La Commissione ha aperto nei giorni scorsi le candidature per i premi da assegnare nel settore agricolo della produzione biologica e dei relativi progetti sostenibili.
Aprendo l’evento inaugurale del 25 marzo, ilCommissario per l’AgricolturaJanusz Wojciechowski ha dichiarato in proposito: “L’anno scorso, nel contesto del piano d’azione per lo sviluppo della produzione biologica, abbiamo annunciato l’istituzione di questi premi. Oggi sono una realtà.
Insieme ai co-organizzatori dei premi dell’UE per la produzione biologica, attendo con interesse di vedere l’ampia gamma di progetti che mostreranno il ruolo di guida dell’Unione Europea nel settore dell’agricoltura biologica. Siamo sulla strada giusta, ma possiamo fare meglio, in termini sia di produzione sia di consumo.
La produzione biologica ha il potenziale di rendere i nostri sistemi alimentari più resilienti e sostenibili”.
Sono 8 i premi in palio per 7 categorie in gara.
Periodo di presentazione delle candidature: 25 marzo – 8 giugno 2022.
Di seguito il Comunicato e le fonti per approfondire
COMUNICATO STAMPA COMMISSIONE EUROPEA 25.3.2022: Il Commissario Wojciechowski e le organizzazioni partner europee annunciano l’apertura delle candidature per i premi dell’UE per la produzione biologica
I premi, un evento senza precedenti a livello dell’UE, sensibilizzeranno il grande pubblico in merito alla produzione biologica e ai vantaggi che ne derivano mettendo in primo piano progetti innovativi e sostenibili.
Saranno assegnati otto premi nell’ambito di sette categorie, tra cui:
miglior coltivatrice e miglior coltivatore biologici,
migliore regione biologica,
migliore città biologica,
miglior biodistretto biologico,
migliore PMI biologica,
miglior dettagliante di alimenti biologici e
miglior ristorante biologico.
Il Comitato economico e sociale europeo, il Comitato delle regioni, il Copa-Cogeca e l’IFOAM Organics Europe gestiranno le singole categorie.
Il Consiglio ed il Parlamento saranno pienamente coinvolti nel processo di valutazione, rendendo il premio un vero e proprio progetto cooperativo europeo.
Il periodo di presentazione delle candidature si apre il 25 marzo e termina l’8 giugno.
“DigiComp 2.2” è il Quadro aggiornato per migliorare le competenze digitali nell’UE, in linea con l’agenda per le competenze per l’Europa del 2020. E svolgerà un ruolo centrale per conseguire l’obiettivo dell’UE, per cui almeno l’80% della popolazione deve disporre di competenze digitali di base entro il 2030.
In particolare:
elenca più di 250 nuovi esempi di conoscenze, abilità e atteggiamenti di ausilio ai cittadini nell’uso delle tecnologie digitali,
tiene conto delle tecnologie emergenti, quali l’intelligenza artificiale o l’internet delle cose,
fornisce una interpretazione commune sul concetto di competenza digitale,
prende in considerazione l’aumento del lavoro a distanza.
Di seguito il Comunicato e le fonti per approfondire
COMUNICATO STAMPA COMMISSIONE EUROPEA 23.3.2022: Forum delle parti interessate nel settore dell’istruzione digitale: la Commissione presenta un quadro aggiornato per migliorare le competenze digitali nell’UE
Il quadro delle competenze digitali, compresa la sua versione aggiornata “DigComp 2.2”, fornisce un’interpretazione comune di cosa sia la competenza digitale.
All’interno del quadro sono elencati più di 250 nuovi esempi di conoscenze, abilità e atteggiamenti che aiutano i cittadini a utilizzare le tecnologie digitali in modo sicuro e con fiducia e spirito critico.
“DigiComp 2.2” tiene conto delle tecnologie emergenti, quali l’intelligenza artificiale o l’internet delle cose, utilizzate ad esempio in automobili o elettrodomestici connessi.
Il quadro prende anche in considerazione l’aumento del lavoro a distanza, che richiede nuove e maggiori competenze digitali. Un altro nuovo obiettivo del quadro è l’alfabetizzazione digitale, che richiede solide competenze digitali per verificare contenuti online e relative fonti.
Le scuole e le organizzazioni di formazione, le imprese e altre istituzioni pertinenti potranno utilizzare “DigComp 2.2” per aggiornare i propri programmi di apprendimento, stabilire obiettivi e risultati dell’apprendimento, elaborare strumenti per valutare le competenze digitali necessarie e che si usano nell’ambito dell’istruzione e nel mercato del lavoro e per certificare tali competenze.
Questo obiettivo è fondamentale per garantire l’inclusione e la partecipazione al mercato del lavoro e alla società in un’Europa trasformata digitalmente.
Il Quadro aggiornato pubblicato dal Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione è disponibile online ed accessibile anche alle persone con disabilità.
Nel contesto della pandemia di COVID-19 e delle crescenti sfide geopolitiche, un approccio comune alla cibersicurezza ed alla sicurezza delle informazioni è imprescindibile.
Alla luce di ciò la Commissione martedì 22 marzo ha proposto un Regolamento sulla cibersicurezza ed un Regolamento sulla sicurezza delle informazioni; con priorità e quadri comuni.
