L’evoluzione dei Linguaggi e degli Strumenti della Comunicazione Digitale in ambiente Forense – Il 23 Novembre il Webinar

Mercoledì 23 Novembre è in programma il nuovo Webinar di formazione e aggiornamento professionale dedicato all’evoluzione dei Linguaggi e degli Strumenti della Comunicazione Digitale dello Studio Legale.

Docenti e Relatori:

  • Avv. Andrea del Corno, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Milano
  • Avv. Chiara Imbrosciano, Avvocato di Milano
  • Dott. Francesco Facchini, Esperto in Mobile Journalism
  • Avv. Giovanna Raffaella Stumpo, Esperta in organizzazione, qualità ISO, comunicazione e marketing legale
  • Avv. Franco Toffoletto, Avvocato in Milano

La partecipazione al Webinar (con collegamento alla piattaforma ZOOM della Fondazione Forense) consente l’attribuzione di n. 3 crediti formativi di cui 1 in materia obbligatoria.

Per il programma completo consulta la locandina 

https://bit.ly/3VHWTh6

Per iscriverti vai a FormaSfera

https://bit.ly/2OGuAgo

DISPONIBILE LA NORMA UNI 11871 CONTENENTE PRINCIPI DI ORGANIZZAZIONE E CONTENIMENTO DEI RISCHI DELLO STUDIO LEGALE/DI COMMERCIALISTI

Nel mese di settembre l’UNI – Ente Italiano per la normazione tecnica ha emanato la norma UNI 11871 “Studi Professionali di Avvocati e Dottori Commercialisti – Principi organizzativi e gestione dei rischi connessi all’esercizio della professione per la creazione e protezione del valore che individua principi e criteri di gestione organizzativa di Studi legali e di Commercialisti. 

 

Frutto dell’evoluzione della UNI/PDR 33:2017, ed in sua sostituzione, la UNI 11871 è il risultato del lavoro iniziato nel 2017 da una Commissione Tecnica UNI dedicata alle Professioni a cui ho avuto modo di presenziare in qualità di Esperta dei Sistemi di Gestione ISO, patrocinato da ASLA –Associazione degli Studi Legali Associati per “promuovere un’adeguata e moderna organizzazione come presupposto fondamentale per la gestione corretta ed efficace degli Studi”.

 

La norma nazionale UNI 11817 si ispira ai principi della diversa norma internazionale, europea e nazionale UNI EN ISO 9001:2015 – Sistemi di Gestione per la qualità: Requisiti, senza sostituirsi alle sue disposizioni e/o alle progettualità collegate a Sistemi di Gestione UNI EN ISO 9001:2015, e relativa certificazione.

 

La UNI 11871, ugualmente alla UNI EN ISO 9001:2017:

  • è norma tecnica e non giuridica, applicabile su base volontaria agli Studi di qualsiasi dimensione, natura, specializzazione e tipo;
  • sposa l’“approccio basato sui rischi” e la gestione per processi;
  • è protetta da royalty UNI ed è acquistabile a pagamento in versione PDF o cartacea, dal sito www.uni.com;
  • è certificabile da Ente terzo accreditato, con procedura analoga e modalità identiche (v. infra: condizioni e requisiti stabiliti al cap.15 UNI 11871);
  • “pone il cliente al centro”, sottolineando l’importanza di garantire la c.d. customer satisfaction;
  • è “marketing oriented”;
  • consente allo Studio -in caso di conseguita certificazione- di fruire di punteggi preferenziali per partecipare a bandi, gare, finanziamenti/ di usufruire di riduzioni dei costi delle coperture assicurative obbligatorie per le responsabilità dell’esercizio della professione.

 

La norma nazionale UNI 11871 rappresenta quindi uno standard nuovo ed utile a fini gestionali dello Studio che si presta alle seguenti finalità:

 

  • STUDI SPROVVISTI DI UN SGQ (Sistema di Gestione Qualità) certificato o meno ISO 9001

Per gli Studi sprovvisti di un Sistema di Gestione per la Qualità, è di ispirazione per avere un modello di riferimento per regolamentare la gestione interna e formalizzare le principali procedure organizzative di Studio.

