Si è celebrato ieri il 30º anniversario del Fondo di coesione, con una maturazione di 179 miliardi di € investiti nella coesione economica, sociale e territoriale dell’UE.
Creato nel quadro del Trattato di Maastricht come necessario complemento del mercato unico nel pacchetto di strumenti della Politica di coesione, il Fondo di coesione sostiene gli investimenti:
- nelle infrastrutture dei trasporti e
- nella protezione del clima e dell’ambiente.
Tra i suoi obiettivi principali figurano:
- il miglioramento dell’approvvigionamento idrico e del trattamento dei rifiuti,
- l’efficienza energetica,
- le energie rinnovabili e
- le infrastrutture stradali e ferroviarie.
In proposito Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme ha dichiarato: “Il Fondo di coesione ha dimostrato la sua capacità di stimolare la convergenza, la competitività e lo sviluppo sostenibile, come pure il mercato interno. È uno dei principali fattori che contribuiscono a creare condizioni più eque nell’Unione ed è uno degli strumenti di sostegno dell’UE più esemplari: ponti emblematici, ferrovie e metropolitane moderne ed efficienti, aeroporti ed impianti di trattamento dei rifiuti e delle acque sostenuti tramite questo Fondo, hanno migliorato le vite di milioni di europei ed ammodernato interi Paesi”.
Per approfondire: COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 3 APRILE 2023– 30º ANNIVERSARIO DEL FONDO DI COESIONE: 179 MILIARDI DI € PER LA CONVERGENZA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Oggi celebriamo il 30º anniversario del Fondo di coesione.
Negli ultimi 30 anni il Fondo ha investito quasi 179 miliardi di € nella coesione economica, sociale e territoriale dell’UE.
Creato nel quadro del trattato di Maastricht come necessario complemento del mercato unico nel pacchetto di strumenti della politica di coesione, il Fondo di coesione ha il compito di sostenere gli investimenti nelle infrastrutture dei trasporti e nella protezione del clima e dell’ambiente.
Tra i suoi obiettivi principali figurano il miglioramento dell’approvvigionamento idrico e del trattamento dei rifiuti, l’efficienza energetica, le energie rinnovabili e le infrastrutture stradali e ferroviarie.
Il Fondo si concentra sugli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) inferiore al 90 % della media UE per promuovere la convergenza tra le economie europee.
Il sostegno del Fondo di coesione, come tutti i finanziamenti nell’ambito della politica di coesione, ha contribuito all’aumento dei redditi nazionali dei Paesi beneficiari. L’Irlanda e la Spagna sono stati i primi Paesi a veder aumentare il proprio RNL oltre la soglia di ammissibilità del 90 % della media UE.
PONTI, METROPOLITANE, AEROPORTI, TRENI AD ALTA VELOCITÀ E TANTO ALTRO
Il Fondo di coesione ha finanziato progetti emblematici che hanno trasformato intere regioni e città, aiutandole a mettersi al passo con il resto dell’UE.
Ad esempio, nel 1998 il Fondo ha sostenuto la costruzione del ponte “Vasco da Gama” a Lisbona, in Portogallo, che con i suoi 12,3 km è il ponte più lungo dell’UE.
Ha inoltre finanziato la “diga di Alqueva” sul fiume Guadiana, nel sud del Portogallo, una delle principali riserve idriche strategiche in Europa.
Il Fondo ha inoltre rivestito un ruolo fondamentale nello sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), sostenendo la costruzione e l’ammodernamento di 7 800 km di strade TENT-T, 3 650 km di ferrovie TEN-T e numerosi acquedotti e gallerie.
Ha finanziato la galleria ferroviaria più lunga dell’Europa sudorientale, in costruzione tra Elin Pelin – Vakarel – Kostenets in Bulgaria.
Ha inoltre sostenuto la costruzione del secondo binario nel tratto tra Capodistria (importante porto sul mare Adriatico della Slovenia) e Divaccia, che aumenterà notevolmente la capacità di trasporto merci e assicurerà la connessione con la rete ferroviaria austriaca.
In Spagna il Fondo di coesione ha contribuito alla costruzione della moderna rete ferroviaria ad alta velocità del Paese.