Per rafforzare la cooperazione inter- istituzionale UE, ridurre al minimo l’esposizione ai rischi, consolidando la cultura della sicurezza dell’UE.
I Regolamenti che stiamo proponendo oggi sono una pietra miliare nel panorama della cibersicurezza e della sicurezza delle informazioni dell’UE. Sono basati su una cooperazione rafforzata e sul sostegno reciproco tra le Istituzioni, gli Organi e gli Organismi dell’UE, e sul coordinamento della preparazione e della risposta. In proposito Johannes Hahn, Commissario per il Bilancio e l’Amministrazione, ha dichiarato: “In un ambiente connesso, un singolo incidente di cibersicurezza può incidere su un’intera Organizzazione. Per questo motivo è fondamentale costruire un solido scudo contro le minacce informatiche e gli incidenti informatici che potrebbero perturbare la nostra capacità di agire.
Si tratta di un vero e proprio sforzo collettivo a livello dell’UE.”
Di seguito il Comunicato e le fonti per approfondire
COMUNICATO STAMPA COMMISSIONE EUROPEA 22.3.2022: Nuove norme per rafforzare la cibersicurezza e la sicurezza delle informazioni nelle Istituzioni, negli Organi e negli Organismi dell’UE
La Commissione ha proposto oggi nuove norme per stabilire misure comuni in materia di cibersicurezza e sicurezza delle informazioni nelle Istituzioni, negli Organi e negli Organismi dell’UE.
La proposta è volta a rafforzare le capacità di resilienza e di risposta di questi soggetti rispetto agli incidenti ed alle minacce informatiche, come pure a garantire la resilienza e la sicurezza della Pubblica Amministrazione dell’UE in un contesto di crescenti attività informatiche dolose nel panorama globale.
Nel contesto della pandemia di COVID-19 e delle crescenti sfide geopolitiche, un approccio comune alla cibersicurezza e alla sicurezza delle informazioni è imprescindibile.
Alla luce di ciò la Commissione ha proposto un regolamento sulla cibersicurezza e un regolamento sulla sicurezza delle informazioni. Stabilendo priorità e quadri comuni, tali norme rafforzeranno ulteriormente la cooperazione inter – istituzionale, ridurranno al minimo l’esposizione ai rischi e consolideranno la cultura della sicurezza dell’UE.
Regolamento sulla cibersicurezza
Il proposto Regolamento sulla cibersicurezza introdurrà un quadro di gestione, di governance e di controllo dei rischi nel settore della cibersicurezza.
Porterà alla creazione di un nuovo comitato inter istituzionale per la cibersicurezza, accrescerà le capacità in materia di cibersicurezza, ed incentiverà periodiche valutazioni di maturità ed una maggiore igiene informatica.
Amplierà inoltre il mandato della squadra di pronto intervento informatico delle Istituzioni, degli Organi e degli Organismi dell’UE (CERT-EU), che fungerà da piattaforma di intelligence relativa alle minacce, di scambio di informazioni sulla cibersicurezza e di coordinamento della risposta in caso di incidenti, da Organo consultivo centrale e da prestatore di servizi.
Elementi chiave della proposta di Regolamento sulla cibersicurezza
Rafforzare il mandato del CERT-UE e fornire le risorse necessarie per il suo assolvimento:
Esigere che tutte le Istituzioni, gli Organi e gli Organismi dell’UE:
si dotino di un quadro di governance, gestione e controllo dei rischi nel settore della cibersicurezza;
attuino una base di riferimento per le misure di cibersicurezza per affrontare i rischi individuati;
effettuino periodicamente valutazioni di maturità;
predispongano un Piano di miglioramento della propria cibersicurezza, approvato dalla loro dirigenza;
condividano senza indebito ritardo con il CERT-UE le informazioni relative agli incidenti.
Istituire un nuovo comitato inter istituzionale per la cibersicurezza per guidare e monitorare l’attuazione del Regolamento e per indirizzare il CERT-EU
Rinominare il CERT-UE; da “squadra di pronto intervento informatico” in “centro per la cibersicurezza” in linea con gli sviluppi negli Stati membri e a livello globale, pur mantenendo l’abbreviazione CERT-UE per il riconoscimento del nome.
Regolamento sulla sicurezza delle informazioni
Il proposto Regolamento sulla sicurezza delle informazioni creerà una serie minima di norme e standard sulla sicurezza delle informazioni per tutte le Istituzioni, tutti gli Organi e tutti gli Organismi dell’UE, per garantire una protezione rafforzata ed uniforme contro l’evoluzione delle minacce alle informazioni.
Queste nuove norme costituiranno un terreno stabile per uno scambio sicuro di informazioni tra le Istituzioni, gli Organi e gli Organismi dell’UE e con gli Stati membri, in base a pratiche e misure standardizzate per proteggere i flussi di informazioni.
Elementi chiave della proposta di Regolamento sulla sicurezza delle informazioni
Predisporre una governance efficace per promuovere la cooperazione tra tutte le Istituzioni, gli Organi e gli Organismi dell’UE, in particolare un Gruppo di Coordinamento Interistituzionale per la sicurezza delle informazioni;
Istituire un approccio comune per la categorizzazione delle informazioni, basato sul livello di riservatezza;
Modernizzare la politica di sicurezza delle informazioni, includendovi pienamente la trasformazione digitale e il lavoro da remote;
Razionalizzare le pratiche attuali e conseguire una maggiore compatibilità tra i sistemi e i dispositivi rilevanti.