 

  • STUDI GIA’ DOTATI DI UN SGQ (Sistema di Gestione Qualità) certificato o meno ISO 9001

Per gli Studi già dotati di un Sistema di Gestione UNI EN ISO 9001:2015, la UNI 11871 non richiede requisiti aggiuntivi ma solo fornisce alcuni spunti di miglioramento della “documentazione di sistema” già di dotazione, ed alcuni suoi passaggi possono essere utili per integrare il Regolamento Interno o le Procedure/Istruzioni operative già vigenti in Studio. 

Pertanto gli Studi già certificati ISO 9001 possono se lo desiderano richiedere una ulteriore certificazione secondo la norma UNI 11871 senza ulteriori oneri o modifiche sostanziali della documentazione, se non con limitate revisioni o specifiche.

 

L’unico requisito aggiuntivo rispetto a quelli già della UNI EN ISO 9001:2015 è relativo al tema della “Sostenibilità” declinato nella UNI 11871 in 3 sotto temi:

  • Sostenibilità ambientale;
  • Sostenibilità lavorativa;
  • Sostenibilità sociale.

Questo unico tema richiederebbe pertanto un’applicazione aggiuntiva da studiare e progettare caso per caso. 

Peraltro gli Studi che hanno già implementato anche i requisiti del Sistema di Gestione Ambientale a norma UNI EN ISO 14001:2015 – Sistema di Gestione Ambientale già dispongono di sufficienti elementi anche di conformità ai requisiti della sostenibilità ambientale e sono allineati alle previsioni UNI 11871 sul punto.

 

Di seguito: 

 

  • Tabella di corrispondenza tra l’indice della norma UNI 11871 e quello della norma UNI EN ISO 9001:2015 e della UNI EN ISO 14001:2015. 
  • Estratto del cap. 15 “CERTIFICAZIONE” UNI 11871, che specifica i requisiti per ottenere la relativa certificazione.

 

TABELLA DI CORRISPONDENZA (INDICE NORMA UNI 11871 RAPP. INDICE NORMA UNI EN ISO 9001:2015)

Norma UNI 11871  Norma UNI EN ISO 9001:2015
INTRODUZIONE INTRODUZIONE
CAP 1.SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE CAP 1.SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
CAP 2.RIFERIMENTI NORMATIVI CAP 2.RIFERIMENTI NORMATIVI
CAP 3.TERMINI E DEFINIZIONI CAP 3.TERMINI E DEFINIZIONI
CAP 4. PRINCIPI

……………………

…………………………………………….

CAP 4. CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE

  • Già nel MQ
CAP 5.  APPROCCIO ORGANIZZATIVO PER PROCESSI

CAP 6. INDIVUDUAZIONE ED ATTRIBUZIONE DEI RUOLI E DELLE RESPONSABILITA’

CAP 7. SELEZIONE DEI COMPONENTI DELLO STUDIO E GESTIONE DELLE LORO NECESSITA’ E ATTIVITA’

CAP 8. ORIENTAMENTO AI CLIENTI

……………………………………………..

CAP 5. PROCESSO DI LEADERSHIP

Par. 5.3 Ruoli, responsabilità e autorità nell’Organizzazione

  • Già nel MQ/RI/Organigramma/Funzionigramma/Procedure

CAP 7. PROCESSI DI SUPPORTO

Par. 5.1.2 Focalizzazione sul Cliente

  • Già nel MQ e nel RI
CAP 9. GESTIONE DEI RISCHI CAP. 6 PIANIFICAZIONE

Par. 6.1. Azioni per affrontare rischi e opportunità

  • Già nell’Analisi dei rischi
CAP 10. OBIETTIVO DEL MIGLIORAMENTO CONTINUO

……………………………………

CAP 10. MIGLIORAMENTO

Par.10.2. Non conformità ed azioni correttive

  • Già nel MQ e nelle Procedure
CAP 11. PROGRAMMAZIONE E SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ PROFESSIONALI CAP 6. PIANIFICAZIONE 

