PLASTICA RICICLATA NEI PRODOTTI: IN ARRIVO NUOVE NORME VOLONTARIE

L’ Alleanza per la Plastica varata dalla Commissione UE nel 2018 ha pubblicato nei giorni scorsi una Relazione su necessità e soluzioni per aumentare l’uso della plastica riciclata nei prodotti; sottolineando la necessità di nuove regole in materia.

La Commissione UE ha quindi inviato agli Organismi di normazione volontaria competenti in materia un progetto di richiesta di nuove sulla plastica riciclata aperta alla consultazione pubblica ed osservazioni (fino al 18.3.2022). 

 

Di seguito il Comunicato e le fonti per approfondire

 

COMUNICATO STAMPA COMMISSIONE EUROPEA 25.2.2022: Alleanza per la plastica circolare- Necessarie nuove norme europee per la plastica riciclata

 

Oggi l’Alleanza per la plastica circolare ha pubblicato una nuova relazione sulle necessità e sulle soluzioni per aumentare l’uso di plastica riciclata nei prodotti. 

La relazione, che sarà discussa in occasione dell’assemblea generale dell’Alleanza in programma oggi, raccomanda una più stretta collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati della catena del valore della plastica in Europa.

In particolare, la relazione sottolinea la necessità di nuove norme europee sulla plastica riciclata. 

In risposta a tale appello, la Commissione ha già inviato agli organismi di normazione CEN e CENELEC un progetto di richiesta di nuove norme volontarie sulla plastica riciclata, disponibile per consultazione pubblica e osservazioni fino al 18 marzo. 

Per misurare i progressi compiuti in direzione dell’obiettivo dell’UE, l’Alleanza ha appena approvato due nuovi strumenti di raccolta dei dati sulla produzione e sull’uso della plastica riciclata in Europa ed invita le imprese europee a trasmettere immediatamente i loro dati.

L’Alleanza è stata varata dalla Commissione nel 2018 per aiutare il mercato europeo della plastica riciclata a raggiungere 10 milioni di tonnellate entro il 2025 e per sostenere l’attuazione del piano d’azione per l’economia circolare

Oggi l’Alleanza rappresenta circa 300 organizzazioni industriali, accademiche, della società civile e del settore pubblico lungo l’intera catena del valore della plastica riciclata; il suo lavoro è importante per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo.

 

 

Per il Comunicato stampa in versione EN:

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/mex_22_1374

 

IN ARRIVO Il DATA ACT UE PER UN’ECONOMIA EUROPEA DEI DATI EQUA ED INNOVATIVA

Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, ha dichiarato in occasione della proposta della Commissione UE per la Legge sui dati: “Vogliamo dare ai consumatori ed alle imprese un controllo ancora maggiore su ciò che può essere fatto con i loro dati, chiarendo chi può accedere ai dati e a quali condizioni. È un principio digitale fondamentale che contribuirà a creare un’economia basata sui dati solida ed equa e guiderà la trasformazione digitale entro il 2030”.
Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha aggiunto: “Oggi compiamo un passo importante al fine di sbloccare una grande quantità di dati industriali in Europa, a vantaggio delle imprese, dei consumatori, dei servizi pubblici e della società nel suo complesso. Finora è stata utilizzata solo una piccola parte dei dati industriali e il potenziale di crescita e innovazione è enorme. La legge sui dati garantirà che i dati industriali siano condivisi, conservati e trattati nel pieno rispetto delle norme europee. Costituirà la pietra angolare di un’economia digitale europea forte, innovativa e sovrana.”

Il 23 Febbraio la Commissione UE ha infatti presentato la proposta di Legge sui dati in linea con la strategia europea per i dati del Febbraio 2020, che mira a far acquisire all’UE una posizione di leadership nella nostra società basata sui dati. A tutela degli interessi di consumatori, imprese, operatori commerciali ed industriali dell’Unione che avranno a disposizione massivi volumi e beneficeranno di un mercato dei dati sempre più competitivo.

Di seguito il Comunicato e le fonti per approfondire.

 

COMUNICATO STAMPA – COMMISSIONE EUROPEA 23.2.2022: LEGGE SUI DATI: LA COMMISSIONE PROPONE MISURE PER UN’ECONOMIA DEI DATI EQUA ED INNOVATIVA

La Commissione propone oggi nuove norme che disciplinano chi può accedere ai dati generati nell’UE in tutti i settori economici e utilizzarli. La legge sui dati garantirà equità nell’ambiente digitale, stimolerà un mercato dei dati competitivo, creerà opportunità per l’innovazione basata sui dati e renderà i dati più accessibili per tutti. Porterà a servizi nuovi e innovativi e a prezzi più competitivi per i servizi post-vendita e le riparazioni di oggetti connessi. 