Contesto
Nella sua Risoluzione del marzo 2021, il Consiglio dell’Unione europea ha sottolineato l’importanza di un quadro di sicurezza solido e coerente per proteggere il personale, i dati, le reti di comunicazione, i sistemi di informazione e i processi decisionali dell’UE. Ciò può essere realizzato solo rafforzando la resilienza e migliorando la cultura della sicurezza delle Istituzioni, negli Organi e negli Organismi dell’UE.
la raccomandazione della Commissione relativa alla risposta coordinata agli incidenti e alle crisi di cibersicurezza su vasta scala.
Considerata la quantità sempre maggiore di informazioni sensibili non classificate e classificate UE trattate dalle Istituzioni, dagli Organi e dagli Organismi dell’UE, il proposto Regolamento sulla sicurezza delle informazioni mira ad aumentare la protezione delle informazioni razionalizzando i vari Quadri giuridici di Istituzioni, Organi ed Organismi dell’Unione, in tale settore.
l’elemento fondamentale dell’Agenda strategica 2019-2024, adottata dal Consiglio europeo nel giugno 2019, che consiste nel proteggere le nostre società dalle minacce, in continua evoluzione, che incombono sulle informazioni trattate dalle Istituzioni, dagli Organi e dalle Agenzie dell’UE;
le conclusioni del Consiglio “Affari generali” del dicembre 2019, che esortano le Istituzioni, gli Organi e le Agenzie dell’UE, con il sostegno degli Stati Membri, ad elaborare ed a mettere in pratica un insieme completo di misure destinate a garantire la loro sicurezza.
La Commissione nei giorni scorsi ha annunciato la fruibilità on – line tramite la piattaforma pubblica Kohesio di tutte le informazioni concernenti oltre 1,5 milioni di progetti in tutti i 27 Stati membri, finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale(FESR), dal Fondo di coesione(FC) e dal Fondo sociale europeo (FSE) dal 2014.
In proposito Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme, ha dichiarato: “Kohesio offre una serie completa come mai prima di informazioni che consentono di scoprire in che modo la politica di coesione contribuisce a rafforzare la nostra Unione. Grazie a Kohesio la politica di coesione diventa ancora più aperta e trasparente. Con pochi clic chiunque può scoprire esattamente come l’UE investe nelle nostre regioni e città per promuovere la convergenza e la coesione economica, sociale e territoriale. Questo nuovo strumento integra la relazione sulla coesione, pubblicata il mese scorso, e la piattaforma Open Data Coesione. I progetti finanziati dalla politica di coesione saranno completamente trasparenti!”
NicolasSchmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, ha aggiunto: “I fondi dell’UE possono fare davvero la differenza per tutti i cittadini dell’Unione, in particolare per coloro che hanno più bisogno del nostro sostegno. Il Fondo sociale europeo aiuta le persone a trovare un lavoro, aiuta i lavoratori e le imprese ad acquisire le competenze necessarie per una ripresa equa, verde e digitale e rafforza l’inclusione sociale. I fondi di coesione possono inoltre sostenere gli Stati membri nei loro sforzi per aiutare coloro che fuggono dall’invasione russa dell’Ucraina. La nuova piattaforma racconta le storie alla base di molti progetti finanziati dall’UE che investono nelle persone e nelle regioni.”
Kohesio integra la piattaforma Open Data Coesione già del 2015, con un archivio unico e completo di dati sui progetti finanziati nell’ambito della Politica di coesione e sui relativi beneficiari.
Le due piattaforme coesisteranno nel tempo. Offrono infatti informazioni su due livelli diversi; i dati su Open Data Coesione riguardano informazioni finanziarie a livello di programma. Kohesio invece fornisce informazioni dettagliate a livello di progetto.
Di seguito il COMUNICATO STAMPA E LE FONTI DI APPROFONDIMENTO
COMUNICATO STAMPA COMMISSIONE 17 MARZO 2022: politica di coesione dell’UE: oltre 1,5 milioni di progetti finanziati dall’UE ora accessibili in una nuova piattaforma pubblica
E’ la prima volta che una simile piattaforma globale di dati relativi ai progetti, che sarà disponibile in tutte le lingue dell’UE, viene creata e messa a disposizione di tutti.
La sua creazione ha richiesto una stretta cooperazione con le autorità di gestione dei diversi Stati membri o Regioni, in quanto i progetti di coesione sono gestiti dalle Autorità nazionali e regionali.
Uno strumento utile per tutti.La piattaforma Kohesio mette a disposizione di tutti le informazioni in possesso delle autorità di gestione. Con una notevole ricchezza di dati, essa dimostra il contributo cruciale della politica di coesione alla coesione economica, territoriale e sociale delle Regioni dell’UE, nonché alle transizioni verde e digitale, grazie all’attuazione ed al finanziamento di un’ampia gamma di priorità politiche negli Stati membri. Incoraggia inoltre l’individuazione e lo scambio delle migliori pratiche tra le diverse Regioni e tra gli Stati membri.