CAP 8. PROCESSO DI GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ OPERATIVE

  • Già nel MQ/RI/Procedure/Istruzioni/Circolari
CAP 12. ATTIVITA’ DI COMUNICAZIONE ESTERNA CAP. 5 PROCESSO DI LEDERSHIP 

Par. 5.2.2 Comunicare la politica per la qualità

CAP. 7 PROCESSIDI SUPPORTO 

Par. 7.4 Comunicazione

CAP 8. PROCESSO DI GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ OPERATIVE 

Par. 8.2.1 Comunicazione con il cliente

CAP. 9 VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI 

Par. 9.1.2 Soddisfazione del cliente

  • Già nel MQ/RI/Procedure/Istruzioni
CAP 13. SOSTENIBILITA’ Norma ISO 14001:2015 
CAP 14. RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI COGENTI CAP. 4 CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE 

Par. 4.1. Comprendere l’Organizzazione ed il suo contesto

  • Già nel MQ/RI nella Procedura adempimenti cogenti
CAP 15. CERTIFICAZIONE

……………………………………….

………………………………………

CAP. 9 VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI

Par. 9.2. Audit interno

Par. 9.3 Riesame della direzione

ESTRATTO ART.15 NORMA 11871: 

“Qualora lo Studio decida su base volontaria di sottoporsi alla certificazione di conformità alla presente norma, per l’efficace svolgimento della relativa procedura, sino all’ottenimento e ai successivi rinnovi della certificazione stessa, dovrebbe non solo provvedere alla corretta e tempestiva identificazione dei propri Componenti che hanno la responsabilità di pianificare, svolgere e coordinare le relative attività, ma favorire l’effettivo coinvolgimento anche di tutti gli altri suoi Componenti, affinché ciascuno per la propria parte vi collabori attivamente, dalla fase di analisi dei processi all’attuazione del sistema gestionale. 

A tali fini lo Studio dovrebbe effettuare una valutazione preliminare per redigere l’opportuna documentazione di sistema, che dovrebbe per esempio comprendere: 

  1. il codice etico specifico dello Studio; 
  2. il manuale descrittivo dell’organizzazione dello Studio, le modalità di gestione dei processi, i sistemi di autoverifica riguardanti l’idoneità, adeguatezza ed efficacia gestionale, nonché la documentazione e confronto periodico dei risultati raggiunti in rapporto agli obiettivi prefissati; 
  3. le procedure di sistema, con finalità pratiche immediate per la comprensione e utilizzo da parte dei Componenti dello Studio di volta in volta incaricati delle attività; 
  4. la lista delle istruzioni connesse all’esecuzione delle procedure operative di maggior rilievo, quali ad esempio la tutela dell’ambiente di lavoro sotto il profilo della sicurezza e salute, gli applicabili requisiti a fini di protezione della riservatezza dei dati personali, disposizioni antiriciclaggio e altre.

Gli ulteriori elementi significativi per la realizzazione di un sistema gestionale certificabile ai sensi della presente norma dovrebbero consistere quanto meno nell’applicazione dei seguenti criteri: 