Si tratta dell’ultimo elemento costitutivo orizzontale della strategia per i dati della Commissione e svolgerà un ruolo chiave nella trasformazione digitale, in linea con gli obiettivi digitali per il 2030.

I dati sono un bene non rivale, allo stesso modo dell’illuminazione stradale o di una vista panoramica: molte persone possono accedervi contemporaneamente e possono essere consumati ripetutamente senza che ciò incida sulla loro qualità o ne esaurisca la disponibilità. 

Il volume dei dati è in costante crescita: se nel 2018 sono stati generati 33 zettabyte, per il 2025 sono previsti 175 zettabyte. Si tratta di un potenziale non sfruttato, l’80 % dei dati industriali non viene mai utilizzato. La legge sui dati affronta le questioni giuridiche, economiche e tecniche che portano al sottoutilizzo dei dati. Le nuove norme metteranno una maggiore quantità di dati a diposizione per il riutilizzo e dovrebbero creare 270 miliardi di € di PIL aggiuntivo entro il 2028.

La proposta di legge sui dati comprende:

  • misure volte a consentire agli utenti di dispositivi connessi di avere accesso ai dati da essi generati, che sono spesso raccolti esclusivamente dai fabbricanti, e di condividere tali dati con terzi per fornire servizi post-vendita o altri servizi innovativi basati sui dati. 

La proposta mantiene gli incentivi destinati ai fabbricanti affinché continuino a investire nella produzione di dati di alta qualità, coprendo i costi collegati al trasferimento ed escludendo l’uso di dati condivisi in concorrenza diretta con il loro prodotto.

  • misure volte a riequilibrare il potere negoziale delle PMI prevenendo l’abuso di squilibri contrattuali nei contratti di condivisione dei dati. 

La legge sui dati proteggerà le PMI dalle clausole contrattuali abusive imposte dalla Parte con una posizione contrattuale significativamente più forte. La Commissione definirà inoltre un modello di clausole contrattuali per aiutare tali imprese a elaborare e negoziare contratti equi di condivisione dei dati.

  • mezzi che consentono agli enti pubblici di accedere ai dati in possesso del settore privato e di utilizzarli quando sono necessari per circostanze eccezionali, in particolare in caso di emergenza pubblica, come inondazioni e incendi boschivi, o di attuare un mandato giuridico se i dati non sono altrimenti disponibili. Le informazioni derivanti dai dati sono necessarie per una risposta rapida e sicura e riducono nel contempo al minimo l’onere per le imprese;
  • nuove norme che consentano ai clienti di cambiare efficacemente fornitore di servizi di trattamento dei dati sul cloud e che introducano garanzie contro il trasferimento illecito di dati.

La legge sui dati rivede inoltre alcuni aspetti della direttiva sulle banche dati, elaborata negli anni ’90 per proteggere gli investimenti nella presentazione strutturata dei dati. 

In particolare chiarisce che le banche dati che contengono dati provenienti da dispositivi e oggetti dell’internet delle cose (IoT) non dovrebbero essere soggetti a una tutela giuridica distinta. Ciò garantirà che sia possibile accedervi e utilizzarli.

I consumatori e le imprese potranno accedere ai dati del loro dispositivo e utilizzarli per servizi post-vendita e a valore aggiunto, come la manutenzione predittiva. Disponendo di maggiori informazioni, i consumatori e gli utenti, quali agricoltori, compagnie aeree o imprese di costruzione, saranno in grado di adottare decisioni migliori, ad es. l’acquisto di prodotti e servizi di qualità superiore o più sostenibili, contribuendo agli obiettivi del Green Deal.

Gli operatori commerciali e industriali avranno a disposizione più dati e beneficeranno di un mercato dei dati competitivo. I fornitori di servizi post-vendita potranno offrire servizi più personalizzati e competere su un piano di parità con servizi comparabili offerti dai fabbricanti, mentre i dati potranno essere combinati anche per sviluppare servizi digitali completamente nuovi.

A sostegno della strategia europea per i dati, la Commissione ha pubblicato oggi anche una panoramica degli spazi comuni europei di dati che sono in fase di sviluppo in vari settori e ambiti.

Contesto

In seguito all’atto sulla governance dei datila proposta odierna è la seconda delle principali iniziative legislative scaturite dalla strategia europea per i dati del febbraio 2020, che mira a far acquisire all’UE una posizione di leadership nella nostra società basata sui dati.

L’insieme di queste iniziative sbloccherà il potenziale economico e sociale dei dati e delle tecnologie in linea con le norme e i valori dell’UE. Esse creeranno un mercato unico per consentire la libera circolazione dei dati all’interno dell’UE e tra i vari settori, a vantaggio delle imprese, dei ricercatori, delle pubbliche amministrazioni e della società in generale.