Ad esempio, Kohesio può offrire:
dati standardizzati relativi a 1,5 milioni di progetti del periodo di finanziamento 2014-2020, compresi i link ai rispettivi programmi e fondi;
dati standardizzati riguardanti i 500 000 beneficiari dei progetti e lo stato di avanzamento dei progetti;
dati relativi a più di 300 programmi operativi in tutti i 27 Stati membri;
una mappa interattiva che consente di recuperare i dati geograficamente.
Tutte queste informazioni saranno tradotte in tutte le lingue dell’UE.
Alcuni esempi di progetti di coesione disponibili su Kohesio
Il programma ha raggiunto 14 000 giovani solo nel periodo tra il 2014 e il 2020. Infine, Kohesio può dimostrare come il Fondo di coesione contribuisce al miglioramento dei collegamenti ferroviari in Cechia.
Prossime tappe
In collaborazione con le Autorità di gestione selezionate dagli Stati membri per gestire i finanziamenti per la coesione, la Commissione continuerà a sviluppare la piattaforma Kohesio al fine di includere i progetti del nuovo periodo di programmazione 2021-2027.
Nei prossimi mesi la piattaforma sarà disponibile in tutte le lingue ufficiali dell’UE.
Contesto
Per la Commissione sono importanti la trasparenza e la messa a disposizione dei dati al pubblico.
È per questo motivo che la piattaforma Open Data Coesione è stata avviata nel dicembre 2015, consentendo agli utenti di seguire i progressi compiuti nell’attuazione della Politica di coesione a livello dell’UE, per tema, Paese o fondo. La piattaforma Kohesio integra la piattaforma Open Data Coesione con un archivio unico e completo di informazioni sui progetti finanziati nell’ambito della politica di coesione e sui relativi beneficiari.
Le due piattaforme coesisteranno in quanto offrono informazioni su due livelli diversi: i dati sulla coesione riguardano le informazioni finanziarie a livello di programma, mentre Kohesio fornisce informazioni dettagliate a livello di progetto.
Giovedì 17 marzo la Commissione Europea parteciperà come Partner istituzionale alla conferenza stampa presso la sede centrale del Ministero della Cultura, per la presentazione della 30° edizione delle Giornate FAI di primavera che avranno luogo il 26 e 27 marzo 2022.
Per l’edizione 2022 delle Giornate FAI di Primavera sono stati selezionati beni storici, artistici e culturali che hanno beneficiato di finanziamenti del fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) o del fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Sono parte di un itinerario straordinario che percorre tutta l’Italia, permettendo di visitare oltre 700 luoghi in 400 città del nostro Paese.
Perché come ha sottolineatoil Capo della Rappresentanza a Milano della Commissione europea Massimo Gaudina “Niente come la bellezza dei nostri luoghi e del nostro patrimonio artistico può restituirci un’oasi di serenità, di pace e di armonia, anche in questi tempi. Ecco perché anche quest’anno l’Europa “sposa” le giornate del FAI. Oltre 30 tra i siti aperti nelle giornate di primavera hanno ricevuto un sostegno europeo e ospiteranno speciali banchetti dedicati all’Europa: i tesori del FAI sono anche tesori europei e ci ricordano che la ripresa economica e la qualità della vita passano anche attraverso la cultura e la bellezza”.
Di seguito il Comunicato e le fonti per approfondire
Comunicato Stampa Commissione UE del 15 marzo 2022: La Commissione europea alle Giornate FAI di primavera 2022
Giovedì 17 marzo alle ore 11:00 la Commissione Europea parteciperà come Partner istituzionale alla conferenza stampa presso la sede centrale del Ministero della Cultura, trasmessa in collegamento video, per la presentazione della 30° edizione delle Giornate FAI di primavera che avranno luogo il 26 e 27 marzo 2022.
Per l’occasione, saranno aperti al pubblico 32 siti storici, artistici e culturali che hanno beneficiato di finanziamenti europei per il loro recupero e la loro valorizzazione. Parte di un itinerario straordinario che percorre tutta l’Italia, permettendo di visitare oltre 700 luoghi in 400 città del Paese, questi siti diventano protagonisti della crescita culturale europea all’interno del nostro patrimonio artistico e paesaggistico.
La manutenzione e il potenziamento di numerosi monumenti, panorami e opere del territorio sono infatti possibili grazie alla disponibilità di fondi europei che stimolano i cittadini a usufruire di una ricchezza artistica e culturale unica.
Durante la conferenza stampa interverranno:
Marco Magnifico – Presidente FAI,
Dario Franceschini – Ministro della Cultura,
Massimo Gaudina – Capo della Rappresentanza a Milano della Commissione europea,
Daniela Bruno – Vice Direttrice Generale FAI per gli Affari Culturali,
Giovanni Parapini – Direttore Rai per il Sociale,
Roberto Antonelli – Presidente Accademia Nazionale dei Lincei,
S.E.R. Mons. Dionisio Lachovicz – Esarca Apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia,
Michele Pontecorvo Ricciardi – Vice Presidente Ferrarelle Società Benefit
Paolo Di Grazia – Vice Direttore Generale Fineco.
Un viaggio tra le opere artistiche, culturali e paesaggistiche della nostra penisola, dal Forte di Bard (AO) al Castello del Malconsiglio (MT), dal Bosco di San Francesco (PG) alla Città romana di Suasa (AN), dal Giardino Botanico di Agrigento (AG) a Villa del Balbianello (CO).