  1. identificazione del contesto di riferimento, inteso come combinazione dei fattori esterni e interni che possono influenzare lo sviluppo dell’organizzazione e delle attività dello Studio e il perseguimento dei suoi obiettivi. L’analisi di contesto può fornire ai responsabili dello Studio un insieme di conoscenze da utilizzare, a livello sia strategico che operativo, ai fini dell’impostazione, attuazione e miglioramento continuo del sistema gestionale, individuando i punti di forza e di debolezza, i rischi e le opportunità da considerare e affrontare a tali fini; 
  2. individuazione e valutazione dei relativi processi anche sotto il profilo della procedura di certificazione di conformità; 
  3. conseguente analisi dei rischi connessi ai singoli processi, anche in termini di frequenza presunta dei potenziali eventi negativi, con stima basata sulla probabilità e il prevedibile impatto sullo Studio (per esempio in termini economici, operativi e reputazionali), per la determinazione delle future azioni di prevenzione o mitigazione e con regolare aggiornamento al verificarsi di mutazioni di contesto e/o della struttura organizzativa dello Studio (variazioni normative a qualsiasi livello, progressi tecnologici, sociali, ambientali e così via); 
  4. contestuale analisi delle opportunità di natura favorevole connesse all’avveramento dei rischi sopra identificati per lo Studio e per i propri Componenti, Clienti e soggetti terzi interessati, con analoga stima di frequenza, probabilità e impatto prevedibile, per la determinazione dei futuri programmi e delle azioni volte a cogliere tali opportunità e sfruttarne al meglio le conseguenze nell’ambito di potenziali mutazioni di contesto, struttura organizzativa e/o ambito di attività dello Studio; 
  5. determinazione dei ruoli da attribuire ai fini della procedura di certificazione (ottenimento e successivi rinnovi), nonché delle relative funzioni direttive, organizzative ed esecutive con le connesse responsabilità, da includere e aggiornare regolarmente per quanto risulta opportuno nell’organigramma dello Studio; 
  6. attività di informazione e formazione continua di tutti i Componenti dello Studio; 
  7. disposizioni e verifica periodica della loro attuazione in merito alla conservazione e costante reperibilità di tutta la documentazione di sistema, anche con riferimento agli esiti di volta in volta raggiunti, l’insorgere di eventuali imprevisti o difficoltà e le risultanze delle procedure di autoverifica come sopra indicato”. 

Contatti

Studio Baldin Euroquality Srl, 20149 – Milano
Mobile +39 333.344.6353
info@studiobaldineq.com
www.studiobaldineq.com

STUDI LEGALI: LEADERSHIP, COMUNICAZIONE, GESTIONE DELLE RU – 27 OTTOBRE, 3 e 10 NOVEMBRE IL MINIMASTER

Giovedì 27 Ottobre pomeriggio è in programma il primo dei 3 moduli del Minimaster organizzato con la Fondazione Forense dell’Ordine degli Avvocati di Milano nell’ambito del programma di formazione continua per Avvocati dedicato all’analisi dei processi concernenti la governance, le dinamiche di comunicazione interna ed esterna e la valorizzazione dei talenti di Studio.

 

Ogni modulo formativo ha un taglio pratico operativo ed è arricchito sempre da una preziosa case history realizzata da uno Studio, per una testimonianza in diretta sul tema specifico del modulo. 

 

MODULO 1: 27 OTTOBRE 2022 – ESERCITARE LA LEADERSHIP

  • Docenza a cura di Avv. Francesca Ferrario – Studio Lupi e Associati e Avv. Giovanna Raffaella Stumpo
  • Case History: Studio Bonelli Erede with Lombardi, Avv. Marcello Giustiniani

 

MODULO 2: 3 NOVEMBRE 2022 – GESTIRE E VALORIZZARE IL CAPITALE UMANO

  • Docenza a cura di Dott. Gaia Francieri – Studio Chiomenti e Avv. Giovanna Raffaella Stumpo
  • Case History: Dentons Europe, Avv. Federico Sutti

 

MODULO 3: 10 NOVEMBRE 2022 – VALORIZZARE LA LEADERSHIP ED IL CAPITALE UMANO

  • Docenza a cura di Avv. Maria Grazia Monegat (crediti in materia obbligatoria) e Avv. Giovanna Raffaella Stumpo
  • Case History: Studio Toffoletto De Luca Tamajo e Soci, Avv. Franco Toffoletto

 

La partecipazione all’80% del Minimaster (Webinar con collegamento alla piattaforma ZOOM della Fondazione Forense nei pomeriggi di Giovedì 27 Ottobre, Giovedì 3 Novembre, Giovedì 10 Novembre –ore 14.00 -18.00) consente l’attribuzione di n. 8 crediti formativi di cui 2 in materia obbligatoria. 