La linea ad alta velocità Madrid-Barcellona-frontiera francese, con una lunghezza totale di 804 chilometri, è uno dei principali assi di comunicazione tra la Spagna e il resto d’Europa.
Grazie al Fondo, la linea ferroviaria Varsavia-Gdynia, in Polonia, ha migliorato il trasporto passeggeri lungo il corridoio Baltico-Adriatico e ora tra le principali città del paese circola materiale rotabile moderno.
Il Fondo ha inoltre investito nel trasporto pubblico sostenibile nelle città, ad esempio nelle metropolitane di Varsavia, Budapest, Bucarest, Sofia e Praga. A Bratislava, la linea tranviaria di Petrzalka, con il suo celebre ponte, è stata anch’essa costruita con il sostegno del Fondo di coesione.
Il Fondo ha inoltre contribuito alla costruzione di aeroporti per migliorare i collegamenti con gli Stati membri che hanno aderito all’UE negli anni 2000: gli aeroporti di Tallinn, Varsavia, Breslavia e Rzeszów sono solo alcuni esempi.
LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI E PROTEZIONE DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE DEI CITTADINI
Il Fondo ha anche sostenuto investimenti nelle infrastrutture, consentendo tra l’altro di portare acqua potabile pulita a 6 milioni di persone e di collegare 10,5 milioni di persone a impianti di trattamento delle acque reflue.
Ha inoltre sostenuto il riciclaggio di 4,2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani.
Un progetto di grande importanza ambientale per un’economia verde e sostenibile, che migliora la qualità della vita di migliaia di cittadini, è l’impianto di trattamento dei rifiuti di Alessandropoli, in Grecia; che ha permesso di ridurre del 60 % i rifiuti raccolti da 4 comuni della prefettura di Rodopi e 2 comuni della prefettura di Evros.
L’infrastruttura meridionale di trattamento delle acque reflue a Malta e la gestione delle acque per gli agglomerati urbani più grandi in Lettonia hanno migliorato il trattamento delle acque reflue e la qualità dell’acqua potabile per i cittadini.
Nel settore dell’energia pulita, il Fondo di coesione ha sostenuto l’installazione di tecnologie che utilizzano energie rinnovabili per produrre elettricità per quasi 20 000 famiglie in Lituania.
Il Fondo ha inoltre investito nella protezione contro gli incendi boschivi per 8,3 milioni di persone e nella protezione dalle inondazioni per 11,4 milioni di persone.
Tra i progetti sostenuti figura la costruzione di un sistema di protezione contro le inondazioni e di un bacino per proteggere l’area dell’Alto Tibisco dalle alluvioni del fiume Tibisco, in Ungheria.
CONTESTO
Lo “strumento finanziario di coesione”, come era inizialmente chiamato il Fondo di coesione, è stato istituito il 1º aprile 1993 ed è entrato in vigore nel 1994 con l’obiettivo di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale dell’UE e aiutare i Paesi interessati a mettersi al passo con il resto dell’UE.
I beneficiari del Fondo di coesione erano originariamente Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna (1994-1999); dal 2004 il Fondo sostiene Cechia, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria, Bulgaria e Romania (dal 2007) e Croazia (dal 2013).
Il bilancio del Fondo di coesione si è notevolmente ampliato dopo l’allargamento del 2004: da 18 miliardi di € nel periodo 1994-1999 a 30,6 miliardi di € nel 2000-2006, fino a raggiungere 68,5 miliardi di € nel 2007-2013 e 61,4 miliardi di € nel 2014-2020.
Per il periodo di programmazione 2021-2027, oltre il 37 % della dotazione di 48,03 miliardi di € del Fondo sosterrà gli obiettivi climatici. 6,9 miliardi di € saranno destinati al trasporto urbano pulito, 3,3 miliardi di € all’efficienza energetica e 16,9 miliardi di € agli investimenti nella rete stradale e ferroviaria TEN-T.
Attualmente il Fondo di coesione sostiene 15 Stati membri aventi un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore al 90 % della media UE al momento dell’accordo sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027: Bulgaria, Cechia, Cipro, Croazia, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.
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