Per l’edizione 2022 delle Giornate FAI di Primavera sono stati selezionati beni storici, artistici e culturali che hanno beneficiato di finanziamenti del fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) o del fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).
Questa iniziativa si aggiunge alle misure della Commissione europea per tutelare e promuovere la cultura e il patrimonio paesaggistico attraverso strumenti dedicati, come i programmi Europa Creativa e LIFE.
Europa Creativa dà sostegno alle produzioni europee di film e documentari, alle capitali europee della cultura e al marchio del patrimonio europeo, nonché al fondo di garanzia per agevolare l’accesso ai finanziamenti per le PMI.
LIFE si occupa invece della tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico in Europa.
Ai due programmi sono stati destinati rispettivamente 2,5 e 5,4 miliardi di euro per il periodo 2021-2027.
Segui i profili social della Rappresentanza della Commissione europea in Italia (@europainitalia) per saperne di più sui beni culturali e artistici finanziati con i fondi europei.
In proposito il Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha dichiarato: “In questi tempi difficili il multilateralismo è più decisivo che mai per le persone e per la natura da cui noi tutti dipendiamo. Le prove sono evidenti: abbiamo bisogno di un futuro in armonia con la natura per noi stessi, per le generazioni future, per il clima e per lo sviluppo sostenibile, e abbiamo bisogno di una tabella di marcia comune per arrivarci. Durante la COP15 la Comunità internazionale cercherà di trovare un accordo su un quadro mondiale ambizioso sulla biodiversità, accompagnato da un monitoraggio rigoroso che permetta di misurare i progressi compiuti sul campo per invertire la tendenza della perdita di biodiversità. Ma non siamo ancora arrivati a questo punto e dobbiamo ridurre considerevolmente le divergenze tra le Parti. L’Unione Europea si reca a Ginevra per promuovere obiettivi ambiziosi e dare il buon esempio”.
Il 15 Ottobre 2021 si è chiusa la prima parte della Convenzione sulla diversità biologica (Cbd) – Cop15. A Causa dell’emergenza sanitaria la I° tornata negoziale si è svolta online ed i delegati degli Stati si sono dati appuntamento alla II° parte che si terrà auspicabilmente in presenza nell’Aprile di quest’anno a Kumning, in Cina.
L’Obiettivo è “biodiversità”.
Cambiamento climatico e perdita di biodiversità sono 2 questioni da affrontare in modo parallelo, il primo problema si fortifica infatti al crescere dell’altro, e viceversa.
Obiettivo della Cbd è quello di invertire il declino della biodiversità, per rovesciare una tendenza che sta portando al collasso i nostri ecosistemi.
E l’impegno assunto è ora quello di negoziare nel 2022 un quadro globale efficace per la biodiversità post-2020.
Di seguito il Comunicato per approfondire
COMUNICATO STAMPA COMMISSIONE EUROPEA 14 MARZO 2022: Negoziati mondiali sulla biodiversità – l’UE esempio di ambizione per un nuovo accordo per protegge esseri umani e pianeta
Il nuovo accordo è mirato a fermare e invertire il declino della biodiversità e a ridurre la perdita di specie ed ecosistemi. I colloqui di Ginevra costituiscono l’ultima sessione ufficiale di negoziati tra i Governi prima che l’accordo venga adottato a Kunming, in Cina, nell’ambito della Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP15), che si terrà più avanti nell’anno.
Il quadro guiderà l’azione mondiale a favore della natura e dell’essere umano, la quale è fondamentale per la lotta contro i cambiamenti climatici e la costruzione di un mondo più giusto, più sicuro e più sano per tutti.
L’UE ha dimostrato le sue capacità di leadership lavorando con diversi Paesi per raggiungere un accordo ambizioso, con obiettivi misurabili che permettano di affrontare le cause dirette e indirette della perdita di biodiversità e disposizioni molto più stringenti sul monitoraggio e sulla valutazione dei mezzi messi in campo.
Maggiori informazioni sono disponibili nel Comunicato versione EN:
Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme, ha dichiarato: “Mentre ci stavamo ancora riprendendo dalla pandemia, due settimane fa in Europa è scoppiata una nuova crisi. Lo strumento di sostegno tecnico continuerà a sostenere gli Stati membri e le regioni nella realizzazione di riforme in grado di migliorarne la resilienza, sostenerne le strategie di crescita, prepararli alla duplice transizione verde e digitale nonché garantire che le pubbliche amministrazioni siano efficienti e agili.” La Commissione UE nei giorni scorsi ha approvato 225 progetti nell’ambito dell’SST – Strumento di Sostegno Tecnico istituito per prestare assistenza agli SM, quanto a riforme rivolte soprattutto alle PA e per un rafforzamento della capacità di contrastare crisi attuali e future. A bilancio 116, 8 milioni di Euro stanziati per l’anno corrente.
L’SST è peraltro strumento di finanziamento flessibile e di facile adattabilità alle esigenze emergenti nazionali, attivabile su richiesta degli SM.