 

Per il programma completo del MINIMASTER consulta la locandina 

https://bit.ly/3rRCRmE

Per iscriverti al MINIMASTER vai a Formasfera

https://bit.ly/2OGuAgo

 

SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE: SI RICHIEDONO PROGETTI PER RIPENSARE LE CITTA’ EUROPEE NEL RISPETTO DEI VALORI DEL NUOVO BAUHAUS UE

L’iniziativa urbana europea (IUE) ha pubblicato nei giorni scorsi un invito aperto fino a metà gennaio 2023, a presentare proposte per un importo di 50 milioni di € a sostegno dell’innovazione urbana e delle capacità delle città europee di costruire uno sviluppo urbano sostenibile; nel rispetto dei valori fondamentali del nuovo Bauhaus Europeo (estetica, sostenibilità, inclusione), verso la transizione verde del tessuto urbano ed abitativo.

Dotata di un’apposita voce di bilancio del FESR – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale dell’importo di 450 milioni di €, l’IUE è un nuovo strumento a sostegno della dimensione urbana della politica di coesione nel periodo 2021-2027.  Almeno l’8% delle risorse del FESR in ciascuno Stato membro deve essere investito in priorità e progetti selezionati dalle città stesse e basati sulle rispettive strategie di sviluppo urbano sostenibile. Oltre a sostenere l’innovazione, l’IUE sostiene le capacità di tutte le aree urbane in tutta Europa; ed anche fornisce dati concreti per l’elaborazione delle politiche e la condivisione delle conoscenze in materia di sviluppo urbano sostenibile, fra le altre cose attraverso l’agenda urbana per l’UE.

In proposito Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme, ha dichiarato: “I progetti innovativi sul terreno che traducono in realtà i valori del nuovo Bauhaus europeo sono fondamentali per una transizione verde inclusiva che offra a tutti soluzioni mirate a un’elevata qualità della vita. Mi appello alla visione e alla creatività delle città dell’UE perché sappiano sfruttare al meglio l’opportunità di finanziamento offerta oggi dall’iniziativa urbana europea per migliorare la vita dei cittadini e rappresentare un valido esempio per chi intende cimentarsi nelle complesse sfide urbane del nuovo Bauhaus europeo.”

Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, ha aggiunto: “Le città svolgono un ruolo importante nella trasformazione sostenibile. Si trovano in una posizione privilegiata non solo per coinvolgere i cittadini, ma anche per sviluppare la diversità culturale e il patrimonio culturale al fine di trasformare i nostri spazi di vita e la nostra mentalità. Con questo nuovo invito intendiamo ancorare saldamente i valori del nuovo Bauhaus europeo alla costruzione e al funzionamento delle città, il più possibile vicino ai cittadini. Sono impaziente di vedere i progetti prendere vita e diffondersi in tutta Europa.”

Vai al Comunicato Stampa per approfondire

COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 11 OTTOBRE 2022: NUOVO BAUHAUS EUROPEO NELL’AMBITO DELLA POLITICA DI COESIONE – LANCIO DI UN INVITO A PRESENTARE PROGETTI INNOVATIVI NELLE CITTÀ PER UN IMPORTO DI 50 MILIONI DI € 

L’iniziativa urbana europea (IUE) pubblica oggi un invito a presentare proposte per un importo di 50 milioni di € al fine di sostenere l’innovazione urbana e le capacità delle città di costruire uno sviluppo urbano sostenibile. 

L’invito a presentare proposte rappresenta una perfetta trasposizione pratica dei valori fondamentali del nuovo Bauhaus europeo (estetica, sostenibilità e inclusione) e consentirà l’attuazione di progetti emblematici (“dimostratori”) relativi alla seconda generazione del nuovo Bauhaus europeo, dopo che i primi sei progetti dimostratori sono stati finanziati nell’ambito di Orizzonte Europa

L’IUE fa parte del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).

L’invito si rivolge a progetti che stimolino la trasformazione nelle città e abbiano il potenziale di generare investimenti e di ispirare altri progetti della politica di coesione, in linea con i principi del nuovo Bauhaus europeo. 