L’atto sulla governance dei dati, presentato nel novembre 2020 e approvato dai colegislatori nel Novembre 2021, crea i processi e le strutture volti a facilitare la condivisione dei dati da parte delle imprese, dei cittadini e del settore pubblico, mentre la legge sui dati chiarisce chi può creare valore dai dati e a quali condizioni.

Una consultazione pubblica aperta sulla legge sui dati si è svolta tra il 3 Giugno e il 3 Settembre 2021 e ha raccolto pareri sulle misure finalizzate a creare equità nella condivisione dei dati e valore per i consumatori e le imprese. 

I risultati sono stati pubblicati il 6 Dicembre 2021. 

Per ulteriori informazioni

Legge sui dati – Domande e risposte

Legge sui dati – Scheda informativa

Legge sui dati – Testo giuridico

Pagina informativa sulla strategia europea in materia di dati

Proposta di legge sulla governance dei dati

Gruppo di esperti sulla condivisione dei dati B2B e sui contratti cloud

 

Data Act – Q&A (EN)

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/qanda_22_1114

NUOVE TECNOLOGIE, CYBERSECURITY E POLITICHE DI INVESTIMENTO UE: in arrivo oltre 292 milioni di Euro

Europa Digitale 2021 -2027: il primo programma paneuropeo per affrontare la trasformazione digitale

Dopo il I° Ciclo di inviti del Novembre 2021, nel Febbraio di quest’anno la Commissione UE rilancia
l’invito a ricevere proposte collegate al Programma Europa Digitale da parte di tutti i principali Operatori privati e pubblici del Mercato UE, dei Paesi EFTA/SEE e da altri Stakeholder dei Paesi associati al predetto Programma: nei settori collegati alle nuove tecnologie (i.e. spazi di dati, infrastrutture europee di blockchain, corsi di formazione sulle competenze digitali avanzate, soluzioni digitali per migliori servizi pubblici, progetti pilota sull’intelligenza artificiale (IA) per combattere la criminalità e strutture di test dell’IA).

Sono oltre 249 milioni di euro le sovvenzioni stanziate per questi settori strategici. A cui si aggiungono 43 milioni di Euro, a sostegno di progetti di cybersecurity.

 

COMUNICATO STAMPA COMMISSIONE UE- 22.2.2022 La Commissione investirà 292 milioni di EUR nelle tecnologie digitali e nella cibersicurezza

La Commissione ha lanciato oggi il secondo ciclo di inviti a presentare proposte nell’ambito del programma Europa digitale, che fa seguito alladozione dei programmi di lavoro e al primo ciclo di inviti pubblicati nel novembre 2021. 

Gli inviti sono aperti alle imprese, alle organizzazioni e alle amministrazioni pubbliche degli Stati membri dell’UE e dei paesi EFTA/SEE, nonché alle entità di altri paesi associati al programma. 

Questo finanziamento comporterà un investimento di oltre 249 milioni di euro in diversi settori: spazi di dati, infrastrutture europee di blockchain, corsi di formazione sulle competenze digitali avanzate, soluzioni digitali per migliori servizi pubblici, progetti pilota sull’uso dell’intelligenza artificiale (IA) per combattere la criminalità e strutture di test dell’IA.

Queste ultime sperimenteranno l’IA per la produzione, l’alimentazione, la salute e le comunità intelligenti. 

Inoltre, un investimento di 43 milioni di euro in sovvenzioni sosterrà la cibersicurezza nel settore sanitario e la realizzazione di una rete di centri per aiutare gli Stati membri ad attuare la pertinente legislazione dell’UE in materia di cibersicurezza. 

Il termine per la presentazione delle offerte è fissato al 17 maggio 2022. 

Maggiori informazioni sulle domande di sovvenzione nell’ambito di questa serie di inviti a presentare proposte sono disponibili online.

Ulteriori inviti a presentare proposte nell’ambito del programma Europa digitale dovrebbero essere pubblicati nell’estate del 2022.

Per il Comunicato stampa in versione FR (v. terzo comunicato)

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/mex_22_1282

ALTA TECNOLOGIA UE: LA COMMISSIONE TUTELA LE IMPRESE EUROPEE NEI CONFRONTI DELLA CINA

Valdis Dombrovski, Vice-President of the EC in charge of the Euro and Social Dialogue poses for an internal portrait

Il Vicepresidente esecutivo e Commissario per il Commercio UE    Valdis Dombrovskis, ha dichiarato qualche giorno fa: “Dobbiamo tutelare il settore UE dell’alta tecnologia, un settore dinamico, un motore di innovazione che ci garantisce il ruolo di Leader nello sviluppo delle tecnologie innovative del futuro. Le imprese dell’UE hanno il diritto di chiedere giustizia a condizioni eque se viene utilizzata illegalmente la loro tecnologia. Ecco perché oggi avviamo consultazioni in sede di OMC”. 