Di seguito il Comunicato e le fonti per approfondire
COMUNICATO STAMPA COMMISSIONE EUROPEA 9 MARZO 2022: La Commissione sostiene 225 progetti di riforma negli Stati membri volti a migliorare la resilienza, creare posti di lavoro e crescita
Oggi la Commissione UE ha approvato 225 progetti nell’ambito dello strumento di sostegno tecnico (SST) per assistere gli Stati membri nell’elaborazione, nella progettazione e nell’attuazione di riforme che avranno come risultato pubbliche amministrazioni moderne e resilienti, rafforzando nel contempo la capacità degli Stati membri di reagire a crisi attuali e future.
Le riforme degli Stati membri sono finanziate mediante l’SST, con un bilancio totale di 116,8 milioni di € per l’anno 2022. L’SST è uno strumento basato sulla domanda che offre un’assistenza specifica ed è inoltre uno strumento flessibile che può essere rapidamente adattato alle esigenze emergenti degli Stati membri, su loro richiesta.
Un sostegno più mirato
I progetti sono strettamente allineati alle priorità fondamentali della Commissione.
L’SST 2022 continuerà a sostenere gli Stati Membri nell’elaborazione e nell’attuazione di riforme verso le transizioni verde e digitale, come pure a migliorare la capacità operativa e l’efficienza delle rispettive pubbliche amministrazioni.
Nel complesso, il 57 % delle richieste di sostegno SST selezionate per il 2022 è collegato alle riforme previste nell’ambito dei piani per la ripresa e la resilienza degli Stati Membri.
Il programma di lavoro SST per il 2022 comprende anche alcune novità:
progetti multinazionali o multiregionali – questi progetti offrono assistenza tecnica per far fronte a sfide comuni in vari Stati Membri o Regioni concentrandosi sulle stesse priorità; promuovono l’apprendimento reciproco e lo sviluppo di approcci comuni attraverso scambi tra pari;
progetti faro – ideati dalla Commissione a sostegno di riforme che sono in gran parte necessarie in diversi Stati Membri ed in linea con le principali priorità dell’UE. Ad esempio, il progetto faro di sostegno all’ondata di ristrutturazioni è destinato agli Stati Membri che intendono elaborare e attuare riforme a sostegno della ristrutturazione degli edifici. Il progetto faro di attuazione della garanzia europea per l’infanzia sostiene gli Stati membri nell’attuazione della raccomandazione del Consiglio che istituisce una garanzia europea per l’infanzia. Offre assistenza tecnica per intraprendere azioni e attuare politiche volte a prevenire e contrastare la povertà infantile e l’esclusione sociale.
Il 50 % delle richieste è collegato a progetti faro, quali il turismo, l’ondata di ristrutturazioni, l’integrazione di genere, la pubblica amministrazione e l’integrazione dei migranti, mentre il 30 % delle richieste riguarda progetti multinazionali o multiregionali.
Contesto
L’SST è il principale strumento di cui dispone la Commissione per fornire sostegno tecnico alle riforme nell’UE, su richiesta delle autorità nazionali.
Fa parte del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e del piano per la ripresa dell’Europa. Si basa sul successo del precedente programma di sostegno alle riforme strutturali, che a partire dal 2017 ha attuato oltre 1400 progetti di sostegno tecnico in tutti gli Stati Membri.
Le riforme ammissibili al sostegno dell’SST comprendono, tra l’altro: la pubblica amministrazione, la gestione delle finanze pubbliche, la gestione della migrazione, il contesto imprenditoriale, il settore finanziario, il mercato del lavoro, i sistemi di istruzione, i servizi sociali, il sostegno ai minori vulnerabili, l’assistenza sanitaria, la transizione verde e la cibersicurezza.
Di seguito il Comunicato e le fonti per approfondire
COMUNICATO STAMPA COMMISSIONE EUROPEA 9 MARZO 2022: La Commissione pubblica la relazione generale sull’attività dell’Unione europea nel 2021
La Commissione ha pubblicato oggi la relazione generale sull’attività dell’UE nel 2021, elaborata annualmente conformemente all’articolo 249, paragrafo 2, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Alla fine dell’anno era stato vaccinato il 79,8% degli adulti nell’Unione europea, la quale aveva esportato o condiviso oltre 1,7 miliardi di dosi di vaccino con 165 paesi.
Nel 2021 è entrato in vigore anche il piano per la ripresa NextGenerationEU, da 800 miliardi di €.
Gli Stati membri hanno elaborato piani nazionali per la ripresa e la resilienza, che stabiliscono investimenti e riforme per affrontare le conseguenze della pandemia e accelerare le transizioni verde e digitale.
Alla fine del 2021 la Commissione aveva valutato positivamente 22 piani nazionali per un valore superiore a 445 miliardi di €.
L’UE ha continuato a collaborare strettamente con i partner internazionali per conseguire gli obiettivi dell’accordo di Parigi, anche in occasione della conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP 26) tenutasi a Glasgow.
Nel 2021 la Commissione ha altresì presentato una serie di iniziative per rafforzare la sovranità tecnologica dell’Europa e realizzare le ambizioni relative alla trasformazione digitale da completare entro il 2030.