Tali progetti devono essere collegati ai 4 temi seguenti:

  1. costruire e ristrutturare edifici con spirito improntato alla circolarità e alla neutralità in termini di emissioni di carbonio;
  2. preservare e trasformare il patrimonio culturale;
  3. adattare e trasformare edifici puntando a soluzioni abitative a prezzi accessibili
  4. riqualificare gli spazi urbani.

Il FESR finanzierà l’80% del costo dei progetti selezionati. Ciascun progetto può ricevere fino a 5 milioni di €. 

Parte di questi finanziamenti sosterranno il trasferimento di soluzioni innovative verso altre città d’Europa, al fine di rafforzarne ancor più l’impatto, in particolare nelle città e nelle Regioni che più necessitano di un sostegno alla trasformazione verso il futuro verde. 

A più lungo termine, le Autorità urbane beneficiarie del sostegno istituiranno partenariati di trasferimento con altre tre città interessate a riprodurre parti di progetti o progetti completi. L’invito è aperto fino a metà gennaio 2023.

Contesto 

Il nuovo Bauhaus europeo è stato lanciato dalla presidente von der Leyen nel settembre 2021. Aggiunge una dimensione culturale al Green Deal e accelera la transizione verde con cambiamenti tangibili sul terreno, combinando i valori dell’estetica, della sostenibilità e dell’inclusione.

Dotata di un’apposita voce di bilancio del FESR dell’importo di 450 milioni di €, l’iniziativa urbana europea (IUE) è un nuovo strumento a sostegno della dimensione urbana della politica di coesione nel periodo 2021-2027. 

Almeno l’8% delle risorse del FESR in ciascuno Stato membro deve essere investito in priorità e progetti selezionati dalle città stesse e basati sulle rispettive strategie di sviluppo urbano sostenibile.

Oltre a sostenere l’innovazione, l’IUE sostiene le capacità di tutte le aree urbane in tutta Europa. Fornisce dati concreti per l’elaborazione delle politiche e la condivisione delle conoscenze in materia di sviluppo urbano sostenibile, fra le altre cose attraverso l’agenda urbana per l’UE.

L’IUE è gestita dalla Commissione e dalla Regione francese Hauts-de-France. Si basa sulle Azioni urbane innovative del periodo di programmazione 2014-2020, con accento ancora più marcato sull’innovazione urbana, sulla sostenibilità e sulla replicabilità in altre città.

Per ulteriori informazioni

Iniziativa urbana europea

Pagina web del nuovo Bauhaus europeo

L’ITALIA E’ TRA I SITI CHE ENTRO FINE 2023 OSPITERANNO I PRIMI COMPUTER QUANTISTICI EUROPEI

Nei giorni scorsi la Commissione UE ha annunciato che l’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo (EuroHPC) ha selezionato i 6 siti che entro la fine del 2023 ospiteranno i primi computer quantistici europei (saranno situati in Cechia, Germania, Spagna, Francia, Italia e Polonia) che verranno integrati in loco nei supercomputer esistenti, a formare un’ampia rete che si estenderà su tutta l’Europa. 

Questi nuovi computer quantistici avvicinano l’UE al raggiungimento degli obiettivi per il decennio digitale; vale a dire disporre del primo computer con accelerazione quantistica UE entro il 2025 ed essere all’avanguardia in termini di capacità quantistiche entro il 2030. Si tratta di un’iniziativa europea in tutto e per tutto: le macchine saranno costituite interamente da hardware e software europei per sfruttare la tecnologia europea sviluppata nell’ambito delle iniziative quantistiche finanziate dall’UE, dei programmi di ricerca nazionali e di finanziamenti privati.

Con un investimento totale previsto che ammonta a oltre 100 milioni di €, una metà dei quali proviene dall’UE e l’altra metà dai 17 Paesi che partecipano all’EuroHPC. 