Sulla scia del monito di cui sopra, si sono quindi aperte qualche giorno fa le consultazioni in seno all’OMC per la valutazione della liceità o meno di restrizioni imposte dalla Repubblica Popolare Cinese alle imprese UE che per proteggere i loro brevetti adiscono un Tribunale straniero.

Di seguito il Comunicato e le fonti per approfondire.

 

 

COMUNICATO STAMPA COMMISSIONE UE -18.2.2022- Azione dell’UE nei confronti della Cina in sede di OMC a difesa del settore dell’alta tecnologia

 

L’Unione europea da pochi giorni ha avviato un’azione nei confronti della Cina in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) per le restrizioni imposte alle imprese dell’UE che adiscono un tribunale straniero per proteggere ed utilizzare i loro brevetti.

La Cina impone gravi restrizioni alle imprese dell’UE che godono di diritti su tecnologie chiave (come il 3G, il 4G e il 5G), in quanto limita le possibilità che queste imprese hanno di proteggere tali diritti da un uso illegale o non adeguatamente compensato dei loro brevetti (ad es. da parte dei fabbricanti cinesi di telefoni cellulari), al punto che i  titolari di brevetti che si rivolgono comunque a tribunali al di fuori della Cina sono spesso soggetti a pesanti ammende in Cina e, in sostanza, a pressioni affinché accettino diritti di licenza più bassi rispetto alle tariffe di mercato. 

Questa politica cinese è estremamente dannosa per l’innovazione e la crescita in Europa e, di fatto, priva le imprese tecnologiche europee della possibilità di esercitare e far rispettare i diritti che conferiscono loro un vantaggio tecnologico.

 

Dall’agosto 2020 i tribunali cinesi emettono decisioni – note come “anti-suit injunction”, ossia inibitorie volte a vietare le azioni in giudizio – per esercitare pressioni sulle imprese europee che detengono brevetti ad alta tecnologia ed impedire loro di proteggere legittimamente le loro tecnologie. I tribunali cinesi ricorrono anche alla minaccia di pesanti ammende per dissuadere le imprese UE dall’adire tribunali stranieri.

Le imprese europee ad alta tecnologia si trovano pertanto in una posizione di notevole svantaggio nel battersi per far valere i loro diritti. 

I fabbricanti cinesi chiedono queste “anti-suit injunction” per beneficiare di un accesso alla tecnologia europea a un costo inferiore o senza alcun esborso.

 

L’UE ha sollevato la questione con la Cina in varie occasioni nel tentativo di trovare una soluzione, ma senza successo. Secondo l’UE i provvedimenti cinesi sono incompatibili con l’accordo dell’OMC sugli aspetti di tutela dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (TRIPS). Di qui la richiesta UE di consultazioni in sede di OMC.

 

Prossime tappe

Le consultazioni richieste dall’UE per la risoluzione della controversia rappresentano il primo passo della procedura di risoluzione delle controversie dell’OMC. 

Se non condurranno a una soluzione soddisfacente entro 60 giorni, l’UE potrà chiedere all’OMC di istituire un panel che decida in merito alla questione.

 

Contesto

I brevetti oggetto della controversia sono brevetti essenziali (SEP), ossia brevetti che sono indispensabili per fabbricare prodotti conformi a una determinata norma tecnica internazionale. Poiché l’uso delle tecnologie protette da tali brevetti è obbligatorio per la produzione (ad es. di un telefono cellulare) i titolari dei brevetti si sono impegnati a concederli in licenza ai fabbricanti a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie (FRAND). 

Per tali brevetti un fabbricante di telefoni cellulari dovrebbe pertanto ottenere una licenza (dietro pagamento di diritti di licenza negoziati con il titolare del brevetto). Se un fabbricante non ottiene una licenza e/o si rifiuta di pagare, il titolare del brevetto può esigere il rispetto del brevetto e rivolgersi a un tribunale per far bloccare le vendite dei prodotti che incorporano quella tecnologia senza una regolare licenza.

 

Nell’agosto 2020 la Corte Suprema del Popolo Cinese ha stabilito che i tribunali cinesi possono vietare ai titolari di brevetti di adire un tribunale non cinese per ottenere il rispetto dei loro brevetti emettendo una “anti-suit injunction”; la suddetta Corte Suprema ha anche stabilito che la violazione dell’ordinanza può essere punita con un’ammenda giornaliera di 130 000 €. 

Da allora i tribunali cinesi hanno emesso quattro “anti-suit injunction” nei confronti di titolari di brevetti stranieri.

 

Per ulteriori informazioni/approfondire

Richiesta di consultazioni

Diagramma di flusso delle procedure OMC

Risoluzione delle controversie dell’OMC in sintesi

Procedimenti avviati dall’UE presso l’OMC

 

Per il Comunicato stampa versione EN

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_1103