Il Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo Frans Timmermans, ha aggiunto: “È giunto il momento di affrontare le nostre vulnerabilità e di diventare rapidamente più indipendenti nelle nostre scelte energetiche. E’ giunto il momento di passare alle fonti rinnovabili alla velocità della luce: le fonti rinnovabili sono una fonte di energia a basso costo, pulita e potenzialmente infinita e, invece di finanziare l’industria dei combustibili fossili altrove, creano posti di lavoro qui. La guerra di Putin in Ucraina dimostra l’urgenza di accelerare la transizione verso l’energia pulita.”Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione UE, ha dichiarato: “Dobbiamo diventare indipendenti dal petrolio, dal carbone e dal gas russi. Non possiamo assolutamente fare affidamento su un fornitore che ci minaccia esplicitamente. Dobbiamo agire ora per attenuare l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia, diversificare le fonti di approvvigionamento di gas per il prossimo inverno e accelerare la transizione verso l’energia pulita. Quanto più velocemente passeremo alle energie rinnovabili e all’idrogeno, associati a una maggiore efficienza energetica, tanto più velocemente saremo di fatto indipendenti e in controllo del nostro sistema energetico. Discuterò le idee della Commissione con i leader europei a Versailles nel corso di questa settimana e mi impegnerò poi per attuarle rapidamente con la mia squadra.”
Nei giorni scorsi si è concretizzato il Piano europeo per “smarcare” l’Europa dalla dipendenza di fornitura energetica del gas dalla Russia nel più breve tempo possibile vista l’attuale situazione bellica in corso.
REPowerEU è infatti la bozza di Piano presentato nei giorni scorsi dalla Commissione UE volto ad affrancare l’Europa dai combustibili fossili russi ben prima del 2030, cominciando dalla riduzione dell’import di gas.
La Commissione UE si riserva anche di consultare gli Stati membri in merito alla necessità di un nuovo quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato che consenta di fornire aiuti alle imprese colpite dalla crisi; ora a sostegno in particolare di quelle realtà che devono far fronte a costi energetici elevati.
Entro aprile 2022 si attende peraltro una proposta legislativa che preveda che gli impianti di stoccaggio sotterraneo di gas in tutta l’Unione siano riempiti per almeno il 90 % della capacità entro il 1º ottobre di ogni anno.
Di seguito il Comunicato e le fonti per approfondire.
COMUNICATO STAMPA – COMMISSIONE EUROPEA 8.3.2022: REPowerEU: azione europea comune per un’energia più sicura, più sostenibile e a prezzi più accessibili
La Commissione europea ha proposto oggi una bozza di piano per affrancare l’Europa dai combustibili fossili russi ben prima del 2030, cominciando con il gas, a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Il piano delinea inoltre una serie di misure volte a rispondere all’aumento dei prezzi dell’energia in Europa e a ricostituire le scorte di gas per il prossimo inverno. Da vari mesi l’Europa si trova ad affrontare
Kadri Simson, Commissaria per l’Energia, ha ulteriormente dichiarato: “L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha aggravato la situazione della sicurezza dell’approvvigionamento e portato i prezzi dell’energia a livelli senza precedenti. Per le restanti settimane di quest’inverno l’Europa dispone di quantità di gas sufficienti, ma dobbiamo ricostituire urgentemente le riserve per il prossimo anno. La Commissione proporrà pertanto che entro il 1º ottobre gli impianti di stoccaggio di gas nell’UE siano riempiti almeno al 90 %. Abbiamo inoltre delineato la regolamentazione dei prezzi, gli aiuti di Stato e le misure fiscali intesi a proteggere le famiglie e le imprese europee dall’impatto dei prezzi eccezionalmente elevati.”
un aumento dei prezzi dell’energia, ma ora l’incertezza sull’approvvigionamento sta aggravando il problema. REPowerEU mirerà a diversificare le fonti di approvvigionamento di gas, accelerare la diffusione di gas rinnovabili e sostituire il gas nel riscaldamento e nella produzione di energia, rendendo così possibile ridurre di due terzi la domanda dell’UE di gas russo entro la fine dell’anno.
Misure di emergenza sui prezzi dell’energia e sullo stoccaggio del gas
Il pacchetto di misure della Commissione sui prezzi dell’energia dell’ottobre scorso ha aiutato gli Stati membri ad attenuare l’impatto dei prezzi elevati sui consumatori vulnerabili e rimane un quadro di riferimento importante per le misure nazionali. Oggi la Commissione presenta agli Stati membri ulteriori orientamenti, che confermano la possibilità di regolamentare i prezzi in circostanze eccezionali e definiscono le modalità con cui gli Stati membri possono ridistribuire ai consumatori le entrate derivanti dagli elevati profitti del settore energetico e dallo scambio di quote di emissione. Le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato offrono poi agli Stati membri la possibilità di fornire sostegno a breve termine alle imprese colpite dai prezzi elevati dell’energia e di contribuire a ridurne l’esposizione alla volatilità dei prezzi dell’energia a medio-lungo termine. A seguito di una consultazione su modifiche mirate degli orientamenti in materia di aiuti di Stato relativi al sistema di scambio di quote di emissione, la Commissione consulterà gli Stati membri anche in merito alla necessità e all’ambito di applicazione di un nuovo quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato che consenta di fornire aiuti alle imprese colpite dalla crisi, in particolare quelle che devono far fronte a costi energetici elevati.