In proposito Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, ha dichiarato: “Si tratta di un progetto esemplare per il suo carattere profondamente europeo. Mettendo in comune le nostre risorse e il nostro know-how possiamo assumere un ruolo guida in un settore essenziale per il futuro della nostra società digitale, contribuendo così alla nostra lotta contro i cambiamenti climatici. Quello odierno è un passo fondamentale verso la realizzazione della visione che intende creare in Europa un’infrastruttura di supercalcolo e calcolo quantistico di livello mondiale accessibile in tutta l’UE.”

Vai al Comunicato Stampa per approfondire

COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE UE 4 OTTOBRE 2022: L’UE DIFFONDE LA SUA PRIMA TECNOLOGIA QUANTISTICA IN 6 SITI DISTRIBUITI IN VARIE PARTI D’EUROPA

Oggi l’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo (EuroHPC) ha annunciato la selezione di 6 siti che ospiteranno i primi computer quantistici europei: saranno situati in Cechia, Germania, Spagna, Francia, Italia e Polonia. 

I computer quantistici verranno integrati in loco nei supercomputer esistenti e formeranno così un’ampia rete che si estenderà su tutta l’Europa. 

L’investimento totale previsto ammonta a oltre 100 milioni di €, una metà dei quali proviene dall’UE e l’altra metà dai 17 Paesi che partecipano all’EuroHPC. 

Ricercatori accademici e operatori dell’industria, ovunque si trovino in Europa, saranno ora in grado di accedere a questi 6 computer quantistici basati su tecnologie europee all’avanguardia. I nuovi computer quantistici risponderanno inoltre alla crescente domanda di risorse per il calcolo quantistico e di potenziali nuovi servizi da parte dell’industria e del mondo accademico europei. Nel giro di poche ore saranno in grado di risolvere problemi complessi relativi a settori quali la salute, il cambiamento climatico, la logistica o il consumo di energia, rispetto ai mesi e agli anni richiesti dai sistemi attuali, e lo faranno consumando molta meno energia.

Si prevede che i nuovi computer quantistici saranno disponibili nei 6 siti indicati entro la seconda metà del 2023. 

Sosterranno un’ampia gamma di applicazioni di rilevanza industriale, scientifica e sociale per l’Europa:

  • lo sviluppo molto più rapido ed efficiente di nuove medicine, grazie alla creazione di un “gemello digitale” di un corpo umano su cui ad esempio condurre sperimentazioni virtuali di farmaci;
  • la risoluzione di complessi problemi di logistica e di programmazione per aiutare le imprese a risparmiare tempo e carburante;
  • lo sviluppo e la possibilità di testare in un ambiente virtuale nuovi materiali come polimeri per aerei, convertitori catalitici per automobili, celle solari o superconduttori a temperatura ambiente in grado di immagazzinare energia a tempo indeterminato.

Questi nuovi computer quantistici ci avvicinano al raggiungimento dei nostri obiettivi per il decennio digitale, vale a dire disporre del nostro primo computer con accelerazione quantistica entro il 2025 ed essere all’avanguardia in termini di capacità quantistiche entro il 2030. Si tratta di un’iniziativa europea in tutto e per tutto: le macchine saranno costituite interamente da hardware e software europei per sfruttare la tecnologia europea sviluppata nell’ambito delle iniziative quantistiche finanziate dall’UE, dei programmi di ricerca nazionali e degli investimenti privati.

Prossime tappe

L’annuncio odierno si inserisce in un impegno di più ampio respiro dell’UE, che si sta adoperando per integrare i computer e i simulatori quantistici europei come acceleratori nell’infrastruttura di supercalcolo. In futuro saranno inoltre acquistati più computer quantistici. Per sviluppare ulteriormente il calcolo quantistico e più specificamente il software quantistico, la Commissione prevede di istituire centri di eccellenza per la scienza e l’industria incentrati su casi di utilizzo sia accademico sia industriale di computer e simulatori quantistici. Questi centri, rivolti a tutti gli appartenenti al settore dell’industria ed al mondo accademico, come pure alla più ampia comunità di utenti della tecnologia quantistica, saranno un punto di riferimento per le applicazioni quantistiche accademiche e industriali e forniranno alle Organizzazioni europee servizi, sostegno e librerie con modalità simili a quelle impiegate attualmente per i centri di eccellenza per il calcolo ad alte prestazioni.

Contesto

I 17 Paesi partecipanti all’iniziativa quantistica EuroHPC sono: Belgio, Cechia, Danimarca, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Finlandia, Svezia e Norvegia.

Impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo

L’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo (EuroHPC) è un’entità giuridica e finanziaria creata nel 2018 per permettere all’UE ed ai Paesi partecipanti alla EuroHPC di coordinare i loro sforzi e mettere in comune le risorse con l’obiettivo di fare dell’Europa un leader mondiale del supercalcolo. 

Nel luglio 2021 il Consiglio ha adottato il regolamento EuroHPC, con un ulteriore investimento di 7 miliardi di €. 

L’EuroHPC ha già finanziato il progetto ibrido per il calcolo ad alte prestazioni e il simulatore quantistico (HPCQS), iniziato alla fine del 2021. Il progetto mira a integrare 2 simulatori quantistici, ognuno dei quali controlla circa 100+ bit quantistici (qubit) in 2 supercomputer già esistenti:

  • il supercomputer Joliot Curie di GENCI, l’Organizzazione nazionale francese di supercalcolo, con sede in Francia;
  • il supercomputer JUWELS del centro di supercalcolo Jülich, con sede in Germania.

In questo modo il progetto HPCQS diventerà un incubatore per un sistema unico al mondo di calcolo ibrido basato su calcolo quantistico e supercalcolo.

Iniziativa faro sulle tecnologie quantistiche

Nel 2016 i portatori di interessi del settore quantistico europeo hanno pubblicato il manifesto quantistico che ha portato al lancio nel 2018 di un’iniziativa di ricerca e innovazione collaborativa, finanziata dall’UE con 1 miliardo di € per un periodo di 10 anni: l’iniziativa faro sulle tecnologie quantistiche.

Inizia ora la nuova fase dell’iniziativa faro sulle tecnologie quantistiche (finanziata a titolo di Orizzonte Europa): consoliderà e amplierà la leadership della ricerca europea nelle tecnologie quantistiche e faciliterà lo sfruttamento dei suoi risultati da parte dell’industria. 

I progetti dell’iniziativa faro sulle tecnologie quantistiche creano e sviluppano tecnologie per le attività a valle (downstream), quali la diffusione di computer e simulatori nell’ambito della EuroHPC o la realizzazione di un’infrastruttura di distribuzione a chiave quantistica (QKD) nell’ambito dell’iniziativa dell’infrastruttura europea di comunicazione quantistica (EuroQCI).

Per ulteriori informazioni

Comunicato stampa sull’EuroHPC: selezionati i 6 siti che ospiteranno i primi computer quantistici europei

Tecnologia quantistica

Iniziativa faro sulle tecnologie quantistiche

D&I PER LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE NELLE ORGANIZZAZIONI: Nella Rivista AIDP, Network di Manager e Professionisti HR, il mio articolo di approfondimento

Il 7 e 8 Ottobre a Bologna presso il Centro Congressi di FICO Eataly World si terrà il 51° Congresso Nazionale di AIDP – Associazione Italiana per la Direzione del Personale incentrato sui temi:

  • dell’Inclusione,
  • del Digitale,
  • della Sostenibilità e
  • delle Organizzazioni ibride.

Grazie alla Redazione AIDP che mi ha consentito di dare il mio contributo con l’articolo “Diversità ed inclusione come parte integrante del quadro per la corretta gestione delle RU delle Organizzazioni” pubblicato nella Rivista cartacea che sarà veicolata in occasione dei lavoro del Congresso, e che è anche disponibile nella versione “più estesa” on –line, sul blog aidp: DIVERSITÀ ED INCLUSIONE | AIDP Blog.

Per approfondire i temi del Congresso: https://congresso.aidp.it/
Leggi l’articolo: Copertina PDF