidente von der Leyen dall’evento “Donne nella vita pubblica”

 

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