La Commissione intende presentare entro aprile una proposta legislativa che preveda che gli impianti di stoccaggio sotterraneo di gas in tutta l’UE siano riempiti per almeno il 90 % della capacità entro il 1º ottobre di ogni anno. La proposta comporterebbe il monitoraggio e l’applicazione dei livelli di riempimento e integrerebbe accordi di solidarietà tra gli Stati membri. La Commissione prosegue l’indagine sul mercato del gas in risposta alle preoccupazioni su potenziali distorsioni della concorrenza da parte degli operatori, in particolare Gazprom.
Per affrontare la questione dell’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia, la Commissione esaminerà tutte le possibilità per l’adozione di misure di emergenza volte a limitare l’effetto di contagio dei prezzi del gas sui prezzi dell’energia elettrica, ad esempio stabilendo limiti di prezzo temporanei. Valuterà inoltre le possibili soluzioni per ottimizzare l’assetto del mercato dell’energia elettrica tenendo conto della relazione finale dell’Agenzia dell’UE per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER) e di altri contributi relativi ai vantaggi e svantaggi dei meccanismi alternativi di tariffazione per mantenere l’energia elettrica a prezzi accessibili, senza perturbare l’approvvigionamento e gli ulteriori investimenti nella transizione verde.
REPowerEU – Affrancarci dalla dipendenza dal gas russo prima del 2030
Uscire gradualmente dalla dipendenza dai combustibili fossili provenienti dalla Russia è possibile ben prima del 2030. A tal fine la Commissione propone di elaborare il piano REPowerEU, che rafforzerà la resilienza del sistema energetico dell’UE nel suo complesso e sarà basato su due pilastri: diversificare gli approvvigionamenti di gas, grazie all’aumento delle importazioni (GNL e via gasdotto) da fornitori non russi e all’aumento dei volumi di produzione e di importazione di biometano e idrogeno rinnovabile; ridurre più rapidamente l’uso dei combustibili fossili nell’edilizia, anche abitativa, nell’industria e a livello di sistema energetico grazie a miglioramenti dell’efficienza energetica,all’aumento delle energie rinnovabili e all’elettrificazione e superando le strozzature infrastrutturali.
La piena attuazione delle proposte della Commissione contemplate dal pacchetto “Pronti per il 55 %” (Fit for 55) ridurrebbe già il nostro consumo annuo di gas fossile del 30 %, l’equivalente di 100 miliardi di metri cubi (mld di m3), entro il 2030. Con le misure previste dal piano REPowerEU si potrebbe eliminare gradualmente l’utilizzo di almeno 155 mld di m3 di gas fossile, equivalenti al volume importato dalla Russia nel 2021. Quasi due terzi di tale riduzione possono essere conseguiti entro un anno, ponendo fine all’eccessiva dipendenza dell’UE da un unico fornitore. La Commissione propone di collaborare con gli Stati membri per individuare i progetti più idonei a conseguire tali obiettivi, sulla base dell’ampio lavoro già svolto sui piani nazionali per la ripresa e la resilienza.
Contesto
La nuova realtà geopolitica e del mercato dell’energia ci impone di accelerare drasticamente la transizione verso l’energia pulita e di aumentare l’indipendenza energetica dell’Europa da fornitori inaffidabili e da combustibili fossili volatili.
L’invasione dell’Ucraina ha reso evidente e forte come mai prima d’ora la necessità di una transizione rapida verso l’energia pulita. L’UE importa il 90 % del gas che consuma e la Russia fornisce circa il 45 % di tali importazioni, in percentuali variabili tra i diversi Stati membri. Dalla Russia provengono anche circa il 25 % delle importazioni di petrolio e il 45 % delle importazioni di carbone.
Negli ultimi mesi il pacchetto di misure della Commissione sui prezzi dell’energia, adottato nell’ottobre 2021, ha aiutato i cittadini e le imprese a far fronte agli elevati prezzi dell’energia. 25 Stati membri hanno adottato provvedimenti in linea con il pacchetto di misure che stanno già alleggerendo le bollette energetiche di oltre 70 milioni di famiglie e di vari milioni di microimprese e piccole e medie imprese.
La Commissione continua a collaborare con i vicini e i partner dei Balcani occidentali e della Comunità dell’energia che condividono con l’Unione le stesse forme di dipendenza dai combustibili fossili e l’esposizione alle impennate dei prezzi, ma anche l’impegno di perseguire gli stessi obiettivi climatici a lungo termine. Per quanto riguarda l’Ucraina, la Moldova e la Georgia, l’UE è pronta a dare sostegno per assicurare energia affidabile e sostenibile: lo sforzo in atto ai fini di una sincronizzazione d’emergenza delle reti elettriche ucraine e moldove con la rete continentale europea è un segnale chiaro di tale impegno.
Il CNF, per il tramite della Commissione Centrale per l’Accreditamento della Formazione e della Delegazione italiana a Bruxelles ed in collaborazione con il Consiglio d’Europa rinnova ed amplia nell’anno 2022 l’offerta formativa dei Corsi del PROGRAMMA HELP (The European Programme for Human Rights Education for Legal Professionals) utili al conseguimento di Crediti Formativi per la Formazione Continua degli Avvocati Italiani.
Trattasi dei seguenti Corsi completamente gratuiti e fruibili con modalità “self learning”: